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Autore: Iuccy_97    26/01/2018    1 recensioni
Si guardarono attorno timorosi: erano già stati ad Azarath, ma ogni volta scoprivano qualcosa di talmente terribile da fargli rimpiangere la precedente visita in quel posto infernale
Un viaggio in uno dei posti più oscuri della patria di Corvina, abitato da creature spaventose e persone speciali.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il lavoro procedeva monotono. A Bibi pareva di aver già percorso milioni di volte il tragitto tra la sala centrale e i Magazzini, per sistemare ogni sorta di oggetto al suo posto. C’era ogni sorta bizzarria, tra cui un aliante, scatole magiche che a quanto pare andavano molto di moda ad Azarath, vestiti, album di disegni e via dicendo. Alcuni oggetti arrivavano anche dalla Terra, tra i quali il mutante notò un maglione di un college. Era sempre più stupito che la gente potesse affezionarsi a qualsiasi cosa.
Per l’ennesima volta, Greta gli passò un’Offerta, pronta a comunicargli dove riporla.
Bibi per un attimo ebbe un brivido lungo la schiena, e con mani tremanti afferrò ciò che la ragazza gli porgeva: la pergamena di Trigon.
-Blu-
Silenzioso, si voltò e si diresse verso il Magazzino della Sapienza, riflettendo e domandandosi con rabbia perché un essere così spregevole non aveva un’offerta Nera. Era quello il colore che si meritava, niente di più. Anzi, non si meritava nemmeno di ricevere una risposta.
Arrivato nella stanza, nascosto da Greta, si appoggiò al muro e lentamente si lasciò scivolare fino ad essere seduto in terra. Con gli occhi chiusi prese un sospiro e srotolò il documento. Al centro c’era un'unica, minacciosa parola.
 
Corvina era nervosissima. Gli Spiriti avevano chiamato suo padre già da un bel po’ di tempo. Chissà cosa avrebbe chiesto. Magari come riuscire a distruggere le dimensioni o chi si fosse messo contro di lui. Oppure a controllare infallibilmente le menti delle persone e piegarle alla sua volontà. Ogni pensiero la terrorizzava più del precedente, e ciò si aggiungeva al senso di colpa che provava verso Bibi. Non era molto informata sull’argomento, non sapeva come si sarebbe svolto il colloquio ad esempio, ma si ricordava che le Offerte restavano bloccate in una sorta di immortalità per secoli, fino a che non capitava un qualche evento preciso. Questo da una parte la faceva sentire meno in colpa: probabilmente lui non avrebbe sofferto. D’altra parte, il bisogno della ragazza di proteggerlo dal duro mondo di Azarath era fortissimo. Sentiva di averlo tradito, come se tutti gli anni passati insieme non fossero bastati a tenerli insieme.
Si chiese cosa sarebbe stata l’Offerta se fosse stato Bibi a porre la domanda.
D’un tratto seppe cosa chiedere.
Dall’altra parte della sala, Stella, Cyborg e Robin erano molto preoccupati. Innanzitutto per il compagno scomparso, perché nonostante fossero lì da parecchio tempo, non avevano ancora trovato un modo per salvarlo. Anzi, gli unici che sembravano poter uscire da quella sala erano gli Spiriti. Non avevano trovato porte, passaggi o nascondigli, l’unico altro spazio che potevano raggiungere era il Tribunale, ma l’accesso gli era vietato in quanto non demoni. Eppure, Corvina e il padre, e tutti gli Spiriti si comportavano come se quel luogo sotterraneo fosse composto di moltissimi locali e stanze segrete.
D’altra parte, anche Corvina era una loro preoccupazione, dato che stava seduta in un angolo da molto tempo, in silenzio. Almeno non piangeva più, ma  non erano sicuri fosse una cosa positiva.
Si erano anche loro interrogati su cosa fosse la cosa a cui tenevano di più, ma non erano molto sicuri. Robin aveva alzato timidamente lo sguardo su Stella, ma, in fondo, che certezze avevano? Era proprio vero che non si conosce l’importanza di ciò che si ha finche non lo si perde.
Intanto uno Spirito si era avvicinato alla mezza demone.  Questa si alzò e lo osservò arrivare, immobile davanti alle porte del Tribunale.
Quando furono affiancati, questo si chinò verso di lei e mormorò un’unica parola.
-Innocente-
Corvina restò sbalordita. Fino a quel momento aveva pensato che l’amico avesse l’anima verde, come i suoi occhi, come la gioia che esprimeva in ogni momento, ma si era sbagliata.
Sapeva però come rimediare. Nel Tribunale, davanti agli Spiriti superiori, avrebbe cancellato ogni suo dubbio.
 
Quando Trigon uscì dal Tribunale si sentiva leggero. Parlare con lo Spirito Blu era stato esaltante e terrificante allo stesso tempo, ma aveva superato anche quella prova. Ora aveva tutte le risposte e della pergamena non gli importava più di tanto.
Usi sentiva incredibilmente lucido e presente. Aveva in mano la vittoria, anche se gli sembrava troppo facile. Aveva la sensazione che qualcosa gli sfuggisse. Ma scosse le spalle e portò i suoi pensieri a ciò che ora lo interessava: uscire da quel posto. Lanciò un’ultima occhiata alla figlia e al gruppetto dei suoi compagni. Forse gli sarebbe dispiaciuto che il ragazzetto verde non potesse essere presente alla distruzione del suo mondo.
Con questo si avviò verso uno Spirito che gli mostrò l’uscita.
 
Corvina sentiva lo sguardo del padre sul collo, ma non si mosse. Non voleva vederlo in faccia per non dargli soddisfazioni. Era concentrata e solo quando lo sentì andarsene si voltò verso le massicce porte del Tribunale. Lanciò uno sguardo agli amici, che le rivolsero cenni di incoraggiamento.
Poi si incamminò da sola verso uno Spirito, che le fece cenno di entrare.
 
Bibi stava sistemando degli oggetti nella sala gialla, quando uno Spirito arrivò alle sue spalle e gli parlò, facendolo sobbalzare.
-Tocca a te-
   
 
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