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Autore: LynRoe    26/01/2018    1 recensioni
Cassandra è una "dama da compagnia", Alma la figlia di un pirata e Sielo una principessa diseredata.Sono tre figlie della guerra,tre destini che si incroceranno,tre vite diverse, tre storie che diventeranno una sola quando un Re conquistatore perfido e maligno le strapperà alla loro terra. Intrighi, amori, guerre e colpi di scena. Questa é la storia di tre giovani donne che ebbero la forza di ribellarsi, la dimostrazione che solo l'unione fa la forza contro il male.
(Questa storia è stata precedentemente pubblicata su un mio vecchio account a cui, purtroppo, non riesco più ad accedervi. Ho riletto, ampliato e corretto i primi capitoli, buona lettura)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II
Sielo, Eristallide di Neustria.


-Le ho già detto e continuo a ripeterle che non va bene così, principessa – 
-Le ho già detto e continuo a ripeterle che,a me, quest’assurda matematica in testa non entra affatto! – rispose con il solito tono impertinente Sielo, sbuffando, al suo maestro. 
Erano lì in biblioteca da due ore e il Signor Rottenbailler stava inutilmente spiegando alla principessina matematica, ma ad ella a quanto pare, non ne voleva sapere di entrale in testa. 
-Mi permetta di ricordarle- aggiunse il maestro ormai stufo - che suo padre si è fermamente espresso, che se continuerà a trascurare la materia, prenderà dei seri provvedimenti con di lei, principessa- 
Sielo sbuffò, chiuse il libro rilegato in pelle, si alzò dalla sedia aggiustandosi il vestito e andò via dicendo solo:
-Faccia come le pare, lo dica pure a mio padre, io non ho più intenzione di stare qui con lei, in questo posto fetiscente- disse indicando la biblioteca reale- ad apprendere cose di cui non ne vedo l’utilità per il mio futuro da sovrana- 
Rottembailler non disse niente e andò via uscendo dalla porta sul retro. Fuori dalla corte c’era un gran baccano e Sielo sentì dei cavalli correre e delle trombe suonare, ma il rumore era ancora abbastanza lontano. La principessa era davanti allo specchio della sua camera, vicino la finestra che dava sul lago, stava contemplando il suo aspetto allo specchio, le sue giornate non avevano molto senso. Aveva appena congedato sgarbatamente il maestro e già sapeva a memoria la ramanzina che suo padre,il re, le avrebbe rivolto. Si guardò dentro, come faceva spesso, l’immagine era la stessa di qualche giorno prima: una figura esile e slanciata, era abbastanza cresciuta negli ultimi tempi in altezza ma il suo corpo, ancora gracile e snello, era avvolto da un vestito celestino molto semplice che si stringeva delicatamente in vita, le maniche erano l’unica cosa elaborata: erano delicatamente ricamate in pizzo. I capelli, raccolti in un’elegante acconciatura legata dietro la testa, erano boccoli d’oro. Gli occhi azzurri, come il mare le avevano detto, ma lei non l’aveva mai visto.
Distrattamente guardò fuori dalla finestra: una striscia nera all’orizzonte che avanzava sempre di più verso la corte, i rumori si stavano facendo più forti,allora capì: è un attacco. Mio padre non è riuscito a fermarli, non hanno accettato la pace. Aveva ragione, pur non sapendo che la richiesta di pace da parte del Re Lodovico, suo padre, non era mai arrivata al Re avversario, Paolindo. Ci stanno venendo ad uccidere tutti. Lo sento. 
Un grido di donna dopo poco squarciò l’aria. Erano entrati. La porta si spalancò -Devi fuggire!Scappa dalla porta del retro della biblioteca! Muoviti! Ce la puoi fare, ci ammazzeranno tutti!- 

Non seppe nemmeno chi fu a dirle tutto ciò, chi l’avesse salvata, chi le prese la mano e la trascinò fuori dal castello poiché era tanta la confusione, il caos, la paura, in quegli instanti. 


Sielo correva, correva senza sosta, senza meta. Giunta in un bosco con le vesti regali rovinate e stacciate poiché durante la corse esse si erano impigliate tra i rami del bosco. Aveva deciso di ripararsi li, nel Bosco Oltraggioso. Lontano dalla città, lontana dalla guerra che stava imperversando li, a casa sua. Molto probabilmente a quell’ora stavano già facendo razzie del suo palazzo, della Corte Reale. Non voleva pensarci più, arrivata in una radura decise di fermarsi lì almeno per la notte. La radura era piena di rigogliosa vegetazione in quel giorno di primavera. Nel bel mezzo sorgeva un piccolo laghetto d’acqua piovana, Sielo si specchiò e a stento si riconobbe. Non sembrava più la principessa che era stata, i capelli sconvolti, il viso sporco e le vesti stracciate. Un espressione di dolore, rabbia e tristezza dipinta sul volto. Non aveva ancora realizzato di essere sola al mondo. Che fine ne era stata dei suoi genitori? Erano stati sicuramente messi alla gogna dal nemico e del suo maestro? Era riuscito a sopravvivere?
La notte stava calando nella radura, le faceva freddo. Si rannicchio’ sotto un albero ed accese un fuoco poco più lontano per scaldarsi, così, si addormentò.

La principessa Sielo Eristallide di Neustria fu così spodestata, perse il suo trono.
   
 
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