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Autore: emmevic    26/01/2018    3 recensioni
Cit. Ma non serve a niente cercare l'isolamento, perché anche se le sue stanze sono vuote non è veramente solo: il riflesso che lo osserva dallo specchio è quello di Ben.
⤷ Ambientata dopo The Last Jedi. On hiatus.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Kylo Ren, Principessa Leia Organa, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rey rey rey
L'universo che ci gira intorno


Quattro.

Di notte il cielo di Voken si colora di viola.
È un porpora brillante con striature d'azzurro e scie rosso sangue, che come vene immani lo attraversano da una parte all'altra. É un cielo caotico e senza senso, completamente diverso da quello di Ach-To e di Jakku, perché sul pianeta dove è stata abbandonata tanti anni prima, su Jakku, tutto era nero al calare del sole e così anche sull'isola dei Jedi ma qui, qui dove la Resistenza si è rifugiata dopo la sconfitta di Crait, non scendono mai le tenebre.
In questa terra dimenticata da tutti, tana dei ribelli, non è mai davvero buio.
Poe le ha anche spiegato le ragioni naturali per cui ogni notte la volta celeste abbia proprio questi colori e così le ha raccontato della rifrazione, dell'atmosfera e del fatto che, essendo un pianeta con due stelle, su Voken le stagioni siano molto più brevi. Ma è servito a poco, perché ogni volta che il sole tramonta a Rey manca l'aria e annaspa; e anche se cerca di ignorarlo le è fin troppo chiaro il motivo di quella reazione e no, no, no. Rey non vuole pensarci.
Fa ancora troppo male pensare a lui anche se non riesce a impedirselo.
Salvare Ben Solo ormai è la sua missione, lo sa, e ciò che vuole evitarsi non è pensare a Ben, ma a Kylo. Ed è difficile quando anche il cielo sembra volerla ostacolare. Per questo, appena il sole principale tramonta e il firmamento diventa un intreccio di colori, la giovane si barrica nell'unica stanza che ha a disposizione e tira le tende.
Per questo ogni volta chiude fuori la luce fioca che contraddistingue la notti di Voken e poi attende: dorme – o cerca di farlo – e conta le ore che mancano prima che il cielo torni a essere azzurro.
Azzurro e basta, senza che sia contaminato dal rosso.
Per questo lo fa, perché è troppo doloroso pensare a lui.

Così quando una mattina, avendo calcolato male le ore, Rey esce troppo presto dal suo rifugio e trova un cielo viola ad attenderla, si blocca e non riesce a non fissare la fonte del suo tormento. Come ipnotizzata lo guarda fino a farsi bruciare gli occhi, allora, e quello che a prima vista è un cielo terso in cui il rosso e l'azzurro sfumano fino a fondersi nel fucsia, appena volta la testa diventa un confuso mescolarsi di colori in cui il vermiglio sembra stia scavando nel celeste, tanto le tonalità sono in contrasto. E la chiave sono i colori.
Loro sono il problema, perché sono loro a riportarla indietro nel tempo, nel suo momento più buio. E Rey ritorna con la mente sullo Starkiller, quando per la prima volta ha usato una spada laser, quella di Luke, e davanti a sè rivede le due lame cozzare ancora e ancora: una azzurra e una rossa. Si scontrano e non smettono mai perché per Kylo Ren avere lei al suo fianco non è stato abbastanza. No, lui non vuole lei, vuole la Galassia ai loro piedi.
Le viene da piangere.
La verità è che anela a salvare Ben, esige la sua redenzione, ma allo stesso tempo vorrebbe anche prenderlo a pugni, urlargli “mostro!” e poi abbandonarlo, perché non merita il perdono. Vorebbe picchiarlo e dimenticarlo, perché Kylo ha ucciso suo padre, ha ucciso il suo maestro e avrebbe ucciso anche Luke se solo l'avesse avuto davvero davanti – e indirettamente l'ha fatto. Eppure la cosa più incredibile è che nel caos della sua mente Rey percepisce distintamente che qualcosa le manca.
Ma è un vuoto di cui, cerca di convincersi, non può lamentarsi: sarebbe abbastanza assurdo sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai conosciuto. E come può, come è possibile che abbia nostalgia di Ben Solo?


Cinque.

La notte è lunga se hai la coscienza sporca.
Nello spazio, poi, non c'è differenza tra giorno e notte e forse è per questo che a Kylo Ren sembra di vivere in un incubo senza fine. Probabilmente è anche per questo motivo che non riesce a dormire: se la realtà è tanto nera fino a dove potrebbe spingersi la sua mente?
Già conosce la risposta, perché ogni volta che chiude gli occhi non vede altro che morte. Suo padre che cade. Rey in ginocchio davanti a lui e questa volta la uccide, stavolta Snoke ha vinto. E poi, per ultimo, sua madre, vede Leia annientata dal Primo Ordine.
Non c'è dolcezza in queste visioni che lo tormentano tra il sonno e la veglia, anche se a vincere è sempre Kylo Ren. È Kylo che uccide un padre indegno, Kylo che distrugge l'ultimo Jedi, Kylo che schiaccia l'ultima scintilla della Resistenza. Il giovane Solo è a pezzi. Non vede una cura per il conflitto che lo dilania e probabilmente è una fortuna che non abbia più specchi nei quali riflettersi. Ha paura di vedere che cosa è diventato.
Si è ridotto al guscio di se stesso e non è mai stato tanto debole. Cosa dovrebbe fare ora? Kylo Ren esita. Non lo sa. Forse la risposta è annientarli. “Distruggi la Resistenza” sembra suggerirgli il casco di Darth Vader e anche se all'inizio è riluttante, l'idea inizia a formarsi: se uccide tutti, anche Ben Solo se ne andrà. Se uccide tutti, sarà in grado di lasciarsi il passato alle spalle ed essere solo Kylo.
Ma dovrà dire addio a tutto: anche alla mercante di rottami, sebbene ammazzare la ragazza sarà la parte più difficile.

Ciò che accade nell'istante che segue, però, gela il proposito mentre sta ancora germogliando.
Rey è lì e dorme: ha i capelli sciolti ed è nel suo letto che riposa.
In un primo momento Kylo crede di stare sognando perché il loro legame era frutto dell'opera di Snoke. Com'è possibile che lei sia a pochi metri da lui? Non è la ragazza ad averlo cercato – lo sforzo richiederebbe una mente quantomeno vigile – e non è di certo lui ad avela cercata. Perché continuano a connettersi?
La domanda è senza risposta, anche se di una cosa è certo: se Rey fosse veramente nei suoi alloggi sarebbe facile ucciderla. Sarebbe inerme.
La mano di Kylo si stringe subito attorno all'impugnatura della spada laser, ma il gesto è forzato, non sentito, e le dita gli tremano. Si avvicina al letto e, guardandola, non può fare altro che mordersi le labbra a sangue all'idea di doverla colpire, di dover ripetere ciò che Luke ha fatto a lui. Sorprenderla nel sonno, ucciderla mentre è più vulnerabile sarebbe così semplice, ma è allo stesso tempo così difficile. La lama si accende ma Rey continua a dormire e la cosa, Kylo non riesce a spiegarselo, lo manda fuori di testa perché se solo si svegliasse, forse...
Alza la spada e si aspetta che gli occhi della giovane si spalanchino, che succeda qualcosa, qualsiasi cosa, ma il respiro di lei rimane regolare e il viso rilassato. Potrebbe calare il colpo e ucciderla. Un lavoro pulito e diventerebbe finalmente Kylo Ren, spegnendo con lei l'ultimo frammento di Ben Solo.
L'arma è ancora in alto, pronta a ferire, quando la ragazza si gira nel sonno e sussurra il suo nome. Anzi no, il nome di Ben. Lo chiama ed è come se in quel momento qualcosa si spezzasse e non c'è niente da fare, nemmeno Kylo Ren potrebbe colpirla. La spada laser, ora spenta, cade a terra e con essa un giovane Solo dall'animo dilaniato. L'unica cosa che riesce a fare, a quel punto, è allungare la mano e toccarla: solo per questa volta. Almeno per questa'ultima volta.
La guancia di Rey è calda sotto le sue dita, morbida e soprattutto viva. Poi qualcuno bussa e lei non c'è più.
“Generale Hux” latra Kylo Ren quando la porta, aprendosi, mostra il suo sottoposto sorridente.

“Leader Supremo, li abbiamo stanati. Si nascondono su Voken”.


Sei.

Sembra una notte come le altre ma questa volta Rey si sente più leggera, quando si sveglia di soprassalto.
Non sa come o perché ma la sensazione è che si sia tolta un peso e abbia fatto pace con se stessa, come se avesse finalmente accettato una parte di sé. E la guancia, sulla guancia le è parso che qualcosa la toccasse.
Dita, erano dita.
Ben?” domanda nel buio della camera dato che per un istante, solo uno, le è sembrato di percepirlo. Rey quasi ci spera, ma non c'è nessuno a risponderle, nemmeno quando esce per accertarsi che nessuno l'abbia cercata e il cielo purpureo di Voken la accoglie. Tuttavia, questa volta non si tira indietro nè rimane stordita dalla sua vista, ma contempla con curiosità nuova lo spettacolo che si è negata fino ad ora: non ha più paura.
È bellissimo, si trova a pensare nel momento in cui le venature iniziano ad avere una schema e le striature che colorano quel cielo assurdo le appaiono improvvisamente armoniose. Per tutto quel tempo non era riuscita a vedere il disegno completo.
In quel cielo non si nasconde solo Kylo Ren, ma anche Ben Solo.





Un grazie speciale a Ilarya Kiki.
Mi ha aiutato a riordinare la prima flashfic ed è grazia a lei se c'è un secondo capitolo. *manda affetto*
   
 
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