Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys
Segui la storia  |       
Autore: Padfootblack    26/01/2018    1 recensioni
E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Under Cover of Darkness – Amy

 

1. 2. 3. 4. Un rumore incessante continuo contro il mio orecchio. Tentai di allungare una mano per spegnerlo, ma non riuscivo a muovermi, ero come immobilizzata. Cercai la via per aprire gli occhi, ma non li trovavo, immobili anche quelli. Sentivo voci indistinte, pizzichi sulla pelle, odore di alcol.

1. 2. 3. 4. Perché quei numeri risuonavano nella mia mente? Vuoto nella testa, dolore pulsante alle tempie, crampi allo stomaco.

1. Avevo diciassette anni, impaurita di essere guidata dal mio cuore. Lui era timido, ma poi si era rivelato sicuro di se stesso quanto bastava per farmi innamorare di lui. Gli occhi grandi, il sorriso sfrontato e la consapevolezza di essere il mio tutto. Il mio piccolo cocky bastard. Rumore sordo, il cuore che si spezzava, due giovani che crescevano prendendo strade diverse.

2. Avevo ventidue anni e nessun ragazzo riusciva a farmi provare emozioni valide, facendomi credere che l’amore fosse una chimera. Poi era arrivato Gary, ragazzo qualunque, ma erano bastati pochi mesi a fargli capire che non potevo essere sempre al suo fianco, così aveva trovato un’altra che gli riscaldasse le coperte, senza essere capace di lasciarmi prima di trovare rifugio in lei. Un altro tonfo, a riprova che non ero un essere meritevole di amore.

3. Se ne era andato perché voleva una pausa, e non sarebbe tornato presto. Ci aveva stretti in un abbraccio prima di tradirci, prima di tradirmi. I giornali pieni delle stesse frasi, io ero solo un’approfittatrice, un’insensibile dittatrice che voleva i soldi solo per sé e il controllo sull’intera band. E il mondo che prima mi amava, ora mi odiava.

4. Mi aveva preso con sé, mostrandomi di nuovo cosa volesse dire vivere per amare. Esisteva solo lui, non sopportavo la sua mancanza, tornavo a fare le follie di un’adolescente innamorata, prendendo un volo intercontinentale solo per vederlo due ore e poi ripartire. Ma era grande, aveva dei figli e una mente non matura quanto la sua età. Mi aveva salvata, ma camminavamo su due sentieri diversi. E per l’ennesima volta, l’ennesima caduta, nonostante ci amassimo. Se non aveva funzionato con lui, non avrebbe funzionato con nessun altro. Ci eravamo divisi, lasciando un vuoto nell’altro.

“Amy”sussurrava qualcuno, ma stavo piangendo e non volevo che qualcuno mi vedesse. Ero davvero così debole? Trovai gli occhi e li aprii. Muri bianchi, lenzuola candide, ago nel braccio. Flebo, letto d’ospedale, medico che si avvicinava concitato.


Mi destai di soprassalto, tirandomi a sedere. Erano le quattro del mattino e ripensavo ancora a quella notte. Mi avevano trovata nel bagno di un hotel, con una dose di pillole e alcol in corpo che avrebbe potuto uccidermi se Chris non avesse sfondato la porta. La corsa in ospedale era stata veloce, riuscivo a capire poco di quello che mi stava succedendo intorno, ma volevo solo riposare. Continuavano a tenermi sveglia, dicendomi di vivere, ma desideravo solo un po’ di pace.

Ero rimasta in coma per settimane, poi mi ero svegliata, con i miei genitori accanto che piangevano e mi ordinavano di non farlo mai più. Ma fare cosa? Ci avevo messo del tempo a capire che non potevo giocare con la mia vita e che avevo bisogno di un aiuto esterno. L’uomo che mi parlava era calmo e paziente, aveva atteso che fossi pronta a parlargli di ogni mio pensiero, senza forzare i tempi.

We got the right to live, fight to use it
Got everything but you can just choose it
I won't just be a puppet on a string

Non potevo più permettere che qualcuno o qualcosa avesse il controllo delle mie azioni, dovevo prendere le redini della mia vita e smetterla di comportarmi come una bambina. Liam si era precipitato in ospedale, dicendomi che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvarmi. Gli dissi che mi aveva già salvata e che questa volta mi sarei dovuta rialzare da sola. Non era colpa sua, ero stata una bambina stupida ad aver tentato di terminare il ciclo della mia vita. Rispose che non mi avrebbe lasciata da sola neanche un secondo, ma i miei genitori avevano già trovato una clinica dove rinchiudermi per farmi “rinsavire”. Ci eravamo lasciati un’altra volta, lui diretto verso la sua strada da solista, io diretta verso la vita.

I've been out around this town
Everybody's singing the same song for ten years

I'll wait for you
Will you wait for me too?

Chris e Aaron si erano precipitati in ospedale, mi avevano aiutato mentre ero in clinica e non mi facevano nessun tipo di pressione riguardo la band. Pensavo che quello sarebbe stato un momento difficile per noi, ma scrissi tonnellate di canzoni, alcune belle, altre da cestinare, perché era l’unica cosa a tenermi viva. Avrei scritto un’altra canzone che la gente avrebbe cantato per anni, avrei fatto parlare del mio futuro e non solo del mio passato.

I giornalisti erano sempre nelle vicinanze, in cerca di gossip, ma ero in una fortezza intoccabile e nessuno di loro poteva avvicinarsi a me. Volevo tornare a casa, ma sapevo di dover aspettare la guarigione perché i miei genitori si fidassero di me nuovamente. Mi obbligarono ad andare a vivere con loro, in modo da tenermi sotto controllo e mio padre chiuse con un lucchetto l’armadietto dei liquori. Sorvegliavano ogni persona che entrava e usciva da casa per salutarmi, portarmi qualche regalo, o anche solo farmi sentire umana. Scoprii di avere molti più amici di quanto pensassi, sembrava che si dessero tutti da fare per rallegrarmi la giornata. Quando vidi Julie, prima mi tirò uno schiaffo sonoro, poi mi abbracciò piangente, facendomi giurare che non lo avrei più fatto.

Persino Alex era arrivato da Los Angeles e mi aveva fatto visita in ospedale, in clinica, a casa mia. Era stato l’unico a non avermi detto nulla. Mi era stato accanto, facendomi piangere e sfogare, senza giudicarmi. Il dottore mi avevano dato delle pastiglie per non sentire i crampi allo stomaco: mi davano assuefazione, ma mi facevano anche parlare a sproposito di tutti e ricordai che avevo detto ad Al che quella barba che si era fatto crescere ultimamente lo faceva sembrare un vecchio texano pedofilo. Era scoppiato a ridere e mi aveva accarezzato una guancia, dolcemente. Gli avevo chiesto se stava ancora con Taylor e mi aveva risposto di sì. Allora gli avevo chiesto se l’amava e aveva detto di sì, molto. Gli avevo ordinato di non venire più da me, ma di passare tutto il tempo libero con lei, di godere di ogni momento con la persona che amava. Mi aveva guardato stranito, dicendomi che voleva passare del tempo anche con me, ma insistetti così tanto che accettò il mio consiglio.

So long, my end, the sorry embrace

Lo avevo abbracciato così forte da stritolarlo e gli avevo ripetuto il mantra di passare del tempo con la persona che amava. Poi lo avevo visto partire, e mi ero sentita come ad una fine: iniziava un nuovo capitolo della mia vita, da questo momento mi sarei rialzata da sola e avrei iniziato a combattere. Non avrei dimenticato chi ero stata: la sedicenne entusiasta di qualsiasi aspetto della vita, la ventiquattrenne cinica, la ventottenne depressa. Ero sempre io, varie sfaccettature di Amy Brown, varie fasi della mia vita che avevano creato la donna che ero oggi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys / Vai alla pagina dell'autore: Padfootblack