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Autore: Elly_46    27/01/2018    9 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< In quanti altri negozi hai intenzione di andare? Giusto a titolo informativo >> chiese il lupo con un sospiro esasperato. Non credeva che ci fosse un essere umano in grado di uccidere un licantropo, ma dopo aver conosciuto Lydia aveva dovuto ricredersi.

<< Che domande – disse la ragazza con fare ovvio – in tutti quelli che restano,no? >>

<< Lydia, ho in mano più buste io che tutti quelli usciti da questo dannato centro commerciale nell'ultimo mese. E hai fatto il giro di ogni negozio, tre volte >> sibilò Peter in un ringhio.

<< Voi uomini non capite un accidenti di shopping >> alzò gli occhi al cielo la banshee.

<< Sai? Potresti consigliare ai cacciatoti un nuovo metodo di tortura per lupi, perchè sono sicuro che questo lo sia >> disse il lupo.

<< Quante storie per qualche busta >> gli disse Lydia scoccandogli un'occhiataccia, e fermandosi davanti a un negozio di biancheria intima per osservare la vetrina. Peter si mise accanto a lei notando i manichini. Beh, quel negozio non gli dispiaceva proprio.

<< Però >> proruppe in un fischio.

<< Sembri un maniaco >> gli disse la rosso fragola, passando al negozio successivo sotto lo sguardo deluso e allibito dell'uomo.

<< Lo fai apposta, non è vero? Perchè vuoi uccidermi? >> chiese Peter sull'orlo della disperazione. Lydia lo ignorò con un piccolo sbuffo, e si avvicinò a un paio di stivaletti col tacco che avevano attirato la sua attenzione già dalla vetrina. Chiese alla commessa di farle provare il numero,e quella le sorrise andando a prenderle il paio in magazzino. Peter lasciò le buste a terra e si sedette accanto alla banshee, scoccandole un'occhiata indecifrabile.

<< Che c'è? >> chiese lei.

<< Sono piuttosto sicuro che tu abbia più di cento paia di scarpe >> disse l'uomo con ovvietà.

<< Non dire sciocchezze – proruppe la ragazza – saranno sì e no un'ottantina >> Il lupo strabuzzò gli occhi, rivolgendole uno sguardo come se stesse osservando qualcuno con tre teste.

<< Stai scherzando? >>

<< Certo che no. Non scherzerei mai su una cosa del genere >> disse Lydia ammorbidendosi le labbra con la lingua. Peter ridacchiò, avendo notato quanto spesso facesse quel gesto. Da quando due settimane prima era andato a casa sua e l'aveva baciata, le cose si erano fatte molto interessanti. Non aveva ancora capito di preciso come stessero le cose, ma di certo poteva baciarla quando voleva. Si poteva dire che per certi versi si stavano frequentando, anche se non ne avevano ancora parlato ufficialmente. La commessa tornò, porgendo a Lydia il paio di scarpe che aveva chiesto, e poi si voltò a guardare Peter. La ragazza, dai lunghi capelli mogano, doveva avere un paio d'anni più di Lydia, e il modo in cui lo stava guardando era a dir poco esplicito.

<< Posso fare qualcosa anche per te? >> gli chiese con un chiaro doppiosenso nella voce. Peter si ritrovò a ghignare, quando sentì odore di irritazione provenire dalla ragazza accanto a se. Lydia alzò il viso, facendo un sorriso talmente tagliente e inquietante alla ragazza da farle sparire il sorriso dal volto.

<< Grazie, ma il mio fidanzato è apposto così >> disse la banshee rivolgendo un'occhiata di fuoco in direzione del lupo, che si ritrovò ad annuire in risposta in automatico. Inutile dire che in meno di due secondi della commessa non c'era più traccia. La rosso fragola si alzò, scoccando un'occhiata schifata alle scarpe e dirigendosi fuori. Peter roteò gli occhi al cielo seguendola.

<< Non volevi quelle scarpe? >>

<< No – ringhiò Lydia tra i denti – ho cambiato idea >>

<< E così – lasciò in sospeso il lupo ridacchiando – sarei il tuo fidanzato? >>

<< Non montarti la testa. Non volevo che provassi ad adescare quella poveretta >> rispose la ragazza come niente fosse. Peter la guardò oltraggiato.

<< Non so se hai notato, ma è lei che ha provato ad adescare me >> si difese quello.

<< Dovrò metterti un guinzaglio – disse Lydia – chissà se c'è un negozio per animali per di qua >>

<< Lydia >> urlò Peter sconvolto, quando la vide andare in direzione di un petshop. Dio, aveva proprio scelto di tuffarsi in un guaio con i capelli rosso fragola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


<< Liam, è tutto ok? >> gli chiese Mason. L'amico sembrava preoccupato, di sicuro aveva notato qualcosa in quei giorni. E no. Non era tutto ok. Non lo era perchè Theo era strano. Il suo compagno non lo toccava da due settimane. Dopo quella mattina in cucina, si era pian piano allontanato. Inizialmente Liam credeva che semplicemente non avesse voglia di farlo, e quindi nulla di preoccupante. Ma poi aveva iniziato a notare come in realtà limitasse qualsiasi contatto. Anche i baci, non erano più lunghi e profondi come prima, si limitava a sfioramenti brevi, e lo toccava il meno possibile, quando invece fino a due settimane prima ci volesse solo Dio sapeva cosa per scrollarselo di dosso. A Liam faceva male tutto quello, non ne capiva il motivo. Theo era semplicemente passato da compagno appiccicoso, a scostante. Evitava di rimanere troppo tempo da solo con lui, addirittura, ultimamente quando andavano in giro c'era sempre Stiles o Lydia o Mason con loro. La cosa iniziava a farsi davvero pesante. E Liam aveva pensato fosse un periodo, ma poi, quando un paio di notti prima si era svegliato per andare in bagno, si era reso conto che la chimera dormiva il più lontano possibile da lui. Si addormentava con lui vicino, quasi a rassicurarlo, ma appena si addormentava, Theo si scostava. Quella cosa l'aveva ferito non poco. Per questo aveva deciso di andare a parlare con l'unica persona che poteva aiutarlo a capire quel comportamento. Deaton. Ora aveva capito. E adesso, appena tornava a casa avrebbe davvero dovuto parlare con il compagno. Come se i problemi non fossero abbastanza, aveva anche discusso con sua madre, perchè aveva notato come sparisse sempre più spesso negli ultimi mesi. E alla fine Liam glielo aveva detto. Gli aveva detto che stava con un ragazzo, e di certo non si aspettava quell'abbraccio ricevuto all'improvviso. I suoi erano partiti di nuovo, ma sua madre gli aveva detto, o meglio, ordinato, che quando sarebbero tornati, avrebbero voluto conoscere il suo ragazzo. Il problema era dirlo a Theo. Soprattutto in quel momento.

<< Sì, è tutto ok, Mas >> gli disse il lupo con un abbozzo di sorriso.

<< Sei sicuro? E' qualche giorno che sei strano, e assente >> gli fece presente l'amico.

<< Lo so. Sono solo pensieri, sai, i cacciatori >> mormorò in risposta. Mason annuì, mentre entrambi si dirigevano all'uscita. Liam non si sorprese che la chimera non fosse lì, ma il suo migliore amico sì.

<< Liam, dov'è Theo? Sono giorni che non lo vedo in giro. Sono giorni che non lo vedo con te >> arrivò al punto il moro.

<< Va tutto bene, Mas. Sto andando da lui ora >> rispose Liam con un sorriso. Sapeva che Mason non gli credeva del tutto, ma era il massimo che poteva dirgli. Doveva risolvere le cose con la chimera, e doveva farlo adesso. Non sopportava nemmeno lui tutta quella lontananza e freddezza. Il ragazzo lo salutò, e Liam si diresse immediatamente alla macchina. Non ci mise molto per arrivare a casa del compagno, e quando lo fece, non si sorprese del sentire il battito regolare dell'altro provenire dall'interno. Liam spense il motore, e scese dall'auto andando dritto sul portico. Aprì la porta senza bussare nemmeno, e adocchiò la chimera, che se ne stava seduta sul divano con la schiena poggiata al bracciolo. Theo si voltò a guardarlo, e si accigliò non appena lo vide.

<< Cosa ci fai qui? >> gli chiese il più grande. A Liam faceva male sentirlo parlare in quel modo.

<< Non mi vuoi qui? >> chiese in risposta, e la chimera si morse il labbro sbattendo le palpebre, come se non avesse idea di cosa dirgli. Liam emise un respiro profondo e si spostò all'interno della stanza, sedendosi sul divano a gambe incrociate difronte al compagno.

<< Ti avevo chiesto di non allontanarmi più >> gli disse il lupo.

<< Non ti sto allontanando >> rispose il più grande stringendosi nelle spalle.

<< Sì, lo stai facendo. Non mi tocchi da settimane, Theo. Che cos'ho fatto? >> chiese Liam torturandosi le mani. A quelle parole, avvertì chiaramente come l'altro si stesse irrigidendo.

<< Non hai fatto nulla, Liam. E' tutto ok >>

<< Parlami – rispose il lupo – dici sempre agli altri che bisogna parlare. L'altra volta mi stavi allontanando e lo stai facendo di nuovo, ma non riesco a capire perchè >>

<< Liam, non . . .>> sorrise amaro Theo, ma quello lo fermò.

<< Lo fai >>

<< Non è vero che non ti tocco >> si difese la chimera.

<< Ah, sì? E quando? Non parlo solo del sesso, Theo. Parlo di tutto. L'altra notte mi sono svegliato, e ho visto che stavi dormendo così lontano da me che ci mancava poco cadessi dal letto >> ringhiò il più piccolo. La chimera sgranò gli occhi, perchè davvero non credeva di star arrivando a quel punto. Liam gli lesse negli occhi quanto si sentisse davvero spaesato il ragazzo davanti a lui, e prese un sospiro, mordendosi il labbro. E Theo lo sapeva che quando si mordeva il labbro voleva dirgli di baciarlo, ma in quel momento il suo compagno sembrava una statua. E Liam davvero aveva il cuore in gola, perchè non era minimamente abituato a vederlo così.

<< Theo? >> lo chiamò, ma quello non aveva intenzione di incrociare i suoi occhi. Liam non sapeva cosa dirgli. Non aveva idea di come prenderlo certe volte, ci voleva una pazienza che lui molto spesso non aveva.

<< Theo, per favore – lo chiamò nuovamente il più piccolo – Amore, ti prego, guardami >> A quelle parole, Liam vide come l'altro per poco non smettesse di respirare. Non ci credeva nemmeno lui che l'avesse detto sul serio. Theo alzò i suoi occhi blu, e finalmente lo guardò.

<< Come . .come mi hai chiamato? >> chiese la chimera sbattendo appena le ciglia, incredulo.

<< Amore – si strinse nelle spalle Liam – è quello che sei, no? >>

<< Come puoi chiamarmi in quel modo? – ringhiò quello facendolo sussultare – Ti ho fatto male >>

<< Cosa? Che stai dicendo? >> chiese il lupo confuso. Theo si morse il labbro con fare nervoso.

<< L'ultima volta che ti ho toccato, ti ho fatto male, Liam. Non dirmi che non è vero >> spiegò la chimera. Liam inaspettatamente gli sorrise, e gattonò fino a lui, ma Theo si fece più indietro. Il lupo emise un sospiro esasperato, e ignorando le intenzioni del compagno, si avvicinò di colpo, fino a sedersi a cavalcioni sulla chimera, che lo guardava ad occhi spalancati.

<< Liam, no >> ringhiò Theo.

<< Ho parlato con Deaton – iniziò il lupo – gli ho spiegato che eri strano qualche settimana fa, e ha detto che eri in calore >>

<< Non è possibile – rispose quello alzando gli occhi al cielo – se così fosse, dovevi esserlo anche tu, e poi il calore non si può bloccare dopo solo un paio di giorni >>

<< In genere è così, ma Deaton ha detto che l'hai bloccato tu. Dici che mi hai fatto male, e la tua paura di farmene ancora l'ha bloccato. Se avessi continuato invece, beh, in quel caso sarei andato in calore anch'io in poche ore >> gli spiegò dolcemente Liam. La chimera storse il naso. Anche se era in calore, non giustificava che gli avesse fatto del male.

<< Ti ho fatto male, Liam >> gli fece presente, tentando di farlo scendere, ma quello s'imputò, restando dov'era.

<< Era il tuo istinto animale, ok? Non mi faresti mai del male, lo so bene. E poi, non sono una ragazzina delicata. Sono un lupo, e dopo dieci minuti stavo già bene. Se mi avessi fatto davvero male, pensi che sarei rimasto lì a farmi scopare come niente fosse? >> ringhiò il più piccolo facendo accigliare l'altro. Liam in genere non usava quei termini, anzi, si incazzava quando era lui ad usarli.

<< Sai qual è la differenza? Ogni persona che hai ferito, non te n'è mai importato. Ma non con me. Se ferisci me ti importa. E questo ti rende diverso >> continuò Liam. La chimera sbuffò, dandogliela vinta e non ribattendo. Liam sorrise compiaciuto, e si avvicinò per baciarlo, stavolta un bacio degno di essere chiamato tale, dopo settimane. Gli sembrava di essere tornato a respirare dopo anni d'apnea. Baciare Theo era bellissimo, era una delle cose che preferiva in assoluto, anche se adesso voleva di più. Si sentiva scoppiare. Voleva che il compagno lo toccasse come sempre, era difficile scegliere cosa avere prima, quando ogni parte dell'altro ti era mancata da morire. Gli morse il labbro, sentendolo sciogliersi nel bacio sempre di più. Strinse di più le mani tra i suoi capelli, tirandogli appena il capo all'indietro e prese mordicchiargli il collo, sentendo la chimera sospirare piano. Liam sorrise, risalendo con le labbra fino a raggiungere nuovamente la sua bocca.

<< Toccami >> gli respirò sulla bocca. Theo ridacchiò, ma scosse il capo. Il più piccolo lo fissò come se fosse impazzito.

<< Ti prego – lo pregò Liam, con quelle moine che alla fine lo facevano cedere sempre – fai l'amore con me, amore >> Theo sentì il cuore fiondarglisi in gola. Era una sensazione così bella sentirsi chiamare in quel modo, e avere Liam così disponibile su di lui dopo settimane lo stava facendo impazzire.

<< Tutto quello che vuoi, cucciolo >> gli soffiò sulle labbra. Liam sorrise, e gli sfilò la maglia bianca che indossava. La chimera fece lo stesso con quella del lupo, che di certo sembrava alquanto impaziente. A Theo veniva da sorridere come un idiota nel vederlo in quel modo.

<< Impaziente? >> gli sorrise in un orecchio. Il più piccolo si morse il labbro, incapace di non gemere e fremere al solo riaverlo così vicino. Gli mancava costantemente. Erano stati giorni a dir poco soffocanti, in cui Liam aveva capito quanto doloroso potesse essere sentire la mancanza di qualcuno pure avendolo così vicino.

<< Mi sei mancato così tanto >> gli rispose sinceramente il lupo.

<< Anche tu >> ammise Theo. Liam si fiondò a baciarlo con impeto, leccandogli le labbra avidamente, e invadendogli la bocca ad ogni respiro. Portò le mani a slacciare i pantaloni del compagno, trascinandoli giù insieme ai boxer, per poi fare lo stesso con i propri. Il contatto pelle contro pelle lo fece andare letteralmente in subbuglio, ci sarebbe morto tra le braccia dell'altro. E quando Theo portò due dita alla sua apertura, si ritrovò a ringhiare di impazienza contro il collo della chimera, che ridacchiò nel vederlo così perso e preso da lui. Aveva sorpreso Theo molte volte in quei mesi, eppure non smetteva mai di provarci. Come quando poco dopo, il più grande fece per portarlo sotto di lui, Liam lo fece restare così come stava, e si calò sull'erezione della chimera facendogli salire il sangue al cervello, mozzandogli completamente il respiro. E stavolta, le facoltà mentali di Theo si erano suicidate del tutto. Quando Liam iniziò a muoversi su di lui, si ritrovò sconvolto dal piacere che provava stando in quella posizione. Nonostante l'avesse calmato, riusciva a percepire ancora un po' di resistenza da parte della chimera. Intrecciò entrambe le mani con quelle del compagno, e poggiò la fronte contro la sua, baciandolo con tutta la forza e l'amore che aveva.

<< Non mi farai del male >> gli respirò in un gemito direttamente sulla bocca. Aprì piano gli occhi, facendoli brillare di giallo. Quelli di Theo si aprirono, lo stesso colore d'oro nei suoi occhi. Il più grande annuì impercettibilmente, dando a Liam una piccola spinta che lo scosse fin dentro l'anima.

<< Ti amo, amore >> gli sussurrò Liam. Theo spinse nuovamente, sentendo come i suoni che emetteva Liam significassero ogni cosa per lui. E continuò in quel modo per un tempo infinito, fin quando non sentì ogni cosa smuoversi dentro e fuori tra lui e Liam. Il più piccolo si stringeva a lui, quasi volesse che gli entrasse ancora più dentro, ancora più a fondo di quanto già non fosse. Avvertiva quanto amore passasse dall'uno all'altro a causa del legame, e a quanto ciò amplificasse ogni gesto in maniera esponenziale. Ogni bacio, ogni spinta, ogni carezza, ogni ansimo. Tutto si trasformava in una sensazione di puro calore che li attanagliava ovunque e li bruciava lentamente l'uno tra le braccia dell'altro. Bruciava ogni cosa in un fuoco che non si sarebbe mai spento. E quando raggiunsero il piacere, si sentì talmente pieno di Liam, anche se in realtà fosse il contrario, da poter implodere. Il più piccolo crollò sul suo petto, ansimando piano per i residui dell'amplesso. E quando Theo fece per sfilarsi, quello lo bloccò.

<< Il mio cucciolo >> si ritrovò a respirargli sul collo la chimera, lasciando in quel punto un bacio bagnato.

<< Voglio sentirti ancora >> gli disse Liam, e Theo si ritrovò a sorridere come mai prima. Lo strinse tra le braccia, mentre il compagno gli lasciava un bacio sul marchio. Passò qualche minuto, prima che Liam permettesse alla chimera di sfilarsi da lui, per mettersi più comoda contro di lui. Liam alzò gli occhi, che brillavano di luce propria. Erano così belli da far invidia a chiunque, ed erano suoi quegli occhi. Completamente suoi.

<< Amore >> mormorò poi Liam, incapace di smettere di sorridere nel chiamarlo in quel modo.

<< Dillo di nuovo >> disse Theo, facendolo arrossire di botto. Era assurdo e tenero il modo in cui Liam passava dalla sfacciataggine all'arrossire imbarazzato di tutto.

<< Amore – gli respirò sulla bocca – amore, amore >> ridacchiò dicendolo. Theo si portò su di lui, tornando a baciarlo con tutto ciò che provava. Liam rise tra un bacio e l'altro, sentendo come i loro cuori, si regolarizzassero di nuovo sullo stesso ritmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




<< Che diavolo ci fa un lupo qui dentro? >> urlò Mason, quando entrò dalla porta del loft, e si ritrovò un lupo dal folto pelo nero davanti. Derek e Peter alzarono gli occhi al cielo, mentre gli altri entravano alle spalle di Mason fissando anche loro il lupo come se ne vedessero uno per la prima volta. E di certo Mason non si aspettava che il suo migliore amico si fiondasse vicino al lupo in questione per accarezzarlo.

<< Perchè l'avete fatto entrare? >> storse il naso Lydia, avvicinandosi a Peter e stringendogli il braccio. L'uomo le sorrise, impertinente come suo solito, e le scostò una ciocca dietro l'orecchio. Era ancora strano vederli in certi atteggiamenti, soprattutto per Derek e Malia, che puntualmente cercavano di guardare altrove.

<< E' Theo >> le rispose Liam, che seduto per terra continuava a carezzare il lupo, che ora si era sdraiato con il capo tra le sue gambe. Mason per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, mentre Lydia fissava il lupo con cipiglio.

<< Theo? >> gracchiò Mason, mentre il lupo alzava gli occhi a fissarlo ed emetteva un verso in segno d'assenso, prima di girarsi e leccare praticamente Liam su tutto il viso. Il ragazzo rise, di una risata così cristallina che gli altri non gli avevano mai sentito.

<< Vuoi smetterla? >> continuò in direzione del lupo continuando a ridere, ma quello non la smise. Si mise più comodo contro il fianco di Liam, alzando la coda e scuotendola come a dirgli di no.

<< Credo di averle viste tutte >> ridacchiò Scott, mentre Stiles scoccava un'occhiata intenerita ai due per terra.

<< Perchè è in forma di lupo? >> chiese Stiles a Peter. Il lupo scosse il capo, come a dirgli che era semplicemente arrivato così.

<< Ci stavamo allenando in quella forma. Dovresti farlo anche tu, Malia >> rispose Derek, rivolgendosi poi alla cugina.

<< E perchè lui è rimasto così? >> domandò con cipiglio Mason.

<< Perchè di sicuro ha dimenticato i vestiti >> fece Liam, e come a dargli conferma, il lupo su di lui uggiolò, dandogli l'ennesima lappata, che lo fece ridere nuovamente.

<< Riesci a capirlo? >> chiese Lydia sorpresa.

<< E' sempre Theo. I suoi occhi sono sempre gli stessi >> mormorò Liam non togliendo gli occhi da quelli blu del lupo.

<< Vero >> commentò Peter divertito.

<< Beh? Che succede? >> chiese poi Liam, distogliendo l'attenzione da loro.

<< Chris mi ha chiamato – iniziò Derek – tre branchi sono stati eliminati non lontano da qui >> Non appena Derek concluse la frase, nella stanza calò il silenzio, persino Theo aveva smesso di cercare carezze al compagno, e si era voltato a fissare il licantropo. Liam portò istintivamente una mano tra la pelliccia scura del suo compagno, e strinse appena, come se volesse cercare la sua mano. Theo posò il capo sulla sua coscia, facendogli sentire che era lì. E Liam gli sorrise appena.

<< Quand'è successo? >> chiese Scott incrociando le braccia al petto.

<< Nelle ultime due settimane. Bisogna capire se sono gli stessi che hanno preso Liam o se ce ne sono molti più di quanto pensassimo >> disse Peter.

<< Forse – si intromise Lydia – il fatto che non abbiano attaccato così spesso, è dovuto al fatto che non siamo l'unico branco a cui davano la caccia >>

<< E' un ipotesi più che valida >> commentò Stiles massaggiandosi le tempie.

<< E' un casino – ribeccò Liam – il nostro piano non può funzionare se sono più di quelli che pensiamo >>

<< Dobbiamo darci da fare – commentò Malia – l'idea di Lydia ha senso. Non possono esserci così tante persone in giro e nessuno che nota un movimento diverso dal solito >>

<< Malia ha ragione. Dovremmo dividerci e cercare meglio >> propose Mason.

<< Direi di cominciare da ora – disse Derek, e si voltò a guardare Theo – noi faremo un giro nei boschi. In forma di lupo è molto più semplice muoversi >> Il lupo accanto a Liam uggiolò in accordo, e si alzò scuotendo il pelo. Derek ridacchiò, e si spostò in cucina sotto gli sguardi attenti degli altri.

<< Intendi davvero adesso? >> chiese Stiles non ricevendo alcuna risposta. Dopo meno di dieci secondi, un altro lupo dal pelo nero, stavolta con due occhi verde bosco, uscì dalla cucina e si portò tra di loro. Si fermò ai piedi di Stiles fissandolo con interesse.

<< Che c'è sourwolf? Sono più alto di te? >> ridacchiò l'umano. Gli parve quasi di sentire il lupo sbuffare, e quello gli morse appena la mano. Liam li fissò con un sorriso, prima di voltarsi a guardare il suo di lupo.

<< Sta attento >> gli sussurrò, e quello gli leccò il viso per l'ennesima volta. Liam sorrise, e dopo avergli passato una mano sulla schiena lo lasciò andare. Scott aprì la porta, permettendo ai due lupi di uscire silenziosi.

<< Che cosa strana >> mormorò Lydia. Mason annuì, e poi si voltò a guardare il suo migliore amico, che ancora seduto per terra, aveva lo sguardo perso in direzione della porta.

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Quindi non avete trovato nulla >> mormorò Stiles tra un bacio e l'altro. Vedere Derek in forma di lupo l'aveva eccitato da morire, stava quasi per scoppiare.

<< No – ringhiò quello spingendolo sul letto – Stiles? >>

<< Sì? >>

<< Non parlare >> disse il lupo, prendendo a mordergli ogni parte di pelle possibile.

<< Ma dobbiamo fare un piano >> ribeccò il ragazzo ridendo.

<< Con un erezione tra le gambe? >> si accigliò quello.

<< Che centra? >> ansimò all'improvviso Stiles quando sentì le dita di Derek intrufolarsi nella sua entrata. Prese a respirare affannosamente, e il lupo ridacchiò.

<< Vuoi davvero parlarne ora, ragazzino? >> gli soffiò il lupo all'orecchio. Stiles respirò piano, cercando di deglutire aria e potergli rispondere. Ma era piuttosto sicuro che le sue facoltà celebrali non fossero proprio disponibili in quel momento. Si aggrappò alle spalle di Derek, come se ne dipendesse la propria vita, e in quel momento il lupo introdusse un secondo dito, che gli fece girare la testa. Derek sapeva esattamente che punti toccare, e soprattutto come prenderlo. Gli diede un bacio bagnato, mentre continuava a far entrare e uscire le dita a suon di respiri sbalzati del più piccolo.

<< Di più >> si lamentò Stiles in un gemito, e al lupo brillarono gli occhi di blu, appena quello iniziò ad emettere suoni a dir poco osceni.

<< Come immaginavo >> gli respirò sulla bocca, prima di sfilare le dita, e prenderlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Cristo, Liam >> ansimò la chimera in un ringhio, mentre l'iride si colorava di giallo. Liam emise un gemito più forte degli altri, sentendo l'altro venirgli dentro la bocca.

<< Dio >> mormorò con il fiato corto il più piccolo, prima di alzarsi in piedi, e avvicinarsi alla chimera, con l'acqua della doccia che continuava a baciargli la pelle in ogni goccia che cadeva. Theo sorrise, leccandosi le labbra, e afferrando i capelli del lupo per baciarlo con possesso e con l'eccitazione che ancora arieggiava tra loro. Quando Liam s'infilava con lui sotto la doccia per fargli quei regali mattutini era sempre ben accetto.

<< Non hai idea di quanto sia eccitante vederti inginocchiato davanti a me in quel modo, cucciolo >> gli ringhiò sulla clavicola, mentre gliela baciava con delicatezza. Liam si morse il labbro quasi a sangue, andando ad abbracciare il compagno per stringerlo. L'acqua calda gli rilassava i muscoli, quasi quanto i baci della chimera. Theo lo strinse, e iniziò a percorrere quel corpo che venerava in ogni suo punto, con le dita che passavano lente sulla colonna vertebrale del lupo facendolo rabbrividire. Liam afferrò lo shampoo mettendolo in testa alla chimera che arricciò il naso divertita.

<< Cosa dovrei dire ai tuoi? Che stamattina mi hai fatto lo shampoo e le treccine? >> ridacchiò il più grande. Liam rise, mentre gli passava le mani tra i capelli. Ancora incredulo che quel giorno avrebbe portato Theo a casa sua, e che lo avrebbe presentato come suo “ragazzo”. Non poteva certo dire ai suoi che in una sorta di modo lupesco erano più che sposati.

<< Potresti far venire un infarto a mio padre >> ridacchiò il lupo.

<< Liam, non sono bravo coi genitori, lo sai. A dire il vero non ho mai conosciuto i genitori di nessuno >> ammise quello pensandoci.

<< Lo so >> si accigliò il più piccolo.

<< Sei geloso? >> ridacchiò la chimera.

<< No. Perchè dovrei? Tu sei mio >> scrollò le spalle Liam con finto disinteresse, ma l'altro sapeva perfettamente che non era vero. Lo attirò a se baciandolo con impeto, e sentendo come Liam sorridesse sulla sua bocca.

<< Dio, non so se riuscirò a non saltarti addosso per tutto quel tempo >>

<< Sono solo un paio d'ore >> disse esasperato il lupo.

<< Vallo a dire alle mie parti basse >> ringhiò Theo, mentre Liam si mordeva il labbro per non ridere, e alzava gli occhi al cielo.

<< Ecco – proruppe il più grande – quella cosa col labbro, non morderlo >>

<< Sei assurdo >>

<< Tu di più. Mi chiami amore >> scosse il capo la chimera.

<< Non devo, amore? >> rise Liam. Quello lo spintonò, prima di tornare a mordergli l'orecchio.

<< Sì, che devi. Comunque, sul serio, che dovrei dirgli? >>

<< Gli piacerai lo stesso >> sospirò Liam. Era ancora incredulo della facilità con cui l'altro si era esaltato a quella novità. Quando glielo aveva detto aveva spalancato gli occhi per un attimo, ma poi aveva subito acconsentito con un “Passerò il resta della mia vita con te, cucciolo. Prima o poi dovrò pur conoscerli”. E Liam non era riuscito a non sorridere come un ebete a quelle parole. I suoi genitori erano rientrati dopo tre settimane di assenza, e adesso volevano conoscere Theo ad ogni costo. Dovevano andare a pranzo a casa sua, e in realtà si sentiva un po' agitato. Hayden era stata a casa sua qualche volta, ma non l'aveva mai presentata come propria ragazza o cose simili, quindi era tutto nuovo anche per lui.

<< Liam? Mi hai sentito? >> lo riportò alla realtà il compagno. Liam scosse il capo, come se si stesse risvegliando solo in quel momento, e l'altro sorrise.

<< Scusa. Dicevi? >> chiese Liam chiudendo l'acqua e uscendo fuori dal box doccia con la chimera alle spalle.

<< Dicevo – mormorò quello lanciandogli l'accappatoio – cosa devo dirgli? >>

<< Beh, ecco . . .in realtà c'è una cosa che volevo chiederti anch'io, e credo che te la chiederanno anche loro >> si morse il labbro il lupo. Theo si accigliò, passandosi un asciugamano tra i capelli.

<< Sarebbe? >>

<< Tra un pò di mesi finisco la scuola >> disse.

<< Sì, e allora? >> chiese la chimera non capendo.

<< Il college, Theo. Io andrò al college, e credo che, semplicemente ti chiederanno tu cosa fai o farai. In realtà me lo chiedevo anch'io >> ammise Liam. Theo si ritrovò all'improvviso con una domanda a cui non aveva minimamente pensato. Erano stati così distratti tra i cacciatori, e tutto la loro storia, da dimenticarsi di un dettaglio fondamentale come il prossimo futuro. Liam, davanti a lui, sembrava volersi mangiare la lingua, ma lui gli rivolse un sorrisino divertito.

<< Ok, e dove vuoi andare? Boston? New York? Chicago? >> chiese a raffica il più grande facendogli spalancare gli occhi.

<< Cosa? >> deglutì il più piccolo.

<< Dio, Liam. I soldi non mi mancano, e onestamente, dove credevi che andassi? Siamo compagni, è ovvio che verrò con te. Dimmi dove vuoi andare e ci andremo >> si strinse nelle spalle Theo. Liam gli saltò praticamente in braccio stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo. La chimera stava ridendo della reazione a dir poco esaltata che aveva avuto il suo compagno.

<< Dici sul serio? >> Gli occhi di Liam brillavano così tanto che Theo gli avrebbe detto di sì in ogni caso.

<< Certo – ridacchiò quello – che ti aspettavi? >>

<< Ma tu? Cioè, tu che hai intenzione di fare? Poltrire tutto il giorno? >> si accigliò quello.

<< Mi offendi, cucciolo. Se mi andrà mi iscriverò anch'io. Non ho intenzione di mollarti in un campus pieno di gente che potrebbe saltarti addosso >> ringhiò il biondo.

<< Il solito esagerato. Quindi avremo una stanza tutta nostra >> rise Liam, fin troppo esaltato all'idea. Si sentiva di poter toccare il paradiso con un dito.

<< Stanza? – rise Theo – Liam, le cose io le faccio bene. Comprerò una casa, che credi? Quindi, dove vuoi andare? >>

<< Sei pazzo? Non ti lascerò pagare tutto >>

<< Sei il mio compagno, devo prendermi cura di te >> si difese la chimera. Liam lo guardò intenerito, e poi gli scoccò un bacio talmente dolce da scioglierlo. Ci avrebbero pensato poi, per il momento gli importava sapere che Theo sarebbe stato con lui, sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 




Eccoci di nuovo qui!

Bene . . vediamo di nuovo qualche movimento in più dalla Thiam, in un capitolo che principalmente ci fa vedere come stanno evolvendo le situazioni tra i membri del branco. Lydia e Peter sembrano fare passi avanti, mentre capiamo finalmente cosa diavolo era preso a Theo nello scorso capitolo. Prometto che più avanti avrete altri chiarimenti sul calore! Stiles e Derek sembrano affiatati, e poi . . .scopriamo che fine hanno fatto i cacciatori, che no, non sono scomparsi. Semplicemente si sono occupati di altri branchi nei dintorni. Bene . . oggi sono buona, no non è vero, sono cattiva perchè Vikings è andato in pausa di metà stagione e io non so quando potrò rivedere Ivar che amo follemente. Se non seguite la serie, fatelo, perchè è spettacolare. Oppure seguite Alex Hogh che è bellissimo ahahahahah xD

Vi lascio qualche spoiler dal prossimo . . .

 

<< Lydia, che hai visto? >> le chiese Derek. La ragazza si voltò nella sua direzione, lo sguardo ancora vuoto e lontano.

 

<< Mamma? Hai conosciuto Karen? >> chiese Mason a Liam e a Theo. La chimera annuì, ridacchiando delle facce a dir poco assurde degli altri.

 

Ora vado via veramente . . .a sabato prossimo, un bacio

Elly

  
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