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Autore: Ms Mary Santiago    27/01/2018    3 recensioni
Raccolta dedicata ai protagonisti della mia storia interattiva "Le cronache dell'Accademia".
Genere: Generale, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Jezebeth Flint & Willow Booth

 

 

 

 

 

1977

 

 

 

 

Entrarono al San Mungo a passo di carica, finendo quasi con il travolgere il Medimago che si stava affaccendando per unirsi ai suoi colleghi e soccorrere i feriti.

Jezebeth l’afferrò per un braccio, accennando alla compagna dal volto pallido e l’aria palesemente scossa.

- Ci hanno chiamate dicendo che suo fratello e sua cognata sono stati portati qui. –

- Fanno parte delle vittime dell’attacco dei Mangiamorte? –

Annuì.

- Sono Auror. –

Il Medimago le osservò per qualche secondo, come se stesse cercando di confrontare il volto di Willow con quello delle decine di vittime che erano passate lì dentro nell’ultima mezz’ora.

- Forse ho capito di chi si tratta -, scorse la cartellina, - Mason Booth e sua moglie? –

- Sì – confermò Willow, la voce bassa e sottile come molto di rado era capitato nel corso degli anni in cui Jez aveva avuto modo di conoscerla.

L’impulso di abbracciarla e tenerla stretta a sé era fortissimo, ma non sapeva se in quella particolare situazione fosse il caso.

Un abbraccio avrebbe significato che ci fosse qualcosa di grave e lei non voleva pensare a quell’evenienza.

Voleva essere ottimista, una volta tanto, e sperare che il danno maggiore che Mason avesse riportato fosse qualche ferita superficiale.

Ma il volto del Medimago non prometteva nulla di buono.

Prese leggermente Willow per un braccio, facendola spostare quando una barella passò a velocità folle, poi replicò: - Sono addolorato, signorina Booth, ma suo fratello è arrivato al San Mungo in fin di vita … è morto prima ancora che i Medimaghi potessero intervenire. Quanto a sua cognata … sembrava che stesse reagendo bene alle cure, ma si è spenta poco fa. –

Gli occhi di Willow si riempirono di lacrime all’istante, che corsero copiose lungo le guance rosee.

Sentì con vaga consapevolezza le braccia di Jezebeth che si chiudevano attorno a lei, stringendola con vigore, e la portavano via da quel corridoio. Incrociò lo sguardo della fidanzata, scorgendo forse per la prima volta delle lacrime nelle iridi brucianti della donna.

Fu allora che un pensiero l’assalì.

- Polaris. –

Sua nipote, di appena un anno, era rimasta a casa con gli zii e i cugini durante quella folle notte ma non avrebbe potuto rimanere lì per sempre.

- Di Polaris ce ne occuperemo noi – replicò all’istante Jezebeth, sorprendendola.

Da tempo aveva fatto l’abitudine all’idea che non avrebbero mai avuto dei bambini che correvano in giro per la loro casa e aveva a lungo creduto che Jezebeth non fosse affatto dispiaciuta dalla cosa, ma in quel momento la proposta le era sorta naturale come se ci avesse pensato fin dal primo istante in cui avevano saputo della tragedia.

- Ne sei sicura? –

Annuì. – Mason avrebbe voluto che crescesse con noi se gli fosse capitato qualcosa. –

La strinse nuovamente a sé, con più vigore, posando il capo sulla sua spalla.

Era vero.

Se suo fratello avesse potuto farlo, in quel momento avrebbe detto che spettava a lei crescere Polaris.

 

 

 

 

 

 

Polaris Booth – 1976, Grifondoro


 

 

 

 

 

1981

 

 

 

 

 

Timoty le rivolse un’occhiata divertita mentre si dirigevano verso il refettorio dell’Accademia.

- Pensavo avessi detto che ne avevi abbastanza di addestrare novellini. –

- Il lavoro d’ufficio mi annoia e almeno qui riesco a trovare qualche minuto per dormire – replicò Jezebeth, soffocando uno sbadiglio mentre si allungava ad afferrare la tazza di caffè bollente.

- Polaris? –

- Già. Ha ancora la febbre e non riesce a dormire bene la notte. –

- Quindi il ruolo d’infermiera spetta a Willow? –

Soffocò l’ennesimo sbadiglio.

- In realtà ce lo alterniamo, ma lo sai che se non dormo per quelle sette o otto ore filate non carburo. –

Timoty ridacchiò.

- Sì, ho una certa esperienza a riguardo … per esempio il mese scorso. –

- Per l’ennesima volta, Tim, non l’ho fatto apposta. –

- Vallo a dire al mio mantello, quelle macchie ancora non se ne sono andate. –

Jezebeth roteò gli occhi al cielo, per poi minacciare: - Ringrazia che non siano macchie di sangue, anche se non escludo che possano aggiungersi a quelle già presenti. –

Il collega tuttavia si limitò a inarcare un sopracciglio, sorridendo beffardo.

- Lo sai che le tue minacce hanno perso di credibilità dopo che ti ho vista giocare con le bambole con una bambina di cinque anni, vero? –

Dannazione a Willow e a quando aveva avuto la brillante idea di invitare i loro colleghi a cena a casa loro.

 

 

 

 

1987

 

 

 

 

Jezebeth cadde dalla sedia, battendo violentemente contro il pavimento in marmo della cucina.

- Che succede? –

Mantenendo il silenzio, l’ex Serpeverde porse la lettera alla compagna.

Willow la scorse rapidamente, sorridendo quando si soffermò sulla Casa in cui era stata Smistata Polaris.

- Te l’avevo detto che non era come te. –

- Se è per questo non è nemmeno finita in Tassorosso come te – replicò, trovando improvvisamente di nuovo la voce.

- Già, ma Grifondoro mi sembra la scelta più adatta. –

- Ah, che fitta al cuore! Non dire mai più una cosa del genere! –

- Jez, non credi di stare esagerando? –

- Per nulla. Devo parlare con Silente, quel Cappello si è fatto decisamente un goccio di troppo. –

Willow alzò gli occhi al cielo mentre la osservava prendere pergamena e piuma e scrivere chissà quale lettera minatoria indirizzata all’anziano preside e al magico strumento.

- E io che ho sempre pensato che fossero gli uomini quelli ridicoli e fissati con queste cose. –

- Io sono una fiera Serpeverde, permetti che mi senta leggermente scossa dopo aver appreso una notizia del genere? –

- Certo, certo … ma adesso calmati o finirai con l’avere un infarto. –

- Mi calmerò solo dopo aver spedito questa lettera. –

L’ex Tassorosso decise saggiamente di lasciar perdere la cosa e non trascinare oltre la discussione.

Era abbastanza certa che Silente, conoscendola, si aspettasse già una lettera di quel tipo.

 

 

 

 

1994

 

 

 

 

 

 

- Tu cosa? – ripetè incredula Jezebeth.

- Ho detto che voglio provare a entrare all’Accademia – ripetè imperturbabile Polaris.

- Hai preso un Bolide in testa di recente? –

- Ah ah ah … che simpatica. –

- Will, lo sta facendo di nuovo – urlò allora la donna, rivolgendosi verso la porta della cucina, dove la compagna era sparita non appena la nipote aveva fatto presente la cosa.

- Polly, smettila di rispondere a tua zia! –

- Lo farò solo quando dirà che posso fare domanda per l’Accademia – rilanciò la diciottenne, incrociando le braccia al petto e fissandola dritta negli occhi con aria di sfida.

Maledicendo silenziosamente Godric Grifondoro e tutta quella stirpe di insopportabili ostinati testoni che avevano seguito le sue orme, Jezebeth alzò gli occhi al cielo.

- Perché vuoi farlo? –

- Tu e zia Willow siete Auror, perché non posso esserlo anche io? – rilanciò.

- D’accordo -, alzò le mani in segno di resa, - ma sia chiaro che non cercherò di avvantaggiarti in alcun modo nel processo di selezione. –

- Bene, perché è già abbastanza imbarazzante essere la figlioccia della responsabile dell’Accademia Auror. –

- Che cosa?! –

Polaris si affrettò a modificare la sua affermazione.

- Intendevo dire che è imbarazzante perché penseranno già tutti che io sia raccomandata. –

- D’accordo, puoi provarci – cedette.

- Mi renderai l’Accademia un inferno, vero? –

Il sorriso sul volto della donna si allargò.

- Ci puoi giurare. –

- Zia Will, lo sta facendo di nuovo! –

Willow sorrise mentre controllava che il roastbeef cuocesse a dovere.

Quelle due erano fin troppo simili.

- Jez, smettila di battibeccare con tua nipote! –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Eccoci qui anche con l’OS dedicata alla Willbeth. Come sempre mi sono divertita tantissimo a scrivere di loro e spero che l’OS sia piaciuta anche a voi. A presto con quella dedicata a Sarah e successivamente alla coppia d’amici formata da Uriel e Andrew.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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