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Autore: Crybaby    28/01/2018    1 recensioni
Introdursi sotto falsa identità in un orfanotrofio sito nel Paese dei Fiumi, per stanare e consegnare alla giustizia un pericoloso serial killer che vi ha trovato rifugio.
Insieme alle proprie insicurezze, rese ancora più opprimenti dalla recente scomparsa del maestro Asuma, saranno questi gli obiettivi della missione che Choji Akimichi si ritroverà costretto ad affrontare.
Una missione che, per lui, potrebbe essere l'ultima, e non soltanto nel caso in cui ci rimetta la vita...
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Choji Akimichi, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Choji's Last Chance

Affezionate lettrici e affezionati lettori, il momento è finalmente arrivato. Dopo quasi un anno dall’inizio della pubblicazione, finalmente saprete chi è l’assassino a cui il nostro Choji sta dando disperatamente la caccia.

 

...però, prima di cominciare, c’è una piccola richiesta che vorrei fare a tutti voi. Nel caso vi andasse di lasciare una recensione, vorrei chiedervi di NON fare spoiler (ovvero, di non citare il colpo di scena dell’identità del colpevole nella recensione), così da evitare gli spoiler a coloro che decidessero di leggere le recensioni prima del capitolo stesso. Eventualmente, se avete dei dubbi sulla soluzione del mistero, potete espormeli in privato, e io sarò ben lieto di rispondere :)

 

E adesso, buona lettura a tutti!

 

...

 

...

 

...

 

17.

 

Adesso so chi è il Mascheratore.

In un modo o nell'altro, il piano alternativo che avevo escogitato mi aveva portato alla soluzione del mistero. Per quanto assurda fosse.
Più ci ragionavo sopra e più ogni tassello del puzzle andava al suo posto, a cominciare dagli indizi che non ero ancora riuscito ad abbinare.
Nella teoria che si era appena formulata nella mia testa, tutto aveva perfettamente senso.
Guardai di nuovo l'orologio a pendolo. Mancavano meno di quindici minuti alla mezzanotte: se un attimo prima mi sembravano pochissimi, ora erano più che sufficienti per mettere a nanna il killer, impacchettarlo e consegnarlo agli ANBU, prima che questi invadano l'orfanotrofio.
Avevo solo da scegliere in che modo neutralizzarlo, ma era una decisione di poca importanza ormai.
Vediamo un po'... Un pugno gigante a tradimento sarebbe la soluzione più rapida... Aspetta però, e se anche dopo essere stato a nanna continua a mantenere il suo travestimento? Corro il rischio che gli altri orfani e anche gli ANBU non mi credano! Mmh, prima allora dovrei indurre il killer ad ammettere la sua vera identità davanti a tutti... A pensarci bene, non importa! Sono strasicuro che il Mascheratore sia chi penso io, solo questo conta! E la prova è proprio qui, sulla punta delle mie dita!
Non che ce ne fosse bisogno, ma osservai ancora una volta le poche gocce che avevo asciugato dal mio viso.
Se mi avessero predetto il futuro non ci avrei mai creduto. Una volta tanto, piangere mi è servito per davvero a qualco...


"Qual è, esattamente, il motivo per cui stavi piangendo?"


Era la domanda che Kakashi-sensei mi aveva posto all'alba della mia partenza da Konoha, davanti alla tomba di Asuma-sensei. A furia di parlare di lacrime, era inevitabile che mi tornasse in mente.
Avevo promesso a me stesso che ci avrei ripensato sopra, ma quello non era il momento ideale.
...oppure, lo era?
Che domanda stupida! Stavo rivivendo il momento in cui Asuma-sensei era morto, per quale altro motivo... No, un momento, non era per quello.
Era... anzi, è. È la paura. La paura che provo sempre dal giorno in cui Asuma-sensei ci ha lasciato.
"Da quel giorno ho sempre paura... che anche le altre persone a cui voglio bene possano morire in battaglia.” Ecco cosa stavo per dire quella mattina ad Asuma-sensei, prima di scoppiare a piangere. Da quel giorno, non c'è stata missione in cui io non mi sia preoccupato, prima di ogni altra cosa, della sicurezza di Ino e Shikamaru. Non posso accettare l'idea di perdere anche loro, ma allo stesso tempo ho paura di doverlo fare...


"E come mai, a differenza del povero Asuma, le tombe di Ino e Shikamaru non sono ancora state scolpite?"


Era la seconda domanda posta da Kakashi-sensei. Per assurdo, la risposta alla prima domanda valeva anche per questa.
Danzou mi ha dato l'ultima possibilità di restare un ninja per colpa del mio pessimo rendimento nelle missioni... ma è proprio grazie alle mie preoccupazioni, alle mie obiezioni, alle mie eccessive precauzioni, se Shikamaru e Ino sono... ancora...
Inevitabilmente, si insinuò nella mia testa la possibilità che avessi preso un granchio. Se il Mascheratore non era chi pensavo che fosse, avrei condannato a morte tutti gli altri orfani innocenti. Gli ANBU avrebbero sterminato tutti senza pietà, e io non avevo il potere di impedirglielo.
Devo... Devo almeno riuscire a mettere al sicuro quelli che sono rimasti nei dormitori! ...così però perderei dei minuti preziosi! Allora... Allora no, devo rischiare... e sperare che vada tutto bene...


"Non perdere di vista la cosa più importante."


Kakashi-sensei mi aveva detto queste parole, prima di pormi quelle due domande.
La cosa più importante...
Il motivo per cui stavo piangendo...
Il motivo per cui Shikamaru e Ino sono ancora vivi...
...adesso capisco. In vita mia, io non ho mai considerato l'idea di mettere in gioco le vite dei miei amici. Non l'ho mai fatto... e non lo farò neanche stanotte. Anche a costo di fallire la missione, io non tradirò mai ciò che sono.
Guardai un'ultima volta l'orologio. La posizione delle lancette, adesso, non mi importava più.

 

Per prima cosa, mi avvicinai all'ancora scossa Signorina Hiromi.
-Mi scusi- le dissi, indicando il mazzo di chiavi che aveva lasciato sulla scrivania -queste sono le chiavi di tutte le stanze dell'orfanotrofio, giusto?
-Co-come? ...s-sì, di tutte le stanze. Perc...
Afferrai il mazzo, e con tutto il fiato che avevo in corpo corsi su per le scale fino al secondo piano, aprii le porte di entrambi i dormitori ed accesi le luci, per controllare che tutti gli altri orfani fossero ancora nei loro letti.
...non manca nessuno. Benissimo.
Entrai nel dormitorio femminile, corsi fino in fondo alla stanza e spostai gli armadi di fronte alla finestra per sbarrarla completamente; poi uscii, chiusi a chiave la stanza, andai in bagno e spinsi fuori un armadietto, che usai per sbarrare ulteriormente la porta.
Quindi, ripetei le stesse cose per il dormitorio dei maschi.
Avevo appena terminato, quando con la coda dell'occhio vidi Yori raggiungermi infuriata.
-Ti ha dato di volta il cervello, Choji? Riapri subito quella...
Senza spiegarle alcunché la presi per mano e la riportai con me nell'atrio, dove gli altri erano rimasti fermi ad aspettarci.
-La vuoi smettere di fare cavolate?!- mi gridò Iwao in faccia, non appena ci vide tornare -è appena arrivato l'elenco delle punizioni che dovremo scontare per colpa tua, vuoi che la Signorina Azumi ne aggiunga ancora?!?
Dicendo quello Iwao indicò l'altro lato della stanza, dove Isoka se ne stava immobile e con un'espressione gravissima in volto. Nelle piccole mani tremanti teneva stretto un lungo foglio di carta.
-Sarebbe quello, l'elenco?
Isoka annuì impercettibilmente.
-Sai cosa ci ha appena detto questo teppistello?- continuò Iwao, sputando saliva per la rabbia -che la Signorina Azumi, dopo averlo sgridato come meritava, lo ha portato nella sua stanza per dettargli da scrivere una lista di cose che dovremo fare per punizione! Avrebbe voluto dircelo lei di persona, ma ha avuto un improvviso giramento di testa ed è rimasta a letto! Te ne rendi conto, Choji? Per colpa delle tue bravate la Signorina Azumi si è sentita male!
-Si è sentita male... Capisco...
Ignorando le ulteriori lamentele di Iwao mi avvicinai ad Isoka e allungai verso di lui una mano.
-Dammi il foglio, Isoka. È una mia responsabilità.
Senza guardarmi negli occhi, il piccolo mi consegnò l’elenco.
-Puoi starne certo che è una tua responsabilità, buffone!- sbraitò ancora Iwao da dietro le mie spalle -avanti, leggi! Vediamo cosa ci toccherà fare per causa tuOUFF!!!
Senza nemmeno darci un'occhiata, appallottolai il foglio e lo usai per tappargli la bocca.
Quindi, cominciai.
-Ascoltatemi tutti, per piacere. So di aver commesso un sacco di infrazioni al regolamento e di conseguenza ne ho fatto commettere anche a voi, e me ne dispiace, ma non sarò io a scontare una punizione per questo. Prima di tutto, perché io non sono un orfano come voi.
-...ah, no?- biascicò Iwao sputando pezzi di carta -e chi sei allora, un orfano specia...
-Sono un ninja, grado chunin, proveniente dal villaggio di Konoha, situato nel paese del Fuoco. Ecco la prova.
Iwao stava ancora per replicare, ma sia lui che tutti gli altri restarono senza fiato, quando da una tasca tirai fuori il mio coprifronte.
La Signorina Hiromi si lasciò scappare un grido acuto; Yori mise entrambe le mani davanti alla bocca e scosse la testa; Nao si appiattì contro la parete dalla paura, e solo dopo qualche secondo si preoccupò di stringere a sé la sorellina; Isoka spalancò gli occhi e la sua mascella inferiore iniziò a tremare; Iwao, infine, rimasto sotto shock, fu in grado solo di balbettare parole sconnesse.
-Chiedo scusa a tutti per lo spavento che vi ho fatto prendere, ma visto che sono riuscito, in un modo o nell'altro, a farvi riunire tutti nella stessa stanza, non posso più aspettare. Devo mettervi a conoscenza del motivo per cui mi trovo qui. Restate fermi dove siete, per favore...
Mi presi una pausa, per raccogliere tutto il fiato di cui avevo bisogno.
-Mi è stata affidata la missione di scovare ed arrestare un pericoloso assassino, nemico da parecchi anni del villaggio della Foglia. Secondo le informazioni ricevute da una squadra di ANBU che pattuglia da mesi la zona, l'assassino deve essersi nascosto proprio in questo orfanotrofio: è questo il motivo per cui mi sono infiltrato sotto mentite spoglie, per...
-ANBU?! Vuol dire che ci sono altri ninja nascosti nella foresta che ci spiano?!- strillò la Signorina Hiromi paonazza in volto, alzandosi di scatto.
-Esatto.
-E-e-e-e hanno visto un assassino come loro entrare qui dentro?!?
-No, Signorina Hiromi. Non l’hanno visto entrare, ma sono certi che si sia rintanato qui dopo aver dissotterrato il corpo del bambino che lei, Yori e la Signorina Azumi avete trovato morto in palestra.
-CORPO?-BAMBINO?-MORTO?!- sentii gridare quasi in contemporanea.
-A-allora... è p-p-per quello che l’ala ovest è stata chiusa? C-c-c’è stato un omicidio?!?- balbettò Nao, mentre copriva malamente le orecchie di Naoki.
-Omicidio...- sussurrò Isoka, con lo sguardo smarrito.
-Eh?! D-d-di che state parlando, tutti!?- farfugliò infine Iwao -nella palestra ci sono i ratti, lo s-s-sanno t-t-tutti!
-No, l’invasione dei ratti non è altro che una bugia inventata dalle due Signorine per giustificare la chiusura dell’ala ovest, allo scopo di impedirvi di vedere la chiazza di sangue al centro della palestra, dove il bambino di cui vi ho parlato è stato ucc...
-ORA BASTA, CHOJI!!!
Era stata Yori ad urlare. Con due passi si avvicinò a me e afferrò un’estremità del coprifronte, per sottrarmelo. La lasciai fare.
-Basta, Choji! BASTA! Non... non so dove tu abbia trovato questa cosa, ma... Basta! Smettila con queste cazzate! Hai voluto curiosare nell’ala ovest, mi hai convinta con del finto affetto a svelarti tutti i miei segreti, hai messo nei guai altre persone... Basta! Stai zitto! Smettila! Sei in punizione, accetta questo fatto e sta’ zitto! Non c’è stato nessun omicidio e non c’è nessun assassino! Le tue sono solo scuse per evitare la punizione! STA’ ZIT...
-Il cadavere di quel bambino era irriconoscibile perché gli avevano... tagliato via la faccia, giusto?
Il grido di Yori diventò un sussurro, come se avesse perso di colpo la voce. La Signorina Hiromi si nascose il volto fra le mani e cominciò a piangere. Iwao e Isoka si tapparono la bocca, come per impedire un conato di vomito.
-Choji... P-perché- provò a dire Nao -perché ci s-s-stai d-d-dicendo q-q-q-questo?...
-Perché l’assassino a cui do la caccia aveva l’abitudine di rubare le facce dei ninja che ha ucciso, per farne delle maschere. La faccia del bambino era stata tagliata nello stesso modo, quindi gli ANBU hanno pensato subito...
-No, NO! Io v-v-voglio dire... Perché ci stai raccontando queste cose... Queste cose orribili?- disse ancora Nao, stringendo più forte a sé la sorellina -perché lo stai dicendo proprio a noi? Noi che cosa c’entriamo!?
Sospirai nel sentire quella domanda.
-Credetemi, avrei preferito dovermi confrontare solo con l’assassino... Ma per maggiore sicurezza ho voluto che foste tutti presenti. Perché... Perché l’assassino non si è solo nascosto nell’orfanotrofio, ma ha anche assunto l’aspetto e l’identità di un orfano. Un orfano che adesso si trova qui, in questa stanza, insieme a quelli che per me sono i maggiori sospettati.
La Signorina Hiromi si levò le mani dalla faccia e prese a girare lo sguardo da una parte all’altra, terrorizzata. Poi fece per scappare via di corsa, ma Yori riuscì a fermarla tirandola a sé per un braccio.
-Signorina Hiromi, si calmi! E tu, Choji... Intendi dire che questo “assassino” ha finto tutto questo tempo di essere uno di noi? E... P-perché dovrebbe essere proprio uno di noi cinque, fra tutti e cinquanta gli ospiti dell’orfanotrofio?
-Perché a disposizione della mia indagine ho avuto cinque indizi certi, cinque segni particolari relativi all’assassino. In questi giorni vi sarete accorti che ho fatto amicizia, o almeno ci ho provato, con tutti voi- mentre parlavo il mio sguardo passò prima su Isoka, poi su Nao e Naoki, e infine su Iwao -allo scopo di conoscervi meglio e vedere chi di voi possedeva gli stessi segni particolari dell’assassino.
-E... ce li abbiamo tutti? Siamo tutti sospettati?- chiese Nao.
Scossi la testa.
-Ovviamente no. Inizialmente qualcosa mi era sfuggito, e per questo motivo, per me, eravate ancora tutti probabili colpevoli. Però, poco fa, dopo aver scoperto la verità in un altro modo, ho capito tutto, e ho messo a posto gli ultimi dettagli che mi erano scappati. C’è una sola persona infatti, che, come l’assassino, nello stesso tempo usa la mano destra, è forzuto e attento ai dettagli, porta con sé un oggetto dorato con il quale ha lasciato tracce sotto le unghie della vittima, e fa uso di Pillole del Soldato per rifornirsi di chakra...

 

-E quella persona...

Alzai un braccio al cielo.

-Quella persona...

 

Lo riabbassai di scatto, per puntare il dito contro il colpevole.


-Quella persona sei tu, ISOKA!

 

 

Poco alla volta, tutti volsero lo sguardo verso il bambino di cui avevo gridato il nome.
Nao e Naoki, impercettibilmente, cominciarono a spostarsi di lato, per allontanarsi il più possibile e raggiungere Yori e Hiromi, immobili alle mie spalle.
Dal canto suo, Isoka non faceva altro che fissarmi con gli occhi sgranati, incapace di aprire bocca.
-Avevo già notato che eri destro e indossavi al collo una catenella dorata, e oggi pomeriggio ho anche scoperto che la Pillola del Soldato trovata nel tuo nascondiglio apparteneva davvero a te. Mi mancavano due indizi, ma ripensandoci bene mi sono reso conto che erano sempre stati sotto il mio naso. Primo, l’attenzione ai dettagli. Hai dimostrato di possederla nello stare attento a spostarti dal tuo nascondiglio senza mai farti scoprire, basandoti sui movimenti che gli altri orfani e Yori compiono ogni giorno. Secondo, la forza superiore al normale. Sei stato molto attento a non mostrarla mai, tranne che in un’occasione. Sto parlando di quando, la mattina del mio secondo giorno qui, sei accorso per aiutarmi a nascondere quel ramo che avevo fatto cadere. Lo ricordi anche tu, vero? Mi avevi proposto di spingerlo nel fiume, e ti sei caricato in spalla un’estremità... PECCATO CHE FOSSE L’ESTREMITÀ PIÙ GROSSA E PESANTE!
Isoka sussultò nel momento in cui alzai la voce, ma continuò a restare muto.
-C-Choji... N-ne sei sicuro?- disse Nao improvvisamente, rompendo il silenzio -sei... sicuro di quello che dici?
-...in effetti, il fatto che Isoka abbia tanto in comune con... con l’assassino... non vuol dire nulla- gli fece eco Yori -potrebbe essere solo una coincidenza...
-È vero, Yori. Anche con tutti e cinque gli indizi, io non posso essere sicuro al cento per cento. È anche per questo motivo che ho escogitato un piano alternativo per identificare il colpevole.
-O-ovvero?
-Come vi ho appena detto, prima di stanotte non ero ancora riuscito ad abbinare tutti e cinque gli indizi ad Isoka. Così, pensa che ti ripensa, ho finito per escogitare il modo di creare un sesto indizio.
-Un... sesto indizio?
-Sì. Oggi pomeriggio ho fatto in modo che ognuno degli indiziati di cui sospettassi maggiormente avessero una caratteristica che li distinguesse l'uno dall'altro. Che li rendesse unici. È un sistema che mi è costato un bel po' di sofferenza, lo ammetto, ma alla fine ne è valsa la pena...
-Insomma, di cosa si tratta?
-...a ognuno di voi ho regalato un sacchetto di patatine. Ve ne siete dimenticati?
-C-che cosa?- si lasciò sfuggire Naoki, alla quale il fratello tappò subito la bocca.
-Le... patatine?- continuò lui -un momento, a me non le hai date! E... da quel che mi risulta, non eri dell’umore giusto per darle anche a Iwao...
-Ho tolto Iwao dai sospettati per il fatto che è mancino, mentre tu te ne sei andato prima che ci riuscissi. Però, essendo l'unico che non le aveva assaggiate, eri comunque distinguibile dagli altri.
-...sì, ma distinguibile in che modo?
-Eh eh...

Socchiusi gli occhi ed alzai un dito, atteggiandomi a secchione.
-Sapete, sin da quando ero un neonato di sette chili ho coltivato la passione per il cibo e i suoi innumerevoli sapori, finendo per imparare a distinguere ad occhi chiusi qualsiasi tipo di odore percepibile da naso umano. Compresi i diversi gusti delle versioni in edizione limitata della mia marca preferita di snack. Si tratta di patatine speciali, il cui sapore rimane nella bocca di chi le ha mangiate per molte ore, anche dopo aver lavato i denti.
-Ho... Ho capito!- disse dopo un po' Nao, con un tono di voce che sembrava di ammirazione -sentendo l'alito dell'assassino, avresti capito subito chi fosse! Ma... per riuscirci, allora, lo hai dovuto incontrare da vicino nel suo vero aspetto! Quando... Quando è successo?
-Poco fa. Ero sicuro che l'avrei trovato nell'ala ovest, perché l'avevo già visto ieri sera quando sono andato in esplorazione di nascosto, dopo aver finito di lavare i piatti.
-C-cosa?!- esclamò Yori -intendi dire che ci sei già stato ieri?
-Esatto. Dov'ero rimasto... Ah, sì. Stasera, nonostante una serie di imprevisti che non avevo preso in considerazione, alla fine ho beccato l'assassino nella stessa stanza in cui l'avevo già visto ieri: nell'aula di modellismo, dov'era intento a... lavorare alla sua ultima maschera.
-Angeli del cielo...- sussurrò la Signorina Hiromi.
-Saputo di essere stato scoperto, ha bruciato quello che ha rubato alla sua ultima vittima per cancellare ogni prova, quindi ha tentato di strangolarmi. Abbiamo avuto una breve colluttazione al buio, e...
-Sei riuscito a sentirgli l'alito?- domandò Nao speranzoso.
-No, purtroppo. ...diciamo però che subito dopo ho avuto un colpo di fortuna. L'assassino stesso, poco dopo e davanti ad altre persone, ha infatti commesso l’errore di alitarmi in faccia. Sul momento non ci ho fatto caso, ma poco fa, quando mi sono accorto che i miei occhi stessero lacrimando, ho capito che l'alito di quella persona odorava di cipolla! Lo stesso odore di cipolla delle patatine che ti ho regalato, Isoka!
Puntai ancora il dito contro di lui, fissandolo dritto negli occhi. Era immobile come una statua di sale, e non aveva ancora pronunciato una parola.
-Hai detto che l'assassino ti ha alitato in faccia davanti ad altre persone- obiettò Yori -ebbene, quando è successo? CHI è questa persona?
-...si tratta della Signorina Azumi.
Alla mia risposta, Yori sulle prime non disse nulla. Poi però prese a scuotere la testa, sempre più forte.
-No... Ti stai sbagliando...
-Invece ne sono sicuro. Quando la Signorina Azumi mi ha sgridato gridandomi in faccia, il suo alito, che mi ha fatto lacrimare, aveva lo stesso odore delle patatine che ho portato con me da Konoha.
-M-ma... Potrebbe averle mangiate anc...
-No, Yori. Il giorno in cui sono arrivato, la Signorina Azumi mi ha detto di non essere mai stata a Konoha. Quindi i casi sono due: o mi ha mentito, oppure l'unico momento in cui le ha mangiate è stato questo pomeriggio, nel bosco, mentre aveva le sembianze di Isoka.
Una singola goccia di sudore scivolò in quel momento dalla fronte di Isoka.
-Ci stai dicendo- chiese Nao -che l'assassino ha preso temporaneamente l'aspetto della Signorina Azumi, per sgridarti e impedirti di continuare a indagare?
-...no. La verità è molto diversa, ragazzi. È... è la sola ed unica spiegazione logica a cui sono arrivato. Statemi a sentire.
Mi schiarii la voce con un colpo di tosse. Intanto, la goccia di sudore aveva appena raggiunto la punta del mento di Isoka.
-Inizialmente avevo pensato anch’io che quella che mi ha sgridato non fosse la vera Signorina Azumi. Giustamente, avevo pensato che il suo alito uguale a quello di Isoka fosse solo la prova che Isoka fosse in grado di usare la tecnica della trasformazione, e quindi fosse il colpevole. ...però, mi sono subito reso conto che l’assassino non poteva essere Isoka. Isoka, se non ricordo male, vive qui da molto, molto tempo. Lo conoscono tutti, nel bene e nel male. L’assassino invece è arrivato qui qualche mese fa. I tempi non coincidono. C’è solo una spiegazione possibile per questo fatto... E cioè...

 

-...e cioè, l’assassino ha ucciso il vero Isoka, lo ha spogliato di tutto, gli ha tagliato la faccia e si è sostituito a lui!

 

Yori e la Signorina Hiromi gridarono tutto il loro terrore a gran voce. Avrei fatto lo stesso, al loro posto.
Sentii anche il rumore di un tonfo, nel punto in cui doveva esserci ancora Iwao, ma non mi girai per controllare. Dovevo avere entrambi gli occhi fissati sul mostro di fronte a me.
-No... NO! Tu ti stai sbagliando, Choji!- gridò Yori, piangendo -stai sbagliando tutto! Quello... Quel bambino non era Isoka! Non è possibile! E Isoka... Isoka è sempre lui! Se fosse una persona diversa... Ce ne saremmo accorti tutti! Isoka...
-C’è una sola spiegazione logica anche per questo. L’assassino è riuscito a recitare alla perfezione la parte di Isoka, senza insospettire nessuno, perché l’ha conosciuto molto bene. Certo, si potrebbe pensare che l’assassino sia rimasto nascosto a spiare Isoka per imparare tutto di lui così da prenderne meglio il posto, ma non è così che sono andate le cose. È un’altra la spiegazione... e per arrivarci, vi faccio una domanda. In questo ultimo mese, ricordate per caso di aver visto Isoka e la Signorina Azumi insieme nella stessa stanza?
-Che domanda... Che domanda è, Choji?!- protestò Yori a gran voce -ma certo che la Signorina Azumi e Isoka si sono trovati nella stessa stanza! La mattina in cui ho... La mattina in cui ho trovato il corpo in palestra, ti ho detto che la Signorina Azumi è andata in uno dei due dormitori maschili per vedere se c’erano tutti! E in quel dormitorio dormiva Isoka! Me lo ricordo!
-L’hai visto con i tuoi occhi?
-Io... No, ero sconvolta! Ma perché avrei dovuto dubitare della parola della Signorina Azumi? Lei ha visto che tutti erano a letto, e tanto basta!
-D’accordo- continuai, imperterrito -e nei giorni successivi? Ricordi un momento in cui li hai visti insieme?
-...no... Ma questo perché Isoka ha cominciato a nascondersi sempre di più! Se Iwao non avesse insistito nel maltrattarlo, di sicuro Isoka si sarebbe fatto vedere di più!
-E p-p-p-poi... Azumi ha scoperto Isoka nel bagno poco fa.
Questa volta era stata la Signorina Hiromi a obiettare.
-L’abbiamo... Sentita tutti, no? È entrata, ha dato uno schiaffo a Isoka, e lui si è messo a piangere... L’abbiamo sentita tutti! Non abbiamo visto la scena, ma...
-È questo il punto, non li abbiamo visti. E non li abbiamo nemmeno sentiti parlare contemporaneamente, se non sbaglio. Abbiamo sentito solo quello che l’assassino voleva farci credere! Quello che l’assassino vi ha sempre fatto credere in quest’ultimo mese! Vi ha sempre fatto credere che Isoka fosse ancora vivo, e lui e la Signorina Azumi esistessero contemporaneamente! Ma la verità è un’altra, ragazzi! La verità è che Isoka è stato ucciso, e la Signorina Azumi ha sempre fatto di tutto per farvi credere che fosse ancora vivo assumendo il suo aspetto! Sì, in quest’ultimo mese la Signorina Azumi e Isoka sono sempre stati la stessa medesima persona...

 

-...perché è stata la Signorina Azumi ad uccidere Isoka, così come in tutti questi anni ha ucciso e rubato la faccia a centinaia di ninja di Konoha! La Signorina Azumi è l’assassino! LA SIGNORINA AZUMI È IL MASCHERATORE!

 

La goccia di sudore si staccò dal mento di “Isoka” e precipitò a terra.
-Sì, “Mascheratore”. È questo il nome in codice che le hanno dato- aggiunsi, avvicinandomi di due passi -... questo è tutto ciò che avevo da dire, Signorina Azumi. Non ho altro da aggiungere. Può negare quanto vuole, ma sappia che fino a quando non si costituirà io le starò sempre con il fiato sul collo, perciò le consiglio caldamente di...
-NO! NO! NOOOOOO!!!
Finalmente, “Isoka” aveva aperto bocca per fiatare. Dopo aver cacciato un urlo di disperazione, alzò la testolina per rivolgermi uno sguardo implorante.
-No... Ditemi che non è vero... Ditemi che è uno scherzo! Choji, dimmi che stai solo scherzando! Dimmi che in realtà è tutto uno scherzo! TI PREGO!
Non risposi.
-Ti... Ti prego...- continuò, mettendosi pure a singhiozzare -tu... tu sei stato il mio primo amico in assoluto... l’unico che mi ha voluto bene... Erano tutte bugie, quelle cose belle che mi hai detto? Erano tutte bugie!?! Rispondimi!!!
-...Isoka- provò a intromettersi Yori -se... se quello che ha detto Choji è falso... per dimostrarlo è sufficiente andare di sopra e svegliare la Signorina Azumi, no? Se è lì... Sapremo che Choji sta mentendo...
-Purtroppo non si può!- strillò “Isoka” -mi ha detto che non vuole essere disturbata! Non riusciremo mai a svegliarla prima di domattina! Choji, se sei davvero mio amico, devi credermi sulla parola! TI PREGO!!! Ti prego...
“Isoka” crollò in ginocchio. Gattonò per avvicinarsi a me, ma io arretrai di un passo. Non avevo alcuna intenzione di lasciarmi commuovere.
Dopo qualche secondo, la persona che avevo di fronte provò a rimettersi in piedi. Immediatamente alzai entrambe le braccia, pronto ad impedire una mossa azzardata da parte sua.

 

Negli istanti successivi, però, accade qualcosa.

 

Cadendo in ginocchio, per il brusco movimento la sua collanina dorata  era saltata fuori da sotto il colletto della maglia del pigiama, e ora penzolava sul suo petto.
Inevitabilmente, la guardai. Bastò a cadere nella trappola.

 

“Isoka” scosse con forza la testa, agitando ancora di più la collana: una particella della luce del lampadario si riflesse sulla medaglietta e mi centrò in un occhio, accecandomi per un secondo.
Niente più che un secondo, ma in quel secondo sentii “Isoka” scavalcarmi con un salto, aggrapparsi alla mia schiena e far passare la catenina attorno al mio collo.
Subito infilai entrambi i pollici tra la catena e il collo e mi piegai in avanti, per scaraventarlo davanti a me: in quell’istante, però, il peso del mio aggressore triplicò in un colpo solo, così da aumentare la presa e farmi inarcare la schiena all’indietro.

 

Aveva ripreso il suo aspetto originale. Lo capii anche dalle urla di Yori e della Signorina Hiromi alle mie spalle.

 

-Sono troppo terrorizzate per provare ad aggredirmi alle spalle- bisbigliò la roca voce femminile nelle mie orecchie -ma per ogni evenienza...
L’assassino mi costrinse con la forza a voltarmi, così che entrambi potessimo guardare in faccia Iwao, Nao, Naoki, la Signorina Hiromi e Yori. Sui loro volti era dipinta la pura incredulità.
-Come hai detto che mi chiamano? “Mascheratore”? Bel nome, devo ammetterlo... Uh?
Inspirai profondamente l’aria e aumentai la presa, riuscendo così a distruggere la collana. Tutti gli anelli e la medaglia caddero ai miei piedi, ma purtroppo non ero ancora riuscito a liberarmi: sotto la catena infatti la Signorina Azumi aveva nascosto un sottile ma resistente filo di diamante, che nemmeno le mie dita erano in grado di spezzare.
I miei pollici tra il collo e il filo erano l’unica cosa che mi teneva ancora in vita.
Dovevo liberarmi assolutamente, ma in quei pochi secondi chissà cosa il Mascheratore avrebbe potuto fare.

Devo... Devo farle credere di avermi ucciso! Così... Così si sentirà al sicuro, e non penserà subito di aggredire qualcun altro! È l’unica soluzione!
Sempre più lentamente, smisi di dimenarmi. Abbassai il capo, spostai tutto il mio peso verso il basso...
Uno... Due... Tre!
...e, infine, lasciai penzolare entrambe le braccia vicino ai fianchi.
Avevo mollato la presa.
Dovevo solo aspettare che la Signorina Azumi facesse altrettanto.

 

Aspettai.

 

Aspettai.

 

Aspettai.

 

Anche quando sentii l’aria abbandonare il mio cervello, continuai ad aspettare.

 

Non ricordo il momento esatto in cui il Mascheratore si decise a lasciarmi.

 

Ricordo solo che non vedevo nulla.
Una mia guancia stava grattando contro il tappeto dell’atrio.
Ero disteso a pancia in giù, e per quanti sforzi facessi non riuscivo ad aprire gli occhi.
Potevo solo sentire delle voci, e non sono ancora sicuro che fossero vere o appartenessero a un mio sogno.

 

-Patetico. Pensavo che laggiù a Konoha avessero maggior rispetto nei miei confronti. E invece, ad arrestarmi hanno mandato un chunin goffo e imbranato. Mi sento oltraggiata...
-...S-S-Signorina Azumi... C-c-che cosa sta succedendo...
-Azumi... A-amica mia... è v-v-v-vero... c-c-che t-t-t-tu...
-Sto pensando di uccidere anche voi, così la smetterete di balbettare. Ma... Immagino di dovervi una spiegazione, a questo punto, visto che per colpa di questo comunque incapace ninja la mia copertura è saltata. Poi, vi ucciderò.
-C-c-copertura?
-Sì, Hiromi! Credi che abbia deciso da un giorno all’altro di aprire un orfanotrofio solo per il gusto di farlo? No, mi dispiace, ma non sono la filantropa che credevate. Proprio come questo grassone ha detto, io sono un’assassina. Lo sono sempre stata! Mi facevo assumere dai paesi più piccoli e durante le precedenti guerre uccidevo nel sonno i soldati del Paese del Fuoco, ovvero la potenza mondiale più pericolosa. Per qualche anno ho continuato a vivere nell’ombra, e occasionalmente ritornavo nel mio covo sotterraneo, dove potevo coltivare la mia passione. Cioè, creare maschere con i volti delle mie innumerevoli vittime. Ho continuato così per molti anni, fino a che non ho iniziato a sviluppare l’idea di farmi una seconda identità. Un’identità pubblica e rispettabile, al di sopra di ogni sospetto. L’idea si è formata nella mia mente il giorno in cui ho pedinato fino a casa sua un ninja che era riuscito a sfuggirmi, ma non a vedermi in faccia. Per essere sicura che il mio operato continuasse a restare un mistero per tutti, ho ucciso tutte le persone che lo conoscevano, compresa la sua famiglia più stretta. O così pensavo... Tra le macerie della sua abitazione, che avevo fatto saltare in aria, ho rinvenuto un neonato malridotto ma ancora vivo...

 

...Rokuro...

 

-Da lui, è partito tutto. Nel mio peregrinare ho conosciuto Hiromi, e grazie al suo aiuto e a quello di altri bambini più grandicelli che io stessa avevo reso orfani, mattone dopo mattone ho costruito questo posto.
-No... non posso crederci...
-Hiromi, sei sempre stata una povera ingenua idealista. Dove pensi che abbia racimolato tutti i soldi che ho speso per il cibo e gli altri materiali?
-...Signorina Azumi... Lei... lei è l’eroina dell’orfanotrofio... Non può essere vero quello che sta dicendo...
-Invece sì, Yori. E c’è di più! L’orfanotrofio non è solo una copertura, ma anche... la certezza che l’avrei fatta franca per il resto dei miei giorni! Sapevo che i ninja di Konoha erano sulle mie tracce, e sapevo che prima o poi avrebbero mandato qualcuno a investigare più da vicino l’orfanotrofio. Così, dopo mesi e mesi di progettazione, ho attuato il mio piano. Ho scelto fra i miei piccoli ospiti il più sacrificabile, quell’Isoka che mai ha accettato le regole che io gli avevo imposto con tanto amore! L’ho ucciso, in una notte in cui, particolarmente ostinato a non arrendersi al sonnifero, si era rifugiato nel suo nascondiglio segreto, in cortile, per guardare l’unica foto che era riuscito a salvare dalla furia di Iwao...

 

...Isoka...

 

-...l’ho ucciso apposta nello stesso modo in cui ho fatto fuori le altre mie innumerevoli vittime, per attirare l’attenzione dei ninja di Konoha sulle mie tracce. Volevo che si avvicinassero, e cadessero nella mia trappola. ...questo Choji purtroppo non ha agito come speravo, ma alla fine si è rivelato niente più che un contrattempo. Ora, infatti, potrò mettere a segno la mia via di fuga ultima e definitiva! Dopo aver ucciso voi cinque, correrò fuori di qui gridando aiuto, e i ninja che sono appostati nei dintorni, convinti che “il Mascheratore” sia effettivamente camuffato da orfano, accorreranno in massa e stermineranno tutti i giovani che ancora vivono qui, lasciandomi come unica sopravvissuta. È un piano perfetto, ammettetelo!...

…tutti... tutti quanti... moriranno in ogni caso...

 

Riaprii piano un occhio. La mia vista era sfocata, non riuscivo a riconoscere altro che sagome colorate in lontananza... Una sagoma scura e altissima, più vicina...
In mezzo a quelle figure indistinte, trovai un oggetto più nitido.
Sembrava il volto di una donna. Era giovane, molto bella, e teneva in braccio un neonato.
Con una fitta di dolore, spalancai un po’ di più l’occhio: la donna e il neonato non erano altro che una fotografia ovale all’interno della medaglietta di Isoka, che cadendo si era aperta in due a pochi centimetri dalla mia faccia.

 

Isoka... Così, è questa tua mamma... Non stavi facendo altro che ricordarla... E per questo... Per questo motivo sei morto... Non è giusto...

 

-Vediamo... Chi faccio fuori per prima? Vuoi essere tu, Yori? Sei stata una ninja in passato, chi lo sa, magari potresti avere qualche possibilità di resistere per un minuto almeno! ...non ti muovi? Magari, disarmandomi, potrei farti sentire più propensa! Guarda... Questo è il pugnale con cui ho sfigurato le mie prede!

 

Isoka, Rokuro, Yori, Iwao, Nao, Naoki, Signorina Hiromi... Siete stati presi in giro per tutta la vita... Per soldi... Solo per dello stupido denaro... Non è giusto... Non è giusto...

 

-Lo butto via, guarda! Lo butto su questa carcassa, tanto ormai non sentirà più...

 

-NON È GIUSTO...

 

-...dolore...

 

-BUBUN... BAIKA... NO... JUTSU!!!

 

La Signorina Azumi si era girata di scatto per scagliarmi in testa il suo pugnale, ma non riuscì nemmeno a lanciarlo. Rimessomi in piedi, avevo ingigantito la mia mano destra: con essa, colpii la donna con tutta la rabbia che avevo in corpo e la schiantai sulla parete alla mia sinistra, direttamente addosso all’orologio a pendolo.
Miriadi di ingranaggi e pezzi di legno schizzarono dappertutto, mentre il quadrante, staccatosi, rotolò per qualche metro e si fermò poi a faccia in giù.
Infine sul pavimento cadde anche la Signorina Azumi. Mi chinai su di lei: dopo essermi accertato che fosse svenuta, le bloccai i polsi dietro la schiena e usai il suo stesso filo per immobilizzarla.

 

-...ecco. Ecco fatto... Mh?
Mi voltai a guardare le persone che avevo appena salvato. Solo allora mi accorsi che Iwao si era accasciato a terra, svenuto per le troppe emozioni. Gli altri erano ancora coscienti, ma mi osservavano ugualmente impauriti: evidentemente, facendo sfoggio della tecnica esclusiva del clan Akimichi, dovevo aver ripreso le mie vere sembianze.
-Devo chiedervi  di tornare di sopra, subito. Gli ANBU saranno qui da un momento all’altro, e quando arriveranno desidero che trovino solo me e la Signorina Azumi. È un ordine per la vostra sicurezza! Andate, svelti!
Erano ancora tutti provati dallo shock, ma mi obbedirono. Nao e Naoki, mano nella mano, furono i primi a correre di sopra. Li seguirono poi Hiromi e Yori, aiutandosi a vicenda con Iwao.
Rimasto solo, andai a raccogliere il quadrante dell’orologio. Per la botta che aveva subito si era bloccato, ma riuscii lo stesso a leggere l’ora segnata.

 

Mezzanotte e sette minuti.
Avevo fallito.
Non sarei mai più stato un ninja.

 

-...chi c’è?
Rumore di passi. Lasciai cadere il quadrante e mi misi all’erta, ma mi rilassai subito. Yori stava ridiscendendo le scale.
-Yori? Ti ho detto di stare di sopra, è ancora pericoloso qui.
-Ci metterò un secondo, non preoccuparti.
Come una specie di fantasma, la ragazza mi passò accanto senza guardarmi e camminò tra i frammenti del pendolo sparsi dappertutto, per poi fermarsi davanti al corpo della Signorina Azumi. Lo fissò per un attimo, poi si girò dall’altra parte, disgustata.
-Mi ha preso in giro... Ci ha preso in giro tutti quanti... Mi... Mi sembra un incubo... Soltanto un incubo...
-Yori...
Esitai un po’, ma poi trovai il coraggio di appoggiarle una mano sulla spalla.
-Mi dispiace davvero che sia andata così- le dissi -se lo desideri, io magari potrei restare in orfanotrofio un altro po', per aiutarti magari a... a spiegare agli altri bambini come mai la Signorina Azumi e Isoka non torneranno mai più...
Yori mi sfiorò le dita, per invitarmi gentilmente a lasciarla.
-Grazie, ma so già cosa fare. La Signorina Hiromi non è abbastanza forte... pertanto tocca a me prendere in mano le redini dell'orfanotrofio, e non ci riuscirò mai se non comincio subito a cancellare ogni traccia della Signorina Azumi da questo posto. Avrò modo di piangere... un'altra volta.
-Come... come vuoi, Yori. ...mh?
Stavo per spostare il corpo della Signorina Azumi, quando mi accorsi che Yori non si era messa semplicemente a raccattare con i piedi i pezzi sparsi sul pavimento: aveva appena preso tra le mani il quadrante dell’orologio, e ci stava trafficando nel tentativo di riattivarlo.
-Funziona ancora?- le chiesi.
-...sì, la botta che gli hai dato ha solo spostato un paio di ingranaggi interni. Sembra complicato, ma in realtà farlo ripartire è semplicissimo. ...così ho anche l'occasione di rimettere le lancette sull'ora esatta. Un vero colpo di fortuna, per modo di dire...
-L'ora esatta? Perché, è indietro di qualche minuto?
-No, anzi. Per convincerci che nel suo orfanotrofio ci troviamo in un mondo a parte, al sicuro da quello che succede là fuori, la Signorina Azumi si è inventata che dovessimo avere un fuso orario tutto nostro. Così... è da quindici anni che tra queste mura si vive in anticipo di un'ora.
-In... anticipo?
-Già. ...ecco fatto. È questa l'ora esatta, Choji.
Tutta soddisfatta, Yori mi mostrò il quadrante come doveva essere veramente: con le lancette che segnavano le ventitré e nove minuti.
-...tutto a posto, Choji? Gli occhi ti stanno brillando... Ehi!
Senza riuscire a trattenermi, presi Yori e la abbracciai forte.
-Le mie costole... Sono tutte intere, credo... Perdona la domanda, Choji, ma sei proprio sicuro di essere un ninja?
-...oh, sì! Assolutamente!- ridacchia al colmo della gioia, mentre la lasciavo respirare -e lo sarò ancora a lungo! A proposito, dove hai lasciato il mio coprifronte?
-Mi è caduto... laggiù, eccolo. Ma mi vuoi dire che sta succedendo tutto a un tratto?
-Ecco... Succede che mi sono sbagliato, gli ANBU non sono ancora partiti, quindi sarò io a portargli l'assassina! Anzi è bene che mi muova subito! Tu comunque giusto per sicurezza, torna di sopra a dormire! Ci rivediamo domani!
-Sarà impossibile riuscire a prendere sonno, ma ci proverò... Buonanotte...

Rimasto di nuovo solo, felice come un bambino raccattai il coprifronte,mi ci specchiai, e lo legai di nuovo intorno alla mia testa con un nodo bello saldo.
Non ci posso credere... Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta davvero!
Quindi, presi il corpo immobile della Signorina Azumi e me lo caricai in spalla.

 

Stavo per avviarmi, ma poi mi ricordai di un’altra cosa che volevo prendere.
Dov’è finita... Ah, eccola.
Mi inginocchiai davanti ai resti della collana di Isoka. Per colpa del mio tentativo di liberarmi si era rotta in maniera irrimediabile, però la medaglia contenente la fotografia era ancora intatta. La raccolsi, la richiusi, e la infilai in tasca.
Poi, finalmente, uscii all’aperto. Prima di ogni altra cosa, osservai il cielo stellato.

Asuma-sensei... Se mai dovessi incontrare Isoka, per favore, aiutalo a ritrovare sua mamma, se non lo ha già fatto. E... So che non l’ho mai conosciuto per davvero, ma dagli lo stesso un abbraccio da parte mia, e digli che sarò sempre suo amico. Che possa finalmente riposare in pace.

  
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