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Autore: Chauve souris    30/01/2018    5 recensioni
INTERATTIVA | Iscrizioni chiuse
Anno 2023. Un gruppo di maghi provenienti da luoghi ed epoche diverse si risveglia in un luogo sconosciuto e ostile; nessuno di loro ricorda nulla del suo passato, tranne il proprio nome. Dovranno mettere da parte l'ostilità e la paura che li spingono a diffidare gli uni degli altri per cercare di scoprire chi li ha rapiti e ha cancellato loro la memoria, e, soprattutto, perché lo ha fatto. Non sanno di essere intrappolati in un gioco antico ed oscuro, a metà tra una guerra e una partita di scacchi, e che dovranno scegliere di chi fidarsi e da che parte stare. Ma c'è davvero una parte giusta?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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The lovers


‹‹ Quel maledetto bastardo deve essere completamente impazzito! ›› Sibilò Nelene; era la quarta volta che esprimeva lo stesso concetto, in termini più o meno forbiti, camminando avanti e indietro per la stanza. Nonostante l'evidente fastidio rendesse bruschi e rabbiosi i suoi movimenti, i suoi piedi, che calzavano dei semplici sandali di cuoio, non facevano il minimo rumore sul pavimento di pietra.
Davien non rispose neanche questa volta, continuando ad osservare con sguardo assorto lo specchio rettangolare sospeso di fronte a lui; in quel momento stava mostrando le pedine che erano state scelte per quella partita affollarsi nella stanza rotonda su cui si affacciavano le otto porte. L'uomo notò che stavano cominciando ad agitarsi, segno che probabilmente si erano accorti della scomparsa della loro compagna.
Nelene si fermò a fianco di Davien lasciando che anche il suo sguardo si posasse sullo specchio. Strinse le labbra.
‹‹ Insomma, è questo che vuole? Che ricominciamo a limitarci ad ammazzarci a vicenda le pedine, continuando a rimanere in questa maledetta situazione? Perché se è questo che desidera, non sarebbe così difficile ricordargli quanto sia facile per noi far finire i suoi maghi in situazioni poco piacevoli, come tra le zanne di una Sfinge. ››
L'uomo si voltò, inarcando un sopracciglio, e la guardò con sguardo serio. ‹‹ Noi non faremo niente del genere. ››
La donna sostenne i suoi occhi, mantenendo un'espressione decisa e seria, per qualche secondo; poi si lasciò sfuggire un sospiro. ‹‹ No. Non lo faremo. E lui lo sa benissimo. ››
Detto questo riprese a muoversi avanti e indietro, percorrendo la stanza per tutta la sua lunghezza; improvvisamente tra le sue mani comparve una corta lancia di legno, che la donna cominciò nervosamente a far roteare tra le mani, facendole compiere movimenti ampi e veloci. Nonostante la situazione non fosse affatto rilassata, Davien non poté trattenere un lieve sorriso: era tipico di Nelene sfogare la frustrazione maneggiando la lancia, anche se si rilassava davvero solo quando poteva utilizzarla per combattere. Peccato che non fosse la situazione ideale per esercitarsi con le armi.

‹‹ Comunque, concorderai con me riguardo al fatto che Alaster si sta comportando in modo diverso dal solito. ›› La donna fece una smorfia infastidita, come se considerasse l'improvvisa imprevedibilità del loro avversario come un'offesa personale. ‹‹ Prima di tutto, il tentativo di ottenere una pedina in più. Non ricordo neanche più quale sia stata l'ultima partita in cui qualcuno ha tentato di fare qualcosa del genere, naturalmente senza successo. Non capisco proprio dove volesse arrivare, lo sa benissimo che il meccanismo di sicurezza non permette certi trucchetti. E poi, scegliere proprio quella pedina ... maledizione, abbiamo sempre cercato di fare attenzione e di non rischiare di provocare effetti collaterali, e lui va a scegliere una persona del genere? Non me lo sarei aspettata da lui. ››
Fece roteare la lancia ancora una volta, passandola dalla mano destra alla sinistra e viceversa, poi la riportò in posizione eretta e batté il manico sul pavimento, provocando un tonfo sordo. La furia non era ancora sparita dai suoi occhi. ‹‹ E poi questo. Acromantule? Davvero aveva preparato una tana di Acromantule proprio accanto alla caverna? Ma cosa diamine gli passa per la testa? ››

Davien sospirò, poi si decise a prendere la parola. ‹‹ Sempre meglio dell'ultima volta. Devo ancora capire come abbiamo potuto farci sfuggire quel Basilisco. ››
Nelene sbuffò infastidita: non le piaceva ricordare i propri fallimenti, quasi quanto non le piaceva fallire. ‹‹ Non riesco a smettere di chiedermi perché lo abbia fatto. Quella povera ragazza non gli aveva fatto niente. Che volesse vendicarsi di come è finita la scorsa partita? ››
‹‹ Non mi sembra molto da lui, devo dire: sa benissimo qual è il nostro obiettivo. Però concordo sul fatto che si stai comportando in modo strano ... forse è preoccupato. Infondo non siamo mai stati così vicini alla fine di questa maledetta tortura. ››
‹‹ Potrebbe darsi. Forse si è spaventato, dato che l'ultima volta siamo arrivati vicinissimi alla vittoria. Però ... ›› Nelene sospirò nuovamente, stringendo la presa della mano sulla lancia. ‹‹ Non posso sopportare che abbia ucciso quella ragazza solo per farci un dispetto. E non posso sopportare il fatto di non essere riuscita ad impedirlo. ››
A Davien bastò qualche rapido passo per raggiungere la donna, e, non appena fu davanti a lei, le prese la mano libera, guardandola negli occhi. ‹‹ Il responsabile della sua morte è Alaster, non tu. Hai fatto il possibile. ››
‹‹ L'ho trascinata io qui, il minimo che potessi fare era fare attenzione. Dovevo rendermi conto di cosa stava succedendo. Dovevo eliminare quel muro. ››
‹‹ Lo hai fatto. ››
‹‹ Non abbastanza in fretta. ››
‹‹ Nelene, non poteva andare diversamente. Non sei stata tu a scegliere di ucciderla. Adesso dobbiamo cercare di concentrarci e andare avanti con le pedine che ci sono rimaste, cercando di fare in modo che a loro non succeda nulla. ››
La donna sospirò, poi alzò lo sguardo, osservando il viso di Davien; abbozzò un sorriso. ‹‹ Come mai adesso sei tu che cerchi di consolarmi? Non eri tu quello disperato per la morte delle nostre pedine durante l'ultima partita? ›› Lui ricambiò il sorriso, anche se tristemente. ‹‹ Lo ero, e ancora la morte di tutti i maghi che non siamo riusciti a salvare mi tormenta. Ma avvelenarsi l'anima con questi pensieri è inutile, anche se inevitabile. È una delle prime cose che un soldato deve imparare, se vuole avere successo in battaglia. ››
‹‹ Oh, adesso non metterti a fare l'uomo vissuto solo perché ti è capitato di combattere in un esercito. ›› 
La donna incurvò lievemente le labbra in un sorriso ironico, poi, con un movimento fulmineo, indirizzò la lancia verso il collo di Davien; l'uomo mosse velocemente la mano, bloccando l'asta a pochi pollici dalla punta di bronzo, quando ancora le mancavano un paio di spanne per arrivare a graffiargli la pelle. Sorrise, divertito. ‹‹ È da un po' che non ci esercitiamo, noi due. ››
Nelene ricambiò il sorriso, mettendo in mostra i denti bianchi. ‹‹ Troppo tempo. Non vorrei che ti fossi arrugginito. ››
‹‹ Oh, non devi preoccuparti per questo. Non appena porteremo a termine questa partita ti farò vedere che me la cavo ancora piuttosto bene. ››
Continuarono a sorridere entrambi, nonostante un'ombra fosse passata nel loro sguardo. La verità era che, nonostante fossero ancora in vantaggio, non sapevano se sarebbero usciti entrambi vivi da quella partita. E l'idea di restare soli in quella battaglia, senza poter contare sull'appoggio l'uno dell'altra, li tormentava nel profondo: sapevano tutti e due che la morte di uno di loro avrebbe distrutto l'altro. E non potevano permetterselo.
 
 
Angolo autrice
Vi chiedo scusa, prima di tutto perché ci ho messo parecchio a pubblicare e poi perché questo capitolo è davvero molto corto. Però ci tenevo che aveste una visuale più completa sugli individui con cui i nostri personaggi dovranno avere a che fare. E comunque, con questi due sono finiti i giocatori coinvolti nel Gioco (anche se ammetto che per questa storia ho ideato un numero di personaggi imbarazzante, e che quindi potrei continuare a nominare persone a caso che però difficilmente compariranno sulla scena, se non all'interno di flashback).  
Dunque, cosa ne pensate di questi quattro? E cosa avete capito di loro? Cerco sempre di essere criptica, e quindi sono curiosa di sapere cosa avete capito di questa strana situazione.
Ne approfitto per ricordarvi che se volete potete  mandarmi informazioni sui vostri personaggi che vorreste fossero trattate nel capitolo che sarà dedicato loro; vorrei anche sottolineare che potete anche chiedermi di inserire alcuni episodi particolari della vita del vostro personaggio (che ne so, il giorno del suo matrimonio), per me non c'è nessun problema.
Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo, che spero arriverà non tra tantissimo, anche se non posso assicurarvi nulla perché ho ancora degli esami da dare e sono un po' stretta con i tempi.
A presto,
Chuave souris
  
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