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Autore: Miss__Snape_03    31/01/2018    0 recensioni
In un afoso pomeriggio di fine Luglio Hermione Granger, nonchè la strega più brillante della su età viene rapita dai Mangiamorre
per avere informazioni su Harry Potter...
nelle oscure celle di Villa Malfoy viene sorvegliata da colui dal quale non si sarebbe mai aspettata nulla, Severus Piton. Ma il professore combatte dall parte sbagliata...o forse no?
Riuscira la piccola So/Tutto/Io a trovare uno spiraglio di luce in mezzo atutto quel buio della realtà che la circonda...e forse anche un po' nell'animo martoriato di quell' uomo dal mantello nero?
Amore,Suspence e tanto altro vi spettano in questa fan fiction che farà sciogliere anche il cuore più ghiacciato...
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aberforth Silente, Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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3. Inferno

 

Villa Malfoy, Cella Sotterranea

 

Ti prego Hermione, dimmi che non sei caduta in grembo al signor Non-Provo-Emozioni!

Ora calmati… E inventati qualcosa da dire!

 

-Signorina Granger...?- la voce vibrava per il nervosismo.

 

E adesso che dico!? Cosaaa!?

Qualsiasi cosa!!! Ora!

 

- Ehm ...Mi….mi scusi! Io ehm… Non volevo…. Cioè… Non inten...-

Il suo patetico borbottio imbarazzato cessò mentre cercava disperatamente di alzarsi e sprofondare per sempre negli Inferi, pur di stare lì. Si appoggiò con le mani ai braccioli della poltrona, ansimando per la fatica e cercando di ignorare quel naso che distava solo pochi, atroci, centimetri.

Sì, ce la poteva fare!

Si rialzò con un sorrisino trionfante per il successo, che si spense subito alla vista dell’espressione molto, ma molto contrariata del suo professore. Sebbene si fosse resa conto della situazione problematica in cui era finita, cercò di assumere un’aria menefreghista e distaccata.

- Severus Piton, ma che onore!-

- Professor Piton, se non le dispiace, perché rimango sempre un tuo insegnante, Granger.- la rimbeccò lui, abbastanza seccato. - Se non sbaglio, e non credo, lei si è permessa di sedersi su di me!- “E sta facendo finta di non conoscermi, ma va bene.”

- Non volevo! Stavo camminando e improvvisamente mi sono mancate le forze! Non volevo svegliarla!- Ora la ragazzina era di fronte a lui, in piedi, il viso sporco, braccia incrociate sul petto e lo stava scrutando con un’aria di sfida negli occhi. Ma come si permetteva!

Si alzò dalla poltrona, infastidito dal fatto di essere più basso in una conversazione del genere, si sistemò il mantello sulle spalle e sibilò con un sarcasmo palpabile:- Cosa voleva fare allora? Una sana passeggiata mattutina?-

Lei non rispose, limitandosi a guardarlo con imbarazzo.

 

Certo che per essere solo un rapido riacquisimento delle forze te la stavi prendendo comoda, eh?

Zitto, per favore.

Una tua studentessa è imprigionata e tu stavi DORMENDO?

Avevo bisogno di riposarmi, se no come avrei fatto a proteggerla?

Scuse, pallide e deboli scuse, Severus. Davvero sei caduto così in basso?

 

Per fortuna, si trovò ad ammettere, era stata la Granger a svegliarlo, e non il Signore Oscuro in un modo che gli avrebbe impedito, la prossima volta, di far dormire i prigionieri su una poltrona avvolti in una coperta di lana.

A quel pensiero sfoderò la bacchetta, cercando di non lasciarsi distrarre da un lampo di terrore nei suoi occhi giovani.

Con due colpetti fece sparire la poltrona su cui la prigioniera aveva dormito e la coperta che l’aveva protetta dal freddo. Per pentirsene subito…

La Granger era di nuovo caduta a terra.

 

Le forze abbandonarono nuovamente il corpo di Hermione e senza neanche accorgersene pienamente si ritrovò distesa sul pavimento gelido della cella.

 

Che figura penosa, Hermione Granger!

 

Voleva rialzarsi ad ogni costo, cercò di radunare quel briciolo di energia “e di decenza”  che gli erano rimasti in quell’orrenda e assurda situazione… Ma nulla, il suo corpo non ne voleva proprio sapere di alzarsi da quel letto di pietra grigia e ruvida, mentre la sua vista si stava offuscando… Stava per lasciarsi andare, quando…

Sentì delle mani morbide afferrarla... Erano delicate e, come dire, quasi come se avessero paura di farle del male. Hermione, scombussolata com’era non aveva dato conto che quelle mani appartenevano alla persona sulla quale era sgraziatamente caduta pochi momenti prima. Sentì poi delle braccia forti che la stringeva a un corpo caldo e venne sollevata da terra.  

 

“Guardala, Severus, è una bambina che si è ritrovata sola tutto ad un tratto in questo inferno. Se non l’aiuti tu chi altro lo farà?”, si disse, stringendo gentilmente il corpo molle della ragazza… Ma c’era qualcosa di strano… La Granger tremava, scossa ogni tanto da delle tossi insistenti e respirava a fatica, il suo petto si alzava e abbassava in modo irregolare, quasi doloroso.

La mise piano sulla propria poltrona, temendo di peggiorare la situazione. Mise una mano sulla propria fronte, per poi appoggiarla sulla fronte di lei, confrontando le temperature.

Sbarrò gli occhi, incredulo. Era bollente…. Doveva avere più di 40 gradi!

Come aveva fatto quella ragazzina ad alzarsi in piedi e a non essersi lamentata neanche un po’? Riuscendo addirittura ad affrontare la situazione di poc'anzi con quell’autocontrollo? A quanto pareva non era l’unico ad avere una buona resistenza...

Severus provò a lanciare un incantesimo curativo ma era come se la magia una volta arrivata sul corpo della ragazza rimbalzasse e svanisse… La sua magia non funzionava. Tutto questo non aveva alcun senso! Si calmò e si impose di non andare in tilt. Pensò a lungo, tirando fuori un motivo più ridicolo dell’altro, quando la risposta gli arrivò chiara e limpida nella sua mente.

Come un lampo in una tempesta, e un nome fece la sua comparsa in testa… Quella maledetta miserabile sanguisuga maligna le doveva aver lanciato un incantesimo che impediva la guarigione della ragazza.

Severus sbuffò, avrebbe voluto ucciderla con le sue mani, ma in quel momento era un'altra priorità.

Se non si fosse mosso la febbre sarebbe salita ancora e, senza neanche contare tutte le ferite e i lividi che presentava sul corpo, la Granger sarebbe morta… Doveva sbrigarsi, gli servivano delle pozioni per curarla.

Avrebbe fatto il più veloce possibile, sarebbe andato a casa e avrebbe preso gli ingredienti adatti…

Tirò fuori la bacchetta e stava per Smaterializzarsi quando udì dei passi provenire da fuori.

Qualcuno stava arrivando. Con un gesto fulmineo lasciò cadere la Granger per terra, cercando di farlo nel modo più delicato possibile, per buttarsi lui stesso sulla poltrona, ostentando un’espressione disgustata mentre attendeva l’intruso.

Un attimo dopo le sbarre della cella si aprirono e entrò Lucius Malfoy, col viso fresco e riposato, i lunghi capelli quasi argentei raccolti in un codino basso.

 

Severus si finse di non accorgersi della sua entrata e si girò di scatto al suono della voce strascicata di Malfoy:- Il Signore Oscuro ha anticipato la riunione. Sono già tutti radunati, ti stiamo aspettando. Prendi la Sanguemarcio e raggiungici su… E vedi di fare in fretta.- Si voltò assottigliando gli occhi e risalì le scale per uscire dai sotterranei.

 

Adesso?! Ma la Granger sta male, chissà quanto resisterà… Devo almeno svegliarla, deve essere cosciente mentre gli faranno l’interrogatorio, deve farsi forza e reagire o potrebbe non uscirne viva...

 

-Signorina Granger, si svegli!- disse Piton con fermezza scuotendola leggermente per le spalle e con suo grande sollievo la ragazza aprì gli occhi, puntandoli su di lui e mugugnò qualcosa. - Professore… Che sta succedendo? Perchè mi sento così debole? E perché lei è qui?-

- Risparmia il fiato, Granger, ti servirà.-

Il viso di Hermione bastò a formulare una domanda muta.

- L’Oscuro Signore vuole estorcerti delle informazioni, e io ti ci sto portando.-

 

No, no, no, Hermione! Non avrai capito bene...

Invece si… Ma come può essere?! Cosa sta succedendo?

Il tuo professore di Pozioni ti sta portando da Tu-Sai-Chi.

Ma perché?!

Voldemort ti deve interrogare….

Ma cosa diavolo c’entra Piton?

Insomma, Silente si fida di lui, e anche l’Ordine… Come può essere finito tra i Mangiamorte?

Questo non ha senso!

Dev’esserci una spiegazione plausibile a tutto questo!

Eppure non c’è!

 

Doveva assimilare ciò che le era successo, ma era troppo debole anche solo per respirare… Avrebbe voluto urlare a Piton che era uno sporco traditore e che lo odiava per aver tradito l’Ordine, Silente e tutto il mondo magico, ma tutto ciò che uscí dalla sua bocca fu...

-Non mi sento molto bene.-

 

Cooosa? Io, Hermione Granger, la strega più brillante della mia età che mi lamento per una febbre e qualche livido con il mio Professore invece di insultarlo per ciò che sta facendo?! Come sono caduta in basso….

 

Le mani forti strinsero ancora più decide e protettive la presa sulle sue spalle.

- Si rilassi, andrà tutto bene. Cerchi solo di... Resistere.-

 

Come se fosse facile…

 

Cercò di ignorare la testa che stava per esplodere per il dolore.

Resistere… Resistere… Re…

- Professor Piton, io… Mi sento così stanca.-

Il volto di Piton assunse una sorta di smorfia in un impeto trattenuto di compassione e non potè far a meno di accarezzarle leggermente i capelli per rassicurarla.

- Immagino sia comprensibile, ma andrà tutto bene, sono un tuo insegnante e no… non le faranno del male.-

E con questa promessa tristemente vuota levò la bacchetta e con un gesto elegante la fece galleggiare in aria.

 

Beh, dipende da cosa si intende per male.

Zitto tu, non abbiamo bisogno di disfattisti ORA.

 

Hermione chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare lontano dalle fredde celle di Villa Malfoy, su per le scale buie.

 

Villa Malfoy, Salone delle Riunioni

 

Piton si fermò davanti al pesante portone di quercia che li divideva dalla grande sala, chiuse gli occhi concentrandosi sul mantenere la sua espressione impassibile

 

...Ora svuota la mente.

 

Con la sua maschera perfettamente in posizione Severus Piton varcó la soglia di quello che sarebbe stato per le prossime ore il suo Inferno personale… e della Granger .

I Mangiamorte erano già seduti, il Signore Oscuro anche, tutti sull’attenti, come avvoltoi affamati che avvistano una preda succulenta. Il loro ingresso fu accolto da numerose acclamazioni e battute oscene.

Piton, ignorandoli, fece levitare il corpo della ragazza fino al tavolo lasciandolo cadere con un leggero tonfo ...Bisogna in qualche modo renderlo credibile… si disse.

Non appena Voldemort vide Severus sedersi un leggero ghigno fece capolino sul suo volto bianco:- Allora Severus, come sta la nostra cara ospite? Forse non ha gradito il suo alloggio.-

Una risata sonora si levó da parte e tutti i Mangiamorte presenti.

- Chiudete quelle bocche!-, sibilò con un tono talmente glaciale da far quasi invidia agli sguardi che Piton lanciava ai suoi studenti quando non seguivano la lezione. Voldemort incuteva più terrore abbassando la voce che urlando.

L’Oscuro Signore tornó a rivolgersi alla ragazza che ancora non capiva bene dove si trovasse e che nonostante i brividi che la percorrevano cercava di mantenere un poco di dignitá…

Beh, per quanto si poteva parlare di dignità per una ragazza febbricitante, inerme, senza bacchetta, maltrattata e con addosso solo dei stracci sporchi sbattuta su un freddo tavolo di pietra circondata da criminali assetati di grida, dolore e tanto, tanto sangue.

- Dunque, mia deliziosa Sanguemarcio, non vorrebbe raccontarci qualcosa riguardo al suo caro amichetto Potter?-

La strega era ancora stordita e sembrava quasi non comprendere appieno la domanda appena posta e per quella che a Severus parve un’eternità la Granger si limitò solo a guardarsi intorno cercando di capire la situazione corrente…

Passarono i secondi ma lei sembrava non riuscire a reagire. E a quanto pare questo non aggradava il Signore Oscuro, che cominciava ad essere molto seccato.

- E non vorrei ripeterle la domanda, signorina.-

Piton iniziava a preoccuparsi, ma doveva mantenere la mente vuota, non doveva lasciare che i pensieri prendessero il sopravvento, doveva restare impassibile.

Ma la continua assenza di risposta della ragazza deve comparire inevitabilmente una miriade di pensieri in mente al Professore...

 

Avanti Granger rispondi! Tu che non stai mai zitta, non farlo proprio ora..

Nulla.

Il Signore Oscuro la fissò negli occhi, cercando di capire.

 

Non stare lì impalata…

Nulla.

Se non si fosse mossa entro pochi secondi l'avrebbe fatta fuori.

 

Avanti! Granger, dannazione!

Ti ucciderà!

Voldemort sembrava sul punto di esplodere…

 

Hermione faticava a capire cosa fosse successo, così si stropicciò gli occhi lentamente… Era confusa… Dove si trovava? L’ultima cosa che si ricordava era che stava cercando di prendere la bacchetta dalle mani del professor Piton e mentre tentava di farlo le era venuto un capogiro ed era caduta… sulle sue ginocchia... Il pensiero di quell’avvenimento la fece arrossire, per poi ricordarsi che aveva perso i sensi un’altra volta, sorretta anche questa volta dal professore.

 

Che idiota! Mi sarò guadagnata una serie interminabile di Troll in Pozioni per tutto l’anno scolastico a venire e or...

 

Ma i suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una voce strana, sibilante e lugubre allo stesso tempo.

Blaterava parole quasi a caso, indefinite e confuse… Hermione non capiva bene cosa stessa dicendo, né da dove provenisse.

Non riusciva neanche a pensare o a muoversi, le sue gambe erano immobili così come le sue braccia, come se fosse paralizzata, la testa aveva ricominciato a doverle un modo acuto e continuo… Si sentiva totalmente impotente.

Quando a un tratto una forza magica la fede levitare e in un batter d'occhio si ritrovò a testa in giú e solo allora realizzò cosa stava accadendo intorno a lei e si ricordò le parole del professore che le diceva che l'avrebbe condotta a un processo per estorcere informazioni. Infatti il suo sguardo incontrò in un momento fuggente quello di Voldemort e  Hermione quasi non si sentì morire quando i suoi grandi occhi stanchi si incontrarono con quel giallo-rosso orrendo e terrificante che erano gli occhi assassini i quali tante persone avevano visto uccidere e non avrebbero esitato un secondo nel fare lo stesso con lei. In quel momento poi questo ultimi sembravano ancora più adirati del solito.

Doveva reagire... Ma c'era un piccolissimo problema… non aveva capito nulla di quello che aveva sbraitato Voldemort fino a quel momento…

- Rispondi, Sanguemarcio! Dove si trova Harry Potter? Farai bene a parlare ora o ti uccideró io stesso e costringeró i tuoi cari amici a guardarti morire!!!-, urlò Voldemort, con il viso stranamente arrossato con tutto il fiato che aveva in gola, le mani umide strette in due pugni minacciosi.

Un Mangiamorte dall’aria estremamente sgradevole, ubbidendo a un cenno di Voldemort, la scaraventò a terra.

 

Aaaargh! Come se non bastasse il fatto che sto male!

Per essere così arrabbiato deve avermi posto questa domanda molte volte mentre io ero in trance…. E ora che faccio?

Calma, Hermione calma ….

Respira e parla! Non puoi più stare zitta.

 

Hermione, presa un lungo respiro e alzandosi con gli arti come foglie tremolanti per una decisa folata di vento invernale aprì la bocca e in tono deciso dichiarò con aria cocciuta:- Non avrai nessuna informazione da me! Io non ti aiuterò mai! -

Il Signore Oscuro con un ghigno deforme sul volto fece un leggero movimento di bacchetta e con una voce da perfetto serpente sibilò lentamente, scandendo ogni lettera di quella parola maledetta:

- Crucio!-

Subito un'ondata di dolore percosse il corpo della giovane, che venne scaraventata nuovamente a terra in preda alle convulsioni.

 

Brucia, Dio, brucia in modo atroce!

Sembra che le mie ossa si stiano spezzando tutte una a una e che la mia pelle stia venendo strappata via un pezzo alla volta! Basta!!! Argh! Bastaaa!

 

E mentre la strega più brillante della sua etá di contorceva dal dolore, il Signore Oscuro e ho altri Mangiamorte sghignazzavano.

- Nessuno, nessuno si oppone al mio volere, stupida ragazzina! Io sono il mago più potente di tutti i tempi!-, disse, concentrandosi per far diventare la maledizione ancora più potente. - E se tu non mi dici ciò che ti ho chiesto adesso, allora farò sì che questo dolore sia eterno!-

Sorrise cautamente, ammorbidendo la voce:- Basta che confessi e tutto questo finirá, confessa e sará tutto stato solo un brutto sogno.-

Hermione non poteva, non voleva, non doveva, ma disse quasi piangendo: -F...fi...finirá?-

Voldemort fece un sorrisetto soddisfatto, nessuno gli resisteva e ora anche l’ amica di Potter stava per voltargli le spalle per unirsi a lui. Allentò la morsa dolorosa di poco, abbassando leggermente la bacchetta.

-Ma certo… dimmi ciò che sai...-

Hermione approfittò di questa tregua.

 

Ma cosa ti è saltato in mente Hermione Granger?

Il dolore ti ha forse dato alla testa?

Vorresti tradire Harry per una promessa fatta da Voldemort!?!?!?

No! Mai!

Ma lui ha detto che tutto finirà e io non voglio che duri per sempre….

Ma...

...Aspetta.

Cosa finirá?

La pena? La sofferenza? Il terrore? I tormenti? Le angosce?

No, Hermione, non finché lui sarà vivo, non finirà nulla.

 

Con tutte le forze che aveva in corpo, sopportando i dolori e nonostante la Maledizione Cruciatus minacciasse di ucciderla, si alzò in piedi e tremando, zoppicando e venendo per il dolore si avvicinò a quell’incubo e spinta da un’ondata improvvisa di coraggio inevitabilmente Grifondoro che se ci fosse stato Godric lì le avrebbe affidato la Casa e l'avrebbe nominata fondatrice. Ignorò i sorrisi dei Mangiamorte, convinti che la Sanguemarcio fosse ceduta, lo sguardo perplesso di Piton che celava una profonda angoscia, guardò Voldemort dritto negli occhi e con il tono che strabordava d’’ira trattenuta a fatica, disse con una forza distruttiva accumulata per anni:- Finché tu avrai vita, altra gente morirà e altre famiglie saranno distrutte; finché tu vivrai non ci sarà mai pace, Tom Riddle. Harry Potter è il Prescelto? Ottimo, allora ti ucciderà e io lo aiuterò fino in fondo, fino alla fine, fosse l’ultima cosa che faccio!

Uccidimi se vuoi, ma sappi che io sono Hermione Granger, sono una Grifondoro, figlia di Babbani e piuttosto che diventare tua alleata preferisco morire come ciò che sono sempre stata e che sono tuttora!-

Detto ciò fece un gesto ancora più folle, se possibile, del quale si sarebbe presto pentita… Presa da un attacco di rabbia violenta sputó sul volto del Signore Oscuro che per lo stupore abbassò la bacchetta interrompendo così la maledizione.

Lei cadde in ginocchio per il sollievo, non potendo credere a ciò che aveva appena fatto. E non aveva nemmeno la forza di pensare alle conseguenze...

Severus Piton rimase esterrefatto da ciò che aveva veduto….

 

Ehi ehi ehi! Fermi tutti! Ho bisogno di un rewind!

Non può averlo fatto davvero. NO, non poteva.

Si è alzata sotto la Maledizione Cruciatus, gli ha urlato in faccia e gli aveva sputato addosso? Ed è ancora viva?!

Ma è completamente impazzita?!

Si rende conto che ha appena firmato la sua condanna di morte?

 

Le rotelle del suo cervello stavano cercando di nuovo di plasmare qualche idea per salvarla. Dannata Granger, dannata la sconsideratezza di tutti i Grifondoro, dannata vita, dannato mondo magico e non!

...Certo, diavolo, aveva fegato. Per quel gesto doveva essere lodata per i secoli a venire: era il coraggio fatto persona. Memorabile. Potente. Rivoluzionario.

E incredibilmente stupido e molto pericoloso.

Voldemort dopo un primo momento di spaesamento si riprese, e asciugó il volto e con l’indignazione che gli ribolliva in corpo sibiló:- Come, ma come osi? Patetica imitazione di strega che non sei altro! Forse questo ti insegnerà a tenere la bocca chiusa per sempre...-

Sfoderò fulmineamente la bacchetta, fumando di rabbia.

- Avad…!-

- Mio Signore!- urlò Piton senza neanche pensarci, interrompendo così Voldemort del lanciare la Maledizione mortale. Non poteva lasciare che uccidesse una sua studentessa, non quando c'era lui presente. Anzi, MAI.

- Non sarebbe saggio ucciderla, dopotutto è una delle persone piú vicine a Potter…

Tuttavia credo che debba essere punita in modo esemplare per ciò che vi ha fatto.-

Ogni parola era sofferta, sapeva che lo aveva fatto per un bene superiore ma quello sarebbe costato parecchio alla Granger. La guardò di sfuggita con il cuore pesante mentre la ragazza, con le lacrime agli occhi, lo fissava con un misto di stupore e dolore.

 

Sempre meglio della morte peró.

 

Ma quel pensiero sarebbe stato subito stracciato da quello che sarebbe successo in seguito…. No, la morte in confronto sarebbe stata una passeggiata….

Il Signore Oscuro lo fissò con sospetto, e per un attimo Severus Piton temette di aver esagerato davvero, questa volta.

Ma si limitò a distogliere lo sguardo, riflettendoci un po’ su e dopo quella che sembró un'eternità si decise a parlare: -Essssia! Credo che la morte sia troppo semplice e indolore per ciò che mi hai fatto… No, no, non ti uccideró, per adesso, farò di peggio…- disse e un sorriso malsano illuminò il suo volto deforme.

Severus alla vista di quel sorriso quasi vomitó, temendo il peggio….

E il peggio arrivò, puntuale, in tutta la sua adorabilità.

- Bellatrix avrà il piacere di torturarti incessantemente o quasi finché non otterrò ciò che voglio.-

Tutti i presenti scoppiarono in un coro di delirio, come gli spettatori in prima fila di un teatrino di corte e Lucius Malfoy, giusto per idolatrare ancora un po’ il suo Signore, esclamò:- Oh, ma ben fatto, mio Signore!-

 

Hermione avrebbe voluto piangere ma non lo dava a vedere, se per proteggere il mondo magico doveva sopportare le torture l'avrebbe fatto… Sì: per Harry, per Ron, per i suoi genitori e per tutte le streghe e i maghi del mondo avrebbe resistito.

Bellatrix Lestrange si alzò lentamente, assaporando quel momento unico.

Si erse in tutta la sua statura, avvolta nella veste nera che la faceva sembrare ancora più simile alla Morte, e si scosse via le ciocche ribelli che le impediva di ammirare appieno l’imminente spettacolo.

Inspirò profondamente assottigliando le narici, totalmente insensibile agli sguardi impazienti dei presenti.

Questa era la sua occasione. Il suo Signore le aveva dato questo dovere, o meglio, un piacere immenso. Finalmente. Fece tutto molto lentamente, per godersi meglio ogni dettaglio, il fruscio delle proprie vesti, le dita del Signore Oscuro che accarezzava la testa di Nagini, i movimenti eccitati degli altri presenti, fino a posare i due occhi sulla sua vittima tremante.

Oh sì… Questa sì che sarebbe stata una serata interessante.



Angolino dell' autrice
Bentrovati ragazzi!!!! Si,sono ancora viva e vegeta, scusate il ritardo ma dopo secoli di attesa eccovi il nuovo capitolo di questa fanfiction....spero vi piaccia
Buona lettura!

 
   
 
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