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Autore: HermioneJeanGranger97    01/02/2018    1 recensioni
"Vi starete chiedendo chi io sia, bene è la stessa domanda che mi pongo io da quando sono qui."
Questa è la storia di come l'amore possa distruggerti e salvarti.
Di come l'amicizia non sia solo un legame di conoscenza.
Di come le persone migliori possono diventare le peggiori e viceversa.
L'importante è non mollare mai, perché nella vita Never Say Never (mai dire mai).
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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6 Capitolo


-Dove stai andando? Non è ancora ora di andare- sento la voce assonnata di Eve, mentre sto per aprire la porta del dormitorio.
-Approfitto del mio anticipo per spedire la lettera a casa- rispondo in un sussurro per non svegliare le altre.
In tutta risposta Eve alza un pollice per farmi capire che aveva capito. (Scusate il gioco di parole:P).
Erano due maledettissimi giorni che cercavo di spedire sta lettera, ma puntualmente c’era sempre qualcosa che me lo impediva.
Prima Malfoy che mi trascina in un aula per chiedermi di fargli ripetizioni di Pozioni.
Poi gli allenamenti di Quiddich, il tema per Trasfigurazione, le ricerche per Incantesimi, lo studio in generale, non sono riuscita neanche a respirare.
Oggi però riesco ad arrivare in Guferia senza nessuna interruzione.
Grazie Godric.
Se non l’avessi spedita oggi, mamma avrebbe potuto avere un collasso.
Mi avvicino ad Herny, il mio gufo preferito messo a disposizione dalla scuola.
Il nostro primo incontro avvenne durante il mio primo anno. Mi ricordo che ero elettrizzata dall’essere ad Hogwarts, dallo star per spedire la mia prima lettera a casa, dalle lezioni frequentate e cosa più importante, dall’aver conosciuto Eve. Saltellavo quando entrai per la prima volta in Guferia e ricordo che il primo gufo ad aver attratto la mia attenzione fu proprio Herny. Anche lui saltellava da tutte le parti, facendo arrabbiare molti vecchi gufi. Rappresentava esattamente ciò che stavo sentendo io in quel momento.
Perciò decisi che la mia prima lettera sarebbe stata spedita da lui.
Non feci in tempo ad avvicinarmi che planò fin sopra la mia spalla e iniziò a becchettarmi sulla tempia. Fu contento del compito a lui affidato e da quel giorno, ogni volta che mi sono recata in Guferia per spedire una lettera, lui era lì ad aspettarmi. Decisi di chiamarlo Herny durante il mio secondo anno, ma non ricordo perché.
Come da tradizione, mi picchietta sulla mano impaziente di partire, mentre lego la lettera alla sua zampettina.
Sempre da tradizione, aspetto di vederlo scomparire all’orizzonte prima di andarmene.
-Anche tu qui? Mi segui per caso?-
Ero talmente concentrata su Herny, che ho fatto un salto di un metro e mezzo quando mi arriva la voce ridacchiante di Malfoy alle orecchie.
-Fino a prova contraria c’ero prima io, perciò sei tu che mi segui- rispondo ridacchiando.
-Touche- mi risponde mentre alza il braccio e vedo planare un bellissimo barbagianni.
Wow, anche i gufi possono avere un’aria così regale?
-Bella eh? Lei è Stella- esclama appena nota la mia faccia sorpresa.
-Stella? E’ un nome strano per un gufo-ridacchio, mentre mi avvicino.
-E perché? Se pensi che lei sia bella e luminosa come una stella, non dovrebbe impressionarti- esclama, mentre le accarezza il muso e la guarda con aria estasiata.
-Sono invitata al matrimonio?- domando ridacchiando, mentre inizio ad accarezzarla pure io.
Ha un pelo liscissimo e vellutato e devo ammettere che da vicino Stella è proprio bella. Mai quanto Herny, però.
-Continua a rifiutarmi, chissà perché. Quando gli ricapita un uomo perfetto come me?- esclama con finta aria solenne, stando al gioco.
-Magari non sei così perfetto- esclamo, mentre lo guardo allacciare la lettera e dare un tenero bacio sulla testolina dell’animale prima di lasciarlo andare.
-Impossibile- esclama girandosi verso di me con un sorriso malizioso.
-Tutto è possibile- esclamo con un sorriso malizioso. O almeno cerco.
-E’ possibile anche organizzare un’altra lezione di ripetizioni?-mi domanda.
-Certo, quando sei disponibile?- gli domando imbarazzata.
Negli ultimi due giorni, o meglio, da quando mi ha chiesto di fargli da insegnante, il nostro rapporto sembra lo stesso, ma allo stesso tempo sembra cambiato.
Continuiamo a battibeccarci e a tirarci frecciatine, ma senza quella cattiveria e quell’odio di prima.
Possibile che è bastano un pomeriggio per cancellare sette anni? Non saprei.
So solo che mi viene naturale parlare con lui adesso.
Bhe, in realtà, quando mi devo rivolgere a lui con un tono diverso da quello derisorio di sempre, mi sento un po’ in imbarazzo, perché nonostante mi venga spontaneo, mi sembra anche strano.
Ahhh, ve l'ho detto che mi manda fuori di testa questo ragazzo!
-Oggi pomeriggio dopo le lezioni andrebbe bene?- mi domanda con quel tono che ormai definisco amichevole, riportandomi alla realtà.
E’ così strano non vedergli costantemente un ghigno o un sorriso malizioso sul viso; non lo fa sembrare Malfoy.
-Certo, va benissimo. Stessa aula?-
-Stessa aula-

***

-Voi non avete idea di quello che vi devo dire-esclama mia cugina Lily mentre si siede di fianco ad Eve.
Appena concordatomi con Malfoy, sono ritornata in dormitorio ed Eve era pronta per la colazione.
Siamo scese in Sala Grande in religioso silenzio. Mai parlare ad Eveline Zeno di prima mattina. E’ intrattabile.
-Lily abbassa la voce- esclama Eve in tono abbastanza scontroso.
Che vi avevo detto?
-Tesoro è prima mattina per tutti, ma ti voglio ricordare che c’è stato un ballo e non ne abbiamo ancora parlato-esclama Lily, fregandosene altamente della regola “non rompere le pluffe ad Eve di prima mattina”.
-E io ti voglio ricordare che l’abbiamo passato insieme, tesoro-esclama Eve facendomi ridacchiare.
-Okkkay ragazze, perché non ne parliamo stasera?-dico impedendo a Lily di rispondere con un’occhiata. Lei mi guarda un po’ infastidita, ma poi si limita ad annuire e a riempire il piatto con la colazione.
-Hola chicas- esclama felice Roxy sedendosi di fianco a me e provocando uno sbuffo in Eve.
-Non parlare così forte, qualcuno è suscettibile- esclama Lily con nonchalance puntando un dito verso Eve e beccandosi un’occhiataccia da quest‘ultima.
-Comunque stasera ci fermiamo a parlare del ballo e non mi interessa se l’abbiamo vissuto insieme, io voglio i dettagli piccanti post-ballo- continua Lily rivolta a Roxy con uno sguardo malizioso.
-Va bene, anche se non ce ne sono- esclama Roxy riempiendosi il piatto.
-Ceeeerto. Sappiamo tutti che la strada fino alla Torre dei Corvonero è abbastanza lunga-risponde Lily facendo imbarazzare Roxy.
Sento il suo corpo emanare calore!
-Non so di cosa stai parlando- sussurra Roxy.
-Non avevamo deciso di parlarne stasera?-esclama Eve massaggiandosi le tempie.
-Comunque non ne avremmo il tempo adesso-esclamo evitando una guerra-dobbiamo andare a lezione- continuo alzandomi dalla panca.
Dopo aver salutato le mie cugine, ci dirigiamo verso l’aula di Pozioni.
-Pronta per due ore con Lumacorno?- domando per cercare di fare un po’ conversazione, anche se so già che sarà inutile.
-Ti prego Rose-mi risponde Eve, massaggiandosi di nuovo le tempie.
-Non hai dormito stanotte?-le domando preoccupata.
-Non tanto-ribatte con un sussurro frustrato.
-Incubi?-
-Si-
Non ho bisogno che mi dica altro.
Restiamo in silenzio finchè non entriamo a prendere i posti in prima fila in aula Pozioni. Tiriamo fuori il materiale e aspettiamo, sempre in silenzio, l’arrivo del professore.
-Buongiornissimo ragazzi- esclama la voce di Lumacorno un secondo dopo il suono della campanella.
-Buongiorno- risponde assonnata la classe, facendo ridacchiare il prof.
-Sono sicuro che vi sveglierete quando ci metteremo al lavoro-esclama con una voce squillante - però quest’oggi voglio che lavoriate in coppia Grifondoro-Serpeverde- continua sempre più felice, ottenendo un lamento da tutta la classe.
Dopo la Seconda Guerra Magica, Lumacorno ha sempre avuto l’abitudine di far lavorare gli studenti di case diverse insieme.Il suo obbiettivo sarebbe rafforzare i rapporti tra gli studenti, di modo che Hogwarts diventi una forza unica come lo è stata durante la Guerra.
Peccato che le ore di Pozioni non sono emergenze che hanno bisogno di una forza unanime come è successo con la Seconda Guerra.
-Nessun lamento cari. La pozione è semplice e sono sicuro che vi divertirete. Ho pensato che le dame-continua Lumacorno girandosi verso la cattedra per tirare fuori due cilindri, uno di colore verde e l’altro bordeaux - possono prelevare il nome del loro cavaliere di oggi da questi cilindri. Ovviamente le dame di Grifondoro dal cilindro verde e le dame di Serpeverde da quello bordeaux. Signorina Zeno, vorrebbe cominciare lei?- domanda Lumacorno girandosi per sorridere verso un’ infelice Eve.
La vedo alzarsi e strisciare verso la cattedra e il cilindro verde. Lancia uno sguardo al professore, poi infila lentamente la mano nel cilindro e la ritira fuori ancora più lentamente.
Non appena apre il bigliettino e legge il nome, il colorito della pelle diventa un po’ giallognolo e dopo esser stata esortata dal professore, in un sussurro dichiara il nome del suo “cavaliere”: Albus Potter.
Al si alza dal fondo dell’aula e raggiunge Eve ed insieme si dirigono verso alcuni banchi vuoti alla nostra sinistra.
Li seguo con lo sguardo e noto Albus cercare di sorriderle, mentre Eve non la smette di fissare i propri piedi.
In realtà non mi stupisce. Dovete sapere che nei primi anni qua ad Hogwarts Eve ha  avuto una cotta per Al. Ogni volta che stava con noi o lo intercettavamo in mezzo ai corridoi scambiandoci due parole, diventava rossa e se riusciva, se la svignava pure. Durante il terzo anno mi ha chiesto di incontrare Al quando lei non era presente, di modo che sarebbe stato più facile per lei dimenticarlo.
L’anno scorso è riuscito fuori il discorso e lei mi ha giurato che era riuscita totalmente a “tirarlo fuori dalla sua mente momentaneamente mal funzionante“, testuali parole.
Solo che da quello che vedo, non mi sembra proprio.
Magari è in imbarazzo perché era palese che le piacesse Al nei primi anni, quindi adesso si vergogna.
-Signorina Weeeaasleeyyyy- scatto sulla sedia quando sento la voce del prof perforare il mio orecchio destro.
-Oh, sono contento che sia ritornata tra noi- esclama Lumacorno, facendo ridere la classe -adesso potrebbe pescare il suo cavaliere?!-
-Oh, mi scusi- dico certa che le mie orecchie siano diventate rosse quanto i miei capelli.
Subito dopo infilo la mano dentro al cilindro verde e quando leggo il nome del mio “cavaliere” ne sono più che contenta.
-Alex Sheppard- esclamo, non tanto brava a mascherare la mia felicità.
Quando mi giro verso Alex posto due banchi dietro di me, il suo sorriso a trentadue denti mi fa capire che non sono l’unica entusiasta.
-Prego, venga pure davanti signor Sheppard- esclama ancora più contento Lumacorno.
I suoi due migliori studenti di Pozioni lavorano insieme con il sorriso sulle labbra.
Il suo sogno si sta avverando.
-Ehi- mi sussurra Alex appena mi si è seduto di fianco.
-Ehi- gli sussurro di rimando, non potendo fare a meno di sorridere.
Aspettiamo in silenzio mentre tutte hanno ricevuto il proprio cavaliere.
Malfoy è capitato con Cindy, l’altra mia compagna di dormitorio. Mentre lei sembra felice, lui non lo sembra affatto.
L’ho beccato un paio di volte guardarmi con uno sguardo strano, ma non facevo in tempo a chiedergli niente, che toglieva subito lo sguardo per puntarlo davanti a se.
-Potete cominciare- esclama tutto pimpante Lumacorno, riportandomi alla realtà.
Mi giro con un sorriso verso Alex, quando mi rendo conto di non sapere che diamine dobbiamo fare.
-Alex, scusami, non ho sentito. Cosa dobbiamo preparare?- gli domando in un sussurro mentre lui apre il libro.
-La pozione obliviosa- mi risponde ridacchiando.
-E’ facile, perché stai aprendo il libro?- gli chiedo stranita. L’abbiamo imparata al primo anno e non ho ben capito il motivo che spinge Lumacorno a farcela rifare al settimo. Ma dato che ero sovrappensiero, non lo saprò mai.
-Sto cercando di perdere tempo. Se dovessimo iniziare subito, finiremmo troppo presto-mi risponde con un tono imbarazzato.
-Dai su, ammetti che non vuoi mostrare la tua bravura a tutti- lo schernisco bonariamente e per risposta ricevo un sorriso colpevole.
Nonostante abbiamo cercato di prendere più tempo possibile, siamo riusciti a finire la pozione in un’ora soltanto.
Abbiamo cercato di far finta di chiacchierare su chi dovesse fare cosa, ma alla fine Lumacorno ci ha notati immobili a non far niente.
-Allora, coppia 2, avete già finito immagino eh-esclama avvicinandosi per guardare la nostra pozione perfettamente pronta.
-Sapete che vi dico? Sfruttate l’ora che ci rimane per studiare le altre materie. Per quanto riguarda la mia, oggi avete finito-esclama Lumacorno, sorridendoci orgogliosamente.
Non avevo capito bene. Potevamo uscire e andarcene? In sette anni non l’aveva mai fatto.
Io e Alex ci guardiamo, senza capire se dovessimo alzarci o no.
-Forza, fuori da questa aula-esclama Lumacorno con finta voce impetuosa, dopo aver notato le nostre facce perplesse.
Comunque non ce lo facciamo ripetere due volte. Prendiamo le nostre cose e corriamo fuori dall’aula, con le chiacchiere invidiose dei nostri compagni alle spalle.
Una volta chiusa la porta alle nostre spalle, ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-Non ci credo, se l’avessi saputo, avrei finito quella pozione molto prima- esclama Alex dopo esserci ripresi.
-Avremmo finito, perché ti avrei seguito a ruota- ribatto, mentre iniziamo a camminare, uno affianco all’altro.
-Ci sediamo qui?- mi domanda indicando le scale che portano ai sotterranei.
Annuisco per poi sedermi di fianco a lui.
-Devo ammettere però che ci sai fare- esclama girandosi a sorridermi.
Ci so fare con cosa, scusami?
Non appena nota la mia faccia perplessa esclama -Con Pozioni, intendo. Non ho mai lavorato così bene con qualcuno-
Non posso fare altro che arrossire.
Continua a guardarmi come se fossi la cosa più bella che abbia visto nella sua vita, con un luccichio che gli fa brillare gli occhi.
-Neanche io ho mai lavorato così bene con qualcuno-ammetto alla fine.
E il suo sguardo mi impone di abbassare la testa e iniziare a giocherellare con le stringhe delle scarpe.
Non riesco proprio a sostenere quello sguardo.
-Sai quando sono stato ancora meglio?- mi domanda dopo un paio di minuti di silenzio.
-Quando?- gli sussurro, senza togliere lo sguardo dalle mie scarpe.
-Al ballo. Con te- esclama, facendomi alzare la testa sorpresa.
Non mi è passato per l’anticamera del cervello che potesse star parlando di me.
-Non so se l’hai mai notato o hai fatto finta di non notarlo, ma ho sempre avuto un debole per te- continua, facendomi sgranare ancora di più gli occhi.
-Si, giuro- ridacchia -Fin dallo smistamento ti ho notato. Una piccoletta dai capelli rossi che si guardava in giro meravigliata con un sorriso sulle labbra. E ho continuato a notarti e a guardarti durante questi anni. Crescevi e diventavi sempre più bella; studiavi e diventavi sempre più curiosa e intelligente; giocavi e diventavi sempre più forte. Non ho mai avuto il coraggio di dirti una parola. Mai. E quando a Settembre ti ho vista sul treno, ho pensato : ehi Alex è il tuo momento, non sprecarlo- conclude con un sorriso così bello, che fa sorridere anche me.
Non riesco a realizzare appieno quello che mi ha detto.
Come può una ragazza normale come me piacergli così tanto?
Come ho fatto a non accorgermene prima?
Come ho fatto a non notare lui, la sua figura alta, asciutta?
-Ti ho scioccata eh?- esclama ridacchiando.
-Un po’ si in effetti- esclamo impanicata.
Non so cosa possa aver pensato, ma un lampo di panico gli attraversa gli occhi.
Così, come aveva fatto lui poco prima, mi affretto ad aggiungere -In positivo, mi hai scioccata in positivo-
-Perciò se ti chiedessi di studiare insieme oggi pomeriggio, ti farebbe piacere?- mi domanda un po’ timoroso.
E’ proprio dolce però. Un pezzo di sticchio come lui si imbarazza a chiedere ad una come me di studiare insieme.
-Assolutamente si- ribatto in tutta fretta.
Non si sa mai che cambi idea.

***


Pov Scorpius

Okay tutto il materiale è pronto.
Mi raccomando Scorpius, devi rimanere più concentrato possibile sulla pozione.
Non puoi permetterti distrazioni. Neanche se la distrazione è lei.
No, anzi, soprattutto se è lei.
Ancora non posso credere che abbia accettato, ero convintissimo che non l’avrebbe fatto.
Ringraziando Salazar, mi sbagliavo.
Potrà essere una vera rompipluffe, ma è davvero un’ottima insegnate. E intelligente. E dannatamente sexy.
No,fermati. NIENTE distrazioni.
Avevo deciso di arrivare con dieci minuti di ritardo per farla arrabbiare un po’. Sapete è dannatamente scopabile e attraente quando si arrabbia.
Però il Karma me l’ha voluto girare, perché adesso ero io che la stavo aspettando da almeno mezz’ora.

E quella mezz’ora sarebbe diventata un’ora. E quella ora, sarebbe diventata due.





Hola a todos!
Questo è il nuovo capitolo, un po' di passaggio, sì, ma ne arriveranno delle belle!
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!
Un bacio,
Herm:*

P.S. Volevo specificare che Roxy è una Corvonero, per quello Lily fa la battuta dicendo che "é lunga la strada che porta verso la torre dei Corvonero", ma non avendo amiche tra le corvi, Roxy passa i pasti nel tavolo dei Grifondoro con le cugine.

   
 
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