Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Pixel    01/02/2018    3 recensioni
Jaden Jordan è un ragazzo solitario e taciturno. Ha un carattere sfuggente e ombroso e un umorismo caustico di chi è solito svegliarsi con l'anima storta. Claire lo conosce da quando entrambi erano solo bambini e lo ama con tutta la forza purezza della sua giovane età.
La tragica morte del padre porterà Jaden ad affacciarsi ad un nuovo mondo. Il mondo che si trova dall'altra parte della città. Quello degli scorpioni tatuati sulla pelle e indossati sulle giacche nere, della droga e dei Jack Daniel's, delle notti che ti inghiottono. Il mondo della violenza incontrollata, dei ragazzi già grandi, di Eva.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap.2

 

 

Jaden

 

 

Non sai cosa ti abbia dato la forza di alzarti quella mattina, forse l’entusiasmo di Claire per il tuo rientro. È arrivata un’ora prima del solito per aiutarti - che poi aiutarti a fare cosa non lo hai capito nemmeno bene, ma non ti importa -, è sempre bello averla per casa.

 

 

“Hai preso il libro di trigonometria?”
“Sì”.

“Ricordi gli orari?”

“Sì”.

“E...”

“Sì, sicuramente sì!” dici palesando la tua esasperazione. Tutte quelle premure ti fanno sentire come se fossi appena stato dimesso dall’ospedale dopo una lunga malattia.

Lei si ammutolisce, non capisci se è offesa o dispiaciuta, ma, in ogni caso, non ti piace farla sentire in quel modo. Così le prendi il viso tra le mani e le stampi un bacio sulla fronte liscia. “Sei carina a preoccuparti per me, ma non sono mancato per così tanto tempo”.

 

Appena finite di fare colazione lei insiste per andare, protesti un po’ ma alla fine l’accontenti. Vai in camera per mettere una felpa. La giacca di tuo padre è al solito posto da diversi giorni, per un solo istante sei tentato di indossarla - Non essere ridicolo! - ti ammonisce la tua voce interiore.

Uscite di casa in largo anticipo rispetto a quello che avresti fatto se fossi stato da solo.

“Sicura che non vuoi un passaggio?”
“Mi piacerebbe, ma devo fermarmi a scuola per gli allenamenti questo pomeriggio”.

“Se vuoi torno a prenderti”.

“Non ti preoccupare, è meglio se vado direttamente in bici”.

Non insisti ulteriormente, la saluti con un bacio ed entri nel pick-up mentre la vedi allontanarsi sulla bicicletta verde menta.

 

Le prime ore sono strazianti, non tanto per la difficoltà delle lezioni, ma perché devi riabituarti a un posto in cui non ti sei mai sentito a tuo agio. Quando potevi militare tra le persone completamente invisibile era più facile, ma adesso che il tuo cognome è apparso su tutti i periodici non puoi far niente per evitare le pacche sulle spalle e i “come stai?” di persone a cui non avevi mai rivolto la parola in quell’assurda sfilata dell’ipocrisia.

 

Will è l’unica persona che sei contento di ritrovare nei corridoi, non siete veri e propri amici, fa parte della squadra di football e questo lo rende sicuramente più affine alle frequentazioni di Claire che alle tue, ma condividete parecchie lezioni e in qualche strano modo è entrato nelle tue simpatie. Una volta hai persino accettato che venisse a trovarti a casa nel tuo periodo di assenza, avete visto la partita dei Cavs insieme e questo ha fatto di lui una delle persone che hai frequentato di più nell’ultimo periodo della tua vita.

 

“Ehi, è bello rivederti! Non sapevo tornassi oggi”.

“Strano, pensavo avessero messo i manifesti...”

“Troppe attenzioni?”

Annuisci con un’ alzata di spalle “Sai che non ci sono particolarmente abituato”.

 

“Tranquillo," senti una voce spiacevolmente famigliare intervenire nel discorso, “tempo qualche giorno e tornerai a essere la nullità di sempre” dice il ragazzo materializzatosi alle tue spalle.

“Te l’ho già detto che tutto questo odio immotivato nei miei confronti potrebbe essere un modo per reprimere la tua latente attrazione verso di me?”

“Fossi frocio ambirei a qualcosa di meglio di te, Jordan” ti dice dandoti una spinta per comprovare la sua mascolinità messa in discussione dalle tue parole.

“Eppure ogni volta che mi vedi provi a mettermi le mani addosso, Anderson”.

Ti risponde con un altro spintone perché oltre a essere stupido non ha nemmeno abbastanza senso dell’umorismo per saperti rispondere.

“Adesso basta, Paul!” interviene Will parandosi tra te e il suo compagno di squadra. Il ragazzo non ti risparmia un'ultima occhiata in cagnesco, ma decide di lasciar perdere.

 

All’ora di pranzo riesci finalmente a rivedere Claire. Lei ti aspetta seduta a un tavolino che ha preso per voi due. A volte per farla felice pranzate insieme ai suoi amici, ma oggi non ce la puoi fare e lei lo sa, così come sa che non hai voglia di raccontarle come sta andando il rientro, infatti non ti chiede niente. E mentre guardi la ragazza più bella della scuola mangiare in silenzio seduta in quel tavolo nell'angolo più nascosto della stanza che ha scelto apposta per te non puoi fare a meno di domandarti per quanto tempo ancora ti amerà abbastanza da sopportare il tuo caratteraccio.

 

Grazie al cielo il tuo ritorno tra gli studenti ha smesso di fare scalpore dopo appena mezza giornata e le ultime ore puoi passarle in tranquillità. Giusto qualche professore ti ferma per elargire incoraggiamenti e perle di saggezza di cui non hai assolutamente bisogno e Mrs. Lovejoy, la consulente scolastica, ti chiede di trattenerti con lei dopo l’ultima lezione per una “semplice chiacchierata”. Tu la ringrazi, inventi su due piedi un inderogabile impegno e ti dilegui prima che a qualcuno venga in mente la malsana idea di abbracciarti.

 

I corridoi sono già quasi vuoti, non sei riuscito nemmeno a salutare Claire, mentre tu cercavi di scollarti di dosso i professori lei doveva scappare agli allenamenti.

Vai al parcheggio sul retro e intanto provi a chiamarla ma non risponde, probabilmente è già negli spogliatoi. Mentre attacchi il telefono noti qualcuno appoggiato sul tuo pick-up.

 

“Capisco perché Claire viene a scuola in bici, si vergogna di farsi accompagnare su questo cesso”.

“Prima o poi te ne dovrai fare una ragione, sai? Anche se tu guidi una Rang Rover e io un pick-up, lei ha scelto me”.

Lui stacca la schiena dalla portiera e avanza verso di te. È decisamente più alto e per guardarlo negli occhi devi alzare il mento, mentre lui piega la fronte facendola quasi toccare con la tua.

“Sei un fallito Jordan, prima o poi se ne accorgerà anche Claire”. Rimani impassibile mentre senti il suo fiato sulla faccia.

“Probabilmente se n’è già accorta e resta con te solo per questa storia di tuo padre”.

“Attento a quello che dici, Anderson!” pronunci quelle parole che assomigliano tanto a una minaccia, ed è così inusuale da parte tua che lui si mette quasi a ridere.

“Billy Jordan era ancora più fallito di te, probabilmente l’unica cosa che ha fatto di buono è stato morire”.

Per la prima volta nella tua vita sei tu quello che sferra il pugno iniziale e ancora una volta ti ritrovi a beneficiare dell’effetto sorpresa e riesci a colpirlo dritto al naso. La prima cosa che senti è il dolore sulla tua mano seguito a brevissima distanza dalle sue urla.

“Io ti ammazzo!” dice tenendosi il naso, mentre dal palmo iniziano a scendere grosse gocce di sangue.

“Sei morto...” afferma come se fosse una constatazione e inizia a tirarsi su le maniche della giacca.

“Salutami tuo padre quando lo vedi!” dice caricando un pugno che non partirà mai.

Si blocca e tu avanzi.

“Ehi amico, mettilo via”. Impallidisce guardando incredulo il coltello che gli stai puntando contro. Ma tu continui ad avanzare fino a ritrovarvi nuovamente fronte contro fronte, solo che questa volta sei tu a costringerlo a reggere il tuo sguardo.

“Tu non sai chi era mio padre”, scandisci piano mentre gli fai sentire il freddo della lama sulla pelle, “e non hai idea di chi posso essere io” dici – più a te stesso che a lui – appena prima di lasciarlo andare.

Lo vedi scappare più veloce della luce e quando ormai è abbastanza lontano da sembrare minuscolo sali in macchina.

Hai ancora il coltello di tuo padre nella mano destra, ti accorgi di starlo stringendo così forte che le nocche sono diventate bianche. Allenti la presa e inizi a tremare, proprio come la sera della rissa al “Black kiss”.

 

~

 

Ti sei chiesto tutta la sera se quella fosse una buona idea, ma appena senti i rinforzi di pelle semi-rigida coprirti le spalle capisci di essere pronto.

Noti il rigonfiamento nella tasca e ti ricordi del pacchetto di sigarette che avevi trovato dentro la prima volta che l’avevi indossata. Ne accendi una, il sapore iniziale è sempre sgradevole, ma dopo i primi colpi di tosse inizi ad abituarti e dopo poco non ti accorgi nemmeno più di star fumando.

Il tragitto è lungo e a metà strada ne accendi un’altra.

 

“Che sorpresa, Golden boy!” ti viene incontro il ragazzo biondo che ti aveva quasi spaccato la faccia l’ultima volta “Non pensavo saresti tornato...” ti confessa, e – non capisci bene come mai – ma sembra sinceramente contento di rivederti.

“Ragazzi, lui è Jason Jordan, il figlio di Billy” urla chiamando a raccolta un po’ dei suoi amici.

“Jaden” lo correggi.

“Jaden, giusto! Io sono Shaggy-D” si presenta ufficialmente. “Loro sono Matt, Mike, Bruce Lee”, intanto che li indica quelli fanno un cenno come per rispondere all’appello, “quello è Richo il colombiano e la signorina è Natalia”.

“Eva non c’è?” domandi senza preoccuparti troppo di risultare sgarbato.

“Eva è da qualche parte col capo, cosa prendi da bere?”

“Un Jack Daniel’s”.

“Con ghiaccio, immagino” specifica, riconoscendo l’ordinazione dell’amica.

“Eccola!” dice poi indicando la ragazza dagli inconfondibili capelli verdi camminare accanto all’uomo che, a quanto puoi intuire, ha preso il posto di tuo padre.

Lui è più giovane di quello che ti aspettavi, non avrà più di una trentina d’anni, i capelli rasati e una folta barba scura. Shaggy-D porta le dita alla bocca e fischia.

Eva si gira nella direzione del suono e vi vede. Fai un cenno di saluto e lei ricambia con entusiasmo, poi si avvicina all'orecchio dell’uomo e gli dice qualcosa su di te perché quello ti guarda e annuisce. Poco dopo entrambi arrivano al bancone.

“Questo è mio?” chiede lei afferrando il tuo bicchiere di Whisky e senza attendere risposta ne beve un sorso.

“Come se fosse tuo”.

“È un gentiluomo il nostro Golden boy, non sei contenta di vederlo?”

“Sapevo sarebbe tornato! Cole, lui è Jaden Jordan...” dice iniziando le presentazioni

“Il figlio di Billy” aggiunge lui, parlando per la prima volta “Io sono Cole Hamilton”.

Allunga la mano e gliela stringi “Io e tuo padre eravamo fratelli”.

“Questo fa di me tuo nipote? Sto scoprendo un sacco di parenti di cui non ero a conoscenza”.

“No, fa di te un ragazzino che può permettersi di entrare in questo posto senza essere cacciato fuori a calci”.

Alzi un sopracciglio e vorresti ricordargli che le cose non sono andate esattamente così.

“E adesso immagino tu sia venuto a reclamare il tuo posto negli Scorpions”.

Annuisci perché, nonostante i dubbi che ancora ti attanagliano, una parte di te sente che hai bisogno di andare fino in fondo in questa strada che – senza volerlo – tuo padre aveva tracciato anche per te.

Lui ti mette una mano sulla spalla per parlarti più da vicino, imprime tanta forza che fai fatica a non perdere l’equilibrio “Ma non credere che essere il figlio di Billy comporti qualche altro privilegio oltre il fatto di poter far parte di noi, da oggi sei un novizio” specifica. “ Inizi a fare gavetta da stasera”.

“Mettilo nella mia squadra” chiede Eva.

“In quali zone siete di turno?”

“Quelle vicine”.

“Allora va bene” conferma. “Tienilo d’occhio per me”.

 

~

 

“Il tuo è un compito molto semplice” inizia a spiegarti mentre uscite dal locale.

“A prova di idiota” aggiunge il ragazzo colombiano che è con voi.

“Ti diremo noi di volta per volta in quale angolo del locale metterti, tu non dovrai mai spostarti da lì”. E come primo step ti sembra non solo fattibile ma anche particolarmente adatto alla tua attitudine, le poche volte che Claire ti trascinava in qualche locale rimanevi sempre in un angolo.

“Inizieranno ad avvicinarsi delle persone, tu dovrai prendere i soldi che ti daranno e in base alla cifra indirizzarli di volta in volta o nel bagno degli uomini o in quello delle donne”.

“Devo dirigere il traffico, tipo un vigile urbano?”
“Non lo avrei saputo dire meglio”.

“Ricorda a tutti di dire che sei tu a mandarli, altrimenti non gli diamo niente”

“E se ci sembra che vogliano fare i furbi li meniamo pure, quindi se non vuoi avere sulla coscienza qualche povero malcapitato non dimenticartelo”.

“Se iniziano a fare troppe domande tu voltati e vai in pista a ballare”. Questa potrebbe essere la parte più difficile, pensi.

“La polizia non dovrebbe mettersi in mezzo, ma anche nel caso venissi preso da qualcuno la regola d’oro è solo una: Taci!”

“Ma tanto tu stai sempre zitto, quindi non dovresti avere problemi!” ironizza Shaggy-D e la cosa ti strappa un mezzo sorriso.

Eva invece è molto più seria del solito, come se per lei tutta quella storia fosse una cosa estremamente seria, un lavoro.

“Cominciamo dal Krush?”
“Ovviamente”.

 

Quando arrivate davanti al primo locale Eva lascia che i due ragazzi entrino per primi e ti ferma per un braccio.

“Sai cosa stiamo per fare, vero?”

Annuisci, anche se non sei del tutto sicuro di avere questa consapevolezza.

 

Odi quel tipo di musica e il volume tanto alto da farti rimbombare il cervello. Vorresti metterti un paio di cuffie per poter decidere cosa ascoltare, ma quando iniziano ad arrivare da te le prime persone ti rendi conto di quello che stai facendo e ti sale il cuore in gola. Sei talmente agitato mentre devi controllare con una sola occhiata i soldi per assicurarti che ci sia la giusta cifra e indirizzare i clienti nel posto giusto, che non senti nemmeno più la musica.

Come da copione ti dimentichi di dire la frase alle prime due persone che tornano indietro da te con la faccia decisamente arrabbiata.

“Dite che vi manda...”, ti rendi conto in quel momento che non hai nessuna intenzione di collegare il tuo nome a quello che stai facendo, “Golden boy… dite che vi manda Golden boy”.

 

Arrivate nell’ultimo locale che è già notte inoltrata. Vai dritto nell’angolo che ti sembra più adatto e quando ti rendi conto di non aver aspettato le indicazioni cerchi lo sguardo di Eva, lei ti sta già guardando e ti fa un cenno di conferma con la testa. Non ne sei sicuro ma ti sembra compiaciuta della tua iniziativa, mentre tu ne sei stupito.

La paura di sembrare un ragazzino impacciato ti ha abbandonato già da parecchie ore, lasciando spazio alla strana sensazione di essere la persona giusta nel posto giusto. Ed è forse la prima volta nella tua vita che ti capita di sentirti così.

 

Quando uscite da lì è quasi l’alba e dopo tutto quel rumore il silenzio della città addormentata ti sembra più bello del solito.

Tornate al Black Kiss per annotare i soldi della serata che hai consegnato a Eva. Un dipendente che vedi per la prima volta sta alzando la saracinesca.

“Buongiorno, Samuel” .

“Buongiorno ragazzi, com'è andato il giro?”

“Niente male, oggi c’era più gente del solito, menomale che eravamo in quattro”.

“Novellino?” chiede rivolto a te.

“È sempre così evidente?”

“No, è solo che quando escono in quattro per questa zona vuol dire che c’è sempre un novellino”.

“Sì, effettivamente...”

“Il primo giorno di scuola glielo racconti un’altra volta, vieni giù con noi!” ti richiama Eva e tu la segui, senza ribattere, in quello che deve essere il magazzino del locale.

“Mamma mia Eva, da quando sei diventata la donna del capo a lavoro sei insopportabile” la prende in giro Richo, alludendo a qualcosa che realizzi solo in quel momento.

“Sono insopportabile da sempre”.

“Ah allora è vera questa storia di te e Cole”.

“Non ho detto questo”.

Lui cerca di insistere ma lei lo zittisce e gli chiede di contare i soldi, lui lo fa e poi li passa a Shaggy chiedendogli di ricontrollare. Alla fine del secondo conteggio Eva annota alcune cifre su un registro.

 

Siete tornati al Black Kiss che era ancora buio e ne uscite accarezzati dalla flebile luce del primo chiarore del cielo mattutino. Fuori dal bar riconosci i volti di alcuni ragazzi che Shaggy-D ti aveva presentato la sera prima. Il gruppo è più numeroso del vostro e noti subito che nessuno di loro indossa la giacca di pelle nera con lo scorpione.

 

“Com’è andata dall’altra parte della città?”

“Benissimo”, risponde Mike, o forse Matt, “c’è una discoteca in cui le pasticche vanno via come caramelle, si chiama Land life

Land line” lo correggi riconoscendo il nome del locale notturno più famoso del tuo quartiere, qualche volta c’eri andato persino tu, ma non credevi che gli Scorpions fossero arrivati anche lì.

Land line, esatto! Effettivamente quella è proprio la tua zona Golden boy...

“Diciamo di sì. E forse è meglio che mi avvii verso casa” dici guardando l’orario. Mancano poche ore all’inizio delle lezioni, non sai come ti reggerai in piedi ma vuoi passare almeno da casa a darti una sciacquata. Adesso che sei tornato a scuola Claire non viene più a trovarti la mattina presto, vi vedete direttamente al parcheggio, ed è una fortuna perché non saresti mai riuscito a tornare in tempo.

“Non puoi andare via adesso, Samuel sta per sfornare i croissant e tu ci devi dire com’è andato il primo giro della tua vita” dice quello cingendoti le spalle con il braccio tatuato. Mike, sei quasi sicuro che il ragazzo tatuato sia Mike.

 

 

 

Nda:
Ehi, ecco il capitolo centrale, volutamente concentrato sul punto di vista di Jaden. Visto che questa storia sarà molto corta (Un altro capitolo e l'epilogo) ho fatto succedere un bel po' di cose qui. Spero che stiate comunque avendo il tempo e il modo di entrare in empatia con i personaggi. Ho visto che diverse persone seguono ma poche recensiscono - nonostante apprezzi anche i lettori silenziosi - non nego che mi piacerebbe avere un vostro riscontro più attivo.
Cosa ne pensate ad esempio di Eva e degli Scorpions in generale, come immaginate i personaggi o come pensate che si possa evolvere il tutto. Se avete critiche sono ben'accette e ovviamente ricambio le recensioni sempre volentieri.
Fatemi sapere, a presto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Pixel