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Autore: Ailis_    28/06/2009    1 recensioni
[VII° classificata al "AU Contest" indetto da DarkRose86] Hinata ha ventanni, oramai è una donna. A quindici anni è partita per l'Italia, abbandonando la casa dove abitava con Ino, Sakura e Ten Ten, partite a loro volta per trovare il loro posto nel mondo. Hinata torna in Inghilterra che oramai è un affermata modella. E il ritorno la porta a tornare(scusa il gioco di parole) nella casa in cui ha vissuto fin dall'infanzia con le sue migliori amiche. Rivedere la casa la riportano indietro e Hinata si perderà tra i ricordi del passato che aveva chiuso in un cassetto, vedendoli riafforare come spiriti dimenticati tra quelle mura.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Tenten
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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La casa degli spiriti

 

 

 

** Partecipante al "Naruto Aternative University 4° edizione" indetto da DarkRose86**

VII° classificata.

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:La casa degli Spiriti:...



Il legno scricchiolò sotto i suoi passi leggeri.
Tutto era rimasto esattamente come lo avevano lasciato, nonostante fossero passati cinque anni dall'ultima volta che aveva messo piede in quella dimora. Uno strato di polvere ricopriva tutto della casa in cui aveva trascorso una piccola parte della sua vita.
Una vita che poteva essere come un frammento di eternità trascorso tra fragili emozioni e sterili sentimenti.
Hinata sfiorò i vecchi dischi in vinile di Ten Ten, ricordandosi di tutti quei pomeriggi passati con il giradischi in funzione.
Ten Ten amava la musica. Quando lei ballava, il mondo scompariva e, anche se per poco, rimanevano solo loro. Lei che ballava e loro tre che la guardavano estasiate, come se con la sua danza riuscisse a creare un mondo diverso. Un mondo fragile che si spezzava non appena la musica cessava di scivolare tra le pareti di legno.
Invece ora, quel silenzio le sembrava tremendamente strano, fuori posto tra quelle mura.

 

Il suo sguardo niveo vagava tra i disegni della polvere e del tempo, perdendosi nel famigliare profumo di erba fresca della brughiera che entrava dalle finestre oramai senza vetri.
Ricordava quanto Sakura amasse quell'atmosfera.
L'aria fremente che precedeva un temporale, il cielo coperto di nuvole grigie e quel suono indefinibile che sembrava giungere come un sospiro ovattato dal cuore della terra. Spesso Sakura teneva le finestre aperte: le piaceva il profumo della pioggia, adorava la sfumatura perlacea che il cielo assumeva.
Sakura era una pittrice e amava immortalare quei rari momenti di perfezione che la pioggia portava con sé. Alle pareti erano ancora appesi alcuni disegni che aveva creato. Erano bellissimi.
A Hinata piacevano, sopratutto perchè le riportavano alla mente tanti momenti trascorsi. In un certo senso, le ricordavano il viso di Sakura. Come se dietro alle pennellate verdi e grigie spuntasse la sagoma della chioma rosea dell'amica.
Le sembrava quasi di poter rivedere il suo profilo immerso, concentrato nel cogliere ogni sfumatura, il modo in cui arricciava il naso quando non era soddisfatta oppure quel suo giocherellare con i capelli quando meditava appoggiata alla finestra, scorgendo nei disegni delle nubi qualcosa che loro potevano solo immaginare.


Raggiunse la cucina. I mobili non erano altro che un pallido miraggio di ciò che erano stati un tempo.
Ricordava quanto Ino amasse cucinare per loro la domenica mattina. Alla fine, era diventato un rito. Prima che la loro tutrice, Tsunade, morisse, era sempre lei che si occupava di preparare loro la colazione.
Ma poi, quando anche lei le aveva abbandonate, era stata Ino ad assumersi quel compito. Si svegliava presto e si metteva subito ai fornelli, preparando ad ognuna il proprio piatto preferito.
Quando si svegliavano, era già tutto in tavola.
Le sembrava quasi di poter sentire di nuovo la sua risata risuonare tra quelle pareti mentre il profumo filtrava da sotto la porta che Ino teneva chiusa.
Ino amava cucinare. Hinata aveva sempre pensato che le ricordasse Tsunade. Anche se Ino sembrava forte, in realtà era fragile come il cristallo.  Quando Tsunade era morta aveva lasciato un vuoto incolmabile nei loro cuori, ma forse Ino era quella che tra loro aveva sofferto di più.
La bionda non aveva mai conosciuto i suoi genitori e la figura della loro tutrice era forse la cosa che più si avvicinava a quella di una madre. Perderla era stato come privarsi ancora una volta di una parte di se.
Un dolore che, per nessuna di loro, era nuovo.  E tutte avevano pensato che cucinare fosse un modo, per Ino, di tenere vivo dentro di lei il suo ricordo.


Hinata sospirò mentre la malinconia si faceva largo nelle sue iridi di un grigio talmente chiaro da sembrare bianco.
A volte, le sarebbe piaciuto poter tornare a quei tempi.  Quando loro erano insieme e non serviva nient'altro se non un buon disco e qualche chiacchiera durante un temporale per sentirsi bene.
Sentiva la mancanza di quella semplicità, forse perché da quando ognuna aveva preso la sua strada non si erano mai più riviste. Non erano altro che spettri del passato che ogni tanto tornavano a farle visita.
Ognuna di loro aveva imboccato la sua strada e l'aveva seguita.
Sakura era andata in Francia. Ino in Australia. Ten Ten in America. E lei era partita per l'Italia. Da quel momento, non aveva saputo più niente di loro.
A distanza di cinque anni, ricordava l'ultima volta che si erano salutate come se fosse successo solo il giorno prima.
Erano davanti a quella stessa porta che ora Hinata fissava con ostinazione cercando di evocare l'ultima immagine che le vedeva insieme.
Pioveva. E loro erano lì, a fissarsi per l'ultima volta negli occhi. Era stato tutto molto veloce, forse perché tutte e quattro sapevano di non poter stare lì, che non avrebbero resistito a lungo in quel luogo pieno delle loro essenze.
Un ultimo abbraccio. Un arrivederci che sapeva di addio appena sussurrato e quattro direzioni diversi imboccate da figure solitarie.
Era l'inizio? Era la fine? Forse entrambi? Hinata non avrebbe saputo dirlo.
E ora, cinque anni dopo, aveva sentito il bisogno di tornare lì, anche se nemmeno lei sapeva perchè.
Camminando tra quei vecchi mobili, sentiva il passato tornare a galla.
E poteva fare male, ma era un male quasi piacevole.  Un dolce dolore che scalfiva il suo cuore. Guardò l'orologio. Le cinque. Era tardi.
Si avviò verso la porta, fermandosi per un attimo e voltandosi verso il soggiorno, congelato in quell'attimo che l'avrebbe accompagnato per l'eternità. Vide il suo passato materializzarsi tra la polvere e il vento, disegnando ghirigori tra i resti di ciò che era stato.
Un ultimo sguardo e poi varcò la soglia, lasciandosi alle spalle i suoi ricordi perchè intanto quelli sarebbe sempre stati lì, ad aspettare un ritorno che non sarebbe mai arrivato.


:The End:...

 

 

VII° classificata

La Casa degli Spiriti

di Princess Hina

Correttezza grammaticale: 5/10 - ho notato alcune virgole di troppo e diverse parole sbagliate: di al posto di sì, molti "sé" senza accento, "ognuna" scritto con la "i" (ogniuna), ed un accento sbagliato sulla parola perché .
Stile: 7/10 - mi spiace per la grammatica, perché sullo stile ci siamo. Non è niente di troppo elaborato o coinvolgente, ma l'ho trovato buono comunque. Soprattutto, mi sono piaciute le molte similitudini che fai, che contribuiscono a rendere l'intera storia più profonda e significativa.
Caratterizzazione dei personaggi: 6,5/10 - non me la sono sentita di darti di più perché l'introspezione del personaggio è minima. Nonostante ciò, ho trovato la caratterizzazione accettabile, anche se sono dell'idea che la storia sarebbe risultata migliore se ti fossi soffermata un po' di più su Hinata, sulle sue sensazioni. Invece ti sei limitata ai ricordi che il luogo fa riaffiorare nella sua mente.
Originalità: 7/10 - l'idea di base non è male, penso che anche sotto quest'aspetto la fiction potrebbe essere maggiormente sviluppata. Un long fic su questo tema potrebbe essere interessante, pensaci su.
Attinenza al tema: 7,5/10 - ho dato questo voto perché è chiaro che la storia è ambientata nel luogo dell'immagine scelta, ma non ho trovato abbastanza approfondite le descrizioni che lo riguardano.
Apprezzamento personale: 2/5

Totale: 35/55

Giudizio: come ho già detto sopra, credo che la storia sia eccessivamente corta; indi per cui, stenta a risultare coinvolgente. Ritengo che, se trasformata in una long fiction, potrebbe migliorare di molto.
Consiglio di rileggerla prima di pubblicarla, al fine di correggere quegli errori che stonano molto ed è un peccato, perché trovo sia un buon esperimento.
Ammetto di trovarmi in difficoltà nell'immaginarmi una Ten Ten che danza ammaliando le altre, o una Ino intenta a cucinare per tutti, ma ho ritenuto ciò una tua personale visione dei personaggi e credimi, non ha influito nel punteggio finale. Quel 6,5 è dovuto semplicemente alla trattazione della protagonista, che non ho trovato soddisfacente.
In poche parole, credo che dovresti risistemarla ed allungarla un po', sono certa che verrebbe fuori un lavoro decisamente migliore.

 

 

 

 

 

 

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