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Autore: paige95    02/02/2018    3 recensioni
Vi sono piccole e grandi vicissitudini per una giovane coppia, ma qualcosa potrà sconvolgere profondamente la loro vita.
/La loro vita insieme, troppe volte sognata e a un passo dalla realizzazione, stava subendo nefasti colpi. Tutti i pensieri positivi di quella mattina, accompagnati dalla magia dell’alba, svanirono. Ora il sole in cielo era alto e, con esso, erano sorti nuovi problemi. Più che l’alba, in quell’esatto momento, Hermione la percepì come il tramonto del loro matrimonio. Non lo avrebbe lasciato, era stata sincera, ma temeva che con il tempo tutto si sarebbe distrutto da sé, di certo non avrebbero resistito in quel vortice in cui erano inconsapevolmente entrati, non era così sicura che il loro amore fosse talmente forte da contrastare quella nuova minaccia/
Dedicata con tanto affetto a HarryPotter394 e Longriffiths
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lavanda Brown, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il coraggio mai avuto




Cosa poteva importargli di doversi smaterializzare fino in Bulgaria per raggiungerla, visto che stavolta niente lo avrebbe fatto desistere, la sua insicurezza non avrebbe vinto prima di averla seguita e strappata dalle braccia di Krum.
 
A Ron non importava un accidente se lei avesse raggiunto quella destinazione di sua spontanea volontà o se molto probabilmente non avesse nemmeno voglia di vederlo, perché Hermione era sua moglie e questa era una certezza che nessuno poteva far vacillare. Forse l’unica che gli era ancora rimasta, visto che il suo mondo, conosciuto e stabile fino a quel momento, stava inesorabilmente crollando da un paio di settimane.
 
Grazie a questa consapevolezza, accompagnata dal grande amore che provava per lei, aveva trovato il coraggio di lottare, stavolta non le avrebbe permesso di allontanarsi da lui, perché era intenzionato a farla sentire semplicemente la sua prima scelta, come avrebbe dovuto già fare parecchi anni addietro. Tutti i loro problemi erano iniziati dalla sua stupidità, se solo fosse riuscito a capire prima quanto teneva a lei e che quell’affetto non era spinto da una semplice amicizia, ma da qualcosa di più profondo e travolgente, a quell’ora sarebbero stati felici e non avrebbero dovuto rincorrersi per provare a salvare il loro matrimonio e a ricordarsi di quanto il loro amore fosse sincero e indissolubile.
 
Il coraggio di smaterializzarsi lo aveva avuto. Ciò che però ancora non capiva era come fosse riuscito a raggiungere quella meta, visto che la decisione e la determinazione, indispensabili per compiere quel sortilegio, lui non le aveva in quel momento. Lei lo rendeva estremamente debole davanti a quel forte sentimento che gli stava esplodendo nel cuore, ma allo stesso tempo così forte da infrangere ogni ostacolo pur di riportarla da lui.
 
Era stanco fisicamente e moralmente. Non era così sicuro di riuscire ad inveire contro quel bastardo che molto probabilmente aveva approfittato vigliaccamente della situazione, forse addirittura mettendolo in cattiva luce davanti a lei. Ron iniziava seriamente a credere di meritarselo, infondo cosa avrebbe potuto dire ad Hermione che non fosse vero? Krum le avrebbe potuto dire con estrema sincerità quanto lui non fosse alla sua altezza, quanto lei meritasse di meglio, sicuramente un uomo migliore, più attento, più presente e forse anche più ricco ed infine - ma non meno importante - ciò che lui aveva combinato, di cui aveva la piena responsabilità e che lo rendeva ancora meno favorito per essere un buon marito. Eppure quando l’aveva vista il giorno del loro matrimonio con la consapevolezza che lei fosse lì per lui, che avesse deciso di condividere il resto della sua vita proprio con lui, quei dubbi si erano dissolti, forse credendo infondo di avere avuto il privilegio di essere stato scelto da lei.
 
Fino a quel giorno era stato convinto che il loro destino fosse stato nelle mani di Hermione, solo lei avrebbe potuto rifiutarlo, perché lui non se lo sarebbe nemmeno sognato. Eppure da qualche settimana quello stesso fato era passato inaspettatamente nelle sue mani, con il suo insensato comportamento aveva portato un notevole squilibrio nel loro rapporto, perché si ritrovò volente o nolente a decidere del loro futuro. Lei avrebbe abortito per causa sua macchiandolo di quell’ulteriore colpa, se non fosse tornato proprio in quel momento per provare a fermarla. Nemmeno il destino sembrava essere d'accordo con l'idea della ragazza.
 
Si smaterializzò in quella via, all’indirizzo che sua moglie conservava gelosamente nel cassetto del comodino insieme a quelle lettere - mischiate a quelle che amorevolmente le aveva scritto lui -, prova della corrispondenza occulta che aveva mantenuto con quel ragazzo. Forse poteva comprendere il motivo per il quale lei non gli avesse rivelato di essere ancora in contatto con Krum, probabilmente si sarebbe infuriato ancora prima di lasciarla spiegare, ma poi avrebbe sicuramente compreso e sarebbe stato senz’altro meno traumatico per lui rispetto a scoprirlo in una circostanza simile, in cui nuove e inevitabili perplessità sorsero. Gli infimi dubbi che lo spinsero addirittura a pensare che quello non fosse nemmeno suo figlio, ma gli parve assurdo credere in una simile eventualità ancora prima di sentire una probabile negazione dalle labbra di sua moglie. Era una speranza a cui si aggrappava disperatamente. Era assurdo, iniziava a dubitare delle parole di sua moglie e non di quelle di Lavanda, a cui aveva creduto ciecamente quando gli aveva comunicato di essere il padre di Sebastian. Quei pensieri lo facevano soffrire, ma non ne poté proprio fare a meno, era più forte di lui, sicuramente la gelosia gli stava giocando un brutto tiro.
 
Trovò forse troppo brevemente quell’abitazione. Era notte fonda e non vi era anima viva per le infinite e sconosciute strade, solo lui e i suoi infausti tormenti. Si avviò verso la porta prendendo un respiro, il solo pensiero che quella stessa strada, su cui lui ora posava i piedi, era stata percorsa poche ore prima da sua moglie, lo faceva stare anche peggio. Non riusciva ancora a capire come le fosse passato in mente di rifugiarsi in quel luogo così remoto, così lontano dalla sua famiglia, dove avrebbe dovuto trovare tutto il conforto di cui necessitava. Certo, avrebbe dovuto rivelare loro tutto per giustificare il suo malessere, ma per lei era persino disposto a subire quel terzo grado ​e si sarebbe evitato più che volentieri quel sofferto viaggio oltre oceano, accompagnato dalla sola paura di perderla sul serio. 
 
Fece per bussare e, con ogni probabilità, spaventare gli inquilini di quella casa, data la tarda ora. La mano tremante si bloccò a pochi centimetri dalla porta, non poteva davvero credere che tutte le insicurezze che ora gli stavano esplodendo nel cuore impedivano quel gesto. Malauguratamente invece di colpire il metallo con un pugno, si ritrovò sfinito a posarvi il palmo con grazia. Dentro quella casa c’era Hermione e non poteva certo provare astio prendendosela con quella porta.
 
Non aveva alcun diritto di impedirle di abortire, anzi si ritrovò ad esserne persino d’accordo. Per quanto desiderasse quel bambino, per quanto quella creatura sarebbe stata amata incondizionatamente, poiché frutto del loro amore, in quel modo l’avrebbe solo legata a lui per sempre, con un figlio il loro destino sarebbe stato inesorabilmente intrecciato senza la più piccola possibilità di ritornare indietro e sciogliere prudentemente quel legame e non voleva condannarla ad una vita che lui aveva reso infelice ancora prima che iniziasse. Nonostante quelle dolorose certezze però non riusciva a spostare la mano dalla porta, infondo lei era lì e andarsene equivaleva lasciare un pezzo di anima a migliaia di chilometri da casa.
 
Probabilmente doveva arrendersi, per amore doveva darle la possibilità di essere felice. Fece scivolare la mano lungo quella porta, anche lei ormai rassegnata a perdere qualcosa di così importante, ad abbandonare una parte del cuore che la stava così amorevolmente guidando. Quella porta così ornata in quel lento e straziante movimento non gli aveva consentito di evitare di fare rumore e la fede aveva urtato inevitabilmente contro quelle decorazioni.
 
Stava per desistere e tornare a casa - dove probabilmente avrebbe iniziato a vivere da solo, finché Hermione non gli avesse annunciato ufficialmente la loro imminente seprazione - quando un giro di chiave lo bloccò, non dandogli nemmeno il tempo di voltarsi e smaterializzarsi verso casa. Abbassò lo sguardo nel punto da cui proveniva quel rumore e poi subito dopo, quando la porta fu aperta, lo alzò stupito di aver attirato tanto l’attenzione con il suo silenzio. La sua anima aveva davvero urlato così forte tutto il dolore che serbava nel cuore? Pazzesco come proprio in quel momento il padrone di casa passasse nei paraggi dell'ingresso e udisse una presenza sospetta sulla soglia.
 
Si trovò proprio davanti all’ultima - ma allo stesso tempo la prima -  persona che avrebbe avuto voglia di incontrare o meglio con cui avrebbe avuto voglia di scontrarsi quella sera. Victor lo fissava quasi con compassione, ma non vi era nulla di così minaccioso nella sua espressione, ragion per cui allontanò quasi subito l’istinto di inveirgli contro con pesanti minacce di morte puntandogli la bacchetta al petto.
 
 So che è qui. Dov’è mia moglie? 
 
Anche se con estrema pacatezza, non mancò di sottolineare lo status della ragazza. Victor, dopo qualche istante di perplessità, si voltò e indicò una porta alle sue spalle. Ron non attese oltre e si avviò in quella direzione senza nemmeno degnarlo di ulteriori sguardi, visto che la voglia di Schiantarlo, dopo la reale certezza che lei fosse veramente lì, era all’improvviso tornata a picchiare contro il suo cuore e ad insinuarsi nella sua mente.
 
Ciò che non era riuscito a fare pochi attimi prima, dovette per forza prendere il coraggio di farlo in quell’istante. Fece per battere contro quella porta chiusa, quando la voce di Victor, che era rimasto a seguire i passi dell’ospite, lo interruppe.
 
 Dice che vuole rimanere sola e credo tu sia l’ultima persona che vorrebbe vedere 
 
Tentò con una resistenza inaudita di ignorarlo, non voleva cedere alle sue provocazioni, così ritentò in quell’impresa.
 
 Weasley, non credo sia una buona idea 
 
Stava decisamente toccando il limite e mandando definitivamente a farsi benedire la sua pazienza.
 
 Ascoltami bene, perché non ho né la voglia né la forza di ripetermi. In questa stanza c’è mia moglie e questo è il nostro matrimonio, quindi fammi la cortesia di evitare di pensare agli affari nostri. Non perché ha avuto la brillante idea di rifugiarsi fra le tue braccia puoi credere di avere voce in capitolo. Quindi, a meno che lì dentro non ci sia tuo figlio, ti avverto che sono stanco ed è poco raccomandabile fare infuriare un Auror sfinito 
 
L’altro prese la saggia decisione di non fiatare e nemmeno di negare o affermare le chiare allusioni di Ron. Ritornò a concentrarsi sulla porta un po’ perplesso, sperando di non ricevere la conferma tanto temuta da quella stanza.
 
 Hermione  com’era prevedibile non ricevette alcun tipo di riposta  Possiamo parlare? Solo tu ed io però, quindi devi aprirmi 
 
Sussurrò mortificato contro il legno per rendere più riservata quella richiesta. Solo dopo infiniti attimi, sentì un frusciare e un sofferente respiro appena dietro la porta e dopo altri secondi una voce remota e rotta da un evidente travaglio interiore.
 
 T-ti ascolto 
 
 Hermione, aprimi, voglio vederti 
 
 Ma io non voglio vedere te 
 
Quei sussurri così sofferti da parte della ragazza non facevano affatto ben sperare in una svolta positiva.
 
 È per qualcosa che devi dirmi?   il solito timore si fece sempre più reale nella sua mente  Hermione! 
 
" Ron, non urlare, non sei a casa tua "
 
Lo rimproverò a denti stretti per quella scortesia nei confronti del padrone di casa. Dopo i marcati inviti di lei a mantenere la calma, ritornò ad abbassare il tono della voce, visto che non desiderava turbarla, lo faceva solo per lei e non per Victor.
 
 Se devi dirmi qualcosa, dimmelo ora. Basta segreti, ti prego 
 
 I-io … c-credo di non amarti più 
 
Ci mise qualche istante per realizzare ciò che aveva appena udito, credette persino d’aver capito male, tanto il sussurro si era affievolito nel rivelare quella dichiarazione.
 
 No, io non ti credo. Mi dispiace, ma non può essere 
 
Dopo quelle parole così pesanti, si spazientì ed estrasse la bacchetta, vincendo ogni resistenza che lo aveva trattenuto da quando aveva messo piede in quella casa e con un arrogante Alohomora aprì la porta, mandando totalmente al diavolo le necessità di raccoglimento della ragazza, la quale dovette fare qualche veloce passo indietro per evitare di essere travolta dalla sua furia di entrare nella stanza.
 
 Ridimmelo guardandomi negli occhi! 
 
Dopo essersi ripresa da quel plateale ingresso, abbassò lo sguardo, non riusciva a mentirgli così sfacciatamente, fissandolo in quelle chiare iridi che tanto amava. Ron non seppe dire se fosse una lacrima quella che vide scintillare e poi posarsi silenzionamenre sul pavimento di quella estranea camera, ma, anche se con il dubbio, non ebbe il tatto di confortarla, la rabbia lo stava drammaticamente vincendo.
 
 È mio figlio? Hermione, rispondimi! È mio figlio?  non scioglieva i suoi dubbi, alzò solo lentamente lo sguardo su di lui con un’espressione mortificata  Perché accidenti sei venuta qui! Se avevi bisogno di consolazione potevi andare da mia sorella o ancora meglio potevi scrivermi e potevamo prendere insieme una decisione così importante, non credi? Ero in missione, non ero stato inghiottito dalla terra  attese di sentire qualche giustificazione, ma lei continuava a non degnarlo di alcuna di esse  Quando pensavi di dirmi che ti risentivi con Krum? 
 
 C-che cosa avrei dovuto scriverti? Ciao, amore, volevo informarti che ho intenzione di abortire? Era questo che volevi? E tu cosa avresti fatto, saresti corso a casa per impedirmi di farlo? E se ho scritto a lui è perché ho trovato altamente sconsigliabile parlarne con tua sorella o con i tuoi o con i miei, non credi? Volevo salvare la tua reputazione e avevo bisogno di parlare con qualcuno, non riuscivo da sola a vivere questo momento. Le hai almeno lette quelle lettere? O hai fatto come al tuo solito, sei stato superficiale senza capire un accidente?! Pensa che mi ha persino consigliato di non abortire e se le avessi lette a quest’ora lo sapresti 
 
 Mia sorella lo sa già, quindi, se ti vuoi sfogare con lei, ora lo puoi fare senza troppi problemi e certo che mi sarei precipitato da te, qualunque cosa stessi facendo! Ed è casualmente proprio quello che ho fatto, per tua sfortuna, vero? Perché vuoi farmi credere che non mi ami più? Per non soffrire? Bè, se è per questo ti do ragione, perché mentre venivo qui mi stavo seriamente convincendo che quel bambino ci avrebbe legato per sempre e tu non lo meriti. E nemmeno quel piccolo 
 
Aveva abbassato il tono della voce con un sospiro rassegnato, non era facile ammettere quanto lui fosse sbagliato. Il coraggio gli venne di nuovo a mancare nel petto e si sedette pesantemente sul letto lì accanto, perché anche le gambe iniziavano a cedere dopo una giornata così estenuante.
 
 Non meritate me e tutta la sofferenza che mi porto dietro. Tu meriti qualcuno come Krum, lui sono certo che ti renderebbe felice. Ed è poco incline a combinare casini … 
 
Hermione mosse qualche passo verso di lui, sconvolta da quelle parole, ma lui non le diede il tempo di ribattere, preso com’era dal suo discorso.
 
  … oggi, quando abbiamo preso quei Mangiamorte, non ero così certo di uscirne vivo, non ero per niente certo di rivederti ed ho pensato ‘l’ultima lettera che le ho scritto era così corta, potevo spenderci un minuto in più e dirle quanto la amo, quanto vorrei rivederla anche solo un’ultima volta e dirle addio’. Non ti ho scritto per settimane, ma non perché non mi mancassi, tutto il contrario, tu eri costantemente nei miei pensieri, ma non volevo farti preoccupare. In quei momenti lontano da casa, lontano da te, pensavo solo a quanto rischiavo di perdere per via di Sebastian ed era tutta colpa mia. Mi manca persino quel bambino, Hermione, scusa. Eravate costantemente nei miei pensieri e non avevo nemmeno il più piccolo dubbio che tu aspettassi nostro figlio. Non era decisamente il momento più opportuno per una missione, non quando cercavamo di far funzionare le cose tra noi nonostante tutto … nonostante i miei errori ... 

Cercò di non abbandonarsi alle lacrime che minacciavano di scorrere impertinenti dai suoi occhi e di controllare quel nodo in gola che lo stava soffocando, che gli avrebbe impedito di proseguire in quelle sentite e sincere confessioni.
 
 … l’ultima cosa che volevo era lasciarti io e per sempre. Le tue raccomandazioni prima di partire, i tuoi timori, Hermione, ho ripensato a tutto in quel momento, mi sono detto ‘se solo l’avessi ascoltata’. Non sono affidabile, non si può pensare di costruire una famiglia in questo modo. Hai ragione. Con me questo bambino rischia di rimanere orfano da un giorno all’altro e lo stesso vale per Sebastian. Solo che Sebastian non posso più salvarlo, mentre lui ancora sì. E salvo entrambi, sia te che lui. Necessiti di una vita differente, di tranquillità che io non posso darti, quindi avevi ragione, mi dispiace di averti fermata oggi e mi dispiace di averti chiesto di stare al mio fianco, quando sapevo che non era corretto da parte mia. È solo da egoisti. Scusa, non ci ho proprio pensato quando ti ho chiesto di sposarmi, mi sentivo stupidamente invincibile, dopotutto se ero uscito vivo da una guerra cos’altro sarebbe potuto succedermi. Che idiota, vero? Non ho minimamente pensato alle conseguenze ed io non sono bravo come Harry, se lui non fosse arrivato, a quest’ora io sarei morto, perché quell’incantesimo mi avrebbe preso in pieno e non solo sfiorato … 
 
Si fermò quando vide un’espressione sofferente sul volto di sua moglie, quella consapevolezza di aver rischiato seriamente di perderlo la colpì dritta al cuore.
 
 … mi dispiace, tesoro, so che non avresti mai voluto saperlo ed io nemmeno ero intenzionato a dirtelo, ma nascondertelo non cambia nulla, anzi almeno sai che ogni volta che ci salutiamo potrebbe essere un addio e non credo di potercela fare a rivolgere un straziante addio ogni giorno anche a nostro figlio 
 
 M-mi  chiuse gli occhi per trovare il coraggio di parlare  M-mi stai lasciando? 
 
 Non sono la persona giusta per te. Forse qualcuno lo aveva sempre pensato che tra noi non sarebbe funzionata, chi lo sa, infondo siamo troppo diversi. Tu sei perfetta ed io me la sogno la perfezione e di meritarla accanto a me. Io sono un Auror e non riesco a pensare a quanto la mia morte possa incidere anche sulla tua vita e su quella di un bambino innocente. Vuoi davvero passare una vita ad aspettarmi a casa con nostro figlio senza sapere ancora che magari in quel momento io non ci sono già più? Non ci riesco, almeno ti so felice con qualcun altro e riuscirai a superare meglio la mia morte 
 
Ormai la figura del marito davanti a lei era diventata un’immagine totalmente sfocata tanto le lacrime si erano accumulate impertinenti all’interno delle sue palpebre e la gola le bruciava nel vano tentativo di resistere a quell’attimo di debolezza.
 
 R-Ron, io non voglio lasciarti. N-non … non potrei amare nessun altro come amo te 
 
Le sorrise commosso, lui non credeva di meritare un simile e sincero amore. Dopo quello che aveva detto, non sapeva più come confortarla, perché ogni decisione portava ad una tragica fine, visto che il problema rimaneva sempre e solo lui in ogni aspetto.

Si alzò, dopo quello che le aveva rivelato, non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi ed Hermione ebbe la netta sensazione che la stesse realmente lasciando. Uscì con risolutezza, lasciandola nuovamente senza fiato.
 
Le lacrime della ragazza non incontrarono più alcun impedimento, si sedette al posto del marito e portandosi le mani alla bocca per soffocare i singhiozzi, sfogò il suo dolore. Quelle certezze che aveva appena udito le aveva forse sempre sapute, ma la speranza di poterlo sempre riabbracciare e di poter essere un giorno felici insieme alla loro famiglia aveva portato luce in quegli oscuri timori.
 
Lei non voleva perderlo, dopotutto si erano promessi nella buona e nella cattiva sorte. Voleva godersi ogni attimo con lui, ogni istante che quel destino avrebbe concesso loro, non avrebbe sprecato alcun minuto di quel prezioso tempo. Non senza di lui, non fra le braccia di qualcun altro. Se l’avesse perso non avrebbe avuto alcun rimpianto, se suo figlio avesse perso suo padre ne sarebbe comunque stato orgoglioso.
Dopo qualche infinito secondo, riscoprendo tutto il suo coraggio, decise di corrergli dietro, sperando di non aver indugiato troppo e aver perso l'occasione di fermarlo.

Uscì velocemente dalla stanza e poi dall'abitazione. Lo fermò proprio quando stava per smaterializzarsi. Aveva indugiato anche lui, altrimenti sarebbe già dovuto essere sparito e non trovarsi ancora a pochi passi da lei. Il ragazzo si bloccò al richiamo di lei, ma non si voltò verso Hermione.
 
 RON! 

Attese che lui si voltasse, ma non accennò a fare nulla di simile. Solo l'acuta e concitata voce della ragazza rimbombava nell'atmosfera.

 È tuo figlio! E come accidenti potrebbe non esserlo se sono stata solo con te?! Ti prego, non te ne andare di nuovo. Non lasciarmi ancora sola senza di te. Per favore, non smaterializzarti. Rimani per me. Per noi. Ron, lo voglio questo bambino e sono certa che lui sarà orgoglioso del suo papà. Come lo sono io. Io sono molto orgogliosa di te, di quello fai e di quello che rischi. Lo fai per regalare a tuo figlio un mondo migliore, giusto? Allora sei il miglior padre che mio figlio possa avere ed io ho il miglior marito che potessi desiderare. Ron, per te e con te sono disposta a rischiare. Non ho paura di costruire una famiglia insieme e non vivrò nel rimpianto di non averlo fatto, qualsiasi cosa accada una parte di te rimarrà sempre con me 
 
Si girò verso lei incredulo e commosso davanti a quelle parole.
 
 T-tu pensi questo di me? 
 
Non gli rispose, ma gli corse incontro buttandosi fra le sue braccia. Ci mise qualche istante a risponde a quell’abbraccio, ma quando lo fece la strinse più forte che poté. Hermione non lo aveva accolto nel modo migliore quando era tornato e dopo essere venuta a conoscenza del rischio corso non poté che posare con concitazione le labbra su quelle del ragazzo per porgergli quel bacio che lui le aveva richiesto qualche ora prima.
 
 Ben tornato, amore mio 
 
 Felice di essere a casa 
 
Gli sorrise senza allontanarsi da lui. Ron abbassò involontariamente lo sguardo sul suo ventre.
 
 Non ti sembra ancora strano? Io e te genitori ... 
 
 ... del nostro bambino 

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Alla resa lo scontro non è stato necessario e le insicurezze di Ron avevano quasi vinto…ma per fortuna anche questa crisi è rientrata 😊
 
Grazie come sempre di cuore per continuare a seguirmi! <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale

 
   
 
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