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Autore: ShinJake    03/02/2018    0 recensioni
Come vi sentireste, se incontraste l'amore della vostra vita, ma sapendo che non potrete mai star insieme?
Cosa fareste, se foste costretti a vederlo ogni giorno, sapendo che nulla può cambiare i fatti?
Jake non aveva di questi problemi, almeno fino a quando non incontra Helena, da quel giorno in poi sarà costretto a fare i conti con il suo passato e con i suoi demoni.
Le uniche persone sulla quale potrà contare sono il suo amico Mike e il consulente scolastico, il signor Larry Holster.
Oppure no?
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome, Violenza
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CAPITOLO 0// PROLOGO


Seattle, 01 Settembre 2012
 
"MAMMA!? DOVE SEI? MAMMA TI PREGO AIUTAMI! NON LASCIARMI!"

-NO!-

L'ennesimo incubo, lo stesso da ormai due anni a questa parte.
Jake era stanco di non riuscire più a dormire naturalmente, senza ricorrere all'uso dell'erba, dell'alcool, del Lorazepam o altre merde chimiche simili.

-Di nuovo lo stesso incubo, eh Jake?- chiese Mike accendendosi una sigaretta.
Jake guardò piuttosto storto Mike, allungandosi a prendere una sigaretta che gli stava già allungando.

-Tu devi spiegarmi che cazzo ci fai ancora qua, a casa mia..- rispose accendendosi la sigaretta, continuando a guardarlo storto.
-Eddai amico, sei tu che praticamente mi hai chiesto di dividere l'appartamento, poichè ti serviva il mio aiuto- sentenziò Mike
-Sì ma ogni tanto potresti anche iniziare a cercarti un posto tuo, che dici? Inizio ad aver bisogno della mia privacy - ribattè Jake alzandosi finalmente dal letto, per dirigersi verso il bagno.

L'orologio sulla parete indicava le 06.30 di Lunedì 01 Settembre.
La felicità di tornare a scuola non entusiasmava molto Jake, non tanto perchè era il suo ultimo anno, ma piuttosto perchè il consulente della scuola Larry Holster lo aveva praticamente obbligato a tenere un discorso di benvenuto per le matricole che avrebbero iniziato l'anno nuovo presso la Mayweather High School.

-Dimmi un po' Jake, com'è andata a finire con quella ragazza dell'altra sera? Quella bionda, bel culo...- chiese Mike appoggiandosi alla porta del bagno.
-Ah Rebecca? Penso si sia presa una bella cotta per me- rispose Jake sospirando.
-Ahahahahahahahah cazzo amico, hai proprio un bel problema. Che pensi di fare ora?- Mike non riusciva proprio a trattenere la risata.
-Beh per iniziare pensavo di darti un pugno in faccia, visto che inizio a non sopportarti più. Penso che la eviterò, come al solito.-
-Come con Vanessa, Rachel, Chloe..-
-Sì, grazie per ricordarmele tutte eh Mike, ti odio- Jake lanciò stizzito l'asciugamano a terra.
-Hey te l'ho detto che non è colpa nostra se ci troviamo in questa situazione, lo sai. Piuttosto, ti conviene sbrigarti se non vuoi che il tuo amico Holster ti faccia la ramanzina proprio il primo giorno di scuola.- disse Mike prendendolo in giro.

Un ultimo sguardo al suo volto, con le occhiaie scavate dalle notti insonni, dall'alcool e dalle sigarette, capelli arruffati color nero e gli occhi azzurri freddi come il ghiaccio, si sistemò i capelli come meglio riuscì; uscì dal bagno senza degnare il suo amico, si infilò i suoi jeans strappati al ginocchio, un paio di anfibi neri di pelle consumati dal tempo, una maglietta bianca e una giacca di pelle.

-Hey Jake, lo sai vero che gli anni 50 son già passati vero?- continuò Mike a prenderlo in giro.
- Hey Mike, vaffanculo ok? Ora vado o farò tardi. Sarebbe bello non trovarti a casa al mio ritorno.- rispose adirato Jake.
-Non prometto nulla. Buona giornata bellino, divertiti miraccomando!- terminò Mike con un'ultima battuta verso il suo amico, che rispose solamente con un medio alzato, mentre usciva dalla porta di casa sua.

Si avvicinò vero la sua macchina (una vecchia Mustang del '65 color nero lucido, l'unico ricordo di sua madre, oltre alla casa lasciatole dopo quel giorno di due anni fa), salì a bordo e accese la macchina.
Un ruggito si levò al primo colpo.

"Cavalli americani, imbattibili" pensò Jake infilandosi gli occhiali da sole, mentre il sole iniziava ad illuminare il quartiere di Seattle in cui viveva, accese la radio, alzò il volume e partì verso scuola, sulle note di "Paranoid" dei Sabbath.
  
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