Videogiochi > Final Fantasy XV
Segui la storia  |       
Autore: Kano_chan    03/02/2018    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
42


-    Se me lo avessero raccontato non gli avrei creduto, ma vederla con i miei occhi è ancora più strano – il commento di Prompto si disperse nell’aria immobile.

I cinque amici avevano varcato il confine della città, percorrendo con il pick up la periferia fino ad arrivare in centro. Lì, avevano dovuto abbandonare il mezzo a qualche chilometro di distanza dal palazzo reale; la battaglia in quella zona era stata piuttosto violenta e le strade piene di aereonavi precipitate e palazzi crollati le avevano rese impraticabili.
Ora, erano fermi in mezzo alla via principale, quella che conduceva direttamente a palazzo e che solitamente era il cuore pulsante della città, piena di macchina in transito e di gente. Adesso invece era deserta, illuminata dalla luce malata dei lampioni e ingombra di macerie e polvere.

-    Casa dolce casa – disse Gladio.
-    Finalmente siamo tornati – assentì il pistolero.
-    Ce ne abbiamo messo di tempo – sospirò Ignis.
-    È così pazzesco e normale al tempo stesso – commentò Selenis camminando a fianco dei suoi compagni.
-    Già… e tra l’altro la strada è interrotta – disse Noctis, guardando quello che restava di un condominio crollato che invadeva la via per tutta la sua larghezza.
-    Che si fa? Lo scaliamo? – domandò Prompto.
-    Forse c’è una via più semplice.. – replicò Ignis – Se non sbaglio c’è una fermata della metro più avanti, se non è andata distrutta possiamo usare il tunnel per passare dall’altra parte – spiegò.
-    Sì, hai ragione – confermò il Re ricordandosi anche lui della stazione – dovrebbe essere in fondo alla strada –
-    Oh, aspettate! –

Selenis si bloccò all’imbocco di una delle tante traverse che intersecavano il corso principale.

-    Cosa succede? – chiese Gladio.
-    Venite! – rispose semplicemente lei, svoltandovi.
-    Ma dove vai? –

I ragazzi la seguirono fin quando non si fermò in quella che, vista la presenza di innumerevoli insegne, sembrava una zona commerciale.

-    Ma qui..? – mormorò Prompto osservando bene la via.
-    Poco più giù c’è il locale dove lavoravo – disse Noctis riconoscendo il luogo.
-    Già.. e la sala giochi dove venivo sempre a pescarti quando bighellonavi con Prompto invece di fare allenamento – aggiunse Gladio.
-    Questo era il caffè dove ci trovavamo – affermò Selenis.
-    Facevano dei dolci incredibili – confermò Ignis.

La ragazza si vedeva con chiarezza, quasi fosse stata una delle sue visioni, mentre si avvicinava al bar e sbirciava dalle grandi finestre per vedere i suoi amici già seduti al tavolo ad aspettarla. Riusciva anche a sentire ancora il profumo di caffè che si mescolava all’aria tiepida della sera quando le porte automatiche si aprivano, lasciando uscire il chiacchiericcio della gente e gli schiamazzi dei ragazzini dalla sala giochi. Ora non c’era più nulla di tutto quello… un’areonave imperiale si era schiantata sulle case, mandando in frantumi vetri e vecchi ricordi. L’insegna del locale pendeva inerme annerita dal fuoco.

-    Proseguiamo – disse Noctis a quel punto tornando indietro.

Selenis accolse con gioia quell’ordine, perché se si fermava a pensare che non sarebbe mai più stato così, che non si sarebbero mai più ritrovati tutti assieme in quel caffè, non avrebbe retto.
Trovarono il tunnel della metropolitana incredibilmente ancora integro, il che permise loro di aggirare l’ostacolo della strada interrotta e di ritrovarsi a qualche decina di metri dal palazzo reale. Il gruppo si avvicinò ai cancelli d’ingresso, che si aprirono docilmente e senza il minimo rumore sotto la spinta di Noctis. Le postazioni delle guardie erano vuote e il viale lastricato che conduceva alla piazzetta antistante l’entrata dell’edificio, era illuminato dai lampioni.
sembrava che fosse tutto rimasto congelato nel tempo. L’acqua delle vasche che decoravano i quattro angoli del piazzale, era fresca e immobile e le finestre del palazzo risultavano tutte accese, dalla prima all’ultima.

-    Dite che ci sta…? – esordì Prompto – Ma perché me lo domando? – sospirò un secondo dopo, guardando verso la scalinata che potava all’ingresso.

Ardyn era lì, in attesa. Il suo viso non era ovviamente stato intaccato dal tempo trascorso, e prima di iniziare a parlare, rivolse loro un sorriso, come se fossero dei vecchi amici che non vedeva da tempo.

-    Ifrit, l’ardente – esordì – A differenza della Glaciale non è molto benevolo con l’umanità, ma vi riserverà comunque un benvenuto caloroso – disse – Io vi aspetto, di sopra – concluse voltandosi.

La sua figura venne ben presto nascosta dal fumo. Alte fiamme, infatti, scaturirono dal nulla, portando assieme a loro un gigantesco trono fatto di pietra intrecciata. Sopra lo scranno sedeva, con espressione annoiata, Ifrit. Il Sidereo come Ramuh e Shiva aveva fattezze umanoidi; la sua figura imponente veniva percorsa da lingue di fuoco, che creavano giochi di luce sul volto senza barba e piuttosto giovane. Dalla fronte partiva poi un palco di corna ramificate, che sembravano formare una sorta di corona sul suo capo.

-    Al riparo, subito! - gridò Selenis quando la prima vampata si diresse verso di loro.

Si lanciarono tutti verso un basamento in pietra lì vicino, alto abbastanza da offrire loro un riparo dal fuoco. Rannicchiati gli uni vicini agli altri, i cinque ragazzi tennero testa all’assalto come poterono. Il caldo era opprimenti, schiacciante, il rumore delle fiamme era spaventoso, tanto da riuscire a soverchiare qualsiasi cosa.

-    E adesso cosa facciamo? - domandò Prompto, dando una rapida occhiata oltre il loro riparo una volta che la vampata scemò – Quello lì sembra aver capito che non ha neppure bisogno di scomodarsi dal suo trono per annientarci… Occhio ne arriva un’altra!! - li avvisò.
-    Dobbiamo comunque proseguire – rispose Noctis alla fine del secondo assalto.
-    Hai un piano? - gli chiese Gladio.
-    Al momento no, improvviseremo – replicò il Re.
-    Per una volta sono d’accordo con questa linea d’azione – rispose Ignis al passaggio di un’altra ondata di fiamme.
-    Selis, sei con noi? -

Noctis si voltò verso la cugina, ma la ragazza, con un vacuo sorriso sulle labbra, stava guardando un punto appena sopra di sé.

- Credo sia di nuovo il nostro turno – disse la principessa.
- Sì -

Con sommo stupore del Re, la risposta era arrivata da una donna, la cui sagoma evanescente sembrava non risentire minimamente del calore attorno a lei.
Aveva un viso delicato e lunghi capelli lisci bianchi come la neve ad adornarle le spalle. Era qualcuno che Noctis aveva già visto, o almeno in foto.

- Zia – disse incredulo.

La donna posò gli occhi su di lui e sorrise.

- Come sei cresciuto Noctis, assomigli in modo impressionante a Regis – rispose Magnolia – Purtroppo il tempo è tiranno e non mi dà l’opportunità di discorrere con te come vorrei – aggiunse – Selis, dobbiamo andare -
- Ehi, aspetta! Andare dove?! - esclamò Gladio, afferrando il polso della fidanzata.
- Stai tranquillo, non mi sto immolando per la causa – rispose lei con delicatezza.
- Non le accadrà nulla – intervenne Magnolia – Nessun sacrificio le verrà richiesto questa volta, abbiamo avuto dieci anni per prepararci, ma Ifrit va fermato – spiegò la Siderea.

Gladio, a quel punto, seppur ancora leggermente reticente, annuì lasciando il polso della ragazza.

- Coraggio – disse la donna porgendo una mano alla figlia.

La giovane guardò brevemente la madre, ben consapevole che non si sarebbero più riviste, e la afferrò.
Un lampo di luce blu costrinse per qualche istanti i quattro amici a chiudere gli occhi. Quando riuscirono ad aprirli nuovamente, davanti a loro Selenis sostava immobile nello stesso punto in cui fino a pochi istanti prima c’era Magnolia. La ragazza aveva i capelli più lunghi, contornati da un alone luminoso al pari della pelle. Il braccio mancante era stato rimpiazzato da un arto fatto di luce solida, percorsa da iscrizione sconosciute.


- Vado avanti io, fra poco dovreste essere in grado di poter uscire anche voi – disse rivolgendosi ai suoi amici.

La ragazza a quel punto aggirò il riparo, dirigendosi tranquillamente in direzione del trono. Ifrit, finalmente si degnò di alzare il capo che teneva pigramente reclinato sul pugno chiuso a sostenerlo. Un sorriso ferino gli dipinse il volto e un muro di fuoco si levò alto nel cielo, così rovente da poter fondere il ferro e chiunque ci si avvicinasse incautamente.

- Come ti ha ridotto? - disse Selenis portando una mano dietro la spalla.

Tra le sue dita comparve l'asta di una freccia, mentre nella mano sinistra un arco. Sempre mantenendo il passo, la ragazza la incoccò, tirando al massimo la corda per poi lasciarla andare. La freccia partì sibilando per andare ad infrangersi contro il muro di fiamme, che sparì all’istante.
L’espressione sul viso di Ifrit cambiò di nuovo, il ghigno sardonico sparì, mentre si alzava dal trono impugnando una gigantesca sciabola.

- Hai deciso di fare sul serio a quanto pare – si limitò a commentare Selenis.

Il Sidereo, con un paio di passi la raggiunse e calò il primo colpo.
La principessa alzò la spada che ora teneva in mano, bloccandolo senza sforzo. In successione, roteò sul posto mirando al fianco dell’avversario, che però si scansò con sorprendente agilità per le sue dimensioni.
Le due spade si incrociarono di nuovo. Questa volta però, l’arma di Ifrit venne avvolta dalle fiamme che, correndo lungo la lama, avvolsero Selenis. Una barriera di cristallo si erse a protezione della ragazza, che impugnato nuovamente il suo arco, scoccò una freccia all’indirizzo del capo di Ifrit. Il Sidereo però, con un balzo all’indietro evitò il colpo, portandosi a distanza di sicurezza.
Il Dio del fuoco si piegò sulle gambe, spiccando un saldo in alto e lanciandosi verso la principessa, ma prima che potesse raggiungerla, una raffica di proiettili lo costrinse a ripararsi il capo, infastidito.

- Che fate?! - esclamò la ragazza vedendo i suoi amici raggiungerla.
- Non ho intenzione di lasciare che la madre dei miei figli combatta da sola – rispose Gladio con lo spadone di traverso sulle spalle.
- Non avremo il potere di un Sidereo, ma siamo ancora in grado di sostenerti – aggiunse Ignis.
- Non lo mettevo in dubbio – replicò Selenis con un sorriso.
- Allora? Come lo sconfiggerai? - domandò Prompto al fianco di Noctis.
- Non posso sconfiggerlo, Ifrit era, ed è fra i più forti tra i Siderei. Non ho il potere di abbatterlo – replicò la principessa.
- Ah -
- Ma hai un piano almeno? - chiese il Re osservando il nemico puntare nuovamente su di loro.
- Certo! - rispose la ragazza – Noi lo terremo occupato finché non sarai pronto ad invocarla -
- Invocare chi? - esclamò Prompto confuso.
- Pensi di farcela? - proseguì Selenis rivolta al cugino.
- Certo – replicò con sicurezza Noctis.
- Allora sbrighiamoci – asserì la ragazza estraendo una nuova freccia dalla faretra – diamogli il tempo necessario – aggiunse.

I quattro amici si fecero incontro ad Ifrit, mentre il loro Re restò da parte come pianificato.
Noctis passò distrattamente le dita sulle superficie elaborata del suo anello. Da quando si era svegliato ad Angelgard sembrava pulsare di energia trattenuta, pareva quasi chiedergli di essere liberata. La sentiva premere contro la pietra lucente incastonata al centro ed irradiarsi lungo il suo braccio.
Fu quindi semplice trovare la via per l’invocazione. Il suo corpo e la sua mente sapevano già come comportarsi, non era più difficile di richiamare le sue armi.

Mentre l’aria iniziava già a farsi più fredda, Noctis osservò i suoi amici combattere.
Sembrava impossibile, ma erano migliori ancora di più. Prompto in particolare, aveva perso quella goffaggine dovuta al suo breve addestramento prima di lasciare la capitale, e nonostante Talcott gli avesse detto che ormai era raro vederli tutti assieme, questo non aveva pregiudicato la loro sintonia.

Accerchiavano il nemico, lo attaccavano, si proteggevano a vicenda come se fossero passati dieci giorni, e non dieci anni.
Il Re chiuse brevemente gli occhi e quando gli riaprì, le iridi brillavano del color pervinca. Al suo fianco, Gentiana procedeva con calma.

- Ragazzi, è ora! Via di qui! - gridò Gladio agli altri.

Il gruppo arretrò, mettendosi al riparo mentre il pavimento si ricopriva di ghiaccio.
Ifrit perse immediatamente l’attenzione che aveva per loro, richiamato da una ben nota presenza. Shiva, nella sua reale forma al fianco di Noctis, richiamò le sue doppelgänger che si misero a danzare in cerchio sopra di loro. Il Dio del fuoco avanzò verso di loro, accecato dall’ira che Ardyn gli aveva installato nel cuore; ma più avanzava e più le sue membra venivano intaccate dal ghiaccio, finchè la tormenta creata da Shiva, non lo mutò in una gigantesca ed immobile statua.
La Siderea a quel punto lasciò il fianco di Noctis, avvicinandosi all'Ardente e con delicatezza gli posò un bacio sulle labbra. Un secondo più tardi, del Dio del fuoco non c’era più alcuna traccia.

- Strano modo per disfarsi del nemico – commentò Gladio mentre il ghiaccio si ritirava nella notte assieme a Shiva.
- Se dovessi uccidermi come lo faresti allora? - replicò Selenis con un’ombra di tristezza nello sguardo.

L’Amicitia rimase interdetto per le parole della ragazza, ma non potè esternare la sua confusione perché la voce della Glaciale risuonò nell’aria.

- O otlecserp alled arcas arteip. Anodir al ecul la odnom -
- Cos’è che ha detto? - domandò Prompto aggrottando le sopracciglia.
- Di riportare la luce nel mondo – tradusse per lui Noctis.
- E’ il prossimo passo – commentò Gladio.
- Andiamo allora – disse Ignis mentre si indirizzavano alla volta dell'ingresso.
- Selis, per quanto puoi tenere quella forma? - chiese Prompto mentre si avvicinavano.
- Per un po' di tempo, ho ancora energie per poter supportare Noctis – replicò la ragazza.
- Iggy, riesci a vederla anche questa volta? - domandò Gladio, ricordandosi di come l'amico fosse riuscito a vedere Magnolia dieci anni prima.
- Solo un vago alone luminoso, ma è comunque rassicurante – rispose il giovane.

Se il ritorno ad Insomnia era stato ricco di emozioni, varcare la porta di palazzo lo fu ancora di più.

- E’ tutto acceso – commentò Prompto guardandosi intorno.
- Si vede che aspetta compagnia – replicò Gladio.
- Aspetta questo momento quanto noi – disse Noctis riferendosi ad Ardyn.

Selenis, rimasta indietro rispetto ai suoi amici, procedeva con calma. I suoi occhi non sapevano dove soffermarsi tanta era l’emozione di rivedere quel luogo.
Si avvicinò alla reception, osservando come fosse rimasto tutto immutato. Sulla superficie del bancone non c’era traccia di polvere, così come non ce n’era sugli altri mobili presenti. Le carte erano ordinatamente sistemate e sopra la copertina scura del registro degli ingressi, c’era ancora una biro, appoggiata lì senza cappuccio. Selenis era sicura che se l’avesse presa in mano per scrivere, quella avrebbe funzionato senza problemi.
Il marmo, che rifletteva la luce delle molteplici lampade, era tirato a lucido e non una lampadina sembrava essersi bruciata. Quel luogo sembrava sospeso nel tempo, come se un incantesimo lo avesse preservato da tutti quegli anni di abbandono. L’unica nota stonata era la totale assenza di qualsivoglia rumore. Il palazzo era da sempre un luogo affollato e pieno di vita; vederlo in quello stato creava una sorta di angoscia, che solo chi lo aveva vissuto dieci anni prima poteva sentire.
Selenis chiuse gli occhi sopraffatta dai ricordi.


- E’ davvero tutto come allora? -

La principessa riaprì le palpebre, voltandosi verso Ignis comparso al suo fianco.

- Sì… ma è molto meglio l’immagine di cui conservi il ricordo – rispose lei.
- Capisco -
- Iggy? -
- Mh? -
- E’ dura.. più di quanto avessi immaginato – disse la ragazza.
- Lo so… è lo stesso per me – replicò il ragazzo in un sussurro.
- Allora? Proseguiamo? L’ascensore funziona a quanto pare! -

Entrambi i ragazzi si voltarono verso i loro amici, fermi all’imbocco del corridoio che portava all’elevatore.

- Certo – rispose Selenis.

La salita fino all’ultimo piano del palazzo fu incredibilmente rapida, molto più di come si ricordassero. Percorsi infine un paio di corridoi, il gruppo arrivò nella stanza antecedente la sala del trono, dove solitamente gli ospiti erano invitati ad aspettare in attesa di avere udienza dal Re.

- Vi ricordare com’eravamo nervosi davanti a Re Regis il giorno della partenza? - domandò Gladio con nostalgia.
- Già.. è stata l’ultima volta che entrammo qui – assentì Ignis.
- Permisero perfino a me di entrare – disse Prompto.
- Sembra una vita fa – commentò Noctis.
- Questa stanza ti fa lo stesso effetto di quanto eri bambino? - domandò Selenis al cugino.
- Da bambino la odiavo – rispose il Re.
- Davvero? E perché? - chiese curioso Prompto.
- Quando venivamo qui, mio padre si faceva sempre serio -
- Probabilmente si ricordava del destino che attendeva suo figlio – disse Ignis.
- E ora eccoci qui, come annunciato dalla profezia -

Selenis allungò una mano verso la porta della sala del trono. Le dita affusolate e rese opalescenti dal potere di Magnolia, sfiorarono il legno scuro.

- Andiamo? - chiese infine, facendosi da parte.
- Sì – affermò Noctis, afferrando i battenti della porta ed aprendola.

La scena che li accolse all’interno era raccapricciante. Il lato sinistro della sala del trono era crollato, lasciando intravedere l’oscurità della notte, ma non era quello ad attirare l’attenzione... bensì i grotteschi manichini appesi al soffitto da spesse catene di ferro.

- Ma quelli sono… - mormorò Prompto scioccato.

In fila c’erano le figure appartenute inequivocabilmente all’Imperatore Adolas, Re Regis, Luna e.. Nyx. I loro corpi penzolavano inerti gli uni vicini agli altri.
Selenis si portò una mano alla bocca, mentre lacrime di rabbia e sdegno le facevano bruciare gli occhi.

Alle spalle del pessimo teatrino, Ardyn sedeva comodamente sul trono, all’ombra del Cristallo che lo sovrastava.

- Temo che la fortuna non vi arrida – esordì l’uomo – Sei qui per il trono? Ma è uno solo... – ridacchiò rivolgendosi a Noctis.
- Giù dal mio trono buffone, il Re si siede lì – replicò.

Ardyn a quel punto si alzò, appoggiando la suola della scarpa sulla seduta in broccato del trono.

- Oh Noct.. quando ho atteso questo momento.. più a lungo di quanto tu possa immaginare – asserì – Finalmente questa notte segnerà la fine della tua stirpe – sorrise.
- Quanto odio.. - commentò Prompto a denti stretti
- Ardyn è sul trono? - domandò Ignis.
- Non per molto – replicò Noctis – presto sarà mio -

Alla frase del Re, Ardyn fece la sua prima mossa. Protese una mano verso di loro, dalla quale scaturirono tre fiammelle nere. Queste si diressero a tutta velocità verso il gruppo, che non ebbe il tempo di reagire. Prompto, Gladio ed Ignis crollarono a terra con un lamento soffocato.

- Ragazzi! - gridò Selenis, inginocchiandosi vicino a loro.
- Cosa gli hai fatto? - esclamò furente Noctis.
- Loro non c’entrano nella battaglia dei Re – si limitò a replicare Ardyn prima di scomparire.
- Stanno bene..- sospirò sollevata la principessa dopo aver controllato che respirassero ancora – Li ha solo messi Ko -
- Ora basta.. - mormorò Noctis – è ora di finirla per davvero. Prenditi cura di loro Selis – aggiunse, dirigendosi verso la scalinata che portava al trono.
- Appena saranno al sicuro ti raggiungerò – rispose la ragazza osservando sparire i corpi appesi.
- A dopo allora – il Re le rivolse un breve sorriso per poi sparire in una scia di cristalli iridescenti.

Selenis tornò ad occuparsi dei suoi amici. Dovevano aspettarselo che Ardyn non gli avrebbe permesso di combattere assieme a Noctis. Per lui era una questione privata e da risolvere fra Lucis, ma non appena si fosse sincerata che i tre ragazzi svenuti non corressero pericoli, lo avrebbe raggiunto.. che ad Ardyn piacesse o meno. Mentre era china su Gladio, un’ombra catturò però la sua attenzione. La principessa sollevò la testa di scatto e lo vide, appena in tempo prima che sparisse nella sala d’attesa.
Le erano bastati quei pochi secondi per riconoscerlo, mai avrebbe potuto dimenticarlo…
La ragazza abbassò di nuovo lo sguardo sul suo compagno e gli accarezzò delicatamente la fronte.

- Tornerò – mormorò prima di alzarsi ed uscire dalla stanza.

Noctis se la sarebbe dovuto cavare da solo.



Campeggio dell'autrice:

Buon sabato bella gente!

E' davvero giunta la resa dei conti e ormai mancano solo un paio di capitoli alla conclusione di questa storia (sigh).
Il ritorno ad Insomnia è stato sicuramente scioccante per i ragazzi; avevano lasciato una città piena di vita per ritrovarla distrutta e spoglia. I ricordi dei momenti passati in allegria alla capitale fanno i conti con la dura realtà e per ognuno di loro è dura da accettare.
Selenis si avvale per l'ultima volta del potere di sua madre per dare battaglia ad Ifrit; non me ne voglia Bahamuth se non l'ho fatto scendere in campo, ma sarebbe stata troppa carne al fuoco ^^" La frase che la principessa rivolge a Gladio quando gli dice "se dovvessi uccidermi, come lo faresti allora?", si riferisce ovviamente al legame sentimentale che unisce Ifrit a Shiva e di cui lei a conoscenza perchè condivide i ricordi della madre.
Ora tocca a Noctis fronteggiare il nemico mentre Selenis.... chi avrà visto? Sono aperte le scommesse!!
Il prossimo capitolo (come vi avevo già detto la volta scorsa) potrebbe non uscire con la consueta regolarità, in quanto devo scriverlo dall'inizio visto che ho solo pronta la traccia e basta; vi chiedo di portare pazienza!
Grazie a tutti i Lettori giunti a questo rush finale e alle mie Comrades con le loro recensioni!

A presto,
Marta
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XV / Vai alla pagina dell'autore: Kano_chan