{Non c’è bisogno
Di una bacchetta magica
Per fare delle magie…
Basta un sorriso}
Capitolo 1
Ricominciamo
E’
strano come, guardando l’orologio, sembra che il tempo non scorra mai. E’
ancora più strano rendersi conto che se non si guarda l’orologio, il tempo
passa senza darti la possibilità di dire – A- .
E’
sempre strano vedersi crescere tramite le foto. Guardi quella foto con la tua
amica e ti ritrovi a dire – Ti ricordi quando…?- e lei, poverina, magari
nemmeno se lo ricorda quando. Ma, vedendoti tanto entusiasta, vedendo il
luccichio che ti riempie gli occhi, quasi si sente costretta a dire- Certo che
me lo ricordo… eravamo…- e poi, cercando di non dare
nell’occhio, passa ad un’ altra foto distogliendo la tua attenzione da
un ricordo che lei non condivide ormai più, se pur per sola dimenticanza, con
te. E’ altrettanto strano rendersi conto che, magari, quell’amica che ti ha
sempre fatto ridere non è più tua amica. E si cresce,
si matura così.
Lily
si era stancata. Stava provando ad abbozzare una sottospecie di lettera/ poesia
da ormai un’ora. La destinataria? Semplice, la sorella.
Era lei, la sua Tunia, era lei la ragazza al centro dei suoi pensieri. Voleva
lasciarle un biglietto o una lettera. Aveva pensato di iniziarlo in modo
poetico: Tunia adorava le frasi poetiche. Si era spremuta le meningi pur di
trovare qualche frase poetica. Al posto della parola amica forse, anzi
certamente, doveva esserci la parola sorella,
ma non aveva il coraggio, non aveva la forza di andare diritta al sodo
senza girare un pochetto intorno all’argomento. Stropicciò per l’ennesima volta
il foglio di carta e si passò una mano tra i capelli. Guardò l’ora: le sei di
pomeriggio. Alle sette sarebbe arrivata Mary da Risler’s Norway, sarebbero state tutta la notte a raccontarsi gli avvenimenti
dell’estate e il mattino dopo si sarebbero recate alla stazione di Londra,
King’s Cross, come da sette anni a quella parte e, una volta salite sui vagoni,
si sarebbero imbattute nei… Malandrini. Lily fece un riassunto veloce del
prospetto della mattinata seguente. Già, i Malandrini… Remus Lupin, lo studioso
del gruppo… sembrava nascondesse un segreto ma, né Mary né Lily ne erano a conoscenza. Poi c’era Peter Minus, un ragazzo
basso dai capelli color topo e gli occhietti azzurri piccolini e acquosi; Mary
era alquanto dubbiosa sulla seria capacità di comprendonio di Minus ma, come
Lily diceva sempre pur di difendere il poverino, le apparenze alle volte
ingannano e loro non lo conoscevano assolutamente a fondo… Restavano poi altri
due ragazzi. I più ribelli della scuola, i più belli della scuola, i più amati:
il primo Sirius Black e il secondo, bè
sì il secondo era James Potter. Erano,
quasi ceratamente, gli ideatori di tutti i piani di sabotaggio verso tutti i
lavori che Lily, con infinita pazienza, era riuscita a fare fino a quel
momento. James Potter poi le dava letteralmente la “caccia”: le chiedeva sempre
di uscire e, anche durante l’estate, le aveva inviato
numerose lettere, finite tutte nella pattumiera. Nonostante ciò però, Lily non
poté fare a meno di notare che, al solo pensarlo, il suo cuore mancò qualche
battito…”Sciocca, che ti succede? Ti stai rammollendo?” si disse cercando di cambiare pensieri.
I
Malandrini si erano tutti dati dei soprannomi che nessuno riusciva a collegare
ai personaggi: Minus era Codaliscia, Lupin era Lunastorta, Black era Felpato
e Potter era Ramoso.
Lily
cercò di cacciare dalla mente il ricordo di quei quattro ragazzi, uno dei quali
la sua rovina, afferrò un altro foglio di carta, l’ennesimo, e iniziò a
scrivere.
Tunia,
ho provato tante volte a scriverti senza successo.
Sono
cresciuta Tunia, non sono più la bimba di sette anni che gioca con te alle
giostre ma, come quando avevo sette anni, ti voglio ancora bene. Ormai sia io
che tu siamo quasi adulte… e
Strappò anche questo foglio,
indecisa sia su ciò che vi aveva scritto, sia su tutto il resto. Si abbassò per prendere un altro foglietto
dal suo cassetto quando un rumore proveniente dal giardino le preannunciò l’arrivo della sua amica.
- Mary! Mary! Maaaaaary!!-
urlò scendendo i gradini delle scale che conducevano alla sua camera a due a
due.
- Lily! Liiiiiiiiiily!!-
Mery, bella come sempre, l’aspettava sulla soglia della porta a braccia aperte.
– Oh Mary!- disse Lily abbracciandola. Staccatesi, si guardarono a vicenda.
Mary era alta e magra, la pelle olivastra e gli occhi neri come la pece la
differenziavano dalle altre ragazza di Hogwarts, in
gran parte bionde dagli occhi azzurri. I capelli corvini a boccoli le
ricadevano morbidi sulle spalle. Ugualmente morbidi e ugualmente provvisti di
boccoli erano i capelli di Lily che però erano di un colore rosso fuoco.
La ragazza aveva gli occhi
verdi smeraldo e, a detta di Potter che li commentava ogni volta che ne aveva la possibilità, erano lo specchio della sua anima:
lampeggiavano di rabbia e luccicavano di gioia. Aveva la pelle chiara e sulle
guance vi erano degli spruzzi di leggere lentiggini che la rendevano in
apparenza dolce: Lily, infatti, aveva un carattere forte e una mente brillante
che le permetteva sempre di rispondere per le rime (soprattutto a Potter).
Spesso le due amiche, legate
per la pelle come sorelle, avevano fatto palpitare i cuori dei ragazzi, alle
volte per la loro bellezza, alle volte per il loro carattere.
- Lily santo
cielo, mi sei mancata da morire- iniziò Mary- e ti devo dire una cosetta…-
disse con un sorriso malizoso.
-Oddio- soffiò Lily: aveva ben capito che di mezzo vi era un
ragazzo- chi è?- chiese con fare altrettanto malizioso afferrando l’amica,
trascinandola in camera sua e chiudendo la porta a chiave.
Mary, senza peli sulla lingua
proruppe- Sirius Black. Mi ha contattata durante
l’estate, mentre tu eri in Italia per le vacanze e ci siamo frequentati un
po’…ora siamo fidanzati da due settimane e…- Mary vide il viso dell’amica
rabbuiarsi- non è come pensi. Sirius non è sbruffone, è dolcissimo e simpatico…
e lo è anche James, dovresti dargli una possibilità-
iniziò.
- Mary, non iniziamo. Lo sai
che io e Potter….bè sì…io e Potter… cambiamo discorso
altrimenti mi agito! Senti, io accetto la tua storia con Black, se con lui stai bene… lo accetto. Sono pur sempre offesa…- Aggiunse
–Lily lo so che non ti ho avvertita ma se Petunia
trovava la lettera come successe tre anni fa con Mike? Che figura avrei fatto con mio padre?-
Lily ricordò quando, tre anni prima, Petunia aveva scoperto una lettera di Mary
che confidava il suo fidanzamento con Mike, un ragazzo più grande di un anno, e
si era “lasciata scappare” tutto davanti al padre di Mary che aveva
accompagnato la figlia alla casa dell’amica.
-Effettivamente…. Sì hai
ragione- ammise Lily- Sai, sono stata promossa Caposcuola…
chissà chi lo sarà con me… credi Remus?- chiese incuriosita. Mary sorrise- No.
So chi è l’altro Caposcuola. Lo conosci, ci parli tutti i giorni a scuola, anzi no, lo aggredisci tutti i giorni a scuola e
secondo me siete fatti l’una per l’altro…- Lily
sbiancò. Impossibile. Mary passava ogni ora della sua vita a parlare
dell’affinità inesistente che secondo lei c’era tra lei e Potter… ma quel
ragazzo non poteva essere Potter. Potter. Andiamo, Potter!Lo sbruffone
gongolante che non è nemmeno mai stato prefetto!
Mary scoppiò in una
fragorosa risata nel vedere la sua
espressione- Sì mia cara Evans, è proprio lui, il tuo Potter!- disse ridacchiando.- No, no, no, no, no, no, no santo cielo dimmi di no!- pregò la rossa a denti stretti.
-Ooooh sììì Lily, proprio Potter
ti affiancherà durante tutte
le riunioni- iniziò l’amica. Lily impallidì- Ma tutte, tutte?- chiese
quasi fosse una bambina che si voleva assicurare di
avere tutte le caramelle che le spettavano- Sì Lily, tutte le riunioni!-
Le ragazze scesero poi in
soggiorno dove, cenando, continuarono a lanciarsi occhiate disperate e occhiate
assassine.
-Lily, ti va di farci una passeggiata?- chiese dopo il
dessert Mary con un tono complice.
Lily la guardò indagatrice e
perplessa- Va bene…- disse poi, ancora incerta, alla
fine.
-Grazie! Sei un tesoro- disse tutta eccitata
quando si trovarono sedute su una panchina di un giardinetto.- Mary. Non me la conti giusta… devi vedere qualc- si bloccò subito. Aveva
capito. Aveva capito sin troppo.- Mary, ti prego dimmi
che né Black né Potter stanno venendo qui- iniziò implorante. Mary la guardò
poi rispose- Okay Lily mi hai scoperta. Ma come fai a sapere che ci
sarà anche Potter- Lily divenne paonazza. Il primo pensiero che le
attraversò la mente fu . non
mi sono pettinata!, poi, dandosi della sciocca cominciò- Lo so, dove c’è uno
c’è l’altro… uffa Mary io lo sapevo…-
La ragazza però non ebbe il
tempo di terminare la frase che, proprio davanti a loro, si Materializzarono
due figure.
-Sirius lasciami la mano che fai
male!-
La voce di James Potter si
fece sentire forte e chiara- Sai, lo so che mi vuoi
bene, ma non c’è bisogno di stringermi così convulsamente! E
poi dovresti abbracciare McDonald non me! Non sarai mica…- ma non finì la frase. I suoi occhi nocciola si incontrarono
con gli occhi verde smeraldo di Lily. Il suo cuore accellerò il battito e il
fiato gli si mozzò. –E…Eva…Evans?!? Che ci fai qui?- chiese sorpreso e rosso in volto.-Io…io…bè
è naturale Potter, io ci abito qui!- disse.
Incredibile, impossibile. Per la prima volta nella sua vita, a
inizio frase si era trovata spiazzata. Non aveva saputo dir niente di niente
davanti a Potter! Stava seriamente preoccupandosi per la sua sanità mentale.
Lily guardò l’orologio. Mezzanotte. Si alzò lentamente e si volse verso
l’amica- Mary senti, io sto morendo di sonno che ieri
sera sono andata alla festa di Jack e sono rimasta a casa sua fino alle cinque
di mattina…sto crollando, vado a casa. Tu che fai, vieni?- chiese. – Sì, Lily,
ora arrivo, dico solo una cosa a Sirius… tu per ora vai pure.- disse l’amica leggermente imbarazzata.
Poi lanciò un’
occhiata a James- Tu James che fai? Non accompagni Lily a casa sua? La possono
aggredire…- disse con fare convincente. Gli occhi di James brillarono-
Certo…- ma non ebbe il tempo di terminare la frase che Lily proruppe con la sua
voce- Non ve ne è bisogno Potter, vado anche da sola…-
la sua voce era calma ma ferma. Sicuramente, pensò Mary, di
un tono che non accettava repliche. Ma Potter i toni della voce di Lily
non li aveva mai saputi interpretare. Lui era come un
bimbo, seguiva il suo istinto.- Non c’è problema Evans, ti accompagno
volentieri!- e la sua voce era frizzante nonostante l’ora, frizzante e felice.
Mentre camminavano verso
casa, Lily lanciò un’ occhiata di sottecchi al ragazzo
che, con camminata sicura, cercava di appiattirsi i capelli perennemente
spettinati. Per un istante, e solo un istante, la ragazza pensò che sembrava cambiato, maturato e, che anche a malincuore,
doveva ammettere che non era poi tanto male. Ma gli istanti, si sa, sono veloci
e passano in fretta.- Allora Evans- proferì James-
domani si parte. Sai, pensavo, essendo questo l’ultimo anno… ci saranno sicuro
molte uscite ad Hogsmead per noi del settimo e…
magari… non so... ci andiamo insieme!?-
Ecco, lo sapeva. Si era
sbagliata, di grosso, anzi no, di grossissimo. –Potter, che c’è, ricominciamo?-
Okay, parto dalla premessa che questa è la
mia prima, prima fanfiction. Sono un po’ emozionata e
sinceramente ho trovato qualche problema a postarla perché non sono molto
conoscente del sito ^^. Sono una fan patita di questa coppia e, essendo che
questa storia mi girava in testa da tipo un annetto (
direi che sono in ritardo -.-“ ) e continuavo ad assillare una mia amica con
Lily e James, ho deciso di postarla registrandomi.
Spero sinceramente che vi piaccia!! ^.^