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Autore: mrsmary14    05/02/2018    1 recensioni
Salve a tutti, questa è una fanfiction su Aleksandar Atanasijevic, giocatore di serie A nella pallavolo.
E' una storia capace di raccontare il valore dell'amicizia, dell'amore, dell'importanza di seguire un sogno tutto attraverso l'utilizzo della fantasia. Mi piacerebbe tanto nel caso la leggeste sapere cosa ne pensate.
Personaggi : Mary, protagonista principale e voce narrante
Ross, migliore amica di Mary
Aleksandar Atanasijevic, altro protagonista principale
Marko Podrascanin , Alexander Berger, secondari
e altre comparse nei vari capitoli.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Amare è l'unica cosa che forse non dipende dai punti di vista. Amare potrebbe sembrare una scelta ma non è così, non siamo noi a decidere se e chi amare. L'amore ha il suo potere anzi l'amore è il potere. Quando amiamo ci sentiamo quasi invincibili, cerchiamo di rompere tutte le manette che ci legano al passato , manette che ci hanno sempre tenuti ancorati ad una cosa sola : i limiti. Quando ami invece non hai regole, non hai confini, ogni cosa va oltre tutto quello che ti sei sempre imposto. L'amore è sorprendente, ti fa fare cose che non avresti mai avuto il coraggio di fare. E allora non siamo noi a sentirci invincibili quando amiamo qualcuno ma è quel qualcuno che effettivamente ci rende tali. E Io quella notte mi ero sentita veramente invincibile, una sensazione che non mi avrebbe mai regalato nessun altro. Avevo messo da parte tante cose per Lui e di certo non mi sarei mai aspettata che ne sarebbe valsa veramente la fine perchè a prescindere da come sarebbe andata a finire , quella notte , quella lotta portata avanti , ne era valsa veramete la pena. 
Ero sveglia mentre lui dormiva come un bambino e tra il silenzio e il buio nascosi le mie lacrime. Lacrime di gioia sì ma anche lacrime di paura. Cosa sarebbe successo una volta salita quel treno? 
Mi alzai, raccolsi da terra la camica di Alek e la indossai. Girovgai per casa nel tentativo di cercare la mia borsa e prendere il telefono, avevo il bisogno di contare le ore che mi avrebbero separata da lui. 

Ore 04:27
IO : 
*Ross, le chiavi non sono più servite. Prometto di essere lì per la colazione.*

Tolsi la suoneria e cercai di scattare una foto ad Alek mentre dormiva, la vera vista non era quella di Perugia , il vero panorama era quello che avevano visto i miei occhi , il suo cuore. 

Ore 04:31
ROSS:
*Ho capito tutto. Sto piangendo. Ma tu perché sei qui con il telefono?
ps. so che ti starai chiedendo cosa ci faccio sveglia, sai che non ho il sonno pesante e prima di addormentarmi non ho tolto la suoneria. *

IO: 
*Non riesco a dormire, mi godo gli ultimi attimi vicino a lui. Che paura. Ci vediamo tra poco, cerca di riposare. Ti voglio bene*

Così posai il telefono e cercai di chiudere gli occhi ma il tenativo, come mi aspettavo fu vano. Mi alzai nuovamente e mi diressi verso la camera di Alek, quella stranamente era perfettamente in ordine. Diedi una sbirciata alla sua cabina armadio, divisa in tre lati, uno per l'abbigliamento sportivo dove aveva conservate tutte le sue divise , uno per l'abbigliamento quotidiano e infine l'ultimo dove teneva i vestiti più eleganti come camice e giacche, ne aveva veramente molte. Ecco com'era l'armadio di un campione. Fui tentata nel vedere una maglietta, non una maglietta qualunque ma quella che aveva in una delle mie sue foto preferite così la indossai. Ogni sua cosa sembrava emanavana un profumo avvolgente. 

Le luci iniziavano a filtrare dalle finestre mentre Alek dormiva ancora, doveva essere veramente stanco, d'altrode la partita che avevano giocato quel pomeriggio non era stata una delle più semplici. Mi avvicinai a lui per tentare di svegliarlo, dovevo tornare.. dovevo andare. 
Contai i baci che gli diedi , non erano un numero a caso, ogni bacio aveva un suo perchè. 
"Hey, buon.. cosa ci fai con la mia maglietta?" - disse, con la voce rauca e ricambiando un bacio.
"Non sono riuscita a dormire e così.. ho dato un occhiata al tuo armadio, davvero sorprendente l'ordine." 
"Vieni qui, restiamo qui ancora un per un po' "- feci fatica a rispondere. Rimasi in silenzio per qualche istante , quanto era difficile.
"Dobbiamo andare..Ross mi aspetta, alle 09:45 abbiamo il treno e io ho ancora la valigia da sistemare."
Alek mi prese la mano - "Perchè non lasci partire solo lei? Perché non resti qui?"
"Dobbiamo andare."- iniziai a vestirmi , lo feci con una certa fretta , non capivo il perché , sentivo come se il mio corpo cercasse di scappare.. e avevo ragione. Guardai Alek perplesso.
"Non sto scappando. Si tratta solo di qualche giorno, tornerò da te. Lo farò. Non ti chiedo neanche di venire con me, anche se lo vorrei tanto, perchè so benissimo che non puoi farlo per gli allenamenti. Ma io lo farò. Io tornerò, se vorrai."
"Io lo voglio, anzi non voglio proprio che tu vada via. Ho passato la notte più bella degli ultimi anni perchè davvero sento che ci sia qualcosa in te che ti lega a me. Non voglio però fermarmi a delle semplici supposizioni. So che hai paura di me, hai paura che tutto questo lo abbia fatto per semplice piacere e interesse personale ma sappi che non è affatto così. Sono circondato da ragazze che vorrebbero uscire con me ogni giorno, ma io ho scelto te e non l'ho fatto per via di quella stupida cazzata che hai inventato per arrivare a me altrimenti ti avrei piantata in asso nel momento in cui mi hai raccontato la verità. Ho scelto te perché sei tu."

Le lacrime inizarono a scendere sul mio viso e stavolta non c'era nessuna paura, lui le aveva scacciate tutte, stavolta erano lacrime di gioia. Corsi verso Alek e gli saltai addosso , mi prese in braccio e ci baciammo. Adesso però il batticuore si faceva sentire, quasi non reggevo l'emozione. 
Ritornai con i piedi a terra, nonostante quelle parole dovevo comunque andar via. Non potevo lasciare che Ross partisse sola dopotutto quello che aveva fatto per me e poi dovevo comunque una spiegazione alla mia famiglia. Così ne parlai con Alek e stavolta sembrò accettare ed essere convinto delle mie parole anche lui.

Erano le 7 del mattino inoltrate quando arrivammo davanti l'Hotel, stranamente Alek guidò piano… come volesse rallentare il tempo e io ne fui felice.
"Eccoci.. allora, io adesso salgo, mi lavo, sistemo la valigia e verso le 9 ci vediamo nuovamente qui così puoi accompagnarmi in stazione va bene?"
"Hai deciso che devo accompagnarti senza chiedermelo? Iniziamo bene"- e si mise a ridere. Gli diedi un ultimo, lungo bacio e mi avviai verso l'Hotel. L'ultima volta che varcai quell'ingresso era stato con lui, ignara di quello che sarebbe successo di lì a poco. Non presi l'ascensore, ma le scale, le feci saltellando come una bambina, ero davvero molto felice. 

"Ross sono io apri! Apri dai, su! "
"Ma tu a prima mattina devi per forza, sempre, urlarmi cosi?!"- sembrava infastidita ma subito dopo si buttò su di me per abbracciarmi ed entrammo in stanza urlando.

"Allora dai dai dai raccontami!"
"Cosa vuoi che ti racconti? E' stata la notte più bella della mia vita. Siamo passati dal dirci addio al dirci 'per sempre' al dirci di nuovo addio."
"E adesso è tornato un per sempre o un addio ancora?"
" Vedremo"
Date le sue innumerevoli domande inizia a raccontarle tutto, preservandole i particolari. Vidi e percepii la sua felicità per me, non è vero che i sentimenti sono cose astratte. Nonostante le mie previsioni Ross sembrò accettare la mia scelta di partire per poi ritornare e mi sentii sollevata.

"Adesso sai tutto ora però dobbiamo darci una mossa. Ho chiesto ad Alek di accompagnarci in stazione e verrà qui alle 9. Tu hai già sistemato la valigia?"
"Si e ho sistemato anche la tua. Sono o non sono un amica perfetta, la migliore del mondo?"
"Eccome se lo sei, però non montarti la testa adesso amore!"

Dopo essermi data una sistemata presi la valigia e con Ross chiusimo definitivamente la porta di quell'hotel. Alek era fuori ad aspettarci, puntualissimo. Nel vederci subito scese dalla macchina per venirci incontro, salutò Ross e si fece carico delle valigie. 
Entrammò in macchina, io mi sedetti avanti vicino ad Alek mentre Ross dietro di me.

Ross si complimentò con Alek -"Certo che hai proprio una bella macchina, tenuta bene e molto pulita. Qual è il tuo segreto?"
"Beh, nessuno, di solito non è così ahah, l'ho solamente portata a lavare qualche giorno fa quindi siete capitate a pennello!"
Non entrai a far parte della loro discussione, mi sentivo in volo. Libera, felice. Quindi mi limitai solamente ad ascoltare le loro voci che erano più di un tranquillante per me.
La distanza hotel-stazione era molto breve così arrivammo prima del previsto. Alek parcheggiò e scendemmo tutti e tre assieme per prendere le valigie. Arrivammo davanti il vagone.
Ross e Alek si salutarono con un abbraccio.
"E' stato davvero un piacere conoscerti, spero di rivederti presto"
"Anche io, spero di rivederti presto qui con Mary".
"Detto, fatto! Mary inizio a salire, così sistemo la valigia dammi anche la tua".
Gliela passai. Incrociai le gambe a abbassai la testa. Un mix di emozioni. Aver aspettato così tanto, sognato così tanto. Lasciarlo anche solo per due giorni mi pesava, nonostante le sue parole ora in quella situazione tornò a farsi sentire la paura di essermi illusa. 
Alek la percepii, mi prese la testa tra le sue mani e mi baciò chianando il capo su di me. La gente ci osservava o meglio l'osservava, tutti lo conoscevano e amavano a Perugia. Lui si che sapeva come farsi voler bene.
"Tornerai e io ci sarò, promesso. Come hai detto tu, la mia anima è fuori dal mio corpo e se così fosse tu adesso saresti in grado di vederla spaventata quanto la tua. "
" Una parola : amore" . E riprendemmo a baciarci. Il capostazione chiamò il treno, il momento era davvero arrivato.
" Sarò qui tra tre giorni, saremo qui di nuovo spero per più tempo. " - presi le sua mani per fare lo stesso gesto della sera prima con le sue. Le incastrai e le portai verso i suoi occhi. 
"Questo sei tu e questa sono io, ancorata a te ,ora e tra tre giorni." 
Un ultimo bacio e salii sul treno.
Anche se riuscivo a vederlo a mala pena Alek aspettò lì. 

"Adesso non piangere. Promesso?" 
"Promesso. Sento che posso fidarmi. Lo chiamerò tutti i giorni… cazzo no! " 
"Cosa?"
"Non ci siamo scambiati neanche i numeri di telefono! Cazzo!"- mi fiondai verso le porte del treno ,con la borsa attorno al collo ,che fortunatamente erano ancora aperte ma soprattutto, fortunatamente Alek era ancora lì. Quando mi vide scoppiò a ridere ma solamente perchè rischiavo di inciampare.
"Come faccio a chiamarti se non ho il tuo numero di telefono?" 
"Come fai a tornare in Puglia se il treno sta partendo?"
"Ma no! Ma no! Ma anche questa nooo!"- sembrava come se fosse una cosa pianificata da Alek per non farmi partire tanto che per la gioia mi sollevò e assieme scoppiammo a ridere. 
 
   
 
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