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Autore: Vanx_vanix    05/02/2018    2 recensioni
Ciao a tutti questa e la primissima FF che scrivo in assoluto, Sana e Akito non si conoscono, saranno i testimoni di nozze dei loro rispettivi migliori amici. Che cosa avrà il destino in serbo per loro, il loro legame è nato molto prima del loro primo incontro, e a capirlo per primo sara proprio Akito.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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              Capitolo 2
 
      UN VOLO PIENO DI SORPRESE
 
POV Sana

Sono qui seduta in sala d’attesa e aspetto che chiamino il mio volo, e sono ancora infastidita da quello che e accaduto poco fa, chi sa poi il perché? Però c’era qualcosa di strano nel suo sguardo, così glaciale e penetrante, non saprei spiegare l’effetto che mi ha fatto immergermi in quegli occhi tanto belli e profondi.
Come se celassero qualcosa, chi sa poi che cosa? Sicuramente avrà affrontate qualche situazione che deve averlo segnato nel profondo. “ AAAAAA Sana basta pensare, tanto non lo rivedrai più” mi dico scuotendo la testa per rimettere in ordine i miei pensieri, ma niente da fare quegli occhi sembra non vogliano abbandonare la mia mente.
Immersa nei miei pensieri  quasi non mi accorgo che il mio volo e stato chiamato, e corro subito all’imbarco per fortuna riesco a salire in tempo sull’aereo, e mi dirigo verso il posto che mi ha indicato la hostess.
NON E POSSIBILE!!!!!  Non ci posso credere. Cos’è una persecuzione?
 Dovrò fare un viaggio di 15 ore accanto a quel bel biondino rozzo, antipatico e dagli occhi così penetranti che mi hanno quasi fatto perdere l’aereo a furia di pensarli.
Quando si accorge della mia presenza e si volta verso di me, mi fissa con quello sguardo glaciale e profondo. Ma questa volta riesco a scorgerci anche un po’ di sorpresa ma e giusto un attimo, forse era una mia impressione. Sta di fatto che, è stato antipatico e scorbutico nei miei confronti, e quindi gli renderò pan per focaccia. Mentre mi siedo al mio posto accanto al finestrino, e con il tono più acido che io possa rivolgergli.
 S: – ho chi si rivede, mister simpatia -.

 
                                               *****
 

POV Akito

“Se prendo Tsu giuro che lo ammazzo”. Mi sono appena imbarcato e mi dirigo al posto che mi ha indicato la hostess. Sono troppo agitato, e sento già che mi sta salendo la nausea, devo cercare di pensare a qualcosaltro. Ed ecco che mi appaiono due occhi color cioccolato nella mente. “no ma allora sono proprio cretino” devo cercare di calmarmi e a chi vado a pensare io?
 Tiro la testa indietro sul sedile e cerco di calmarmi, quando sento qualcuno vicino a me, sicuramente sarà il mio compagno di viaggio, mi volto e……..
È ufficiale, “Tsu appena atterro sei morto” ma con tutte le persone che ci sono su questo aereo, proprio lei mi doveva capitare come compagna di viaggio. È una persecuzione.
 La guardo sorpreso ma cerco di camuffare subito l’emozione, in questo sono molto bravo, fin da bambino  ho sempre avuto un carattere chiuso e scontroso “grazie alla mia famiglia” e non ho mai fatto trapelare le mie emozioni a nessuno, anche se da un paio d’anni a questa parte le cose sono un po’ cambiate, e a volte mi lascio andare ma non più del dovuto.
Mi passa davanti per raggiungere il suo posto, e mi lancia uno sguardo infastidito e mentre si siede mi dice.
S: - Ho chi si rivede, mister simpatia – con un tono acido fino al midollo.
A però che caratterino, non pensavo fino a poco fa. La guardo con un sopraciglio alzato e con un ghigno divertito gli rispondo.
H: - come siamo acide –
Si volta verso di me con il viso accigliato e rossa di rabbia,(porca miseria e bella anche quando è arrabbiata).
S:- da che pulpito. Chi sarebbe acida? Signor che non accetta le scuse di una povera ragazza che gli e caduta addosso senza volere-
H:- oltre ad essere acida starnazzi anche come una gallina – e la vedo diventare ancora più rossa e paonazza di prima,in questo momento potrebbe anche uscirgli del fumo dalle orecchie.
Ma tutto a un tratto la vidi fare dei respiri profondi nel tentativo di calmarsi, incrocia le braccia sotto al seno e punta il suo sguardo dritto nel mio a modi sfida.
S:- Senti brutto babbuino senza cervello, e con poca educazione, io non ti conosco tu non conosci me, ma visto che dobbiamo passare 15 ore l’uno accanto all’altro, e non ho assolutamente voglia di passare queste ore con il pessimo umore, che ne dici di una tregua?- l’ultima frase la dice con il sorriso sulle labbra.
Rimango interdetto, “ ma soffre di personalità multipla?” un attimo prima e furibonda poi sembra che mi voglia sfidare ed ora è tutta calma e per di più sorridente. Questa situazione m’infastidisce, ma visto che “e non lo ammetterò mai “ ha ragione, e mi aspettano 15 ore di tortura, con una alzata di spalle mi volto dall’altra parte.

[I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture stiamo per decollare]

Panico.

 
                                                      *****

POV Sana

H: - Come siamo acide – mmmmm non lo sopporto, per di più con quel ghigno divertito sul volto.
S: - da che pulpito. Chi sarebbe acida? Signor che non accetta le scuse di una povera ragazza che gli e caduta addosso senza volere –
H:- oltre ad essere acida starnazzi anche come una gallina –
GALLINA........Ora scoppio, sono cosi furibonda che lo strangolerei.
 “calmati Sana calmati, sei su un aereo e non puoi permetterti di dare spettacolo, e soprattutto di cedere a simili provocazioni, perche sono solo provocazioni, oramai non sei più una bambina sei una donna adulta e ragionevole”. Ed ecco che riaffiorano In me i pensieri di prima, e la mia innata curiosità ha il sopravvento  “chi sa cosa celano quegli occhi e cosa li ha resi cosi glaciali e impenetrabili” faccio due respiri profondi e……. diamo inizio alla sfida.
S:- Senti brutto babbuino senza cervello, e con poca educazione, io non ti conosco tu non conosci me, ma visto che dobbiamo passare 15 ore l’uno accanto all’altro, e non ho assolutamente voglia di passare queste ore con il pessimo umore, che ne dici di una tregua?- non ho resistito me la deve pagare per avermi chiamata gallina quindi quel “babbuino” se lo è proprio meritato. In risposta mi fa una alzata di spalle e si volta dall’altra parte.
Un unico aggettivo? “ODIOSO”

 
[I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture stiamo per decollare]
 

Mi allaccio la cintura di sicurezza e apro la tendina dell’oblò, “adoro il decollo, e ammirare il panorama di Tokyo vista dall’alto”. Non ci sono parole e spettacolare.
S: - Tokyo vista da qua e meravigliosa – e nel dirlo mi volto verso quell’ODIOSO del mio “compagno” di viaggio, e lo vedo chinato in avanti con la testa nelle mani.
S: - Ti senti male? –
Si volta verso di me e il suo sguardo si posa verso l’oblò. Non lo avesse mai fatto. E sbiancato e nei suoi occhi ecco apparire qualche traccia di emozione “PAURA E SMARRIMENTO” era terrorizzato, sudava freddo.
 Nel vederlo così ho avuto una stretta al cuore, e mi sbrigo subito a chiudere la tendina dell’oblò, mi volto verso di lui e lo vedo appoggiato al sedile con l testa all’indietro e gli occhi chiusi, le mani strette a pugno sulle gambe, rigido come un pezzo di legno.
S: - Soffri di vertigini?-
H: - Non sono affari tuoi – il modo in qui lo ha detto non era cattivo, lo ha detto quasi sussurrato, come se non fosse stata quella la risposta che avrebbe voluto dare, ma più una richiesta di aiuto.
Allora spinta da qualcosa, gli stringo la mano. Quel semplice contatto mi provoca un brivido, come una scossa, e sarei tentata a mollargli la mano all’istante, ma non lo faccio sento che in questo momento ha bisogno di incoraggiamento e sostegno, ha bisogno di me.

 
                                              *****
 
POV Akito

Sento stringermi la mano e un brivido attraversa tutto il mio corpo, una sensazione mai provata in vita mia, e non saprei dire se la cosa mi infastidisce oppure no, però sicuramente è riuscita a farmi calmare un po’ e a riprendermi dall’attacco di panico dovuto alle vertigini.
Mi volto verso di lei e il mio cuore perde un battito, mi guarda con un sorriso da farmi mozzare il fiato.
H: - Perche lo stai facendo? – sposto  il mio sguardo sulla sua mano che stringe la mia per fargli capire a cosa mi riferisco.
Ora è imbarazzata.
S: - P-per infonderti un po’ di sostegno  –
H: - non mi conosci nemmeno –
S: - A parer mio non bisogna per forza conoscere una persona per infondergli  qualcosa  che sia incoraggiamento, sostegno o speranza -
Ok se prima pensavo che questa ragazza mi faceva uno strano effetto, ora posso confermare che non mi ero sbagliato, e con sorpresa mi accorgo che questa situazione non mi infastidisce affatto, anzi provo una sensazione di benessere al suo fianco, quasi indispensabile, così mi ritrovo a contraccambiare la stretta di mano di una perfetta sconosciuta, che con quella parola “SPERANZA” mi ha riportato indietro di qualche anno.
 Quando ero un ragazzino arrabbiato con se stesso e con il mondo intero, definito un demonio da mia sorella per aver ucciso nostra madre dandomi alla luce, e aver subito da parte sua tante cattiverie e insulti fino a farmi credere di essere veramente un diavolo, e desiderare a mia volta di morie per togliermi quel peso dalla coscienza.
 Fino a quando una sera tornato a casa e vedo mia sorella venirmi incontro in lacrime e abbracciarmi (un gesto che non avevo mai ricevuto da nessuno) e tra i singhiozzi mi chiede scusa per come mi aveva trattato in tutti quegli anni. All’inizio non riuscivo a capire il motivo di tutto ciò, poi mi fa vedere uno sceneggiato che aveva registrato. In poche parole. “era la mia vita”.
Una ragazzina maltrattata dalla sorella per aver compromesso la salute della loro madre dandola alla luce. A differenza della mia vita, proprio la madre fa capire alla ragazzina che non è colpa sua se sta male, e che l’ha voluta bene ancora prima che nascesse e che gli ha dato la vita per amore, ed anche a far capire alla sorella maggiore che tutta la sua frustrazione e la rabbia nei confronti della sorella minore era ingiusta. Guardando quello sceneggiato ho capito di non essere stato io la causa della morte di mia madre, e ha fatto aprire gli occhi anche alla mia famiglia. Da allora la mia vita è nettamente cambiata ma il mio carattere non ha avuto molti mutamenti, non sono più arrabbiato con il mondo intero e con me stesso, non provoco più risse e il rapporto con la mia famiglia e più solido, ma sono sempre rimasto schivo e chiuso, non parlo quasi con nessuno e non mi interesso a niente e nessuno, a parte il karate che è l’unica cosa che mi rende veramente vivo.
Ciò che mi ha colpito di più non e stato lo sceneggiato in se per se ma quella ragazzina, e tutte le emozioni che è riuscita a trasmettermi recitando quella parte, si è immedesimata nella mia vita senza neanche saperlo, tant’è che qualche giorno dopo ho deciso di scrivere una lettera di ringraziamento a tutto il cast ma in particolare a lei, non so perché l’ho fatto ma ne ho sentito il bisogno, sta di fatto che fino ad ora quella ragazzina sia l’unica persona a qui io abbia detto grazie, perché mi aveva dato una SPERANZA, quella di vivere ancora. Non la dimenticherò mai nemmeno il suo nome ho dimenticato “ Sana Kurata”.
Questa ragazza che mi stringe la mano, mi ricorda quella ragazzina.
S: - Ei biondino? – questa frase e la sua mano che mi sventola davanti al viso mi ridesta dai miei pensieri.
Sbaglio ho mi ha appena chiamato “biondino”.
H: -Akito… mi chiamo Akito Hayama –
S: - Ah ti sei ripreso mi stavo iniziando a preoccupare –
H: - Stavo pensando –
S: - Allora dovevano essere dei pensieri molto profondi, ho cercato di richiamarti alla realtà per quasi mezzora –
H: - Già –
S: - Akito Hayama hai detto giusto? –
Annuisco con un cenno del capo.
S: - io mi chiamo Sana Kurata –
 Ed ecco che il mio cuore si ferma all’istante.
 
Non e possibile, non riesco ancora a crederci, la ragazzina che mi ha praticamente cambiato la vita 14 anni fa, e la stessa che è seduta accanto a me. Tanto e lo shock che non riesco più a parlare l’unica cosa che riesco a fare e stringergli ancora la mano, e non ho il coraggio di interrompere questo contatto anzi non voglio per niente interromperlo. E possibile che ci sia un legame cosi forte che mi leghi a lei?
Ancor prima di sapere il suo nome ho sentito la necessita della sua presenza e il bisogno di averla vicino. Non ho mai creduto nel destino e cose varie, ma ora credo di dover iniziare a ricredermi.
 
                               ******

Sono passate 6 ore da quando siamo decollati, e le nostre mani sono ancora intrecciate l’una all’altra, ci siamo separati giusto il tempo per mangiare e per poter andare in bagno, poi sempre di sua iniziativa tornava a stringermi la mano, e la cosa non mi dispiaceva affatto.
Dal canto mio non ho parlato molto rispondevo alle domande che mi poneva, gli ho detto che sono un istruttore di Karate, e a questa affermazione lei era a dir poco euforica, perché a detta sua e una cosa che ci accomuna perché anche lei è un’istruttrice ma in un altro campo, se non ho capito male insegna ZUMBA.
Per di più mi ha raccontato quasi tutta la sua vita, dal suo lavoro nel mondo dello spettacolo alla sua passione per la danza e la scelta di cimentarsi in quel campo lasciando la carriera da attrice.
 L’unica domanda che gli ho rivolto è stata  quella per chiedergli se si era pentita di questa scelta,mi  risposto , che ne porta un bel ricordo, uno in particolare, e detto questo la vidi portare la mano al medaglione che ha al collo. Chi sa che cosa gli ricordi?
 Sicuramente qualcosa di molto importante, perche quando lo stringeva i suoi occhi si illuminarono di una luce particolare, la cosa mi ha un tantino infastidito ma non ho avuto il coraggio di chiederglielo. “Ritornando alla scelta dell’abbandono della carriera d’attrice” mi ha detto che era una vita troppo frenetica che gli portava via l’esperienza di vivere una vita spensierata e normale, e di non essersene pentita affatto.

                               *****

Sto rivalutando il pensiero di uccidere Tsu, perche se non fosse stato per lui io ora non sarei su questo aereo, e non avrei incontrato la ragazza che 14 anni fa mi ha ridato la voglia di vivere, e che in questo momento sta  dormendo accanto a me. Sembra un angelo mentre dorme, non smetterei mai di guardarla.
Involontariamente  ha appoggiato la testa sulla mia spalla, avendola cosi vicino riesco a sentire il suo profumo. Vaniglia, profuma di vaniglia.
Non sono mai stato sdolcinato e nemmeno fatto certi pensieri ma Sana ha uno strano potere su di me,  sono felice di aver avuto la possibilità di  incontrarla, e averla conosciuta. Tra qualche ora le nostre strade si divideranno e io tornerò alla mia solita vita, e i miei soliti modi di fare. Intanto mi godo queste ultime ore accanto a lei al mio “ANGELO” .
 E con il suo inebriante profumo mi lascio andare nelle braccia di Morfeo.  

   
 
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