UN VOLO PIENO DI SORPRESE
POV Sana
Sono qui seduta in sala d’attesa e aspetto che chiamino il mio volo, e sono ancora infastidita da quello che e accaduto poco fa, chi sa poi il perché? Però c’era qualcosa di strano nel suo sguardo, così glaciale e penetrante, non saprei spiegare l’effetto che mi ha fatto immergermi in quegli occhi tanto belli e profondi.
Come se celassero qualcosa, chi sa poi che cosa? Sicuramente avrà affrontate qualche situazione che deve averlo segnato nel profondo. “ AAAAAA Sana basta pensare, tanto non lo rivedrai più” mi dico scuotendo la testa per rimettere in ordine i miei pensieri, ma niente da fare quegli occhi sembra non vogliano abbandonare la mia mente.
Immersa nei miei pensieri quasi non mi accorgo che il mio volo e stato chiamato, e corro subito all’imbarco per fortuna riesco a salire in tempo sull’aereo, e mi dirigo verso il posto che mi ha indicato la hostess.
NON E POSSIBILE!!!!! Non ci posso credere. Cos’è una persecuzione?
Dovrò fare un viaggio di 15 ore accanto a quel bel biondino rozzo, antipatico e dagli occhi così penetranti che mi hanno quasi fatto perdere l’aereo a furia di pensarli.
Quando si accorge della mia presenza e si volta verso di me, mi fissa con quello sguardo glaciale e profondo. Ma questa volta riesco a scorgerci anche un po’ di sorpresa ma e giusto un attimo, forse era una mia impressione. Sta di fatto che, è stato antipatico e scorbutico nei miei confronti, e quindi gli renderò pan per focaccia. Mentre mi siedo al mio posto accanto al finestrino, e con il tono più acido che io possa rivolgergli.
S: – ho chi si rivede, mister simpatia -.
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POV Akito
“Se prendo Tsu giuro che lo ammazzo”. Mi sono appena imbarcato e mi dirigo al posto che mi ha indicato la hostess. Sono troppo agitato, e sento già che mi sta salendo la nausea, devo cercare di pensare a qualcosaltro. Ed ecco che mi appaiono due occhi color cioccolato nella mente. “no ma allora sono proprio cretino” devo cercare di calmarmi e a chi vado a pensare io?
Tiro la testa indietro sul sedile e cerco di calmarmi, quando sento qualcuno vicino a me, sicuramente sarà il mio compagno di viaggio, mi volto e……..
È ufficiale, “Tsu appena atterro sei morto” ma con tutte le persone che ci sono su questo aereo, proprio lei mi doveva capitare come compagna di viaggio. È una persecuzione.
La guardo sorpreso ma cerco di camuffare subito l’emozione, in questo sono molto bravo, fin da bambino ho sempre avuto un carattere chiuso e scontroso “grazie alla mia famiglia” e non ho mai fatto trapelare le mie emozioni a nessuno, anche se da un paio d’anni a questa parte le cose sono un po’ cambiate, e a volte mi lascio andare ma non più del dovuto.
Mi passa davanti per raggiungere il suo posto, e mi lancia uno sguardo infastidito e mentre si siede mi dice.
S: - Ho chi si rivede, mister simpatia – con un tono acido fino al midollo.
A però che caratterino, non pensavo fino a poco fa. La guardo con un sopraciglio alzato e con un ghigno divertito gli rispondo.
H: - come siamo acide –
Si volta verso di me con il viso accigliato e rossa di rabbia,(porca miseria e bella anche quando è arrabbiata).
S:- da che pulpito. Chi sarebbe acida? Signor che non accetta le scuse di una povera ragazza che gli e caduta addosso senza volere-
H:- oltre ad essere acida starnazzi anche come una gallina – e la vedo diventare ancora più rossa e paonazza di prima,in questo momento potrebbe anche uscirgli del fumo dalle orecchie.
Ma tutto a un tratto la vidi fare dei respiri profondi nel tentativo di calmarsi, incrocia le braccia sotto al seno e punta il suo sguardo dritto nel mio a modi sfida.
S:- Senti brutto babbuino senza cervello, e con poca educazione, io non ti conosco tu non conosci me, ma visto che dobbiamo passare 15 ore l’uno accanto all’altro, e non ho assolutamente voglia di passare queste ore con il pessimo umore, che ne dici di una tregua?- l’ultima frase la dice con il sorriso sulle labbra.
Rimango interdetto, “ ma soffre di personalità multipla?” un attimo prima e furibonda poi sembra che mi voglia sfidare ed ora è tutta calma e per di più sorridente. Questa situazione m’infastidisce, ma visto che “e non lo ammetterò mai “ ha ragione, e mi aspettano 15 ore di tortura, con una alzata di spalle mi volto dall’altra parte.
[I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture stiamo per decollare]
Panico.
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POV Sana
H: - Come siamo acide – mmmmm non lo sopporto, per di più con quel ghigno divertito sul volto.
S: - da che pulpito. Chi sarebbe acida? Signor che non accetta le scuse di una povera ragazza che gli e caduta addosso senza volere –
H:- oltre ad essere acida starnazzi anche come una gallina –
GALLINA........Ora scoppio, sono cosi furibonda che lo strangolerei.
“calmati Sana calmati, sei su un aereo e non puoi permetterti di dare spettacolo, e soprattutto di cedere a simili provocazioni, perche sono solo provocazioni, oramai non sei più una bambina sei una donna adulta e ragionevole”. Ed ecco che riaffiorano In me i pensieri di prima, e la mia innata curiosità ha il sopravvento “chi sa cosa celano quegli occhi e cosa li ha resi cosi glaciali e impenetrabili” faccio due respiri profondi e……. diamo inizio alla sfida.
S:- Senti brutto babbuino senza cervello, e con poca educazione, io non ti conosco tu non conosci me, ma visto che dobbiamo passare 15 ore l’uno accanto all’altro, e non ho assolutamente voglia di passare queste ore con il pessimo umore, che ne dici di una tregua?- non ho resistito me la deve pagare per avermi chiamata gallina quindi quel “babbuino” se lo è proprio meritato. In risposta mi fa una alzata di spalle e si volta dall’altra parte.
Un unico aggettivo? “ODIOSO”
[I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture stiamo per decollare]
Mi allaccio la cintura di sicurezza e apro la tendina dell’oblò, “adoro il decollo, e ammirare il panorama di Tokyo vista dall’alto”. Non ci sono parole e spettacolare.
S: - Tokyo vista da qua e meravigliosa – e nel dirlo mi volto verso quell’ODIOSO del mio “compagno” di viaggio, e lo vedo chinato in avanti con la testa nelle mani.
S: - Ti senti male? –
Si volta verso di me e il suo sguardo si posa verso l’oblò. Non lo avesse mai fatto. E sbiancato e nei suoi occhi ecco apparire qualche traccia di emozione “PAURA E SMARRIMENTO” era terrorizzato, sudava freddo.
Nel vederlo così ho avuto una stretta al cuore, e mi sbrigo subito a chiudere la tendina dell’oblò, mi volto verso di lui e lo vedo appoggiato al sedile con l testa all’indietro e gli occhi chiusi, le mani strette a pugno sulle gambe, rigido come un pezzo di legno.
S: - Soffri di vertigini?-
H: - Non sono affari tuoi – il modo in qui lo ha detto non era cattivo, lo ha detto quasi sussurrato, come se non fosse stata quella la risposta che avrebbe voluto dare, ma più una richiesta di aiuto.
Allora spinta da qualcosa, gli stringo la mano. Quel semplice contatto mi provoca un brivido, come una scossa, e sarei tentata a mollargli la mano all’istante, ma non lo faccio sento che in questo momento ha bisogno di incoraggiamento e sostegno, ha bisogno di me.
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POV Akito