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Autore: Lilylunapotter1    06/02/2018    2 recensioni
Una storia Malandrina, una storia d'amore e una storia di guerra: tutto in un'unica fanfiction.
Signori e Signore, Maghi e Streghe tutto questo e molto altro... lo scoprirete solo leggendo!
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Dal capitolo 5:
“Oh la festa! Festa? Ali ma perché non mi hai informato che stavo per segnare la fine della mia amicizia con Lily. Per Godric Grifondoro, protettore della mia casata, mi ucciderà. Prenderà il mio corpo e lo getterà in pasto agli schiopodi sparacoda di Hagrid…no, no…mi porterà nella foresta proibita e mi abbandonerà incatenata ad un albero aspettando che un qualsiasi bestione peloso mi mangi. Lily Evans mi ucciderààààà!” gridò Marlene.
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Dal capitolo 16:
“Vuoi essere la mia fidanzata, Lily?” le domandò guardandola dritto negli occhi.
Lily sorrise timidamente e prese il volto del ragazzo fra le sue mani, poi disse: “Sì…sì. Direi di partire dal per sempre”.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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12. Un Natale molto speciale


“Non ci posso credere! Non ci posso credere che lo avete fatto davvero!” urlò Lily correndo giù per le scale dei dormitori maschili con James e Sirius alle calcagna.
“Vuoi smettere per una volta di pensare sempre solo alle regole!” sbottò James mentre Lily si bloccava in mezzo alla sala comune.
“Regole? Regole, dici!? Santo Merlino se non ci fossi io qui a prendere seriamente in considerazione le regole, questa casa sarebbe rovinata! E comunque non è questo il punto, Potter, non parlavo di regole!” sbottò Lily voltandosi verso di lui furente e puntandogli il dito verso la faccia.
Sirius intanto era rimasto un po’ più indietro, nell’ombra e, guardando Lily, aveva seriamente paura che facesse qualcosa al suo amico.
“Allora che cos’è che ti infastidisce, è?!” domandò James abbassandole il braccio con la mano destra.
“E’ pericoloso! Potevate farvi male seriamente! Ma ci pensate quando fate le cose o dentro quella testa avete solo scarafaggi?!” disse Lily ora con un tono severo.
James la guardò e scosse la testa con un lieve ghigno allontanandosi appena da lei.
“Sai Lily, se tu non fossi sempre così presa da quelle stupide regole, forse ti accorgeresti che ci sono cose molto più importanti. Più importanti anche di correre il rischio di farsi male fisicamente. Noi… lo abbiamo fatto per Remus, per non farlo sentire troppo diverso… per non farlo sentire solo!” disse James calmo guardandola fisso negli occhi.
Lei rimase ferma, aprì la bocca diverse volte prima di riuscire effettivamente a dire qualcosa: “Bhè Potter, magari io sarò una moralista come insinui tu, e su questo ti posso anche dar ragione nei limiti dell’accettabile. Ma non parlarmi di amicizia, non sai assolutamente nulla dei miei rapporti d’amicizia”
Iniziò a salire le scale del dormitorio femminile poi si voltò e aggiunse: “Sirius è un bel gesto quello che fate per Remus. Solo, magari la prossima volta escludete un arrogante viziato dal vostro quartetto. Il tre è il numero perfetto, buonanotte!”.
James guardò Sirius allibito, Lily non era mai stata così tagliente nei suoi confronti o, almeno, non lo era più da parecchio tempo.
“Che ti aspettavi. Ricordati che abbiamo deriso la sua amicizia con Piton per anni” disse Sirius battendogli un colpo sulla spalla.
“Piton è diverso da Remus!” sbottò James indignato mentre Sirius annuiva.
“Ma certo! Però era pur sempre suo amico. E noi non sappiamo assolutamente nulla della loro amicizia” concluse Sirius e poi tutti e due entrarono nel dormitorio dove Remus e Peter chiesero loro di raccontare la conversazione appena avvenuta con Lily.
 
 
 
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La mattina dopo Marlene stava molto meglio ed era tornata nel dormitorio per prendere le ultime cose e scendere insieme ai suoi amici.
Notò da subito che c’era qualcosa che non andava tra Lily e James ma quando provò a chiedere a Sirius lui fece semplicemente spallucce dicendo che non ne sapeva nulla.
Salirono nella carrozza che li avrebbe portati alla stazione di Hogsmeade e per tutto il tragitto nessuno dei quattro fiatò.
Lo stesso accadde in treno, anche se, per loro fortuna, Sirius e Marlene convinsero Remus e Peter a stare con loro nello scompartimento.
“Lily… dovresti toglierti quel muso dalla faccia. Siamo quasi arrivati, non credo sia carino presentarti così alla mamma di James” sussurrò Marlene nell’orecchio di Lily poco prima di arrivare alla stazione di Londra.
Una volta scesi, trovarono subito la signora Potter che li attendeva da sola alla stazione di King’s Cross.
Abbracciò forte James e Sirius e salutò Marlene molto amichevolmente mentre in tutto questo, Lily si tenne un po’ a distanza, sentendosi quasi un’intrusa.
“Ciao cara! Sono così felice di averti qui con noi, Lily! James mi ha parlato tanto di te ed ero curiosissima di conoscerti. Venite andiamo!” disse la signora Potter facendo strada.
“Le hai parlato anche di che pessima amica sono?” sibilò Lily verso James mentre questo camminava ignorandola completamente, cosa che Lily non apprezzò affatto.
Presero un taxi proprio fuori dalla stazione e Lily si chiese perché usare mezzi babbani per arrivare in una casa di maghi.
Godric’s Hollow si trovava infatti nel Suffolk, a nord rispetto Londra e ci volevano circa due ore e mezza di viaggio per arrivarci in macchina.
“Un taxi per andare nel Suffolk? Come mai questa scelta e non ad esempio… ehm… il treno?” domandò il taxista alla signora Potter.
“Oh… Ehm sa… troppa gente nei treni… “ rispose Dorea abbassando lo sguardo mentre il taxista la guardava dallo specchietto retrovisore alzando un sopracciglio incuriosito.
E non lo si poteva biasimare dopo aver caricato quattro ragazzi e una signora vestita in modo alquanto bizzarro con bauli vecchi e addirittura un gufo dentro una gabbia.
Il viaggio fu piuttosto noioso visto che tutti avevano paura di poter dire qualcosa di sconveniente riguardo al mondo magico così restarono per lo più in silenzio, cosa che, insospettì ancora di più il taxista babbano.
Quando finalmente arrivarono in un viale, Lily dovette aiutare Dorea con i soldi babbani visto che questa non aveva idea di come si usassero.
Il taxista se ne andò via salutando i suoi clienti in modo molto burbero e Lily prese a scrutare le case e il paesaggio attorno a lei.
Camminarono un po’ fino ad arrivare alla strada principale del paese chiamata High Street. Al centro c’era una piazza e poco distante una chiesetta da cui provenivano dei canti natalizi.
Godric’s Hollow era un paese davvero caratteristico e Lily lo trovò da subito ospitale e confortevole.
La casa dei Potter si trovava lì vicino alla piazza ed era una villetta molto bella in stile rustico con un grazioso giardinetto tutto intorno.
“Venite, entrate. James, Sirius fate vedere alle ragazze dove dormiranno. Poi scendete per cena, io questa sera devo partire… abbiamo avuto qualche problema con…” disse prima di bloccarsi rendendosi conto che forse stava rivelando un po’ troppo a quei quattro adolescenti.
Dorea aveva sistemato Lily e Marlene nella camera di Sirius mentre lui e James si erano stretti nella camera degli ospiti.
Quando scesero a cena Lily scoprì che la signora Potter era una cuoca davvero niente male nonché una donna davvero graziosa e gentile.
Con un tocco di bacchetta, dopo cena, i piatti iniziarono a lavarsi da soli dentro al lavandino e lei disse: “Molto bene ragazzi… io devo proprio scappare. James domani arriverà tuo nonno insieme ad Andromeda, Ted e Dora. Per favore, non fate baldoria stanotte, ve ne prego” e poi sparì dentro le fiamme verdi del camino.
I ragazzi si sedettero sul divano in silenzio per un po’ fino a che…
DLIN DLON
“Chi può essere a quest’ora?!” domandò Marlene quasi preoccupata mentre James era già corso alla porta e stava tornando in salotto seguito da circa una quindicina di persone.
“Potter tua madre ha detto niente festa” disse Lily capendo subito le intenzioni del ragazzo che, ignorandola si rivolse agli invitati.
“Scusate ignoratela. Non sa proprio cosa significhi lasciar perdere le regole per un po’!” esclamò e poi accese lo stereo incantato per la musica.
Lily si andò a sedere in un angolo imbronciata, non le piaceva proprio il nuovo modo di fare che Potter aveva nei suoi confronti. Non le era mai piaciuto essere ignorata e tanto meno se a farlo era James Potter.
La festa proseguì allegra e Lily, fu costretta ad alzarsi e ballare, quando venne messa musica babbana, l’unica che lei conoscesse.
“Questi babbani ci sanno fare con la musica però è!” esclamò Potter improvvisando passi di danza davvero improponibili e Lily non poté fare a meno di ridacchiare nel vederlo.
Verso le tre del mattino finalmente tutti gli invitati se ne andarono e Lily e Marlene sistemarono alla bel e meglio il salotto mentre James e Sirius continuavano noncuranti a ballare in mezzo alla stanza.
Finalmente alle quattro del mattino decisero che era ora di andare a letto, il giorno dopo infatti i parenti di James sarebbero arrivati presto.
Ma una volta a letto, Lily si rese conto che ormai non aveva assolutamente più sonno così, guardando Marlene ronfare nel letto accanto, indossò il suo cappotto nero e scese le scale il più silenziosamente possibile fino ad arrivare in cucina da dove uscì nel giardino sul retro.
Si sedette sulla panchina vicino alla porta e si strinse del cappotto ancora di più poiché faceva davvero molto freddo e alzò lo sguardo ad osservare le stelle.
“Non è che vuoi scappare Evans?” disse una voce rompendo il silenzio notturno.
Lily si voltò spaventata e vide James appoggiato allo stipite della porta che beveva dalla bottiglia una birra babbana.
“Non dovresti bere ancora... Oh… è un consiglio non una regola” disse Lily tornando a guardare il cielo.
James sorrise e si andò a sedere vicino a lei mettendosi anche lui ad osservare il cielo stellato: era davvero meraviglioso.
“Mi dispiace per ieri sera. Non volevo esagerare”
“A me dispiace averti dato della moralista… anche se un po’ lo sei”
Si guardarono e sorrisero appena. Era incredibile il loro modo di fare pace ed era stato sempre così fin dal primo anno ad Hogwarts.
Litigavano a morte e, le rare volte in cui facevano pace, entrambi si scusavano, si sorridevano ed era tutto come prima.
Il venticello soffiava leggero quella sera ma era così freddo che più volte Lily si strinse ancora nel cappotto.
“James…” lo chiamò Lily senza guardarlo “Credi che… ehm… ti andrebbe di farmi vedere?”
James la guardò esterrefatto, prima lo sgridava per essere un animagus e ora voleva addirittura vedere in che cosa si trasformava.
Senza dire nulla comunque, si alzò, tolse la giacca e fece alcuni passi lontano dalla panchina.
Pochi istanti dopo, lì dove un attimo prima c’era un James Potter in carne ed ossa, adesso si trovava un bellissimo e maestoso cervo.
Lily si lasciò sfuggire un “Oooh” e poi si avvicinò accarezzandogli il muso con la mano gelata.
Il pelo del cervo era morbidissimo e così caldo che Lily quasi ebbe voglia di stringerlo al collo ma si limitò ad accarezzare il suo muso con entrambe le mani.
Guardava negli occhi quel bellissimo animale, occhi che, erano tali e quali a quelli del James in carne ed ossa.
Pochi istanti dopo, James tornò in forma umana con le mani di Lily che gli accarezzavano le guance calde.
Si avvicinarono sempre di più fino a che le loro labbra si toccarono ma questa volta con un bacio decisamente più grande, più pieno.
James affondò le mani fra i capelli lunghi di Lily che gli teneva la testa con la mano destra e la guancia con l’altra.
Quello fu certamente il loro primo vero bacio.
 
 
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“JAMES POTTEEEER!!”
Un brusco risveglio fu quello della mattina dopo per i quattro ragazzi che dormivano beatamente nei loro letti.
Lily si affacciò alla porta della camera dove dormiva ancora assonnata mentre un James Potter sfrecciava davanti a lei correndo giù per le scale.
“Che diavolo fai ancora a letto!” sbottò una voce che Lily non sconosceva.
“Scusa… nonna… ehm… sono stato poco bene stanotte e dormivo!” rispose James vagamente imbarazzato.
Lily e Marlene misero al vestaglia e, seguite da un Sirius Black che sembrava appena uscito dalla guerra, scesero al piano di sotto.
La nonna di James era una vecchietta dall’aria simpatica che, a detta di Marlene, era identica al padre di James, e indossava un abito dai colori sgargianti.
Seduti sul divano c’erano una signora e un signore che teneva sopra le gambe una bambina dall’aria davvero bizzarra.
La piccola, che doveva avere non più di otto anni, aveva dei capelli color viola scuro  legati in due codini in cima alla testa.
Completamente opposta era la madre, che sedeva elegantemente e con la schiena dritta sul divano. Aveva i capelli scuri e gli occhi scuri e severi, assomigliava tantissimo a Bellatrix Black.
“Ragazze, lei è mia nonna paterna Geraldine, e loro sono Andromeda la cugina di Sirius, Ted Tonks, suo marito e lei è la piccola Ninfadora” disse James mentre tutti si salutavano con la mano.
Solo Andromeda strinse le mani delle ragazze, sorridendo appena.
“Non mi chiamo Ninfadora! Io mi chiamo Teddy!” sbottò la piccola dando un calcio sugli stinchi a James che saltellò per la stanza imprecando silenziosamente.
“Dora suvvia. Scusatela è in quella fase dell’età in cui crede di essere un maschietto” si scusò Ted Tonks afferrando la bimba che si dimenava freneticamente dalla sua presa, mentre i suoi capelli diventarono magicamente di un colore blu elettrico.
Allo sguardo perplesso di Lily, Andromeda aggiunse: “Dora è una metamofomagus. Può cambiare il suo aspetto quando vuole, senza l’ausilio di pozioni o incantesimi…”
La bambina correva per la stanza alla velocità della luce e creava più scompiglio di quanto già non ce ne fosse nel piccolo salotto affollato.
Il pomeriggio la nonna, insieme ad Andromeda cucinarono in vista dei banchetti di Natale e la casa fu pervasa da odori così invitanti che i ragazzi più volte rubarono qualcosa dai piatti sopra il tavolo.
Quando finalmente fu l’ora di cena nessuno dei quattro sembrava avere così tanta fame ma mangiarono per non deludere le aspettative delle due donne.
La piccola Dora invece, sembrava super affamata e trangugiò tutte le sue porzioni senza fiatare, con i capelli che cambiavano colore ogni cinque minuti.
“Allora Lily… so che anche tu vieni da una famiglia di babbani. Come ti trovi nel mondo magico?” domandò il signor Tonks dall’altro capo del tavolo.
“Bene, bene. Direi che ho trovato a pieno il mio posto nel mondo…” rispose Lily sorridendo cordialmente.
“Che cosa ti piacerebbe fare dopo?” domandò Andromeda curiosa.
Lily aveva sempre saputo che cosa avrebbe fatto dopo la scuola, fin dal primo giorno che era entrata nel mondo magico.
“Voglio fare l’auror. Da bambina, prima di scoprire di essere una strega sognavo di entrare in polizia e… bhè un auror è la stessa cosa più o meno” rispose.
Andromeda non le sorrise ma la guardo seria annuendo quasi impercettibilmente.
“Almeno qualcuno ha le idee chiare. Mio nipote cambiava idea un giorno si e l’altro pure. Prima voleva giocare a Quidditch, poi voleva fare il medimago, poi il magizoologo… finalmente adesso anche lui sembra aver deciso di fare l’auror. O almeno non cambia idea dall’estate scorsa” disse Geraldine severamente dando un leggero scappellotto al nipote che in tutta risposta sbuffò sonoramente.
La cena finì piuttosto tardi e nonna Potter spedì tutti e quattro a dormire mentre Ted prendeva in braccio la piccola Dora che si era addormentata sul divano.
“Domani mattina vi voglio svegli presto. Arrivano altri ospiti” disse Geraldine dal basso delle scale.
“E chi manca?” domandò Sirius curioso.
“Arriva mia cugina dalla Scozia, in realtà non è mia cugina è solo una ragazza che nonna guardava da giovane ed ha due anni in più di noi. Adesso fa la magizoologa e ogni volta che torna ci racconta sempre dei suoi lunghi viaggi per il mondo…” rispose James entrando in camera e buttandosi sul letto.
Le ragazze erano entrate anche loro per fare due chiacchiere prima di andare a dormire.
“E’ molto carina Dora, la adoro Sirius!” disse Marlene stendendosi di fianco a Sirius sul letto.
“Sì… Loro sono gli unici parenti che mi restano a parte la mia pazza madre e il mio caro fratellino mangia morte” rispose Sirius serio.
“Comunque… che facevate stamattina presto voi due in giardino?” domandò Marlene curiosa con un ghigno sul volto, indicando James e Lily che arrossì violentemente.
“E quando avete fatto pace?” aggiunse Sirius sghignazzando.
“Non sono affari vostri!” rispose James lanciando loro il suo cuscino e tutti e quattro ridacchiarono.
Dopo poco le ragazze uscirono dalla camera e andarono nella loro, addormentandosi poco dopo.
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“Buongiorno cugino!” gridò una ragazza quando James, seguito dai suoi tre amici, entrò nel salotto.
La ragazza corse ad abbracciarlo e Lily sentì qualcosa muoversi dentro di sé, rabbia forse?
“Ciao, io sono Borea... tu sei?” domandò Borea facendo scattare il braccio in avanti verso Lily.
Lily strinse la mano confusa e osservò meglio la ragazza.
Aveva lunghi capelli nero corvino che teneva sciolti e occhi di un azzurro che Lily non aveva mai visto; era alta e magra, insomma una ragazza per cui ogni uomo avrebbe fatto follie.
“Lily, Lily Evans. Molto piacere” rispose Lily stringendole la mano mentre lei alzava le sopracciglia e si voltava verso James e Sirius.
“Non mi avevate detto che veniva anche la so-tutto-io...” sussurrò appena, in modo che solo i ragazzi e Lily la sentissero.
“Scherza naturalmente, non è vero Bori?” disse James a denti stretti mentre Lily ridacchiava.
La ragazza sorrise verso Lily e si allontanò per salutare la nonna di James con lui che la seguiva sorridente.
“Che ha contro di me, quella?” domandò Lily a Sirius in un sussurro.
“Borea è molto affezionata a James. E sai, gli ha parlato molto di te in questi anni. Borea non è antipatica credimi, deve solo conoscerti…” rispose lui andando verso l’amico e la ragazza.
“Su, su… è ora di aprire i regali venite!” esclamò Geraldine mentre tutti si accomodavano in salotto.
“Lily cara, questi li manda Silente da parte della tua famiglia” disse Geraldine accarezzandole i capelli mentre lei sorrideva ringraziandola.
Alla fine, Lily fu quella che ricevette meno regali di tutti: un libro sui luoghi più magici del mondo da parte di James e Sirius, un biglietto per il concerto delle Sorelle Stravagarie da Marlene, vestiti dai suoi genitori e un paio di vecchi stivaletti smessi da Petunia, orrendi.
“Ecco, aspettate… questo è per te James, questo per Sirius e… ecco il tuo Marlene” disse sorridendo porgendo ai tre dei bei pacchetti grandi.
Tutti e tre scartarono e con loro Borea si era superata: aveva regalato loro i biglietti per la coppa del mondo di Quidditch per la prossima estate, in tribuna d’onore.
“Santo Merlino Borea! Grazie, è fantastico!”
“Sei la cugina migliore del mondo!”
Lily rimase in silenzio timidamente. Era un po’ invidiosa, anche a lei sarebbe piaciuto andare, non aveva mai visto una partita di Quidditch all’infuori di quelle ad Hogwarts.
“Scusa cara, non sapevo che cosa ti piacesse. Ecco questo è per te” disse Geraldine risvegliando Lily dai suoi pensieri mettendole di fronte un pacchetto.
Lily lo aprì e trovò una graziosa collanina con un ciondolo in cui era disegnato il suo patronus, una cerva, e lo trovò bellissimo.
Il cervo si muoveva all’interno del ciondolo e spariva ogni tanto.
“E’ davvero bellissimo, signora Potter… grazie” disse Lily sorridendole.
Il resto della giornata trascorse tranquillo e in un clima totalmente allegro se non per il fatto che Borea sembrava non aver preso per nulla a genio Lily e, anzi, la escludeva da quasi tutte le conversazioni.
Alla fine della cena Lily, dopo una giornata così, dichiarò di essere molto stanca e decise che sarebbe andata a dormire presto, nonostante l’invito di Geraldine e Andromeda a restare un po’ con loro.
Sparì dal salotto e salì di sopra in silenzio.
“Potevi essere più gentile Borea con quella ragazza. Sta passando il Natale con degli sconosciuti praticamente. Dovresti cercare di coinvolgerla, non di farla scappare!” esclamò Geraldine severa ma con un tono pacato.
“Mi dispiace ma non vedo perché dovrei trattare bene una che fino a un mese fa maltrattava mio cugino!” rispose Borea picchiando la mano sul tavolo.
“A me sta simpatica” disse una vocina da in fondo al tavolo e tutti si voltarono.
La piccola Dora sorrideva allegra con i capelli rossi dello stesso colore di Lily.
“Posso portargli il the, zia Geraldine?” chiese poi alzandosi dal tavolo e avvicinandosi alla signora Potter che le sorrise.
“Ma certo piccola. Attenta a non versarlo mi raccomando e… sii gentile” rispose la vecchietta porgendole una tazza.
 
 
 
TOC TOC
Lily aprì la porta e si trovò di fronte la piccola Ninfadora che le porgeva una tazza di the caldo e le si scaldò il cuore.
“Zia Geraldine ha fatto il the, tieni” disse dandole la tazza.
Lily la ringraziò e andò ad appoggiare la tazza sul comodino mentre la piccola entrava nella camera.
“Mi stai simpatica” disse Dora guardandola allegramente e facendo oscillare i piedini che non toccavano per terra dalla sedia. Era una bambina davvero molto piccola per la sua età.
“Oh anche tu sei molto simpatica Dora…” rispose Lily sorridendole allegramente.
“Mmm preferisco Teddy. Ma va bene, tu puoi chiamarmi Dora” replicò la piccola.
Dora continuò a fissarla ancora senza parlare ma facendo strani versi con la bocca.
“Tu sai perché l’altro amico di Jam e Sir non è venuto a trovarci?” chiese poi la piccola che probabilmente fino a quel momento aveva riflettuto se fidarsi o no di Lily.
“Chi, Remus?” domandò Lily curiosa.
La piccola annuì energicamente e disse: “Mi piace Remus. Da grande ci sposeremo e avremo tanti bambini”.
Lily rise di una risata cristallina e anche Dora esplose in un sorriso radioso.
“Oh Remus è con i suoi genitori. Forse verrà a trovarci fra qualche giorno” rispose Lily mentre alla piccola le si spalancavano gli occhi dalla gioia e i capelli diventarono di un bellissimo color smeraldo.
“Mi racconti una storia?” domandò Dora a una Lily che non si aspettava minimamente quella richiesta, ma comunque acconsentì e decise di raccontarle la favola babbana di Alice nel paese delle meraviglie.
A metà storia la piccola era caduta addormentata come un angioletto e proprio quando Lily chiuse il libro entrò James nella camera e Lily gli fece segno di fare piano.
“E’ così piccola… davvero dolce” sussurrò Lily guardandola con James al suo fianco.
“Sì molto anche se è una piccola peste. Vorrei essere spensierata come lei… “ rispose James in un sussurro guardandola anche lui.
Lily sorrise di un sorriso amaro, la guerra non era bella per gli adulti quanto per gli adolescenti e presto anche loro si sarebbero trovati a lottare.
James prese la piccola in braccio e la portò nella camera dove dormiva con i suoi genitori con Lily che lo seguiva.
Gli rimboccò le coperte e le accarezzò la guancia mentre Lily lo osservava attentamente appoggiata allo stipite della porta.
“Sarai un bravo padre, James…” sussurrò Lily sorridendogli dolcemente e andando verso la sua camera.
James rimase dov’era e sorrise fra sé e sé pensando che sarebbero stati buoni genitori l’uno al fianco dell’altra. Ma non disse nulla, non voleva rovinare quel momento così magico.
 
 
 
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“Vuoi?” domandò Sirius porgendo verso Marlene un pacchetto di sigarette babbane aperto.
Lei scosse la testa e disse: “No, grazie. Non ti fa bene nemmeno a te lo sai…”
Lui sorrise amaramente senza guardarla ma fissando un punto indefinito del giardino.
“I vizi non fanno mai stare bene…” disse lui “ma se andrò a combattere questa guerra, ho bisogno di qualche vizio”.
Marlene respirò forte e guardò nello stesso punto dove guardava il suo ragazzo.
“Combatteremo tutti insieme, fianco a fianco…” aggiunse seria con gli occhi leggermente lucidi.
Sirius annuì impercettibilmente.
“Sei una grande donna Marlene, davvero…” le disse sorridendo, non voleva che l’argomento guerra rovinasse quel momento così intimo tra loro.
“E tu un grande uomo Sirius. Non mi ero mai innamorata prima di qualcuno, poi sei entrato nella mia vita senza chiedere minimamente il permesso e hai cambiato la mia vita per sempre” disse continuando a guardare davanti a sé.
Lui respirò forte e la guardò: era la ragazza più bella che avesse mai visto.
“Allora facciamo in modo che il nostro sia un per sempre…” disse lui con un leggero sorriso sul volto.
Poi la prese e avvicinò le sue labbra a quelle di lei per darle il bacio più bello che poteva, voleva farla sentire amata.
E anche se quel Natale praticamente nessuno era stato con la propria famiglia, con i propri genitori, qualcosa di nuovo si era creato.
Qualcosa di così potente che nessuno di loro quattro era in grado di descrivere, di raccontare se non con i piccoli gesti.
Quello era il Natale più bello che avessero mai passato, un Natale che aveva portato alla creazione di legami indistruttibili, legami oltre il tempo e oltre qualsiasi cosa.
“Se il per sempre non esiste… bhè io ti regalerò sempre nuovi inizi” sussurrò Sirius all’orecchio di Marlene.
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Ciao miei cari!
Capitolo molto denso di punti interessanti, o almeno spero!
Ora comunque vi spiego tutto in diversi punti:
GODRIC’S HOLLOW
Il fatto che Godric’s Hollow si trovi nel Suffolk è una cosa più o meno vera. Ho letto questa cosa su internet anche se non era un sito del tutto ufficiale quindi, se così non fosse, prendetela come una mia invenzione.
Se ci ho preso ben venga!
GERALDINE POTTER
È, ovviamente, la nonna di James da parte di padre, nome del tutto inventato.
La scelta del nome è ricaduta su Geraldine perché, come saprete, è il nome dell’attrice che interpreta Lily Evans da adulta nei film.
BOREA MCMILLAN
Personaggio del tutto inventato da me. Non è la vera cugina di James anche se lui la considera tale ed è una magizoologa.
La scelta del nome è data dal fatto che Borea era un personaggio mitologico greco personificazione del vento del nord e viene raffigurato con due volti.
Borea, che nel mio caso è femmina, viene infatti dalla Scozia, la parte più a nord per la precisione ed è un personaggio per così dire “bipolare” e più avanti avrete occasione di notare questa cosa.
LA FRASE FINALE
Probabilmente molti di voi l’avranno già sentita, anche se un po’ diversa. Comunque è una frase di Massimo Bisotti che io amo da morire.
NINFADORA TONKS
Naturalmente non so se effettivamente Dora abbia mai conosciuto James e Lily, ma io ho voluto immaginare di sì. Ed ho voluto anche immaginare che Dora, come ogni bambina, si sia affezionata molto a Lily.
Come ho detto, il capitolo è carico di nuovi input e informazioni, nonché sdolcinato.
Perdonatemi se ho esagerato con lo zucchero, ma ogni tanto ci sta.
Lily e James sono troppo carini nell’ultima scena e non sanno quanto diventerà realtà quello che dicono e pensano in quel momento. (lacrimuccia, sigh).
Lo stesso per Marlene e Sirius che sono anche loro adorabili, anche se purtroppo per loro il destino non gli regalerà una vita insieme.
Tutta la parte finale, spero vi piaccia, perché io ne sono profondamente innamorata. Ho voluto regalare una sorta di eternità che nasce proprio da questo Natale. Un Natale che li ha uniti tantissimo, in un modo che a parole non riescono a spiegare neanche loro stessi.
Spero abbiate apprezzato il tutto, nel frattempo vi abbraccio e vi ringrazio.
Un abbraccio, Lilylunapotter.
 
 
P.S. Vi lascio un’immagine di come immagino il personaggio di Borea McMillan, spero apprezzerete.


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