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Autore: themermaidwriter    07/02/2018    1 recensioni
Nathan Nichols è un uomo che ha sempre rincorso il successo e nelle vesti di leader di una band locale di musica anni '70 ci si è sempre trovato un po' stretto. Ha costruito per lui e per il suo pubblico una diva sfacciata che a lungo andare ha preteso sempre di più. Stephanie Savage invece, si trova a fare i conti con un divorzio improvviso; una vita che cambia e l'inizio di un nuovo amore che sconvolgerà la vita di entrambi. Una sfida, quella di innamorarsi sull'orlo della fama: Sarà Diana Jones a uscirne vincitrice?
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"Perché non si poteva amare Nathan, se non eri il suo pubblico, quando lui era Diana Jones."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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11.

Stephanie quella sera era più carica del solito. In realtà non se l'aspettava, non dopo tutto quel trambusto. 
Ne aveva parlato con Mia e alla fine tutte le sue preoccupazioni erano venute a galla. 
"Non posso, è troppo presto" aveva detto. 
"E' troppo presto? Questa cosa con Nathan è cominciata prima del divorzio. Non mentire." l'amica le aveva puntato un dito minaccioso. 
"Non è mai stata una cosa seria." 
"Tu non vuoi ammettere a te stessa che invece lo è sempre stata." accavallò le gambe portando la schiena all'indietro. "Anche quando c'era Julian." 
"Non è così." insistette. 
"Avete divorziato, adesso puoi dirlo." si sciolse da quella posizione e si sporse in avanti per aver di fronte il volto della donna. "Io vi ho visti. C'è sempre stato qualcosa che con gli altri non c'era." 
"Te lo stai inventando." 
"Va bene, anche se fosse così: che cosa c'è di sbagliato?" 
Stephanie spostò la testa di lato, evitando lo sguardo dell'amica e cominciando a torturarsi l'unghia del pollice. "Tutto. Tutto!" si alzò di scatto sbattendo le mani sulle ginocchia e cominciando a roteare ossessivamente per tutta la stanza. "Nessuno di noi è pronto per una relazione seria. Grace, le nostre band. Che cosa direbbe Julian? 
Abbiamo divorziato da pochissimo." parlava a mille all'ora senza pause tra una preoccupazione e l'altra, preoccupazioni di cui la sua confidente non ne poteva più. 
Mia si era alzata e aveva messo una mano su quella dell'amica che stava continuando ad elencare i suoi problemi sulla punta delle dita. 
Fermò il suo incessante groviglio di pensieri. "Che t'importa degli altri? 
Specialmente di Julian. In questa relazione..." 
Stephanie spostò lo sguardo per imbarazzo o perché non voleva che avesse ragione. 
"... o come vuoi chiamarla, ci siete solo voi due." si lasciò andare a un mugolio. "E poi Grace è già pazza di lui." 
Dopo una notte insonne, Stephanie, s'era decisa a confessare a se stessa che quello che Mia stava tentando di dirle non era completamente sbagliato: tutto quello che provava per Nathan era un viaggio di sola andata. Ora non le bastava che parlarne con lui, chiedere che cosa fossero l'uno per l'altra. Tornare su quell'argomento che aveva per tanto tempo evitato e darne finalmente la giusta conclusione; questo era un passo che solo con altre cinque o sei chiacchierate con Mia sarebbe riuscita a compiere. 
Quando lo vide da lontano, dietro le quinte, che si sistemava i capelli cobalto, i lunghi e meticolosi progetti che s'era fatta svanirono in un battito di cuore, lasciando posto al pensiero che se le fosse scappato lì, su quel palco, quella sera stessa, non le sarebbe dispiaciuto. 
Decisero di entrare in scena dalle due parti opposte e si fecero un segno con il capo per confermare che fossero pronti. 
Non se ne voleva liberare, voleva che le uscisse perché straripava di sentimenti.

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"You know, I was 
I was wondering, you know 
If you could keep on 
because the force 
it's got a lot of power 
and it make me feel like ah 
it make me feel like... ooh!" 
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Diana Jones le diede il benvenuto sul palco bloccandola con la sua presenza al centro di esso. Si avvicinò al suo viso sussurrandole le parole della canzone mentre si muoveva ancheggiando e sfiorandole il corpo. Riconobbe nell'ultima frase un gemito familiare. 
Ad ogni nota la faceva letteralmente crollare ai suoi piedi. Allo stesso modo lo faceva il suo pubblico che desiderava esser toccato come lui le stava stringendo la mano. 
La donna si tirò indietro facendo precipitare a poco a poco la sua mano, sino a toccargli solo le dita. Al momento della sua strofa cominciò a cantare tendendo lungo il braccio senza mollare la presa. 
Occhi negli occhi, quando lui tentò di riavvicinarsi, lei lo respinse sorridendo e prese posto con sfida sulla punta del palco. Non s'era mai visto qualcuno che osasse mettersi in competizione con Diana Jones, non nel suo territorio. Lo faceva sempre e solo lei e quella sera, dopo la nuova scoperta del suo stato d'animo, lo faceva con ancor più sicurezza. Perché era lei e solo lei poteva farlo; e sapeva che anche lui la pensava allo stesso modo. 
Le corde della chitarra di Liam vibrarono nel finale con un assolo interessante ma non all'altezza delle capacità di Victor. Aveva fatto tardi al concerto e s'era rifiutato di suonare tutte le canzoni, perlopiù aveva barbottato in un angolo e le volte che era salito sul palco le aveva divise tra l'estraniarsi completamente dall'evento oppure guardare Roxanne, la ballerina più giovane, in cagnesco. 
Dalle voci di corridoio, quelle che furono più chiare solo dopo la fine del concerto, Victor e Roxanne avevano litigato proprio la mattina stessa e si erano lasciati dopo tre anni insieme. 
Non era passato neppure un giorno ed erano già stati costretti a sopportarsi sullo stesso luogo. Avevano tenuto duro, ma la tranquillità non era durata molto. 
Stephanie restò in disparte e per la sorpresa - non quella di trovarsi i due giovani a litigare, ma quella di tornare a confrontarsi con le sue paure - non ebbe neppure il pensiero di non farsi notare mentre li fissava. 
Le sue preoccupazioni stavano prendendo forma davanti a lei mentre impotente le guardava con la consapevolezza di non poter controllare il suo inevitabile destino. 
Sentì il calore di un'altra persona arrivarle affianco e non proferire una parola. 
Nathan guardò per un minuto la scena con lei. 
Il loro inevitabile destino. 
Le punte dei capelli sintetici di Nathan le sfiorarono la spalla sinistra; capì che s'era avvicinato. "A che cosa stai pensando?" 
"A niente." Neanche lo guardò e continuò tener le mani giunte mentre assorbiva i colpi della lite dei due ex. 
Le schioccò un bacio sulla testa e poi se ne andò via lasciandole capire che sapeva, sapeva benissimo. "Non farlo." 
Aveva detto tutto. 

CHAPTER PLAYLIST:
- Don't stop 'till you get enough/Michael Jackson

the mermaid's notesbuon mercoledì cari lettori e bentornati nella mia long con l'undicesimo capitolo: le cose si fanno sempre più intense, più serie e più complicate per i nostri protagonisti e i loro amici. Tanti cambiamenti stanno accadendo nella loro vita e spero siate curiosi di scoprire dove li porteranno. 
Come sempre ringrazio i miei lettori silenziosi e non, in particolare Phoenix_Robbins che 'perde tempo' per recensire questa storia e con questo mi rende davvero felice e riconoscente. Mi fermo qui per oggi, a mercoledì prossimo. 
P.S. A breve posterò nuove storie/fan fiction, tenetevi aggiornati e come sempre fatemi sapere che cosa ne pensate. A presto!


 

   
 
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