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Autore: terryoscar    09/02/2018    2 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'insolenza di Girodelle


I soldati della guardia erano schierati nei loro alloggi. Il comandante Jarjayes e il vice comandante Da Guillè misero al corrente dell’incarico affidatagli dal Generale Boulliè.
L'ordine era quello di scortare il principe di Spagna e la sua famiglia.
Il generale Bouillè decise di mettere a disposizione il maggior numero di uomini, facendo scarcerare Alain dopo aver trascorso una settimana in isolamento.
Uscito di prigione, Alain raggiunse i compagni nelle camerate, ad attenderlo c'erano Oscar e Da Guillé.


Alain entrò nella camerata, fece il saluto militare ai suoi superiori e si schierò con i suoi compagni, sussurrò a Gerard: “Voglio proprio vedere, cosa sarà capace di fare il nostro algido comandante!”
Il Vice Comandante lo richiamò immediatamente all'’ordine.
“Sasson, non pensare di aver ricevuto un premio per la tua bravata! Non voglio insubordinazioni e tanto meno disordini, stavolta giuro, non sarò clemente. Un altra ribellione da parte tua e ti ritrovi davanti al tribunale militare, è chiaro? ........ Soldati, confido nel vostro coraggio.”
Oscar continuò: “Partiremo tra meno di un ora, staremo fuori circa una settimana. Il nostro compito è quello di scortare il principe spagnolo e la sua famiglia ai confini francesi. Dobbiamo munirci di cucine e tende da campo ..." L'attenzione di Oscar si riversò su uno dei soldati, continuò: " La Salle dov’è il tuo fucile?”
“... Ecco .... io ... non lo so …non so dove sia ....."
“Ma cosa dici?! Come si può perdere un fucile!! Lo sai che potresti finire davanti al tribunale militare?”
“Lo so, ma non ce l’ho e basta.....”
“Colonnello Da Guille dategli un fucile, trovate voi una spiegazione all’ addetto alle armi.”
“Sissignore.”
 
 
Oscar uscendo dalla camerata ordinò: "Soldati, vi aspetto tra dieci minuti in piazza d'armi!!


Oscar percorse il porticato fino a raggiungere la piazza, ad attenderla c’era Girodelle.

“Madamigella Oscar, permettete?!... Vorrei parlarvi.”
“Maggiore Girodelle, credo di essere stata molto chiara, l'ultima volta che ci siamo visti.”




"Ehi Alain, tutto bene?"
"Benissimo Mattew, in prigione me la sono spassata, ho riposato per tutto il tempo! ih ih ih!"
"Sarà come dici amico ma è meglio restare fuori! ... Spero che adesso, ti dia una bella calmata!"

André nonostante fosse preso dai preparativi della partenza, udì con attenzione la conversazione dei due soldati. André e Alain evitarono di guardarsi, finché quest'ultimo gli si avvicinò.



“André ... mi dispiace amico per quanto accaduto, non so cosa mi sia preso! ...... Andrè non sono molto bravo con le parole, spero che  tu accetta le mie scuse!"
Sguardo nello sguardo, Andrè annuì.
"André, prima di partire, presenterò le mie scuse al Comandante! ......... Amici, tra tutti gli imbecilli che ci hanno impartito degli ordini, il Colonnello Jarjeyes, è il migliore Comandante che abbiamo mai avuto! ... Dobbiamo rispettarla! .......... Andrè, davanti ai nostri compagni, ti chiedo di accettare le mie scuse ...."
Furono istanti di tensione fatti da silenzi.
Alain tese la mano. Andrè anche se contrariato, gli porse timidamente la mano, trovando il favore di tutti.  
Un boato di consensi travolse la camerata, Alain sottovoce, continuò:"André, giuro sul mio onore che mi dispiace per quanto accaduto. Sono stato un verme, ho mancato di rispetto a una donna, non ho mai fatto nulla di simile in vita mia ... non so cosa mi sia preso.  
"Alain, preferisco non pensarci ma bada ..."  
"Si ... lo so amico mio!"


Nella camerata, i soldati continuarono ad prepararsi per partire, quando Alain scrutando dalla finestra disse:"Ehi Andrè, vieni a vedere!"
" Cosa c'è Alain?!"
"Conosci  quel damerino che sta discutendo con il nostro Comandante?”


Andrè si avvicinò alla finestra, vide Oscar discutere animatamente con Girodelle.

“ Non trovi che il nostro Comandante sia piuttosto infervorata?! ..... Ehi amico, che ti prende? Hai paura che quel damerino te la porti via?! ... Con uno come quello che le gironzola intorno, non hai alcuna speranza. E poi, dovresti saperlo, che i nobili si sposano tra di loro!”
“Smettila Alain! Cosa fai, ricominci!”
“Scusami amico, non era mia intenzione farti arrabbiare ma devi riconoscere che quel tipo, non fa altro che gironzolarle intorno. E' così evidente che la corteggi!"


  • André si sentiva geloso, non fece nulla per nasconderlo.
    "Alain continuò: " Ti conviene calmarti, se non vuoi finire nei guai!" Da Guille, intervenne: “Voi due smettetela di discutere. Vi voglio tutti schierati in piazza, muovetevi!"




    “Maggiore Girodelle, vi invito a non importunarmi ancora.”
    “Madamigella smettetela di darmi ordini, non sono più al Vostro servizio ...”
    "Girodelle, dimenticate che sono un vostro superiore, per tanto, Vi invito a rispettare i gradi che ci separano.”
    “Ve l'ho già detto e ve lo ripeto: Voi non siete più il mio Comandante.”
    “Poco mi importa ciò che pensiate, lasciatemi in pace altrimenti …”
    “Sentiamo, altrimenti cosa?! Mi sfidate a duello? Umm ... La prima volta che lo avete fatto, ero ancora troppo giovane e non ho saputo apprezzare la vostra  avvenenza. Eravate bellissima ... Eccitante ... "
    La reazione di Oscar non si fece attendere, colpì Girodelle in pieno viso con un sonoro ceffone, scena che non sfuggì all’ intero reggimento.
    André, mormorò: "Oscar ..."
    Il colonnello Da Guille sussurrò: "Non è possibile! Adesso anche il Maggiore Girodelle!


    Oscar, con disinvoltura, montò a cavallo, ordinò: "SOLDATI DELLA GUARDIA IN MARCIA!"
    Oscar partì con l suo reggimento lasciando Victor Clement de Girodelle, offeso e umiliato.


    Durante il tragitto, Alain si accostò con il suo cavallo ad André, sussurrò: “Andrè, ma che accidenti avrà detto quel damerino per beccarsi un trattamento simile dal Comandante?!! .... Ehi Andrè, parlo con te, mi senti? ... Io al posto del Comandante mi preoccuperei ... Non credo che quel tipo rimarrà indifferente dopo aver subito un simile trattamento. Lo conosco bene, abbiamo frequentato la stessa accademia militare, quel tale è arrogante e presuntuoso! ... Amico, visto che non hai voglia di parlare, raggiungo i nostri compagni! .... André, di al comandante di stare in guardia!”
    André annuì ma non appena ne ebbe l’occasione,  si accostò ad Oscar.

    “Cosa è accaduto con Girodelle?”
    “L’argomento lo conosci ... continua a insistere.”
    “Ti conosco perfettamente, non è per la sua insistenza che lo hai schiaffeggiato. Dimmi, cosa ti ha detto?”
    “E’ stato un tantino impertinente, da meritarsi il trattamento che gli ho riservato.
    André dobbiamo tenere gli occhi aperti, torna alla tua postazione.” -
    “Va bene Comandante ma appena tutto questo sarà finito, mi dirai cosa è successo.”
     
     


    I nobili non erano ben visti dal popolo, scortare i principi spagnoli era rischioso.
    Oscar e il suo gruppo di uomini erano sottoposti a lunghi turni di guardia. Giunsero ai confini francesi, quando la carrozza su cui viaggiavano i reali, fu attaccata. Oscar a capo dei suoi soldati, riuscì a sventare il piano dei ribelli, portando in salvo la famiglia reale.
    Dopo una settimana estenuante, il reggimento della Guardia Metropolitana rientrò in caserma.

    Era notte fonda, quando delle raffiche di vento  si abbatterono lungo la via del ritorno. Stretti nei loro mantelli e cavalli al passo, André e Oscar rientrarono a palazzo Jarjeyes.


    “Finalmente siamo a casa André! ... Non c’è anima viva, dormono tutti. Ho bisogno di un bagno caldo ma sto crollando dal sonno.”
    “Anch’io sono stanco! E' più di una settimana che non ci concediamo un po’ di riposo.”

    "E' vero! Abbiamo bisogno di riposare! Ciao André, a domani ... Buona notte!"
    "Ehi tu, dove credi di andare senza avermi  dato un bacio! Sono giorni che non abbiamo avuto modo di scambiare nemmeno una parola.”
    “Hai ragione soldato! ... Invero, vorrei dividere il mio letto con te ma sono sicura che domani ci sveglieremo tardi! André, non possiamo farci scoprire proprio adesso.”
    “Avete ragione Comandante, lo scandalo è meglio rimandare almeno fino a quando, avremo recuperato le forze. Però adesso, voglio rubarti un bacio, mio Colonnello Jarjayes ......"


    Un lampo seguito da un tuono, squarciò il cielo, rompendo il silenzio che regnava a palazzo. Per tutta la notte si abbatté un violento temporale, che svegliò tutti gli abitanti della casa, tranne i due soldati che avevano appena fatto ritorno.
     
     
    Era quasi mezzogiorno. Dopo un sonno e un bagno ristoratore, Andrè e Oscar si ritrovarono a trafugare in cucina.


    “Buongiorno Oscar …”
    “Andrè, sei riuscito a tirarti giù dal letto stamattina! Non ci posso credere, soldato Grandier! ah ah ah ..."
    André le si avvicinò e carezzandole il viso, sussurrò: “Invece pare proprio di si, mia signora! ... Oscar, desidero ardentemente che mi baci.....”
    La nonna entrò in cucina e protestò: “Voi due, non riuscite proprio a stare lontano dai guai! Un po’ di discrezione ragazzi! Immaginate, se vi vedesse la servitù, sapete quanti pettegolezzi che farebbe?!! Per non parlare del Generale o di madame!! Oh .. non ci voglio nemmeno pensare!”-
    "Nonna, Andrè ed io abbiamo fame, vorremmo almeno una fetta di torta prima di pranzo!”
    “La torta è nella credenza ma non mangiatela tutta, altrimenti non avrete più appetito!"
    "Oscar, stai ascoltando mia nonna?! Crede ancora, che siamo dei ragazzini! Ah ah ah ...."
    "Andrè, è inutile che tu faccia dello spirito, tanto sai benissimo che ho ragione!"
    "Nonna, con la fame che mi ritrovo, vedrai, non lascerò nulla nel piatto!"
    "Nonna conosci André, sta tranquilla, che divorerà tutto! Ah ah ..."
    "Si, bambina hai ragione! Ma sbrigati, fa presto, tuo padre ti aspetta nel salone con il Generale Boulliè.”
    Oscar aprì la credenza e tirò fuori il dolce.
    “Umm deve essere deliziosa!... Su Andrè, prendine un pezzo! .... Cosa dicevi nonna, a proposito di mio padre?”
    “Che ti aspetta nel salone in compagnia del generale Boulliè.”
     “Non sarà venuto anche lui a chiedere la mia mano?!!”

    “Ma cosa dici! Non scherzare bambina!! Quel uomo oltre ad essere troppo vecchio per te, ha moglie, figli e nipoti.”
    “Allora l'ho scampata! Almeno per oggi non dovrò discutere con mio padre! Ah ah ah ah ...… A dopo!! ”

    Nanny rimasta sola con suo nipote, disse: "Oscar è davvero felice, glielo si legge in faccia! .. Ma non mi illudo, il Generale non accetterà mai la vostra unione.”
    Andrè l' abbracciò, disse: “Nonna stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene!”
     
     
     
    I due militari erano  seduti davanti al camino, sorseggiavano del buon vino, quando udirono dei passi.
    “Buongiorno Signori.”
    “Buongiorno Colonnello Oscar! Che piacere rivederVi!”-
    “Che sorpresa Generale!! Vedervi a palazzo Jarjayes è piuttosto insolito, spero che non sia accaduto nulla di grave!”
    “Ah Ah ... Voi siete sempre così diretto Colonnello! Comunque, sono qui per salutare vostro padre e soprattutto desidero congratularmi con voi, per aver portato a termine con successo l’incarico che vi ho assegnato.”
    “Vi ringrazio per le vostre parole Generale, il merito non è soltanto mio ma di tutti i miei soldati!”
    “Naturalmente Colonnello! Ma solo se a capo di un reggimento c’è un ottimo stratega, una missione può andare a buon fine. Se fosse accaduto l’irreparabile durante l’attentato alla famiglia reale, il nostro paese avrebbe perso credibilità, solo Dio sa, quali conseguenze ci sarebbero state! Naturalmente Colonnello per qualsiasi cosa che abbiate bisogno, sono a vostra completa disposizione.”
    .
    “Vi ringrazio Signore.”
    Boulliè alzandosi dalla poltrona, concluse: “Bene Generale Jarjayes, tolgo il disturbo! ... Vi auguro una buona giornata! ...Ah ... dimenticavo: Madamigella, so che tra qualche giorno usufruirete di una lunga licenza."
    "Sissignore!" "
    " Al Vostro rientro, potreste ricevere dei nuovi ordini. Come tutti sappiamo, la situazione a Parigi non è delle migliori, si temono disordini.”
    “Sissignore, ne sono al corrente, però riguarda al mio congedo ...”-

    "Madamigella, farò di tutto per farvelo ottenere ma intanto, resterete a nostra disposizione. Bene, non mi resta che augurarvi un meritato riposo Comandante Jarjayes! .... Generale ... buongiorno!"
    " Buongiorno a voi Generale Bouillé!"

    Oscar e suo padre rimasero soli, quest'ultimo ancorato alla sedia, fumando la sua pipa, disse: “Guadagnarsi la stima di Boulliè, equivale ad ottenere qualsiasi favore.”
    “Padre, non ho bisogno dei favori di nessuno.”
    “Ummm… se tutti la pensassero come te, non ci sarebbero favoritismi ma … Spesso abbiamo  bisogno anche degli altri, è inevitabile.”
    -Silenzio.
     “Siete preoccupato padre!”
    “In questo momento la mia unica preoccupazione sei tu! ..... Come ha detto Boulliè, la situazione a Parigi potrebbe precipitare, ed io non voglio che venga coinvolta con il tuo reggimento. Oscar, desidero che lasci il servizio e ti sposi.”
    “Non dovete preoccuparvi per me padre, come vi ho già annunciato, lascerò l’esercito. Al mio ritorno rassegnerò le mie dimissioni e poi, l'avete appena sentito il generale Bouillé! ...Non so quando ma le otterrò. Comunque padre, come vi ho detto poco fa, parto ..."
    “Parti, per dove?”
    “Trascorrerò l’intera licenza ad Arras! ....... Padre c’è qualcosa che desidero chiedervi.”
    “Sentiamo … Cosa vuoi?”
    “Arras ..."
    “Cosa?...Non capisco ... ma è già tua.”
    “Sarò più chiara: voglio che passi a mio nome.”
    “Sinceramente continuo a non capire ma se è Arras che desideri, sarà tua. Oggi stesso darò disposizioni al notaio affinché venga avvallato l’atto di proprietà, dopo tutto ti spetta di diritto. Come sai, ho donato alcune proprietà in dote a ciascuna delle tue sorelle, ovviamente tu che sei il mio erede, ti spetta non solo Arras ma anche gli altri beni della famiglia Jarjeyes …”
    “Vi ringrazio padre, a me interessa solamente Arras, non voglio nient'altro. Scusatemi, devo andare .....”

    "Oscar ..."
    "Si ..."
    "Oscar, voglio che tu prenda in considerazione ciò che ti ho detto: desidero che ti sposi."
    " Vi prometto che ci penserò, magari al mio ritorno. A dopo!"



    “Nonna dov’è Andrè?”
    “Mi ha detto di dirti che, ti aspetta nelle scuderie.”
    “Grazie nonna, lo raggiungo immediatamente!"
    “Un momento bambina!”
    “Si, nonna cosa c'è?”
    “Ecco Oscar … Io voglio dirti … fate attenzione a non esporvi, almeno finché la faccenda tra te e Andrè  rimarrà segreta.”
    “Non preoccuparti, io amo Andrè e per nulla al mondo vorrei che abbia a soffrire a causa mia! Ora vado . .. a dopo!” "A dopo bambina!"
       

     “Andrè .... Andrè dove sei? .........Ma che strano, prima  mi fa venire qui e poi non c’è.”


    “Ohhh ...."
    Un sussulto, si sentì afferrare per i fianchi e stringere. Un bacio sul collo, una risata, una voce:“Non pensavo, che ti spaventassi ancora, come quando eri bambina ....”
     “Andrè!! Ma sei impazzito, mi hai davvero spaventata!”
    "Può darsi che sia impazzito davvero come dici ...ma sono completamente pazzo di te! .... Abbracciami, stringimi, baciami ...."


    “A … Andrè, ho qualcosa da dirti …”
    "Dopo Oscar ... dopo, continua a baciarmi, ti prego ...."

    Ancora un altro e un altro bacio .....



    " Vieni, sediamoci su questa panca! ..... Cosa volevi dirmi?!!"
    “Co … come posso parlarti se …”
    “Se?”
    “Se mi stai così vicino e mi accarezzi in questo modo ...."

    “Hai ragione, mi allontano appena un poco ... Ecco così va bene? …  Sentiamo, cosa hai da dirmi di tanto importante?"
    “Andrè, ho chiesto a mio padre, di diventare la legittima proprietaria di Arras.”
    “Ma perché!! Non ti capisco! Tu non hai mai dato importanza a queste cose, perché proprio adesso?”
    “Arras è un luogo a noi molto caro. Abbiamo trascorso gli anni più belli della nostra fanciullezza.”

    “Si, però ....”
    “Andrè, quando mio padre saprà di noi, chissà come reagirà! Forse dovremo lasciare il palazzo, se così fosse, avremo un posto dove andare! E poi mio padre,  me l’aveva destinato da tempo. Io ho soltanto accelerato i tempi, tutto qui.”
    Andrè annuì.
     Uno scalpitio, dei passi .
    “Andrè … Oscar”
    “Nonna siamo qui.”
    “Oscar il pranzo è in tavola, il Generale e Madame ti stanno aspettando.”
    “Ora vado! Ascolta nonna, tra tre giorni Andrè ed io saremo in licenza per un mese. Abbiamo deciso di partire per Arras ....”
     “Cosa?!! Voi due … insieme?”
    “Cosa ti prende nonna!? Non è la prima volta che Oscar ed io trascorriamo le vacanze insieme .....”
    “Lo so svergognato! E’ solo che prima voi … voi … non … eravate … si insomma … come dire …”
    “Su nonna, nessuno sa nulla, a meno che, non sia tu a informare i miei genitori."
    "Ma cosa dici! Non potrei mai fare una cosa simile!"
    " Quindi … Andrè e io possiamo stare tranquilli! Ah ah ah ....”
    “Oooh ma sentila! Mai avrei pensato di udire simili parole da te! Meglio che vada via! E non tardare, ricordati che il generale e madame ti stanno aspettando."
    "Si, nonna adesso arrivo ma prima devo salutare André!"
    La nonna lasciando le scuderia, borbottò: " Incredibile! Oscar che mi parla in questo modo! Lo so, è tutta colpa di mio nipote se è diventata tanto sfacciata!"



    Andrè la strinse nuovamente e sussurrò: "Oscar, stasera ti aspetto in camera mia.”
    “Preferirei che venissi da me.”
    “Umm siamo in vena di dare ordini mio Comandante! E va bene come desiderate, verrò nella vostra stanza ... Ma  non posso fare a meno di baciarvi ......."
     



    Albeggiava.
    Oscar si svegliò tra le braccia di André, lo guardava con tenerezza, con le dita sfiorava il suo petto, una carezza, un piccolo bacio.

    “Andrè, Andrè, su svegliati!”
    “Oh.. cosa c’è Oscar, lasciami dormire ancora un po’!”
    “Neanche a parlarne, devi alzarti dormiglione! Ma guardati, non si direbbe affatto che sei un soldato ... Su sbrigati e lascia il mio letto!
    André divertito, l’afferrò per un braccio e la tirò a sé facendola cadere addosso.
    “Ma cosa fai? Devi andare via, prima che la servitù si aggiri per casa... sei nudo André, rivestiti.”
    “Cosa c’è, per caso ti da fastidio che non sia vestito?"
    " Ma André, tu devi andare ..."
    E poi, riguardo al fatto che io sia diventato un soldato, ti rammendo che, se mi sono arruolato, è stato perché inseguivo un amore impossibile! Ed ho combattuto la battaglia più cruenta di tutta la mia vita! Che questo vi sia ben chiaro Colonnello!"
    "Andrè, sei impossibile!"
    " Sarò anche impossibile ma adesso, non ti lascio finché, non mi avrai dato un'altro bacio ......."

    Labbra su labbra, parole appena sussurrate. “Devi andare …”
    “Ne sei sicura?”
     
     


    Oscar e André erano in procinto di montare a cavallo per prendere servizio, quando Margherite li raggiunse in tutta fretta.

    “Oscar, aspetta …”
    “Cosa succede madre?”
    “Tuo padre prima di uscire, mi ha detto di riferirti, che stasera devi tornare a casa, prima del solito, è per la questione dell'atto di proprietà di Arras. Il notaio sarà qui alle sei e tu dovrai firmare i documenti!”
    “Vi ringrazio madre, sarò puntuale.”

    "Buona giornata ragazzi!" "Grazie Madame!"


    Appena varcarono il cancello di palazzo Jarjayes, André arrestò il passo del suo cavallo e guardò Oscar con insistenza.

    “Cosa hai da dirmi André?!”
    “Abbiamo una conversazione in sospeso.”

    “A cosa ti riferisci?”
    “ Il giorno che siamo partiti per la missione, perché hai schiaffeggiato Girodelle?”
    “E va bene Andrè, se proprio lo vuoi sapere, te lo dirò!... E' stato insolente.”
    “ Cosa intenti? ... Forse le sue parole sono state irriverenti, ti ha offesa? ”
    “Gli ho chiesto di lasciarmi in pace e lui ironicamente, mi ha domandato se in caso contrario,  l’avrei sfidato a duello e …”
    “Cosa!!! E poi? ..."
    “ La prima volta che lo sfidato a duello, era troppo giovane per non aver apprezzato la mia bellezza ..."
    "Soddisfatto André?"
    "No!! Credo che, non ti abbia detto solo questo, altrimenti non l'avresti colpito. Cos'altro ti ha detto?"
    "Ti prego André!!"
    "Oscar, voglio che tu sia sincera con me!"
    "Sig ... e va bene! ... Mi ha detto che sarebbe stato ... eccitante se, l'avessi sfidato qa duello! Adesso che lo sai, possiamo chiudere qui il discorso. Si è fatto tardi André, andiamo!”
    “Maledizione! No, un momento …”
    “André sbrigati e non fare quella faccia!"
    "Come sarebbe a dire ..."
    "Non vedo il motivo, perché tu debba essere geloso. Lo sai bene, che voglio solo te! Adesso che ti ho raccontato ogni cosa, possiamo andare.”
    “ Ma si può sapere come fai a rimanere così tranquilla? Girodelle potrebbe vendicarsi e …”
    “Ma cosa dici Andrè!!! Girodelle non mi impensierisce per niente, su andiamo!"
    "Credo che tu stia affrontando il problema con molta leggerezza."
    "Andrè, potrei dargli una lezione in qualsiasi momento. Dimentichi che è stato un mio sottoposto per tanti anni, so come trattarlo!.”
    “Oscar, so bene che non sarò io a cambiarti, però desidererei che, fossi meno impulsiva e più riflessiva.”
    “Andrè, si sta facendo tardi, dobbiamo andare.” Disse, lanciando Cèsar al galoppo.
    "Oscar aspetta ...."
   
 
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