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Autore: Shikayuki    10/02/2018    2 recensioni
Lance è un maestro di danza, Shiro un bravo baby sitter per la sua vicina di casa. S'incontreranno per caso e per caso si rincontreranno.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Takashi Shirogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

 

• Iniziativa: Questa storia partecipa al "COWT" di Lande di fandom 

• Settimana: Quarta

• Missione:

• Prompt: Lista privazione, Fiducia

• Numero Parole: 1.822

 

N.B.: mi dispiace, ma non è betata! Sorry not sorry, ma sotto cowt vale il "quantity over quality", verrà fixata prima o poi!



 

Blossom


Shiro ricordava ancora la prima volta che aveva visto Lance, come avrebbe mai potuto dimenticarlo. Si erano incontrati in un negozio di musica, afferrando insieme lo stesso cd. Era un cd di Kerli che una sua collega di lavoro cercava da ere e Shiro aveva ben pensato di prenderglielo per il compleanno ma, da bravo cavaliere, decise di lasciarlo al ragazzo, che sembrava averne davvero bisogno. Il ragazzo gli aveva sorriso e gli aveva offerto un caffè per sdebitarsi, ma Shiro imbarazzato aveva dovuto rifiutare perché doveva tornare al lavoro. Lo aveva ringraziato e salutato, pentendosi solo più avanti di non aver chiesto il numero o il nome a quell’affascinante sconosciuto.

Non avevano dovuto aspettare tanto per rivedersi però, perché il destino aveva altri piani per loro e caso volle che la signora Pratt ebbe un imprevisto a lavoro e chiese a Shiro se per quel pomeriggio poteva portare lui la piccola Evelyn alla lezione di danza. Shiro adorava la bambina, era una piccola calma, delicata, che spesso s’intrufolava nel suo giardino per giocare con Rolly, l’obeso carlino problematico che gli avevano abbandonato sulla soglia di casa. Shiro prendeva il tè con lei e le sue bambole, gli riparava la gomma della bicicletta quando le si forava e quando la signora Pratt, encomiabile madre single, aveva problemi con il lavoro la teneva più che volentieri. Erano i due nuovi nel quartiere, anche se ormai vivevano lì da quasi tre anni, se non si aiutavano a vicenda per tutti gli altri vicini sarebbero anche potuti non esistere. Li guardavano male perché uno era un uomo single di quasi trent’anni, l’altra una madre single con una figlia di dieci anni e nessuna intenzione di risposarsi. Presumibilmente la signora Crane che abitava di fronte a loro pensava che intrattenessero una qualche relazione proibita e ogni tanto Shiro e la signora Pratt ci scherzavano su.

La lezione era alle quattro e fortunatamente Shiro aveva il pomeriggio libero, così con il borsone della bimba su una spalla e la sua manina stretta nella sua, aveva percorso i due isolati che li separavano dalla scuola. Evelyn gli aveva raccontato della scuola, di quanto il suo insegnante fosse giovane e bravo e di come forse sarebbe potuta essere la prima ballerina nel saggio che si sarebbe tenuto a metà corso. Shiro l’aveva ascoltata, le aveva sorriso e le aveva fatto i complimenti, impaziente di vederla ballare.

Arrivarono alla scuola e Shiro si assicurò che Evelyn entrasse negli spogliatoi, andandosi poi a sedere sulle sedie riservate ai genitori che volevano assistere alla lezione. Evelyn gli aveva raccontato che sua madre spesso la lasciava a lezione mentre lei faceva altre faccende, quindi era in grado di prepararsi da sola e la cosa aveva rassicurato il ragazzo non poco.

«Ah, allora ci rivediamo!»

Shiro alzò gli occhi dal suo cellulare e si ritrovò a perdersi in due profondi occhi blu, sconosciuti ma allo stesso tempo familiari. Battè le palpebre e mise a fuoco l’intera figura, riconoscendo il ragazzo del negozio di cd.

«Il mondo è piccolo a quanto pare.»

Il ragazzo gli sorrise e poi lo guardò, pensieroso. Proprio in quel momento Evelyn uscì dagli spogliatoi, entrando nella sala nel suo completo da danza azzurro cielo ed una retina in mano. La bimba raggiunse Shiro e gli chiese una mano per sistemarsi la retina sui capelli, facendolo andare nel panico. Non aveva mai fatto una cosa del genere e aveva il terrore di rovinare la perfetta crocchia nella quale la bimba aveva ordinatamente raccolto i capelli. Fortunatamente il ragazzo sconosciuto dovette comprendere il suo panico.

«Vieni piccola, ti aiuto io.»

«Va bene maestro!»

Il ragazzo le sistemò i capelli alla perfezione e Shiro si perse nel movimento preciso di quelle dita lunghe ed affusolate.

«Ecco fatto, vai a fare riscaldamento, corri!»

Diede una pacca sulla spalla della bimba e poi tornò a sorridere a Shiro, questa volta con una punta d’imbarazzo.

«Sà, sua figlia è una bimba davvero adorabile e talentuosa, potrebbe diventare qualcuno un giorno.»

«C-come scusi? Figlia?»

«Evelyn non è sua figlia?»

Shiro non poté non scoppiare a ridere in faccia al ragazzo, la cui buffa espressione confusa non aiutava affatto.

«Nono, ti stai sbagliando! Sono solo il vicino di casa, le faccio da baby sitter quando sua madre è impegnata con il lavoro.»

Il maestro non fece a tempo a rispondere che i bambini attirarono la sua attenzione per iniziare la lezione e con un sorriso di scuse e le gote leggermente arrossate per l’imbarazzo, lasciò Shiro, che si sedette con gli altri accompagnatori ad osservare la lezione. Evelyn era bravissima, aggraziata, precisa e non se ne stupì più di tanto, ma dovette ammettere che i suoi cadevano sempre troppo spesso sul maestro, e su come la calzamaglia blu gli avvolgesse le gambe lunghe e snelle, lasciando intuire ogni guizzo di quei muscoli. Il ragazzo sorrideva sempre, aiutava chiunque fosse in difficoltà e sorrideva genuino quando ogni alunno riusciva a fare qualcosa per bene, Shiro ne era totalmente ipnotizzato.

La lezione finì senza che se ne rendesse conto ed Evelyn corse da lui, senza però trovare il coraggio di chiedergli direttamente cosa ne pensava. Shiro le sorrise tenero e le carezzò la testolina.

«Sei stata bravissima.»

La bimba gli sorrise emozionata, arrossendo.

«Ha ragione, sai? Se continui così potresti diventare davvero una bravissima ballerina.»

Il maestro li aveva raggiunti e a sua volta aveva dato una pacca gentile alla bimba complimentandosi. Quella si prese un altro po’ di gloria e poi corse nello spogliatoio, per cambiarsi. Shiro sorrise al maestro e fece per uscire dalla sala, ma quello lo fermò.

«Per caso ha tempo per quel famoso caffè uno di questi giorni?»

«Certo, perché no?»

Il ragazzo gli sorrise e gli lasciò un bigliettino con sopra un numero scritto in una calligrafia disordinata.

«Io sono Lance.»

«Shiro.»

 

Quella sera Lance lo chiamò per accordarsi sul giorno e l’orario per vedersi e all’improvviso si ritrovarono a chiacchierare per ore del più e del meno. A shiro sembrava di conoscerlo da una vita e la stessa cosa provava anche Lance, ma questo non poteva saperlo.

Il giorno del loro appuntamento si videro in un caffè non lontano dalla scuola di danza e subito sentirono di nuovo quel feeling e quell’elettricità che avevano sentito quella prima volta nel negozio di musica, quando erano due sconosciuti, ognuno intento a vivere la propria vita. Shiro trovava facile parlare con Lance, che si rivelò essere un gran chiacchierone ed allo stesso tempo un ottimo ascoltatore. Passarono delle ore insieme, i caffè ormai freddi nelle tazze dimenticate e lentamente impararono qualcosa l’uno dell’altro.

Shiro raccontò di essere figlio unico e che i suoi genitori si erano trasferiti in un altro stato, e lui aveva preferito spostarsi in un quartiere più vicino al suo lavoro. Lance invece raccontò di essere il figlio di mezzo di una famiglia numerosa e di aver trovato la sua indipendenza da poco. Scoprirono di aver frequentato entrambi lo stesso liceo, solo con qualche anno di scarto e si persero in aneddotti sui professori che avevano avuto in comune. Parlarono un po’ dei propri interessi e finirono a parlare di musica, ricordando poi quel giorno.

«Sai, lasciandomi quel cd mi hai salvato la vita. Avevo dimenticato il mio cd a casa e quella sera avevo un’esibizione importante, sarebbe stato un dramma, considerando che il locale dove dovevo esibirmi è fermo nel Medio Evo e non hanno supporti per chiavette, incredibile.»

«Esibizione? Che tipo di esibizione?»

Lance sorrise sotto i baffi e gli chiese se volesse vedere di cosa stava parlando, guardandolo con i suoi occhi blu brillanti. Shiro era curioso ed estremamente incantato, così accettò. Arrivarono alla scuola di danza in pochi minuti e Lance l’aprì con il suo mazzo di chiavi, dicendogli poi di aspettarlo nella sala dove l’altra volta Evelyn aveva fatto lezione. Shiro si sedette dove gli aveva detto il ragazzo ed attese, mentre quello si cambiava nello spogliatoio. Le luci della sala si abbassarono all’improvviso e la musica, Blossom di Kerli, partì lenta, mentre qualcosa scendeva dal soffitto. Shiro lo guardò bene e riconobbe un cerchio, di quelli che vedeva ogni tanto usare dagli acrobati in televisione. Lance uscì apparì all’improvviso, indossando solo la sua calzamaglia blu e a petto nudo, avvicinandosi al cerchio seguendo il ritmo della musica, che lentamente andava crescendo. Si muoveva sinuoso intorno a quel cerchio, per poi sedercisi dentro, mentre quello iniziava  a risalire, prima di fermarsi a poco più di due metri da terra. Lance era bellissimo mentre eseguiva delle figure sospeso nell’aria, quel cerchio appeso come unico appoggio, e quella visione gli bloccò letteralmente il respiro. Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e quasi non si accorse quando la canzone finì e lentamente il ragazzo tornò con i piedi per terra, il fiato leggermente più corto di prima, ma sorridente.

«Allora?»

«Sei bellissimo.»

«Come scusa?»

Lance arrossì un po’ e ridacchiò lusingato, mentre Shiro si rendeva conto a sua volta della sua goffaggine, arrossendo.

«Cioè, ecco, volevo dire, è stato bellissimo. Avevo visto queste esibizioni sempre solo in tv e uao, non ho parole per descrivere il tutto.»

Lance sorrise orgoglioso.

«Oh, lo so. L’aerial hoop purtroppo è poco conosciuto al di fuori dell’ambito circense, ma in realtà è uno sport molto bello. Io per arrotondare mi esibisco in un locale che solitamente fa burlesque, ma ultimamente ha inserito spettacoli di aerial silk e aerial hoop. Mi fa sentire libero quando sono lì su.»

«Io penso tu sia bravissimo.»

«Ah sì?»

«Sì.»

Lance gli si fece più vicino, guardandolo da sotto le ciglia lunghe, e Shiro lo lasciò avvicinare, fino a quando le sue mani furono sul suo petto. I loro respiri si mischiavano e l’elettricità era palese tra loro. Shiro poteva sentire il calore dell’altro attraverso la maglietta sottile. Per un momento pensò di baciarlo e stava anche per farlo, ma mentre si piegava in avanti, Lance gli sorrise, una punta divertita su quelle labbra.

«Devi guadagnartelo, temo.»

«E cosa dovrei fare?»

«Vuoi provare?»

Si riferiva palesemente all’aerial hoop, che se ne stava appeso sempre lì, ma improvvisamente sembrò a Shiro minaccioso.

«A rompermi il collo?»

«La ricompensa sarebbe un bacio da uno splendido ballerino, non pensi possa valerne la pena?»

«Mi prometti di baciarmi e poi portarmi all’ospedale?»

«Te lo prometto.»

«Posso fidarmi?»

«Sarebbe un peccato se facessi far del male a qualcuno con un viso così bello.»

Shiro sorrise e gli offrì le mani, lasciandosi guidare in quella nuova e totalmente assurda esperienza, sperando di non rimetterci l’osso del collo. Però dentro di sè sapeva che poteva fidarsi, soprattutto quando la ricompensa sarebbe stata davvero un bacio da quel ragazzo così esotico e così affascinante. Si sedette sul cerchio, familiarizzando con quella misera superficie d’appoggio.

«Prometti di riprendermi se cado?»

«Te lo prometto.»

E Lance gli diede un bacio sulla guancia, in anticipazione di quello che avrebbe avuto dopo e Shiro la cosa non dispiacque per niente.




Shikayuki's corner: Perdonatemi la veramente imbarazzante low quality, ma questa storia è stata scritta in un'ora, giusto per cercare di scrivere qualcosa perché questa settimana ho fatto pietà tra studio, lavoro e imprevisti ed ho rischiato di non concludere nulla per il COWT, penalizzando la mia squadra. L'idea iniziale era carina, ma ne è uscito un disastro e mi scuso formalmente con chiunque sia arrivato fino a qui a leggere. Presumibilmente in un futuro la riprenderò in mano e fixerò, promesso c.c
La canzone è Blossom - Kerli , ve la straconsiglio come cantante, vi darà i feels belli, promesso... almeno recuperate quelli che non vi ha dato la storia XD

  
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