Questa
storia si è classificata prima al contest “Citazioni
in cerca d’autore!” di Rosmary.
Le
maschere
imperfette
“I
tradimenti sono solo
maschere cadute,
rivelano di te chi sei e cosa desideri sopra ogni cosa.”
“Le
ho tradite tutte per te.”
Il respiro mi si
disintegra in gola quando James si scansa dal mio ventre per soffiarmi
contro
quelle parole avvelenate. Il cuore mi precipita nel petto –
traditrice,
infedele, puttana.
Distolgo lo sguardo dal suo volto e mi sistemo i riccioli in un
automatismo
nervoso – ma il sorriso beffardo di James mi ricorda, senza
pietà, che resto
un’adultera nel suo letto.
“Soltanto per te.”
Ripete, crudele,
affondandomi la bocca nell’incavo della gola. Il piacere è così intenso
da
strapparmi un gemito inconfessabile.
Scorpius,
perdonami.
“Non devi dirlo...”
mormoro a fatica, le labbra riarse che vorrebbero soltanto schiantarsi
contro
quel suo sorriso freddo come il vetro.
James ride senza
gioia e s’allontana da me. La sensazione d’essere vuota
è peggio d’una
pugnalata al cuore, ma niente è doloroso quanto la sorpresa –
e gli spasmi
di piacere nel mio grembo ancora in fiamme, il senso di colpa che mi
fiorisce
tra le dita.
Resto immobile,
osservandolo mentre si riveste. La schiena in tensione, le linee
affusolate del
ventre... gli occhi gelidi fissi su di me.
“Sono stanco di
questa situazione, Rose. Te lo sei sposata, il tuo maledetto
Serpeverde...
sembravi non vedere nessun altro. Mi hai fatto a pezzi, pur di stare
con lui.”
Vorrei farlo
tacere, ma non posso.
“E poi sei mesi fa,
neanche due anni dopo il vostro fantastico
matrimonio, ti presenti alla
mia porta, fradicia di pioggia, in lacrime...”
“James...”
“Forse
ho sbagliato a sposare Scorpius” quella che gli esce di bocca
è
un’imitazione spietata, ma perfetta, “E ti sei gettata tra le mie
braccia, come
se non avessi nessun altro al mondo. Il modo in cui gridavi quella
notte me lo
ricorderò finché vivo.”
Stringo il lenzuolo
con un movimento convulso.
Ha ragione,
naturalmente. Sono una stupida, incoerente ed egoista ragazzina. Ho
sposato
Scorpius e, per un po’, sono stata felice, perché lo amo più della mia
stessa
vita.
Solo che non
bastava. Non basta mai.
James è sempre
stato oltre. Ha sempre visto oltre le mie ritrosie,
le mie scelte, le
mie maschere imperfette – e quella notte tutto è crollato, io
gridavo e lui
moriva su di me, e mi sentivo così viva, così completa.
Sapevo di star
sbagliando, quando mi sono presentata alla sua porta con gli occhi
febbricitanti, tutta un brivido. Sapevo a cos’andavo incontro... ma non
riuscivo più a resistere – e il volto di Scorpius sembrava
così lontano,
così inessenziale, tutto bruciava sulle labbra di James e a me non
importava,
non importava.
So di amare James in un modo che mi costerà la felicità. Solo che...
che James
è al di là di qualsiasi felicità.
“Ho chiuso, Rose. Non ne vale la pena.”
I miei occhi scattano al suo volto, contratto in una smorfia di
disprezzo che
non riesce a nascondere il dolore, non del tutto.
Sono intrappolata in ciò che sono, murata viva – le maschere
crollano ma non
cadono mai veramente, e la libertà è un miraggio affogato nel sangue.
“Io ti amo” sussurro, la voce rotta dall’affanno, “Ti amo da
non poterlo
sopportare.”
James mi fissa con
gli occhi vuoti di chi ha già perso ogni cosa.
“Vorrei fosse
vero.”
Note dell’Autrice
Non
ho molto da dire su questa storia, se non che è stato un piacere
scriverla.
Per le
caratterizzazioni mi sono ispirata a quelle che ho utilizzato nella mia
long “La
tigre e la neve”:
questa flash può essere considerata un finale alternativo.
In ultimo, voglio
dedicarla a Rosmary, che, oltre ad essere l’autrice della citazione che mi ha ispirata e su cui ho sviluppato la storia, è sempre stata una grande
fan della coppia Rose/James Sirius della mia long.
Buona lettura a tutti!
Mary