Traduttrice:
poldina.
L’autrice originale della storia è Anna
Fugazzi. Per la storia originale in lingua inglese cliccate qui.
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NON BETATO
Scene Extra
#3
Contenuti:
Giorno 89,
sabato, 26
dicembre, Draco, “Dio,
sì, stava
perdendo la capacità di respirare e Harry stava per
ucciderlo, ma che bel modo
di morire.”
Questo pezzo, ambientato durante le
vacanze di
Natale,l’avevo iniziato a scrivere per poi accorgermi subito
che era parecchio
divertente, ma aggiungeva poco o niente alla trama della storia.
Parlava di
quanto fossero tristi e soli (*risatina*) i ragazzi durante le vacanze
di
Natale, quando non avevano nesusn amico e nessuna lezione da
frequentare e
assolutamente niente da fare tranne… uhm…
imparare a conoscersi meglil. Molto
meglio. *coff*
Quindi ho abbandonato la scena, nella
fic ho saltato le
vacanze a piè pari, e la scena è rimasta
nell’oblio, negletta e incompleta, nel
mio hard drive, fino a che Garak21 non mi ha chiesto se avessi mai
scritto
qualcosa ambientato durante le vacanze di Natale.
Sì, le ho detto.
Hai mai pensato di pubblicarlo? ha
chiesto.
No, ho detto.
Be’, fallo, ha detto.
Certo certino, ho detto.
Quindi, eccolo, per Garak21 e
chiunque fosse interessato.
Giorno 89,
sabato
Per certi
versi,
questo è uno dei Natali più belli che abbia mai
vissuto, pensò Draco,
mordicchiando il lobo di Harry, che emise un piccolo gemito, e i due
abbandonarono la loro ennesima sessione di studio. Sì, a
volte era un po’
noioso e si sentiva solo, e gli mancava la sua famiglia e gli amici e
la Villa.
E immaginava che anche a Harry mancasse la tana delle donnole. Ma non
essere
costretti ad andare in classe – o addirittura a uscire dalla
loro stanza –
aveva i suoi vantaggi. Vale a dire, sesso praticamente dove e come
volevano.
Era come se stesse trascorrendo tutte le vacanze in uno stato di
beatitudine
sessuale.
Oggi non ci
siamo neanche
presi la briga di vestirci, pensò Draco, mentre
Harry spingeva via i libri
dal letto con impazienza, poi si buttarono sul letto, e Draco strinse
gli occhi
quando sentì un foglio spiegazzarsi. Probabilmente era il
suo tema di Pozioni,
lungo novanta centimetri, che era atterrato in fondo al mucchio di
libri.
Oh, be’. Ottima
opportunità di esercitarsi con quegli
incantesimi liscianti che aveva incasinato agli esami di Natale.
Più tardi. In
quel momento Harry lo stava distraendo in modo molto efficiente da
tutto tranne
il piacere dei loro corpi, il suo tocco fermo e sicuro mentre leccava
il collo
di Draco, gli mordeva quel punto sul lobo dell’orecchio
– proprio lì, e stava
sorridendo e chiudendo gli occhi dalla gioia nel sentire Draco
rispondere con
tutte le cose che sapeva che piacevano a Harry, le loro bocche calde
l’una
contro l’altra e braccia e gambe avvinghiate, l’uno
in sintonia con l’altro in
modo molto piacevole.
Di sicuro sta andando molto meglio di
quanto avessi pensato,
pensò spingendo Harry sulla sua schiena e strofinando il
naso sul suo collo.
Probabilmente sua madre sarebbe stata felice di sapere che non andare
alla
Villa per Natale non era stato così disastroso come lei
aveva temuto. Non che
Draco glielo avrebbe spiegato. Non solo perché avrebbe avuto
più probabilità di
ricevere uno spettacolare bottino di dolci post nalatizi se sua madre
si fosse
dispiaciuta per lui, ma anche perché non sentiva ci fosse
alcun bisogno di
mandare un gufo che dicesse: “Cara mamma, buon Natale, mi sto
divertendo
tantissimo, Harry ci sa fare da dio
a
letto”.
Infatti in quel momento nella sua
vita c’erano solo due
problemi. Aveva un po’ fame e, francamente, il sedere
cominciava a fargli male.
Non che Harry fosse minimamente
violento, a meno che Draco
non lo volesse, ma il corpo umano non sembrava essere costruito per
fare quel
tipo di cose così tante volte di seguito. E mentre da una
parte era piuttosto
felice di aver fatto così tanto sesso da aver raggiunto il
limite della
sopportazione del suo corpo, dall’altra parte…
beh, ahi. Si ritrasse con un
leggero sibilo quando la mano di Harry scivolò lungo la
parte bassa della sua
schiena e in mezzo alle gambe.
“Stai bene?” gli
mormorò Harry vicino all’orecchio.
“Sì,
bene,” disse Draco senza fiato, poi strinse gli occhi
quando Harry ripeté quello che aveva appena fatto.
“Che
c’è?”
“Ehm…”
si schiarì la gola. “Credo che due volte prima di
pranzo sia il mio limite.”
“Oh.” Harry si
tirò indietro, un po’ deluso, ma comprensivo.
“Non è che non
voglia farlo,” disse Draco, e avvicinò di
nuovo Harry a sé, trattenendo un’esclamazione
quando Harry tornò sulle sue
labbra e i due ripresero ad accarezzarsi. Ma strinse gli occhi quando
Harry
strinse la presa, e si rese conto con sgomento che era un po’
dolorante anche lì.
E che per una volta non era al settimo cielo al pensiero di una sega.
Non gli
mancava molto la sensazione di essere dentro un’altra persona
mentre faceva
sesso – era troppo occupato a godersi la fantastica
sensazione di avere
un’altra persona dentro di lui – ma visto che non
sarebbe accaduto neanche
quello… be’, farsi masturbare da qualcun altro non
era un gran bel rimpiazzo.
Soprattutto dato che anche quello avrebbe comportato un po’
di… dolore.
Hm…
be’…
Avevano già discusso del
sesso orale, prima, con la
Esposito. Harry era sembrato (prevedibilmente) schifiltoso al pensiero.
E non
ne avevano più parlato sul serio, perché di
solito erano troppo impazienti per
prendersi la briga di fare qualcosa di più lento del piacere
reciproco. Ma
forse era ora che Harry superasse quel particolare complesso…
Be’, forse Harry si sarebbe
tirato indietro al pensiero di
dare. Ma se Draco ricordava anche solo vagamente come ci si sentiva
quando non
vedevi l’ora di immergerti dentro qualcuno che poi cambiava
improvvisamente idea,
probabilmente in quel momento non gli sarebbe dispiaciuto ricevere. E
se fosse
andato bene… be’, era un Grifondoro.
Meravigliosamente equanime eccetera
eccetera. Draco ne avrebbe sicuramente tratto qualche vantaggio.
Cominciò a scivolare sopra
il corpo di Harry, cominciando
dal collo, lungo il petto, leccando lentamente e mordendo, e quando
arrivò allo
stomaco iniziò a rallentare, e Harry sorrise, chiudendo gli
occhi dal piacere,
e fece per tirarlo su. Draco lo fermò e scivolò
un po’ più in basso.
Harry si immobilizzò.
Draco alzò gli occhi e videquegli
occhi verdi che lo guardavano con circospezione. Appoggiò il
mento sullo
stomaco di Harry, e i due restarono a guardarsi per un momento. Harry
emise un
suono interrogativo.
“Non voglio tornare
su,” disse Draco con cautela. “E non
voglio fare sesso.” Si schiarì la gola.
“Ma non significa che non possiamo fare
altro che masturbarci a vicenda.”
Gli occhi di Harry erano pieni di
dubbio ed esitanti. “Ehm…
non so se io…”
“Non te lo sto chiedendo.
Ma non mi dispiacerebbe provare a
farlo.”
“Davvero?”
Draco annuì.
“Hai mai…
ehm…”
“Non a un
ragazzo.”
“No, voglio
dire–” Harry si interruppe, sollevando le
sopracciglia. “Vuoi dire che hai fatto…
quello… a una ragazza?”
Draco sorrise, divertito nel vedere
che Harry, ormai
perfettamente a suo agio col sesso in generale, regrediva ancora alla
timidezza
e all’imbarazzo ogni volta che spuntava fuori qualcosa di
nuovo. “Sì, un sacco
di volte.”
“Non ti
dispiaceva?”
Draco scosse la testa.
“E qualcuno l’ha
mai, a te–”
“Oh,
sì,” Draco fece un sorrisetto.
“Tantissime volte.”
Harry arrossì fino alla
punta dei capelli, e Draco dovette
ricordarsi che prenderlo in giro non avrebbe condotto a delle
conclusioni
soddisfacenti. “Cosa si prova?”
“Vuoi che te lo dica, o che
te lo mostri?”
Harry deglutì a fatica, il
cuore che gli batteva
all’impazzata.
“Lascia che te lo
mostri,” disse Draco, e fece un sorrisetto
quando Harry annuì, esitante, e si sollevò sui
gomiti, leccandosi
inconsciamente le labbra mentre guardava Draco.
Riprese il suo viaggio lungo lo
stomaco di Harry fino
all’inguine, poi si fermò, sentendosi
all’improvviso un po’ nervoso. Giusto. In
qualche modo si era momentaneamente dimenticato cosa comportasse
esattamente il
sesso orale. Quello era… si preparò mentalmente e
si costrinse a ignorare la
vocina nella sua testa che spuntò fuori per dirgli che non
l’aveva mai fatto, e
che toccare un altro ragazzo con la mano era solo un peletto diverso
dal
metterselo in bocca, e se poi fosse disgustoso, e se non fosse stato
bravo a
farlo o–
Zittì la vocina e chiuse
gli occhi, cercando di ricordare
quello che aveva fatto Pansy l’ultima volta che erano stati
insieme. Uhm… no,
Pansy era un po’ pervertita, e quello che aveva fatto avrebbe
potuto scioccare
Harry a tal punto da fargli fare un voto di castità per il
resto della
settimana. Però Eileen gli era piaciuta. Lei
aveva… Draco si mosse con
esitazione per leccare Harry, e fu premiato dal sibilo di un respiro
inalato.
Aprì la bocca, premette un bacio a bocca aperta lungo il
lato, fece scivolare
le labbra verso l’alto, toccando a malapena Harry con la
lingua, e dovette
ritrarsi velocemente quando Harry sussultò e i suoi fianchi
scattarono verso
l’alto di riflesso.
“S-scusa,”
balbettò Harry, “io, ehm–”
“Shh.” Draco
riprese il suo percorso verso l’alto, poi il
basso, poi prese un respiro profondo e con esitazione se lo mise in
bocca, e
qualsiasi esitazione avesse provato fu quasi cancellata da un lampo
accecante
di eccitazione scioccata da parte di Harry. Draco alzò lo
sguardo giusto in
tempo per vedere Harry chiudere gli occhi e gettare la testa
all’indietro, ed
ebbe la sensazione disorientante di essere Harry, coi pensieri
razionali
completamente annullati dal piacere sconvolgente che lo travolgeva.
Draco fece un sorrisetto. Finora tutto bene.
“Tutto a posto?”
chiese, lasciandolo andare momentaneamente
per poi tornare, usando un po’ di più la lingua.
Harry annuì
frettolosamente, con gli occhi chiusi stretti, e
si ridistese, la forza nelle sue braccia che cedeva. Si mise una mano
davanti
alla bocca e se la morse, un suono tagliente di piacere che superava la
mascella serrata.
Mm,
sì, molto bene.
“Continuo?”
Harry annuì di nuovo,
prendendo respiri affannosi.
“Come hai detto,
scusa?” lo provocò Draco, con la bocca
aperta sospesa sopra Harry in modo che l’altro potesse
sentire il calore del
suo respiro.
Harry si lasciò andare la
mano, con gli occhi ancora
strizzati, e riuscì a dire, senza fiato: “Ti
prego!”.
“Sicuro?” Draco
lo leccò lentamente, il suo stesso inguine
che iniziava a pulsare dall’eccitazione mentre Harry
rabbrividiva.
“Mmm, sì, oh,
dio, ti prego, cazzo,”
disse Harry senza fiato, e Draco decise di abbandonare
qualsiasi piano di provocarlo o di andare piano; erano entrambi troppo
su di
giri ormai. Riprese Harry in bocca, muovendo la lingua e aumentando la
suzione;
il livello di eccitazione aumentò fino
all’impossibile e sentì l’inizio
dell’orgasmo di Harry, e si spostò prima che Harry
potesse toccargli la testa per
avvertirlo.
“S-scusa, non ce la
f– oh, oddio–” gemette Harry, poi
gettò
la testa all’indietro e venne, e Draco si prese in mano,
pensando che quattro
spinte probabilmente sarebbero bastate e sovrastimando la cifra di due
unità, e
i suoi muscoli si tesero e un’ondata di piacere lo
attraversò.
Mentre il suo respiro tornava
regolare, Draco si rese conto
con un sorriso che Harry era ancora sotto shock. Se ne stava
lì disteso, ancora
incredulo che Draco avesse appena fatto quello che aveva fatto. Che
avesse potuto
provare un tale piacere da un atto così semplice.
Draco sorrise quando Harry
aprì gli occhi e rimase a fissare
il soffitto.
“Tutto bene?”
disse Draco ridendo.
“Ehm...” disse
Harry debolmente. “È stato... dio, è
stato...
ehm”
“Mi pare di capire che ti
sia piaciuto.”
“Cazzo,
sì!” disse
Harry con fervore, e Draco rise di nuovo.
“Che
c’è?” chiese Harry, un po’
sulla difensiva.
“Non sei più la
pudica vergine che ho sposato, vero?” disse
Draco con un sorrisetto, e Harry cercò con la mano un
cuscino per colpirlo.
“È sempre
così... incredibile?” chiese Harry.
Draco scrollò le spalle;
non era sicuro che anche lui fosse
rimasto così sconvolto dopo il suo primo pompino. Forse era
dovuto al Legame, o
al fatto che Harry aveva ancora relativamente poca esperienza. O forse
era
semplicemente dovuto al fatto che Harry era particolarmente sensibile
al sesso
orale.
“Vuoi – vuoi che
io, ehm–”
“Non adesso,”
disse Draco ridacchiando. “Più tardi?”
“Cazzo,
sì. Voglio
dire, quando me l’hai detto, non pensavo che
l’avrei voluto fare ma visto che è
una cosa così fantastica non sarebbe giusto, no?
Perché sicuramente
voglio che me lo rifai,” disse con entusiasmo.
Draco si mise di nuovo a ridere.
“Adesso?!”
Harry alzò gli occhi al
cielo, avendo finalmente
riacquistato l’equilibrio.
“Com’è?” chiese con
curiosità mentre Draco scivolava
vicino a lui per stendersi su un fianco.
“Te l’ho appena
fatto vedere.”
“No, voglio dire,
com’è farlo?”
“Oh. Ehm.” Draco
rimase un istante a pensare. “Okay. Prima
non ero convinto, però, davvero, non è
così male. Cioè, con le ragazze l’avevo
già fatto, quindi non è stato poi così
strano. Anche se ho sentito dire che se
ci vuole tanto tempo, dopo un po’ la mascella comincia a fare
male.”
Harry annuì con aria
pensierosa, facendo scorrere un dito
pigramente lungo il petto di Draco. “Non
è...” scosse la testa, con un
sorrisetto sulle labbra.
“Cosa?”
“Solo – non ero
felicissimo al pensiero di trascorrere le
vacanze senza nessuno dei nostri amici, ma... Devo ammetterlo, non
è così
male.”
“Quale parte non
è male?”
“La parte in cui
è mezzogiorno passato e ancora non ci siamo
vestiti ma abbiamo già scopato due volte e... be’,
abbiamo fatto questo.”
Sorrise. “Ci sono modi peggiori di trascorrere le
vacanze.”
“Già,
anch’io,” rispose Draco con un sorriso.
Harry si mise a ridere e si stese a
pancia in su. “Dio. È
stato intenso.” Fissò il soffitto.
“Penso che mi hai rotto qualche
ingranaggio.”
Draco rise, scuotendo la testa.
“Sei...”
“Cosa?”
“Perché diamine
non hai mai fatto sesso prima?”
Harry aggrottò la fronte.
“Non è stato intenzionale. Mi
sarebbe piaciuto ma... non è mai successo.”
“Perché
no?”
“Non so.” Harry
scrollò le spalle.
“Sei uscito con Cho Chang,
no? Lei non voleva?”
“Non ci mai nemmeno
arrivati a quel punto. Il massimo che
abbiamo fatto è stato un appunto ai Tre Manici di Scopa a
San Valentino. E un
bacio a Natale.”
“Scherzi?”
“No.”
“Io pensavo che tutte le
ragazze a Grifondoro ti sbavassero
dietro.”
“Magari.”
Draco ci rimuginò su.
“Tu quando l’hai
fatto?” chiese Harry.
“Quando ho fatto
cosa?”
“Quando hai perso la
verginità.”
“Quindici anni.
L’avrei fatto prima, ma Pansy non voleva, e
le altre ragazze a Serpeverde... be’, non è mai
capitato.”
“Com’è
stato?”
“Con Pansy? Fantastico. Se
non che lei, ehm, ha sanguinato
un po’, e io mi sono sentito uno schifo dopo. Ma la seconda
volta è andata
bene.”
“Mm.”
“Cosa?”
“Io... ero davvero nervoso,
con te, la prima volta – cioè,
lo vedevo che ti faceva male.”
“Non importa.”
“No... però
io... non sapevo se lo stavo facendo bene,
solo...”
“L’hai fatto
bene.”
“Be’, adesso lo
so...”
Rimasero qualche minuto in silenzio,
ognuno perso nei propri
pensieri; la mano di Harry accarezzava lentamente il petto di Draco.
“Tu eri nervoso?”
chiese infine Harry, curioso.
Draco sollevò le
sopracciglia. Rifletté un momento sul fatto
che se qualcuno, a settembre, gli avesse detto che a Natale si sarebbe
trovato
a discutere di sentimenti con Harry Potter, avrebbe mandato un gufo al
Reparto
Idioti del San Mungo – e ancora di più se avesse
insinuato che avrebbe fatto
sesso con Harry Potter.
Draco scrollò leggermente
le spalle. “Non ho accettato
l’Incantesimo di Serenità solo per te.”
Harry sorrise e lo spinse con la
schiena sul materasso,
facendosi più vicino per appoggiare la testa sul petto di
Draco, con un braccio
steso su di lui e una gamba tra le sue. Draco chiuse gli occhi,
respirando
profondamente, caldo, soddisfatto e... felice. Che strano che
l’odore di quella
stanza, di quel letto, potesse essere così confortante. Un
mix piacevole di
pelle e sudore e olio profumato al miele e sesso. Di due persone
rilassate a
letto, pelle contro pelle, per ore, diventate così tanto
ognuno parte
dell’altro che era ormai quasi impossibile capire dove finiva
uno e iniziava
l’altro.
Si mosse leggermente e
sollevò il mento di Harry. Harry gli
rispose alzando il viso e coprì la bocca di Draco con la
sua, e i due si
scambiarono baci profondi e lunghi mentre Harry gli faceva scorrere le
dita
lungo la nuca e Draco passava lentamente una mano lungo la schiena e il
fianco
di Harry, sorridendo quando colpì un punto particolarmente
sensibile al
solletico che fece allontanare leggermente Harry.
“Sono felice che
l’hai fatto,” mormorò Harry.
“Non so di
cosa io avessi paura di preciso, ma sono contento che tu eri
più coraggioso di
me.”
Draco fece un sorrisetto.
“Non era così difficile, essendo
il marito del Bambino Sopravvissuto per Essere Terrorizzato dal
Sesso.”
Harry alzò gli occhi al
cielo. “Ti direi che è stato bello
vederti accogliere il tuo lato Grifondoro,” disse in tono
sardonico, “ma non
voglio provocarti a; lanciarmi fatture e asportarmi degli organi
vitali.”
Draco sghignazzò.
“Non penso proprio; ho un interesse
particolare in alcune di quelle parti vitali. E poi non
c’è nulla di Grifondoro
nell’essere arrapato e non poterne più di carezze
e basta.”
“Mm. Lo
immagino...” Harry fece scorrere le dita attraverso
i capelli di Draco e mosse lentamente le labbra lungo il collo
dell’altro e
dietro all’orecchio, avvicinandosi, ormai per metà
sopra di lui, e Draco pensò
vagamente che, entrambi così umidicci di sudore e
appiccicosi, avrebbe dovuto
essere imbarazzante o leggermente schifoso. Ma non lo era. Era bello.
Più di
bello, anzi – era a dir poco fantastico, e il suo corpo stava
iniziando a
fargli sapere esattamente quanto fosse fantastico. Era meraviglioso
quello che
un Legame riusciva a fare.
Sentì il divertimento di
Harry attraverso il Legame. “A
proposito di organi vitali e di essere stanco di carezze e
basta...” disse
Harry, iniziando a scivolare lentamente verso il basso, attraversando
il petto
di Draco e lo stomaco.
“Mh... stai per... oh...
ricambiare il favore?” chiese
Draco, un po’ senza fiato quando la lingua di Harry prese a
molestargli
l’ombelico. Cavolo, Harry lo sapeva che quello lo lasciava
sempre un po’...
frastornato.
“Mmhhm...” Harry
continuò il suo percorso verso il basso,
senza fretta, e non si fermò quando raggiunse la sua meta:
prese Draco in bocca
con un unico lungo movimento.
Draco prese un respiro profondo,
tremando quando la lingua
di Harry iniziò ad accarezzarlo. Per Merlino, aveva
dimenticato quanto fosse
bello. Come aveva fatto a dimenticarlo? O forse era più
bello di quanto fosse
mai stato, a causa del Legame?
È
stata un’idea meravigliosa,
si congratulò tra sé e sé –
e poi qualsiasi pensiero gli scomparve dalla mente
quando Harry iniziò a impegnarsi davvero a tirare fuori da
Draco ogni brivido
che avesse in corpo, e attraverso il Legame sentì la
concentrazione assoluta di
Harry, intento ad ascoltare le reazioni di Draco con ogni fibra del suo
essere.
E ci stava riuscendo anche benissimo.
“Oh... Ooh dio...”
disse in un respiro, inconsapevole che avrebbe parlato ad alta voce
finché non
sentì la propria voce e poi un risolino da parte di Harry, e
gli si mozzò il
fiato. L’effetto della risata mormorata, mentre Draco era
sprofondato nella
bocca di Harry, era da far venire le vertigini.
“Che
c’è... di divertente?” riuscì
a mormorare.
“Mm, sei molto...
reattivo,” disse Harry piano, e Draco aprì
gli occhi abbastanza a lungo da vedere gli occhi Harry quasi brillare
di verde
intenso, prima che tornasse al suo compito, e vederlo fare
quell’atto,
sentirlo, e l’ondata di emozioni della sicurezza di Harry ora
che Draco era
ridotto a un ammasso di gelatina senza forze, tutto quello gli fece
capovolgere
gli occhi e abbandonare qualsiasi affettazione di distacco o
dignità. Era
troppo bello per non godersi ogni minuto. Draco non aveva idea se la
tecnica di
Harry fosse inaspettatamente magistrale o se facesse completamente
schifo, ma
non gliene importava niente. Era come se lo stesse spingendo
più su, sempre più
su, il calore che si accumulava e luci brillanti che si accendevano e
spegnevano dietro agli occhi chiusi...
Dio, sì, per Merlino,
stava per perdere la capacità di
respirare e Harry stava per ammazzarlo, ma, dio, che bel modo di
morire. Inarcò
la schiena, afferrò la testiera del letto per non tirare i
capelli di Harry,
completamente stupito al livello febbricitante della sua eccitazione,
vagamente
conscio che stava gemendo in continuazione e incapace di decidere se
avesse
bisogno che Harry continuasse per quindici anni di fila o che lo
facesse venire
subito, prima che gli venisse un
infarto.
“Shhh.” Senza
fare forza, Harry gli tenne giù i fianchi che
stava muovendo inconsapevolmente, poi lo afferrò un
po’ più forte, diede quel
pelo di suzione in più e Draco sentì
l’ondata dell’orgasmo sconvolgerlo dentro;
si rese conto che non aveva avvertito Harry e forse Harry non avrebbe
voluto
ripetere l’esperienza se si fosse trovato con una boccata di
– cavolo, troppo
tardi – e si frantumò completamente quando venne,
tremando e urlando, così
forte e così a lungo che sembrava che in tutta la sua vita
non avesse mai fatto
altro che venire e venire.
Draco cercò di riprendere
fiato, frastornato e completamente
distrutto, con gli occhi chiusi, mentre dei tremori post-orgasmo
continuavano a
percorrerlo. Aprì gli occhi e lo guardò confuso
mentre Harry rideva debolmente.
“Che
c’è?” mormorò.
“Mm. Sei molto... ehm...
bello quando vieni,” disse Harry
con voce grave.
“Sì?”
Chiuse gli occhi; tutto il corpo gli... ronzava, tipo,
dall’appagamento.
“Di solito non riesco a
vederlo,” disse Harry piano. “Sei...
ti lasci andare. È... è bello.”
“Mi hai rotto qualcosa
dentro. Ne sono convinto. Per
Merlino.” Draco tenne gli occhi chiusi e si chiese vagamente
se a un certo
punto avesse perso i sensi. Si chiese se stesse per perderli adesso.
Gli
sembrava che stesse a tanto così per svenire.
Harry ridacchiò.
“Mettiti a dormire,” disse, e risalì
lungo
il letto; Draco lo prese tra le braccia.
“Vuoi che...
ehm...” iniziò Draco, un po’ riluttante,
senza
sapere come avrebbe fatto a ricambiare il favore se Harry
gliel’avesse chiesto.
Harry ridacchiò.
“Non mi sembra che ne saresti in grado
adesso. Dopo?”
“Oh
sì.” Sbadigliò.
“Sì, certo. Diamine,”
mormorò, iniziando
ad addormentarsi. “Le vacanze di Natale più belle
di sempre.”