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Autore: Anna Fugazzi    11/02/2018    2 recensioni
Cronologia, scene tagliate, articoli riguardanti "Bond". In altre parole, nulla di interessante se non per chi ha letto "Bond".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Traduttrice: poldina. L’autrice originale della storia è Anna Fugazzi. Per la storia originale in lingua inglese cliccate qui.

Beta-reader: NON BETATO

Scene Extra #3

Contenuti:

Giorno 89, sabato, 26 dicembre, Draco,Dio, sì, stava perdendo la capacità di respirare e Harry stava per ucciderlo, ma che bel modo di morire.”

Questo pezzo, ambientato durante le vacanze di Natale,l’avevo iniziato a scrivere per poi accorgermi subito che era parecchio divertente, ma aggiungeva poco o niente alla trama della storia. Parlava di quanto fossero tristi e soli (*risatina*) i ragazzi durante le vacanze di Natale, quando non avevano nesusn amico e nessuna lezione da frequentare e assolutamente niente da fare tranne… uhm… imparare a conoscersi meglil. Molto meglio. *coff*

Quindi ho abbandonato la scena, nella fic ho saltato le vacanze a piè pari, e la scena è rimasta nell’oblio, negletta e incompleta, nel mio hard drive, fino a che Garak21 non mi ha chiesto se avessi mai scritto qualcosa ambientato durante le vacanze di Natale.

Sì, le ho detto.

Hai mai pensato di pubblicarlo? ha chiesto.

No, ho detto.

Be’, fallo, ha detto.

Certo certino, ho detto.

Quindi, eccolo, per Garak21 e chiunque fosse interessato.

Giorno 89, sabato

Per certi versi, questo è uno dei Natali più belli che abbia mai vissuto, pensò Draco, mordicchiando il lobo di Harry, che emise un piccolo gemito, e i due abbandonarono la loro ennesima sessione di studio. Sì, a volte era un po’ noioso e si sentiva solo, e gli mancava la sua famiglia e gli amici e la Villa. E immaginava che anche a Harry mancasse la tana delle donnole. Ma non essere costretti ad andare in classe – o addirittura a uscire dalla loro stanza – aveva i suoi vantaggi. Vale a dire, sesso praticamente dove e come volevano. Era come se stesse trascorrendo tutte le vacanze in uno stato di beatitudine sessuale.

Oggi non ci siamo neanche presi la briga di vestirci, pensò Draco, mentre Harry spingeva via i libri dal letto con impazienza, poi si buttarono sul letto, e Draco strinse gli occhi quando sentì un foglio spiegazzarsi. Probabilmente era il suo tema di Pozioni, lungo novanta centimetri, che era atterrato in fondo al mucchio di libri.

Oh, be’. Ottima opportunità di esercitarsi con quegli incantesimi liscianti che aveva incasinato agli esami di Natale. Più tardi. In quel momento Harry lo stava distraendo in modo molto efficiente da tutto tranne il piacere dei loro corpi, il suo tocco fermo e sicuro mentre leccava il collo di Draco, gli mordeva quel punto sul lobo dell’orecchio – proprio lì, e stava sorridendo e chiudendo gli occhi dalla gioia nel sentire Draco rispondere con tutte le cose che sapeva che piacevano a Harry, le loro bocche calde l’una contro l’altra e braccia e gambe avvinghiate, l’uno in sintonia con l’altro in modo molto piacevole.

Di sicuro sta andando molto meglio di quanto avessi pensato, pensò spingendo Harry sulla sua schiena e strofinando il naso sul suo collo. Probabilmente sua madre sarebbe stata felice di sapere che non andare alla Villa per Natale non era stato così disastroso come lei aveva temuto. Non che Draco glielo avrebbe spiegato. Non solo perché avrebbe avuto più probabilità di ricevere uno spettacolare bottino di dolci post nalatizi se sua madre si fosse dispiaciuta per lui, ma anche perché non sentiva ci fosse alcun bisogno di mandare un gufo che dicesse: “Cara mamma, buon Natale, mi sto divertendo tantissimo, Harry ci sa fare da dio a letto”.

Infatti in quel momento nella sua vita c’erano solo due problemi. Aveva un po’ fame e, francamente, il sedere cominciava a fargli male.

Non che Harry fosse minimamente violento, a meno che Draco non lo volesse, ma il corpo umano non sembrava essere costruito per fare quel tipo di cose così tante volte di seguito. E mentre da una parte era piuttosto felice di aver fatto così tanto sesso da aver raggiunto il limite della sopportazione del suo corpo, dall’altra parte… beh, ahi. Si ritrasse con un leggero sibilo quando la mano di Harry scivolò lungo la parte bassa della sua schiena e in mezzo alle gambe.

“Stai bene?” gli mormorò Harry vicino all’orecchio.

“Sì, bene,” disse Draco senza fiato, poi strinse gli occhi quando Harry ripeté quello che aveva appena fatto.

“Che c’è?”

“Ehm…” si schiarì la gola. “Credo che due volte prima di pranzo sia il mio limite.”

“Oh.” Harry si tirò indietro, un po’ deluso, ma comprensivo.

“Non è che non voglia farlo,” disse Draco, e avvicinò di nuovo Harry a sé, trattenendo un’esclamazione quando Harry tornò sulle sue labbra e i due ripresero ad accarezzarsi. Ma strinse gli occhi quando Harry strinse la presa, e si rese conto con sgomento che era un po’ dolorante anche lì. E che per una volta non era al settimo cielo al pensiero di una sega. Non gli mancava molto la sensazione di essere dentro un’altra persona mentre faceva sesso – era troppo occupato a godersi la fantastica sensazione di avere un’altra persona dentro di lui – ma visto che non sarebbe accaduto neanche quello… be’, farsi masturbare da qualcun altro non era un gran bel rimpiazzo. Soprattutto dato che anche quello avrebbe comportato un po’ di… dolore.

Hm… be’…

Avevano già discusso del sesso orale, prima, con la Esposito. Harry era sembrato (prevedibilmente) schifiltoso al pensiero. E non ne avevano più parlato sul serio, perché di solito erano troppo impazienti per prendersi la briga di fare qualcosa di più lento del piacere reciproco. Ma forse era ora che Harry superasse quel particolare complesso…

Be’, forse Harry si sarebbe tirato indietro al pensiero di dare. Ma se Draco ricordava anche solo vagamente come ci si sentiva quando non vedevi l’ora di immergerti dentro qualcuno che poi cambiava improvvisamente idea, probabilmente in quel momento non gli sarebbe dispiaciuto ricevere. E se fosse andato bene… be’, era un Grifondoro. Meravigliosamente equanime eccetera eccetera. Draco ne avrebbe sicuramente tratto qualche vantaggio.

Cominciò a scivolare sopra il corpo di Harry, cominciando dal collo, lungo il petto, leccando lentamente e mordendo, e quando arrivò allo stomaco iniziò a rallentare, e Harry sorrise, chiudendo gli occhi dal piacere, e fece per tirarlo su. Draco lo fermò e scivolò un po’ più in basso.

Harry si immobilizzò. Draco alzò gli occhi e videquegli occhi verdi che lo guardavano con circospezione. Appoggiò il mento sullo stomaco di Harry, e i due restarono a guardarsi per un momento. Harry emise un suono interrogativo.

“Non voglio tornare su,” disse Draco con cautela. “E non voglio fare sesso.” Si schiarì la gola. “Ma non significa che non possiamo fare altro che masturbarci a vicenda.”

Gli occhi di Harry erano pieni di dubbio ed esitanti. “Ehm… non so se io…”

“Non te lo sto chiedendo. Ma non mi dispiacerebbe provare a farlo.”

“Davvero?”

Draco annuì.

“Hai mai… ehm…”

“Non a un ragazzo.”

“No, voglio dire–” Harry si interruppe, sollevando le sopracciglia. “Vuoi dire che hai fatto… quello… a una ragazza?”

Draco sorrise, divertito nel vedere che Harry, ormai perfettamente a suo agio col sesso in generale, regrediva ancora alla timidezza e all’imbarazzo ogni volta che spuntava fuori qualcosa di nuovo. “Sì, un sacco di volte.”

“Non ti dispiaceva?”

Draco scosse la testa.

“E qualcuno l’ha mai, a te–”

“Oh, sì,” Draco fece un sorrisetto. “Tantissime volte.”

Harry arrossì fino alla punta dei capelli, e Draco dovette ricordarsi che prenderlo in giro non avrebbe condotto a delle conclusioni soddisfacenti. “Cosa si prova?”

“Vuoi che te lo dica, o che te lo mostri?”

Harry deglutì a fatica, il cuore che gli batteva all’impazzata.

“Lascia che te lo mostri,” disse Draco, e fece un sorrisetto quando Harry annuì, esitante, e si sollevò sui gomiti, leccandosi inconsciamente le labbra mentre guardava Draco.

Riprese il suo viaggio lungo lo stomaco di Harry fino all’inguine, poi si fermò, sentendosi all’improvviso un po’ nervoso. Giusto. In qualche modo si era momentaneamente dimenticato cosa comportasse esattamente il sesso orale. Quello era… si preparò mentalmente e si costrinse a ignorare la vocina nella sua testa che spuntò fuori per dirgli che non l’aveva mai fatto, e che toccare un altro ragazzo con la mano era solo un peletto diverso dal metterselo in bocca, e se poi fosse disgustoso, e se non fosse stato bravo a farlo o–

Zittì la vocina e chiuse gli occhi, cercando di ricordare quello che aveva fatto Pansy l’ultima volta che erano stati insieme. Uhm… no, Pansy era un po’ pervertita, e quello che aveva fatto avrebbe potuto scioccare Harry a tal punto da fargli fare un voto di castità per il resto della settimana. Però Eileen gli era piaciuta. Lei aveva… Draco si mosse con esitazione per leccare Harry, e fu premiato dal sibilo di un respiro inalato. Aprì la bocca, premette un bacio a bocca aperta lungo il lato, fece scivolare le labbra verso l’alto, toccando a malapena Harry con la lingua, e dovette ritrarsi velocemente quando Harry sussultò e i suoi fianchi scattarono verso l’alto di riflesso.

“S-scusa,” balbettò Harry, “io, ehm–”

“Shh.” Draco riprese il suo percorso verso l’alto, poi il basso, poi prese un respiro profondo e con esitazione se lo mise in bocca, e qualsiasi esitazione avesse provato fu quasi cancellata da un lampo accecante di eccitazione scioccata da parte di Harry. Draco alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere Harry chiudere gli occhi e gettare la testa all’indietro, ed ebbe la sensazione disorientante di essere Harry, coi pensieri razionali completamente annullati dal piacere sconvolgente che lo travolgeva.

Draco fece un sorrisetto. Finora tutto bene.

“Tutto a posto?” chiese, lasciandolo andare momentaneamente per poi tornare, usando un po’ di più la lingua.

Harry annuì frettolosamente, con gli occhi chiusi stretti, e si ridistese, la forza nelle sue braccia che cedeva. Si mise una mano davanti alla bocca e se la morse, un suono tagliente di piacere che superava la mascella serrata.

Mm, sì, molto bene. “Continuo?”

Harry annuì di nuovo, prendendo respiri affannosi.

“Come hai detto, scusa?” lo provocò Draco, con la bocca aperta sospesa sopra Harry in modo che l’altro potesse sentire il calore del suo respiro.

Harry si lasciò andare la mano, con gli occhi ancora strizzati, e riuscì a dire, senza fiato: “Ti prego!”.

“Sicuro?” Draco lo leccò lentamente, il suo stesso inguine che iniziava a pulsare dall’eccitazione mentre Harry rabbrividiva.

“Mmm, sì, oh, dio, ti prego, cazzo,” disse Harry senza fiato, e Draco decise di abbandonare qualsiasi piano di provocarlo o di andare piano; erano entrambi troppo su di giri ormai. Riprese Harry in bocca, muovendo la lingua e aumentando la suzione; il livello di eccitazione aumentò fino all’impossibile e sentì l’inizio dell’orgasmo di Harry, e si spostò prima che Harry potesse toccargli la testa per avvertirlo.

“S-scusa, non ce la f– oh, oddio–” gemette Harry, poi gettò la testa all’indietro e venne, e Draco si prese in mano, pensando che quattro spinte probabilmente sarebbero bastate e sovrastimando la cifra di due unità, e i suoi muscoli si tesero e un’ondata di piacere lo attraversò.

Mentre il suo respiro tornava regolare, Draco si rese conto con un sorriso che Harry era ancora sotto shock. Se ne stava lì disteso, ancora incredulo che Draco avesse appena fatto quello che aveva fatto. Che avesse potuto provare un tale piacere da un atto così semplice.

Draco sorrise quando Harry aprì gli occhi e rimase a fissare il soffitto.

“Tutto bene?” disse Draco ridendo.

“Ehm...” disse Harry debolmente. “È stato... dio, è stato... ehm”

“Mi pare di capire che ti sia piaciuto.”

Cazzo, sì!” disse Harry con fervore, e Draco rise di nuovo.

“Che c’è?” chiese Harry, un po’ sulla difensiva.

“Non sei più la pudica vergine che ho sposato, vero?” disse Draco con un sorrisetto, e Harry cercò con la mano un cuscino per colpirlo.

“È sempre così... incredibile?” chiese Harry.

Draco scrollò le spalle; non era sicuro che anche lui fosse rimasto così sconvolto dopo il suo primo pompino. Forse era dovuto al Legame, o al fatto che Harry aveva ancora relativamente poca esperienza. O forse era semplicemente dovuto al fatto che Harry era particolarmente sensibile al sesso orale.

“Vuoi – vuoi che io, ehm–”

“Non adesso,” disse Draco ridacchiando. “Più tardi?”

Cazzo, sì. Voglio dire, quando me l’hai detto, non pensavo che l’avrei voluto fare ma visto che è una cosa così fantastica non sarebbe giusto, no? Perché sicuramente voglio che me lo rifai,” disse con entusiasmo.

Draco si mise di nuovo a ridere. “Adesso?!”

Harry alzò gli occhi al cielo, avendo finalmente riacquistato l’equilibrio. “Com’è?” chiese con curiosità mentre Draco scivolava vicino a lui per stendersi su un fianco.

“Te l’ho appena fatto vedere.”

“No, voglio dire, com’è farlo?”

“Oh. Ehm.” Draco rimase un istante a pensare. “Okay. Prima non ero convinto, però, davvero, non è così male. Cioè, con le ragazze l’avevo già fatto, quindi non è stato poi così strano. Anche se ho sentito dire che se ci vuole tanto tempo, dopo un po’ la mascella comincia a fare male.”

Harry annuì con aria pensierosa, facendo scorrere un dito pigramente lungo il petto di Draco. “Non è...” scosse la testa, con un sorrisetto sulle labbra.

“Cosa?”

“Solo – non ero felicissimo al pensiero di trascorrere le vacanze senza nessuno dei nostri amici, ma... Devo ammetterlo, non è così male.”

“Quale parte non è male?”

“La parte in cui è mezzogiorno passato e ancora non ci siamo vestiti ma abbiamo già scopato due volte e... be’, abbiamo fatto questo.” Sorrise. “Ci sono modi peggiori di trascorrere le vacanze.”

“Già, anch’io,” rispose Draco con un sorriso.

Harry si mise a ridere e si stese a pancia in su. “Dio. È stato intenso.” Fissò il soffitto. “Penso che mi hai rotto qualche ingranaggio.”

Draco rise, scuotendo la testa. “Sei...”

“Cosa?”

“Perché diamine non hai mai fatto sesso prima?”

Harry aggrottò la fronte. “Non è stato intenzionale. Mi sarebbe piaciuto ma... non è mai successo.”

“Perché no?”

“Non so.” Harry scrollò le spalle.

“Sei uscito con Cho Chang, no? Lei non voleva?”

“Non ci mai nemmeno arrivati a quel punto. Il massimo che abbiamo fatto è stato un appunto ai Tre Manici di Scopa a San Valentino. E un bacio a Natale.”

“Scherzi?”

“No.”

“Io pensavo che tutte le ragazze a Grifondoro ti sbavassero dietro.”

“Magari.”

Draco ci rimuginò su.

“Tu quando l’hai fatto?” chiese Harry.

“Quando ho fatto cosa?”

“Quando hai perso la verginità.”

“Quindici anni. L’avrei fatto prima, ma Pansy non voleva, e le altre ragazze a Serpeverde... be’, non è mai capitato.”

“Com’è stato?”

“Con Pansy? Fantastico. Se non che lei, ehm, ha sanguinato un po’, e io mi sono sentito uno schifo dopo. Ma la seconda volta è andata bene.”

“Mm.”

“Cosa?”

“Io... ero davvero nervoso, con te, la prima volta – cioè, lo vedevo che ti faceva male.”

“Non importa.”

“No... però io... non sapevo se lo stavo facendo bene, solo...”

“L’hai fatto bene.”

“Be’, adesso lo so...”

Rimasero qualche minuto in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri; la mano di Harry accarezzava lentamente il petto di Draco.

“Tu eri nervoso?” chiese infine Harry, curioso.

Draco sollevò le sopracciglia. Rifletté un momento sul fatto che se qualcuno, a settembre, gli avesse detto che a Natale si sarebbe trovato a discutere di sentimenti con Harry Potter, avrebbe mandato un gufo al Reparto Idioti del San Mungo – e ancora di più se avesse insinuato che avrebbe fatto sesso con Harry Potter.

Draco scrollò leggermente le spalle. “Non ho accettato l’Incantesimo di Serenità solo per te.”

Harry sorrise e lo spinse con la schiena sul materasso, facendosi più vicino per appoggiare la testa sul petto di Draco, con un braccio steso su di lui e una gamba tra le sue. Draco chiuse gli occhi, respirando profondamente, caldo, soddisfatto e... felice. Che strano che l’odore di quella stanza, di quel letto, potesse essere così confortante. Un mix piacevole di pelle e sudore e olio profumato al miele e sesso. Di due persone rilassate a letto, pelle contro pelle, per ore, diventate così tanto ognuno parte dell’altro che era ormai quasi impossibile capire dove finiva uno e iniziava l’altro.

Si mosse leggermente e sollevò il mento di Harry. Harry gli rispose alzando il viso e coprì la bocca di Draco con la sua, e i due si scambiarono baci profondi e lunghi mentre Harry gli faceva scorrere le dita lungo la nuca e Draco passava lentamente una mano lungo la schiena e il fianco di Harry, sorridendo quando colpì un punto particolarmente sensibile al solletico che fece allontanare leggermente Harry.

“Sono felice che l’hai fatto,” mormorò Harry. “Non so di cosa io avessi paura di preciso, ma sono contento che tu eri più coraggioso di me.”

Draco fece un sorrisetto. “Non era così difficile, essendo il marito del Bambino Sopravvissuto per Essere Terrorizzato dal Sesso.”

Harry alzò gli occhi al cielo. “Ti direi che è stato bello vederti accogliere il tuo lato Grifondoro,” disse in tono sardonico, “ma non voglio provocarti a; lanciarmi fatture e asportarmi degli organi vitali.”

Draco sghignazzò. “Non penso proprio; ho un interesse particolare in alcune di quelle parti vitali. E poi non c’è nulla di Grifondoro nell’essere arrapato e non poterne più di carezze e basta.”

“Mm. Lo immagino...” Harry fece scorrere le dita attraverso i capelli di Draco e mosse lentamente le labbra lungo il collo dell’altro e dietro all’orecchio, avvicinandosi, ormai per metà sopra di lui, e Draco pensò vagamente che, entrambi così umidicci di sudore e appiccicosi, avrebbe dovuto essere imbarazzante o leggermente schifoso. Ma non lo era. Era bello. Più di bello, anzi – era a dir poco fantastico, e il suo corpo stava iniziando a fargli sapere esattamente quanto fosse fantastico. Era meraviglioso quello che un Legame riusciva a fare.

Sentì il divertimento di Harry attraverso il Legame. “A proposito di organi vitali e di essere stanco di carezze e basta...” disse Harry, iniziando a scivolare lentamente verso il basso, attraversando il petto di Draco e lo stomaco.

“Mh... stai per... oh... ricambiare il favore?” chiese Draco, un po’ senza fiato quando la lingua di Harry prese a molestargli l’ombelico. Cavolo, Harry lo sapeva che quello lo lasciava sempre un po’... frastornato.

“Mmhhm...” Harry continuò il suo percorso verso il basso, senza fretta, e non si fermò quando raggiunse la sua meta: prese Draco in bocca con un unico lungo movimento.

Draco prese un respiro profondo, tremando quando la lingua di Harry iniziò ad accarezzarlo. Per Merlino, aveva dimenticato quanto fosse bello. Come aveva fatto a dimenticarlo? O forse era più bello di quanto fosse mai stato, a causa del Legame?

È stata un’idea meravigliosa, si congratulò tra sé e sé – e poi qualsiasi pensiero gli scomparve dalla mente quando Harry iniziò a impegnarsi davvero a tirare fuori da Draco ogni brivido che avesse in corpo, e attraverso il Legame sentì la concentrazione assoluta di Harry, intento ad ascoltare le reazioni di Draco con ogni fibra del suo essere.

E ci stava riuscendo anche benissimo. “Oh... Ooh dio...” disse in un respiro, inconsapevole che avrebbe parlato ad alta voce finché non sentì la propria voce e poi un risolino da parte di Harry, e gli si mozzò il fiato. L’effetto della risata mormorata, mentre Draco era sprofondato nella bocca di Harry, era da far venire le vertigini.

“Che c’è... di divertente?” riuscì a mormorare.

“Mm, sei molto... reattivo,” disse Harry piano, e Draco aprì gli occhi abbastanza a lungo da vedere gli occhi Harry quasi brillare di verde intenso, prima che tornasse al suo compito, e vederlo fare quell’atto, sentirlo, e l’ondata di emozioni della sicurezza di Harry ora che Draco era ridotto a un ammasso di gelatina senza forze, tutto quello gli fece capovolgere gli occhi e abbandonare qualsiasi affettazione di distacco o dignità. Era troppo bello per non godersi ogni minuto. Draco non aveva idea se la tecnica di Harry fosse inaspettatamente magistrale o se facesse completamente schifo, ma non gliene importava niente. Era come se lo stesse spingendo più su, sempre più su, il calore che si accumulava e luci brillanti che si accendevano e spegnevano dietro agli occhi chiusi...

Dio, sì, per Merlino, stava per perdere la capacità di respirare e Harry stava per ammazzarlo, ma, dio, che bel modo di morire. Inarcò la schiena, afferrò la testiera del letto per non tirare i capelli di Harry, completamente stupito al livello febbricitante della sua eccitazione, vagamente conscio che stava gemendo in continuazione e incapace di decidere se avesse bisogno che Harry continuasse per quindici anni di fila o che lo facesse venire subito, prima che gli venisse un infarto.

“Shhh.” Senza fare forza, Harry gli tenne giù i fianchi che stava muovendo inconsapevolmente, poi lo afferrò un po’ più forte, diede quel pelo di suzione in più e Draco sentì l’ondata dell’orgasmo sconvolgerlo dentro; si rese conto che non aveva avvertito Harry e forse Harry non avrebbe voluto ripetere l’esperienza se si fosse trovato con una boccata di – cavolo, troppo tardi – e si frantumò completamente quando venne, tremando e urlando, così forte e così a lungo che sembrava che in tutta la sua vita non avesse mai fatto altro che venire e venire.

Draco cercò di riprendere fiato, frastornato e completamente distrutto, con gli occhi chiusi, mentre dei tremori post-orgasmo continuavano a percorrerlo. Aprì gli occhi e lo guardò confuso mentre Harry rideva debolmente.

“Che c’è?” mormorò.

“Mm. Sei molto... ehm... bello quando vieni,” disse Harry con voce grave.

“Sì?” Chiuse gli occhi; tutto il corpo gli... ronzava, tipo, dall’appagamento.

“Di solito non riesco a vederlo,” disse Harry piano. “Sei... ti lasci andare. È... è bello.”

“Mi hai rotto qualcosa dentro. Ne sono convinto. Per Merlino.” Draco tenne gli occhi chiusi e si chiese vagamente se a un certo punto avesse perso i sensi. Si chiese se stesse per perderli adesso. Gli sembrava che stesse a tanto così per svenire.

Harry ridacchiò. “Mettiti a dormire,” disse, e risalì lungo il letto; Draco lo prese tra le braccia.

“Vuoi che... ehm...” iniziò Draco, un po’ riluttante, senza sapere come avrebbe fatto a ricambiare il favore se Harry gliel’avesse chiesto.

Harry ridacchiò. “Non mi sembra che ne saresti in grado adesso. Dopo?”

“Oh sì.” Sbadigliò. “Sì, certo. Diamine,” mormorò, iniziando ad addormentarsi. “Le vacanze di Natale più belle di sempre.”

  
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