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Autore: ThePirateSDaughter    12/02/2018    3 recensioni
“Insomma, che fior fior di matrimonio è stato! Non saprei dire quale sia stato il momento migliore, ma opterei per quando il piede ti si è impigliato nella passerella…”
“Che ne dici di quando tu hai fatto cadere le fedi? Eh?”
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In a world of fools
 
I believe in you. 
You know the door to my very soul. 
You're the light in my deepest darkest hour. 
You're my saviour when I fall. 
 
Fuori la luce sta iniziando ad abbassarsi. Non fa più così caldo, settembre sta finendo, ma all’interno di quella stanza inizia a concentrarsi una lieve, opprimente afa. Ciononostante, Hajime non si staccherebbe mai e poi mai dalle spalle di Tooru.
Le stringe un po’ di più, spiegazzando di poco la giacca dal costoso taglio sartoriale. Figurarsi se quello lì si sarebbe mai tirato indietro su cose del genere in circostanze simili. La vibrazione che avverte nel petto di Tooru quando ride piano si trasmette dolce a tutto il corpo di Hajime, che continua a muoversi piano, le mani del suo ex alzatore che gli cingono delicatamente la schiena. È la quarta volta che quella canzone occidentale un po'vecchia risuona – ora giunge un po’ attutita, dall’altra sala – e ballarla con lui è così… Bello. Ma deve anche essere così stupido: due uomini grandi e grossi che muovono appena i piedi in un goffo tentativo di lento – o perlomeno, lui deve sembrare abbastanza impacciato, mentre Tooru si starà muovendo con grazia, ma al momento non lo sta guardando: ha il volto posato sulla sua spalla. Iniziano a sudargli appena le mani, quando sente attaccare la seconda metà della canzone; la fede gli scivola attorno all’anulare.
“Iwa-chan, sai che tra poco inizieranno a chiedersi che fine abbiamo fatto…?” interloquisce Tooru a voce molto bassa, quasi divertita, senza smettere di girare sul posto.
“Mh”.
Tooru ride ancora, appena. Le sue braccia sembrano stringerlo ancora di più e il cuore di Hajime si gonfia.
“Ti amo, Iwa-chan”.
“Mh”.
“Santo cielo, che romanticone che sei”.
Hajime si chiede come diamine faccia a scherzare in un momento simile – ma forse, in fondo, lo sa – e non riesce davvero a impedirsi di ridere. Dura poco, meno di cinque secondi, ma è il suono più dolce del mondo e Tooru non riesce a crederci, come ogni volta. Non riesce a credere alla persona che tiene tra le braccia, a quanto sia suo, a quanto lui e tutta la situazione riescano ed essere così… così…
Deglutisce, dandosi un contegno “Insomma, che fior fior di matrimonio è stato! Non saprei dire quale sia stato il momento migliore, ma opterei per quando il piede ti si è impigliato nella passerella…”
“Che ne dici di quando tu hai fatto cadere le fedi? Eh?”
“Cattivo, Iwa-chan, sapevi benissimo che c’era una dannata vespa che stava attentando alla mia vita!”
“Un uomo poco sotto il metro e novanta spaventato da una vespa, molto bene. Allora quando hai scambiato la sorella della maîtresse per sua madre?”.
Sente distintamente Tooru sbuffare. “La permanente è fuori moda” borbotta sulla difensiva.
Hajime solleva lo sguardo, eloquente e appena perplesso, ad incontrare quello dell’altro. Cinque secondi dopo stanno ridendo, piano, come due idioti.
Fuori la canzone si avvia lentamente al termine. Loro non accennano a fermarsi. Le ultime risate muoiono sulle labbra di Hajime, la cui guancia torna sulla spalla dell’altro; Tooru china la testa sulla sua a toccargliela, in silenzio; una mano si toglie dalla sua schiena e recupera la destra di Hajime, stringendola e tremando appena.
“Certo” puntualizza mormorando “se fosse stato il mio matrimonio, non avrei mai scelto quella sala”.
Hajime non risponde.
“O il colore del farfallino. Malva, sul serio? Ti spegne”
Hajime non parla. Gli si sta spezzando il cuore.
Deve capirlo anche Tooru – o deve sperimentarlo anche lui – perché pochi secondi dopo sospira profondamente, rassegnato, e stringe più forte la sua mano. Hajime reprime con tutte le sue forze qualsiasi cosa stia minacciando di uscirgli dalla gola; un singhiozzo, un ringhio, un urlo.
“Sarai felice, e lo sai”
“Non è…”
“Sarai felice. Non ce l’ho con te e non ce l’avrò mai, lo sai”
“Non è questo il punto” Hajime sgualcisce definitivamente la spalla destra della giacca di Tooru “Lei non è te… io… tutto questo è sbagliato…”
“Non è nulla che non ci siamo già detti in tutti questi mesi, Iwa-chan”
Per quanto la voce di Tooru possa suonare tranquilla e rassicurante, Hajime percepisce, come ha sempre fatto, che è l’ennesima facciata. Ne hanno parlato, ne hanno parlato anche troppo e ogni volta è stato un colpo al cuore, una preparazione a questo momento e a quelli del resto della giornata, quando ha avvertito lo sguardo stoico di Tooru mentre infilava la fede al dito di Kotoko, quando ha fatto di tutto per non lanciargli sguardi continui mentre pronunciava i voti, quando ha finto risate e cameratismo abbracciato al suo migliore amico, all’amore della sua vita, reggendo i calici di champagne in una mano che non sa come ha fatto a non far tremare per tutto il tempo. Ne hanno parlato; ma questo non cambia niente.
“Questo dovrebbe essere il giorno più felice della mia vita”. Gli si spezza la voce.
“Iwa-chan...”
Mentre la canzone muore, Tooru lo stringe con più forza e affondano l’uno dentro l’altro, dimenticandosi degli abiti che vengono spiegazzati o del fiore all’occhiello di Hajime che viene appiattito contro il petto di Tooru e a come potranno spiegare dove siano stati e perché ci abbiano messo tanto tempo a fare qualsiasi cosa dovessero fare in quella stanzetta bassa e buia, distante un paio di sale da quella del ricevimento.
“Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo” esce strozzata la voce di Tooru, contro la sua giacca.
“Avrei dovuto dirtelo più spesso” trema Hajime “Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amerò per sempre”.
Continua a tremare quando più tardi, con immensa forza, si costringono a lasciarsi andare.
Ti amo.
Trema mentre, dopo essersi passato con forza le mani sulla faccia, sospira e incede verso la sala principale.
Ti amo.
Trema fino in fondo all’anima, continuando a sentire sulla schiena lo sguardo di Tooru che, appoggiato allo stipite della porta con le mani in tasca, rimane indietro.
 
'cause we're living in a world of fools 
breaking us down, 
when they all should let us be. 
We belong to you an
d me. 
 
 
 
 
 
 
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MI SONO FATTA MALE DA SOLA *piange*
 
“PI’, SMETTILA DI BUTTARE ANGST SU QUESTE DUE STELLE!”
LO FARÒ, giuro T___T poveri amori. La prossima cosa che scriverò su di loro sarà zuccherosa e felice! #credici
QUESTA è la canzone che ispirò il tutto e che ascoltano anche questi due piccini mentre ballano. E oddio, se ascoltate il testo, si addice perfettamente a loro! 
 
Venite a sputarmi addosso tramite il simpatico pulsante delle recensioni <3
Oppure rivolgetevi presso il banchetto a destra per ricevere dei pomodori da tirarmi **
   
 
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