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Autore: DaIsY_Day    13/02/2018    0 recensioni
Storia di una coccinella e di un gatto, e l'amore indefinibile che li lega indissolubilmente, un legame forse forte quanto il destino stesso.
Perché la vita è un gioco, e tu devi giocare.
Perché ogni azione ha una conseguenza, e la devi subire.
Perché l'amore è un gioco crudele, dove spesso, alla fine, si finisce per perdere.
Questa é la storia di come tutto é finito, di come uno sbaglio, una semplice incomprensione, possa distruggere tutto nel giro di pochi giorni. E di come tutto comincerà.
Per Ladybug e Chat Noir é ora di affrontare la verità che si cela dietro le loro maschere, le bugie con cui si sono nascosti, ma saranno abbastanza forti?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Ladybug aprì gli occhi non riuscì a vedere nulla eccetto due occhi gialli che illuminavano un viso malizioso e impertinente.

"My Lady!" canticchiò allegramente Chat. Ladybug diede un'occhiata veloce al posto, ma non riuscì a riconoscerlo. A prima vista direi che è un magazzino... è pieno di vestiti ma... non so...

"Ti piace questo posto Bugaboo? Me lo ha prestato il nostro adorato amico HawkMoth, perciò più tardi lo ringrazieremo~!"

Chat Blanc le girò intorno, facendo ruotare nella sua destra il bastone argentato. Ladybug tentò di divincolarsi sulla sedia a cui era legata, ma le corde erano troppo strette.

"Oh no no no~!" Il ragazzo schioccò la lingua, divertito, e le si avvicinò da dietro, circondandola con le braccia. Prese ad accarezzarle la testa amorevolmente.

"Tesoro~... non te ne puoi andare adesso... non ci siamo ancora divertiti!" Le sussurrò ad un orecchio.

A quelle parole Ladybug si agitò ancora di più, ma tentò di dissimulare. Se voleva sopravvivere e liberare Chat doveva fargli credere di avere lui il comando. Almeno per ora.

Posso farcela... per il bene di Chat... e il mio... devo, devo farcela.

Raddrizzò la schiena e puntò il suo sguardo in un qualsiasi punto nell'oscurità.

"Cosa vuoi farmi Chat Noir?"

Chiese Ladybug con un tono neutro e privo di emozioni. Il ragazzo la prese improvvisamente per la gola, stringendo le sue dita sulla sua trachea.

"IO SONO CHAT BLANC! DILLO!"

Ladybug alzò lo sguardo verso il cielo, stringendo i denti e annaspando per un po' di ossigeno. Chat Blanc strinse la presa.

"DILLO!"

Ladybug aprí e chiuse la bocca un po' di volte, gemendo dal dolore.

"...C-Chat...Bl... Bl-l-l-an...c..."

Il ragazzo mollò la presa, soddisfatto. Le sue labbra si aprirono in un sorriso.

"Visto? Non era tanto difficile~!"

Ladybug respirava a fatica, i polmoni in fiamme. Tossì per un po', evitando con cura di incrociare lo sguardo con l'essere che aveva preso il posto del suo amico e compagno.

Chat... perché ti è successo tutto questo?

Chat camminò per la stanza buia ancora per qualche secondo, poi tornò da lei con due dadi in mano. Sorrise.

"Facciamo un gioco M'Lady~"

Lei non lo guardò. Strinse i denti e aspettò che continuasse.

"Mhh allora... vediamo, è come obbligo e verità, va bene~? Ma i turni lo decidono i dadi, ed esiste solo la verità! Ogni volta che esce una coppia di numeri uguali è il tuo turno. Il resto è il mio. Va bene, Bugaboo~?"

Ladybug restò ferma, in silenzio.

"Lo prenderò per un sì! Inizio io~!"

Chat tirò i dadi.
Ladybug continuò a fissare la parete davanti a lei.

"Ah! Due e sei, è il mio turno~!"

Il ragazzo non si fermò neanche per pensare.

"Per prima cosa dimmi com'è che conosci Adrien Agreste."

Ladybug puntò il suo sguardo su di lui velocemente, con gli occhi spalancati e confusi.

"C-Come... come lo conosci tu?"

Chat scoppiò a ridere. Poi si avvicinò alla ragazza e le accarezzò una guancia.
Ladybug lo osservava, incredula.

Lo schiaffo fu veloce ed inaspettato.

Quando lei se ne rese conto il dolore si stava già diffondendo per tutta la guancia. Ladybug trattenne il respiro per qualche secondo, tentando di recuperare quel minimo di contegno che le serviva per affrontare Chat Blanc. Quando si girò verso il felino, lui le sorrideva straffottente.

"Mia cara Ladybug, non ti ricordi le regole del gioco? È il mio turno, io faccio la domanda e tu rispondi e basta, sono stato abbastanza chiaro??"

A lei non restò che annuire.

"Ottimo. Ed ora potresti gentilmente rispondere alla mia domanda~?"

Ladybug strinse i denti, ma decise di affrontare il perverso gioco di quel Gatto mentre cercava un modo per fuggire.

"Conosco Adrien Agreste perché vado a scuola insieme a lui."

Il sorriso di Chat Blanc morí sulle sue labbra. Strabuzzó gli occhi un paio di volte, in una espressione che lo faceva sembrare realmente stupito da quella rivelazione. E per un attimo, per un breve istante, i suoi occhi si velarono di una tale innocenza che Ladybug si chiese se il suo amico fosse ancora cosciente, sotto la maschera di Chat Blanc.
Ma fu solo un secondo.

"Ah bene bene... dunque andate a scuola insieme..."

Ladybug sospirò.
Chat la colpí con un altro schiaffo, sempre nella stessa guancia.

"Questo è per avermi fatto aspettare."

Ladybug gemette piano.

"È il tuo turno M'Lady, ma non posso slegarti, tu mi capisci... spero non ti dispiaccia che sia io a tirare per te~!"

E così dicendo fece cadere i dadi per terra.

"Tre e quattro, ahh che sfortuna~!" ghignò soddisfatto. Ladybug si limitò a fissarlo.

"Tocca ancora a me eh? Dunque... dimmi di questo Adrien, siete molto amici?"

Ladybug cercò di non perdere tempo questa volta. Il dolore dei due schiaffi era ancora vivo e presente.

"No. Qualche volta parliamo, ma non siamo amici."

Chat annuí pensoso.
Tirò i dadi di nuovo.

"Uno e cinque! Vediamo... dimmi... perché provi tutto questo odio per Adrien Agreste?"

Ladybug gemette sotto il peso dei ricordi che la schiacciava ogni volta che ricordava il rifiuto di Adrien. Non poteva certo dire la verità al suo attuale nemico.

"Io non lo odio."

Chat le si avvicinò furente. Le prese il mento fra le dita e la costrinse a guardarlo negli occhi.

"NON MENTIRE!"

Ladybug tremò. Il suo sguardo vagava nei dintorni, alla ricerca disperata di qualcosa che l'aiutasse a liberarsi da quella situazione.

"I-Io non m-m-mento!"

Uno schiaffo la colpí di nuovo.  Ladybug si costrinse a non gridare.

"Non mentire mia piccola Lady... o il gioco finirà~."

Chat la osservava minaccioso. La giovane ragazza non poté che arrendersi all'evidenza che Chat la odiava, e il perché aveva a che fare con Adrien.

Che sia geloso di lui?

Ladybug sapeva dei sentimenti del Gatto verso di lei, ma non era mai riuscita ad accettarli prima a causa del suo amore per Adrien, ed ora per paura che il suo compagno potesse rifiutarla una volta scoperta la sua vera identità. In fondo Adrien aveva rifiutato Marinette, perciò niente poteva garantirle che non sarebbe stata rifiutata anche da Chat.

"Io... sì, hai ragione, io odio Adrien Agreste. Lui mi ha insultata e disprezzata, mi ha fatto soffrire e ha ucciso una parte importante di me."

Chat schioccò la lingua, impaziente.

"Parla chiaramente, o il gioco finirà. E finirà anche la tua vita."

Ladybug rabbrividì.

"Lui... Adrien... lui mi ha rifiutato."

Chat alzò la mano, minaccioso.

"STO DICENDO LA VERITÀ!"

Lui spalancò gli occhi.

"Io... sto dicendo la verità..." lacrime calde scesero gentili sul suo viso. Chat non poté fare a meno di continuare ad ascoltarla.

"Un anno fa ho dichiarato il mio amore ad Adrien... ma lui mi ha rifiutata senza darmi una vera spiegazione. Così questa primavera sono tornata da lui, e gli ho chiesto di accettare i miei sentimenti, o almeno dirmi perché li rifiutava. E lui... lui mi ha detto che non mi amava... che non mi aveva mai amato... e questo perché lui ama un'altra. Mi ha detto di lasciarlo stare, che non avevo possibilità, che non le avevo mai avute! Lui...LUI!"

I singhiozzi le impedirono di finire la frase. Le lacrime oscuravano la sua vista, ma poteva immaginare il sorriso soddisfatto di Chat Blanc.
Chat l'afferrò per i capelli, costringendola ad alzare il viso mentre lui la guardava dall'alto.

"Continua."

Dagli occhi di Ladybug scesero ancora più lacrime. Sentiva lo stomaco stringersi in una presa dolorosa, ma non poteva dimenticare che quella era una lotta contro HawkMoth. E lei era la supereroina di Parigi. Era suo compito fermarlo.

"No. È il mio turno. Stiamo giocando Chat, vero?"

Chat la guardò per qualche secondo, poi sorrise ampiamente.

"Giusto~! Questo è lo spirito my Lady~!"

Le lasciò il viso in un gesto poco delicato e prese i dadi da terra.

"Tocca a te." mormorò più a se stesso che alla ragazza davanti a lui mentre tirava i dadi.

"Doppio tre. Sei fortunata~."

Chat rimase in piedi dietro di lei.

"Chiedimi quello che vuoi, risponderò~."

Ladybug colse l'occasione al volo.

"Perché mi odi?

Chat le accarezzò i capelli. Poi si abbassò, fino ad arrivare a sussurrarle all'udito.

"Perché tu mi hai spezzato il cuore. Perché tu hai rifiutato il mio amore. Insomma, per le stesse ragioni per cui tu odi Adrien Agreste."

Ladybug tentò di girarsi di scatto, ma il movimento fu bloccato dalle corde che la tenevano ferma sulla sedia.

"Tu... cosa stai dicendo? Cosa vuoi dire, che tu... TU!..."

Chat sorrise. Ladybug aprì gli occhi smisuratamente.

La ragazza aprì la bocca per ribattere, ma non fece in tempo a proferire parola che il tetto del magazzino crollò con un boato. Chat fece appena in tempo ad afferrare Ladybug e buttarla più in là con ancora la sedia attaccata lei, mentre dal fumo nero della caduta uscivano farfalle violacee.

"Dov'è Ladybug?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti per aver letto questo secondo capitolo! Se la storia vi è piaciuta fatemelo sapere, e se invece vi ha fatto schifo... fatemelo sapere lo stesso! Le critiche costruttive sono sempre ben accette~!

 

 

  
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