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Autore: SasuSweeTeme    16/02/2018    1 recensioni
[Fem!SasukexNaruto]
Virago è un termine generalmente utilizzato per indicare una donna che, nell'aspetto fisico e soprattutto nel pensare e nell'agire, ha tratti significativi del sesso maschile, pur conservando una forte sensualità tipicamente femminile.
La parola aveva connotazione positiva in contesto mitologico, in cui venivano descritte delle donne eroiche.
Dalla storia:
in un primo momento pensò che per quanto poco gli interessasse la religione lo stava tentando abbastanza con quel miracolo, reso reale dall'inebriante odore dell'ammorbidente dell'altra a pochi centimetri dalla faccia.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Passarono due settimane dall’incontro di fuoco, quattordici giorni in cui Naruto ebbe l’occasione di conoscere lei e il suo carattere, di capire quanto in là poteva spingersi prima di ritrovarsi una delle graziose mani dell’Uchiha stampata contro la guancia.
Scoprì che Sasuko aveva preso lezioni di violino da piccola, che le piaceva l’inverno perché il caldo proprio non lo sopportava e che oltre a far parte del comitato scolastico era anche un membro della squadra di pallavolo.
E lui a quella notizia aveva socchiuso le labbra in una “o” sorpresa prima di farle tendere in un sorriso, perché il ruolo ricoperto dalla ragazza, quello dello schiacciatore laterale, era forse quello più faticoso ed impegnativo; lasciando da parte la preparazione fisica, la mora doveva occuparsi delle palloni più complicati, ma anche di rimettere in gioco quelli che avevano eluso i svariati schemi di gioco.

Inoltre, la coincidenza che anche l’altra, tra tutti i club del loro istituto, giocasse proprio a pallavolo era tanto assurda quanto divertente, quasi fosse tutto un piano preimpostato per farli incrociare in qualche modo.

Era da pochissimo tempo, infatti, che lui aveva lasciato il club di basket per diventare palleggiatore della squadra maschile. Assurdo.

Della sua ala scoprì che non le dava fastidio il contatto fisico -cosa che lui aveva inizialmente pensato- ma che piuttosto le dava fastidio essere circondata da troppe persone, che per quanto fosse una buona capoclasse e sapesse sempre come comportarsi in realtà era molto timida, che poteva raggiungere un particolare tono di rosso se esposta a una pioggia di complimenti e che aveva le mani piccole, tanto che quando una di queste era stretta nella sua le dita pallide di lei sembravano ancor più minuscole.

Ma soprattutto, di Sasuko scoprì che gli piaceva. Pure parecchio.

 


 

 

Avevano iniziato a tornare a casa insieme dopo gli allenamenti.
Avevano iniziato a tornare a casa insieme dopo gli allenamenti e, come per magia, i quarantacinque minuti di cammino che Itachi si premurava di evitarle con l’auto ogni mattina diventavano i più piacevoli della sua giornata.
Seppur abituata ai lineamenti affilati e il fascino diabolico della sua famiglia -o in generale ai canoni estetici giapponesi- era innegabile che Naruto con le sue spalle larghe, la mascella squadrata, i capelli biondi e l’incredibile e serafico azzurro dei suoi occhi vispi fosse bello.
Ma proprio bello bello, il genere di bellezza che non si sarebbe nemmeno lontanamente sognata di accostare a Neji, presidente del consiglio da cui si era sentita attratta per un breve periodo in prima superiore.
In aggiunta all’aspetto cherubico, comunque, il tempo passato in compagnia dell’altro era reso stimolante dalle chiacchiere scambiate tra un passo stanco e l’altro, un placebo alle giunture che facevano male dopo le ore intense passate in palestra.
Come aveva potuto appurare dopo la visita a casa del fratello Naruto era un conversatore, un ragazzo solare che aveva il talento di sciogliere ogni nodo di tensione e di trovare un argomento da discutere anche con l’intellettuale più illustre della facoltà più complicata, avvolgendo tutti in una luce calda e un’atmosfera piacevole.
Sapeva essere anche una spina nel fianco, un testone a cui la ragione andava sbattuta in faccia più volte prima che questi decidesse di accettarla invece di sbattervi contro la testa, indubbiamente, e a volte la sua mania di sdrammatizzare lo spingeva a fare battute inappropriate, ma bastata rivolgergli un’occhiataccia -o comunque fargli notare la cosa- per ottenere da lui un sorriso imbarazzato e pentito che, da solo, sarebbe bastato a sciogliere le calotte polari.
Un sorriso bello proprio come lui.

Fu un pomeriggio particolare quello in cui formulò l’ipotesi che forse, forse, un po’ le piaceva.
Un pomeriggio in cui Naoko poté assistere alla giovane cognata che si strozzava con la sua stessa saliva mentre era china sui compiti di geometria.
Forse le piaceva un po' tanto.






Scrivo pochissimo, lo so, ma se scrivessi tanto finirei per far accadere le cose troppo velocemente e mi dispiacerebbe. 
(e sembrerebbe tutto un rant arrabbiato in stile anziano che si lamenta delle tempistiche di un cantiere, non un bello spettacolo)

  
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