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Autore: HermioneJeanGranger97    18/02/2018    1 recensioni
"Vi starete chiedendo chi io sia, bene è la stessa domanda che mi pongo io da quando sono qui."
Questa è la storia di come l'amore possa distruggerti e salvarti.
Di come l'amicizia non sia solo un legame di conoscenza.
Di come le persone migliori possono diventare le peggiori e viceversa.
L'importante è non mollare mai, perché nella vita Never Say Never (mai dire mai).
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 11


E’ passata una settimana dalla mia festa di compleanno e tra me ed Alex le cose vanno a gonfie vele.
Devo ammettere però che quando io e Alex siamo usciti dalla stanza delle Necessità, ero parecchio infastidita. Ancora adesso se ripenso al modo in cui ha apostrofato Malfoy, un senso di fastidio si agita nello stomaco.
Sono riuscita comunque a limitare i danni che Malfoy gli ha provocato con le poche cose che so sul Pronto Soccorso, perciò adesso si ritrova solo l’occhio sinistro leggermente violaceo.
Più di una volta, sia quella sera che questa settimana, avevo avuto la voglia e la curiosità di chiedere ad Alex il perché l’avesse chiamato in un modo così maligno e cosa dovessi sapere che Malfoy sa, invece.
Non ne ho mai avuto il coraggio. Si lo so, sono una Grifondoro, il coraggio dovrebbe essere pane per i miei denti, ma voi non avete idea di quanto Alex mi abbia spaventato quella sera.
So che si dice di non stuzzicare mai quelli buoni e tranquilli, perché quando si arrabbiano, sanno essere anche peggio di coloro che hanno la testa calda.
Credo sia adatto per uno come Alex.
In questi giorni è stato perfetto. Mi veniva a prendere ogni mattina davanti alla Sala Comune e andavamo insieme a fare colazione, anche se poi ognuno finiva sul proprio tavolo di appartenenza. Quest’oggi invece, l’ho convinto a pranzare con noi e sono stata contenta di vederlo a suo agio con le mie cugine ed Eve.
Poi siamo sempre andati a lezione insieme se ce l’avevamo in comune, altrimenti ci salutavamo con un bacio prima di raggiungere le rispettive lezioni.
Ogni pomeriggio siamo stati insieme a studiare, parlare, scherzare e non sono mai stata più contenta di così.
Alex si è mostrato sempre perfetto, perciò non voglio rovinare il tutto per la mia stupida curiosità. Stiamo insieme da una settimana, magari non si sente pronto a raccontarmi una cosa così grande. Immagino sia importante, perché altrimenti non si sarebbe arrabbiato così tanto con Malfoy quando ha cercato di dirmelo.
Malfoy.
Per quanto riguarda quel maledetto rovina feste, non gli ho rivolto più la parola. In un paio di occasioni ha cercato di darmi da parlare con battutine del tipo “La festa di compleanno come è andata?”, oppure “ Ti sei divertita rossa, con quel damerino pazzo?”. L’ho semplicemente ignorato e l’ho scacciato dalla mia mente, come una mosca fastidiosa.
Dopo essercene andati, Malfoy mi aveva rifilato quello sguardo deluso e per una frazione di secondo mi aveva destabilizzata.
Ma, dopo essere ritornata alla realtà, mi sono resa conto che non può essere deluso proprio di niente. E’ vero, Alex aveva esagerato con le parole, ma lui aveva iniziato il tutto, aveva acceso la mina. In poche parole, se l’era cercata e non dovevo sentirmi in colpa per niente.
Sono i sensi di colpa infondati che riempiono la mia mente, mentre mi dirigo verso la biblioteca.
Per fortuna il professor Delby di Difesa contro le Arti Oscure mi aveva autorizzato l’accesso al Reparto Proibito.
Era la materia più difficile per me quest’anno. Gli argomenti girano tutti verso gli incantesimi di magia oscura.
Non ce li stanno insegnando, ma ce li stanno soltanto mostrando.
Da anni credono che mostrando ai propri studenti cosa il male può creare, dove li può portare e cosa li può far diventare, esempio lampante la figura di Lord Voldemort, li dissuada da prendere quella strada.
Io penso non sia necessario. Voglio dire, la maggior parte dei nostri genitori vengono dalla guerra, dalla lampante dimostrazione di cosa la malvagità possa fare. Dalla distruzione, dalla sofferenza, dalla fatica e dalla paura.
Questo basta e avanza.
E invece doppiamo fare un tema sulla parola “male”.
Perciò ho pensato: quale posto migliore del Reparto Proibito?
Isolato, silenzioso e impregnato di magia oscura. In realtà un po’ mi fa paura, ma se voglio ottenere il massimo dei voti anche in Difesa, qualche sacrificio lo dovrò pur fare.
Ci ho messo una settimana per convincere il prof. Non voleva rilasciarmelo per paura che avessi doppi fini. Ma come gli viene in mente che la studentessa migliore della scuola e figlia di due dei salvatori del mondo magico, abbia secondi fini.
E’ pazzesco. E anche incoerente, se ad ogni lezione sentiamo magia oscura da tutte le parti.
Devo ammettere che essere la figlia di Hermione Granger e Ronald Wesley e nipote del famoso Harry Potter, ha aiutato la mia causa.
Per una volta sono stata contenta di essere vista solo come la figlia e la nipote e non solo come Rose, cosa che preferisco.
Importante è stato anche l’aiuto della Preside, che ha capito che il mio unico scopo è quello scolastico.
Quando mi avvicino all’avvoltoio denutrito di Madame Pince e le mostro il permesso, non mi sfugge lo sguardo scandalizzato e disgustato.
Non mi tocca neanche, dato che me lo rifila tutte le volte che purtroppo la incontro.
Senza dire una parola, prende le chiavi e mi apre il cancello del reparto proibito.
-Quando hai finito, avvisami. Devo chiudere- esclama con disprezzo.
-Grazie- cerco di essere gentile, ma lei mi sbatte il cancello del Reparto Proibito in faccia.
Carina!
Dopodichè inizio a fare un giro per gli scaffali. Sono enormi, alti e tutto sembra così intriso di oscurità, che ho anche paura di rimanere per più di due secondi con lo sguardo fisso su un solo libro.
Dato che sono qui per fare una ricerca, di certo non posso stare qua tutto il tempo a scappare dai libri.
Cerco di capire da cosa possa iniziare, quando sento un rumore alle mie spalle.
Mi giro di scatto spaventata, portando involontariamente una mano sulla bacchetta, ma davanti a me non c’è nessuno. Spostando lo sguardo noto due libri per terra e mi affretto a raccoglierli e a riporli al loro posto.
Do un paio di sguardi in giro e apro bene le orecchie per capire se c’è davvero qualcuno o i libri sono caduti da soli.
Cosa impossibile, imbecille che sono. Come fanno i libri a cadere da soli?
Dopo un paio di secondi, alla mia destra cadono altri libri e per lo spavento caccio un urlo.
-C’è qualcuno?- domando spaventata, dopo aver riposto i libri appena caduti.
Questa volta alzo la bacchetta davanti a me, con l’intento di schiantare qualsiasi deficiente che crede di poter scherzare con la sottoscritta.
-Ti ho spaventata?- mi sussurra una voce all’orecchio e non posso fare a meno di saltare in aria.
Mi giro pronta a  prendere a calci l’idiota, ma due paia di occhi grigio ghiaccio mi immobilizzano sul posto.
Ci impiego un paio di secondi per realizzare che a due centimetri dal mio viso ho quel cretino di Malfoy che sogghigna.
Ce ne impiego altri due per alzare il braccio e con la mano aperta, tiragli il più forte ceffone che la mia forza mi permette.
-Ma sei per caso impazzito?- grido con tutto il fiato di cui dispongo.
Questo ragazzo ogni giorno che passa, si dimostra sempre più deficiente.
Ho ancora il cuore che mi batte all’impazzata e non riesco a riportare il fiato ad una velocità regolare.
-Qua la pazza sei tu- esclama lui, dopo essersi allontanato e aver appoggiato una mano sulla guancia colpita dalla sottoscritta.
-Mi hai spaventato a morte, razza di coglione- esclamo incazzata, portandomi una mano sul cuore, che non vuole tranquillizzarsi.
Non ho mai preso uno spavento del genere.
-Tu hai bisogno di sano relax ragazza. Cos’è il tuo lui non ti soddisfa?- sogghigna, dopo essersi ripreso dal mio schiaffo.
Peccato che non ha nessun diritto di fare il simpaticone e di dare giudizi su nessuno.
-Ne vuoi un altro? No, perché adesso ho riscaldato la destra, ma la sinistra è ancora disponibile- sibilo tra i denti.
-Ti piace violento Weasley? Non me lo sarei aspettato da una suora come te- mi risponde con un sorriso malizioso sulla faccia.
-E io che pensavo avessi più spirito di sopravvivenza-
Ma come osa, sto razza di porco depravato.
-Hai deciso di non rispondere alla domanda. Mhm, interessante- esclama sempre più soddisfatto.
-La smetti di sparare idiozie? Un concetto serio riesci a partorirlo da quella mente depravata?-
-Oh, potrei partorire un sacco di pensieri dalla mia mente depravata, ne vuoi conoscere qualcuno Weasley?-
Ma che diavolo fa? Usa con me il tono da seduttore?
Bene, vuole finire di vivere molto giovane questo ragazzo.
-Ti imbarazzo o ti faccio arrabbiare Rossa? Perché in questo momento sei bordeaux in faccia- esclama con una risatina.
-Secondo te potrei mai essere imbarazzata dai tuoi pensieri maniaci?- gli rispondo con un tono nervoso.
Per quanto mi facciano incazzare le sue parole, non posso mentire a me stessa, se non ammetto che mi imbarazzano un po’.
Come fa ad essere così sfacciato? Un minimo di pudore.
Ma dal suo viso divertito e dal suo sorriso malizioso, noto che non sa neanche cosa possa significare il pudore.
-Ahhh, quindi sei una finta suora. Una di quelle che zitte zitte cavalcano selvaggiamente il proprio uomo-
-Ma senti quello che dici? Fai dannatamente schifo- esclamo imbarazzata.
Non so neanche come si cavalca un uomo. Non so neanche come si faccia l’amore in generale.
Sapete, sono vergine e non me ne vergogno, perché sono una di quelle poche ragazze a cui importa ancora.
Ma la sua sfacciataggine, mi fa vergognare un po’.
-Ne sei sicura? Secondo me ti piacerebbe molto- esclama divertito.
-Secondo me è a te che piacerebbe, idiota - grido arrabbiata, nervosa, infastidita e imbarazzata.
-Proviamo, per capire a chi piacerebbe di più?- e dai suoi occhi passa un velato desiderio.
Ma a me non importa.
-Porco- esclamo, mi giro, prendo un libro a caso sullo scaffale e glielo lancio addietro. Ma i suoi dannati riflessi da portiere fanno si che non lo becchi.
-Dai Weasley, non fare finta di non volerlo … - ridacchia, prima di deviare un altro libro lanciato dalla sottoscritta.
-E’ rabbia o desiderio represso, eh Rossa?- continua, sposandosi in tempo, prima che il terzo libro gli centri la testa.
Maledizione, questo sarebbe stato un bel gol.
-Chi tace acconsente, si dice, sai?- esclama, prima di fare due falcate, raggiungermi e bloccare il polso con cui gli stavo per lanciare il quarto libro.
Avrei puntato le palle sta volta, magari gli sarebbe passata la voglia di fare il simpatico.
-Sono tanti questi libri sai Weasley?-mi riporta alla realtà.
Se qualcuno entrasse in questo momento, non gli darei torto se pensasse male.
Ho la schiena appoggiata agli scaffali, il braccio lanciatore bloccato sopra la testa dalla sua presa ferrea e il suo viso a due centimetri dal mio.
Scariche di brividi e formicolii mi partono dal braccio e si propagano in tutto il corpo.
Lo stomaco non fa altro che attorcigliarsi su se stesso.
Lo sguardo di desiderio che mi trapassa, non mi permette di fare o di muovere nessun muscolo.
Sono bloccata, incastrata, immobile.
Credo di aver perso anche la facoltà di respirare.
Il suo di respiro?
Lo sento sulle labbra, sul naso, su tutto il viso, ed è irregolare, accelerato e ciò mi permette di comprendere che il mio fa altrettanto. Ballano insieme, si assaggiano insieme.
Sa di fresco, come la menta, anche se un forte odore di cioccolato si insinua insistente tra le mie narici.
-Anche adesso mi rifiuteresti, eh Rose?- mi sussurra sulla bocca, tanto che riesco a percepire sulla mia, i movimenti che fa quando parla.
-Tutti questi libri … non basterebbero … per rimetterti la testa … apposto- sussurro con difficoltà, dato che la gola si è del tutto seccata, anche se cerco di utilizzare comunque un tono di disprezzo. Dal sorriso malizioso che gli si forma, non credo di avercela fatta.
-Hai di nuovo sviato la domanda- sussurra sempre maledettamente vicino.
-Perché … non ha bisogno di una risposta- cerco di non lasciarmi sfuggire un gemito, quando la sua presa lascia il mio polso e attraversa con estrema lentezza tutto il braccio.
-Giusto, non ne ha bisogno- esclama, prima di portare la mano che bloccava il mio polso dietro la mia nuca e baciarmi.
Avete capito bene ragazzi: Scorpius Malfoy mi sta baciando. A me, Rose Weasley.
Nell’esatto momento in cui le sue labbra fameliche toccano le mie, da tutti i pori della pelle partono brividi, scariche di energia e desiderio, mai provate prima.
Mi immobilizzano tutta, corpo e mente, tanto che non riesco a decidere se mandarlo al diavolo o rispondere al bacio.
I brividi mi dicono di assecondarlo, che non ho mai provato niente del genere, neanche con Alex.
Oh, mio dio Alex!
Distinto tiro su la bacchetta, che non credevo ancora di avere in mano, e lo schianto.
Malfoy vola con un forte tonfo sugli scaffali della libreria dietro di lui.
Sono scioccata.
Di lui che mi ha baciato, dei brividi di piacere provati, di aver pensato, anche se per una frazione di secondo, di ricambiare quel bacio, di aver pensato ad Alex solo per puro caso e di averlo schiantato.
-Sei impazzita?- mi domanda lui, dopo essersi rialzato e scrollato tutti i libri cadutigli addosso a causa dello schianto. Poi in una frazione di secondo, mi punta la bacchetta addosso.
Di rimando alzo la mia ancora più in alto.
-Il pazzo sei tu. Come osi baciarmi, sono fidanzata- esclamo arrabbiata.
Arrabbiata soprattutto per quello che avrei voluto fare realmente. Ma è di Malfoy che parliamo, non posso essere attratta da uno così. E’ ridicolo.
-Fidanzata? Tremavi, porco Salazar. Tremi anche quando ti bacia quel damerino?-mi domanda infuriato, sempre con la bacchetta puntatami addosso.
Non faccio in tempo a rispondere, che la porta del Reparto Proibito si apre e compare la figura magra di Madame Pince.
-Ma che diavolo avete combinato, razza di maleducati. Sapete quanto valore hanno questi libri eh? Vi voglio dalla Preside, adesso- strilla, ma nessuno dei due osa abbassare né lo sguardo né la bacchetta.
-Mi avete sentita? O devo chiamare direttamente la Preside?- grida ancora più forte Madama Pince.
Appena noto che Malfoy inizia ad abbassare la bacchetta, inizio a farlo anche io.
Ma non smettiamo di guardarci in cagnesco.
-Dalla Preside, adesso- strilla, se è possibile, ancora più forte Madame Pince.
Con un ultima occhiata di odio, ci giriamo per seguire una incazzatissima bibliotecaria, che non smette di borbottare per tutto il tragitto.

***

-Ha capito signora Preside? Il Reparto Proibito. E’ inaccettabile- esclama per quella che sarà la centesima volta l’avvoltoio denutrito.
Sono seduta sulla poltrona della Preside con il furetto rincoglionito a fianco a me.
Non ci credo. Adesso dovrò scontare la mia prima punizione in sette anni di carriera scolastica immacolata, tutto perché l’unico scopo della barbie platinata è rovinarmi la vita.
-Si tranquillizzi Irma, adesso risolverò la faccenda. Ritorni pure in biblioteca- mi colpisce la voce dura della McGranitt.
-Ah Irma, per cortesia, potresti non mettere a posto il Reparto Proibito? Ci penseranno i due ragazzi qua davanti a me. Poi ti farò sapere tutti i dettagli- ritorna a rimbombare la voce dura della McGranitt.
Non so né cosa pensare, né cosa potrei dire per discolparmi.
Mi spavento un pochino, quando la porta dell’ufficio della Preside si chiude dietro Madame Pince.
-Non ho nessunissima voglia di sentire né le vostre ragioni, né le vostre scuse. E’ imperdonabile che due studenti del settimo anno come voi, non abbiano ancora capito che non si usa in quel modo una bacchetta. Potevate farvi del male e, come ha detto giustamente Madama Pince, i libri che sono contenuti nel Reparto Proibito sono antichi e preziosi, non giocattoli. Ho pensato che sabato prossimo, 28 Novembre, per essere sicuri che non vi sbagliaste, alle ore 24.00 vi voglio davanti alla biblioteca. Voglio che sistemiate tutto i libri del Reparto Proibito che avete fatto cadere o che sono fuori posto e tutti i libri che quel giorno, nella biblioteca in comune, i vostri compagni utilizzeranno. Non voglio che facciate neanche un secondo di ritardo. Adesso andate e pensate alle vostre azioni- conclude la McGranitt, prima di ricominciare a guardare le carte su cui si stava occupando prima.
Senza neanche avere il coraggio di guardarla, ci alziamo, la salutiamo e usciamo dall’ufficio.
Avevo una rabbia che mi infuocava dentro e avrei voluto prendere a schiaffi quel cretino che mi stava camminando affianco.
Prima la partita di Quiddich, poi la festa di compleanno rovinata e adesso la mia prima punizione.
Tutto per colpa sua.
-Spero che adesso sarai contento- esclamo ad un certo punto, esasperata dalla rabbia che ho dentro. Devo scaricarla a tutti i costi e dato che lui è la causa di tutti i miei mali, sono legittimata a prendermela con lui.
-Forse non ti sei accorta, ma la punizione me la sono beccata anche io- esclama con nonchalance, come se stessimo parlando del tempo.
Merlino, quanto mi fa innervosire.
-Non importa, questa è solo la conseguenza delle tue azioni, mentre io mi ci sono trovata in mezzo- grido, fermandolo da un braccio.
-In mezzo? Mi hai schiantato- esclama infastidito.
Ah, adesso non è più così tranquillo.
-Mi hai baciata, razza di coglione- gli urlo di rimando.
-E hai il coraggio di dire che non ti è piaciuto? Dai Weasley …-
-Si ho il coraggio, perché sono fidanzata e adesso non riuscirò a non sentirmi in colpa. Tutto quello che vivo o che provo, puntualmente arrivi tu e lo rovini. Prima la partita di Quiddich, poi la festa di compleanno e adesso questo. Tu tiri fuori la parte peggiore di me- esclamo esasperata da tutto, da questo ragazzo e da quello che ne consegue.
Lui sembra all’inizio sorpreso, poi confuso e alla fine arrabbiato.
Si avvicina di nuovo al mio viso e con il solito sorriso malizioso mi sussurra -No, Rose, io tiro fuori la vera te-, prima di girarsi e andare via, lasciandomi lì imbambolata, percossa dai brividi di piacere che non riesco a trattenere.


Ciao a tutti!
Ecco il nuovo capitolo!
Fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio,
Herm :*
   
 
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