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Autore: DaisyCorbyn    18/02/2018    1 recensioni
**IN REVISIONE**
[19 anni dopo] [Next Generation]
Dopo gli avventimenti che hanno scosso Alwys alla fine del suo primo anno ad Hogwarts, la Grifondoro si troverà ad affrontare un nuovo nemico: la Luna d'Argento, un fenomeno che causa effetti oscuri ai licantropi. La soluzione sembra la Pozione Antilupo, ma è veramente ciò di cui Alwys ha bisogno?
Tra la ricerca degli ingredienti e le lezioni, Alwys dovrà anche scontrarsi contro quella figura oscura che cercherà di manipolare la sua mente.
ATTENZIONE: questo è il secondo libro della saga Alwys Dewery, il primo lo trovate nel mio account!
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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3
Dentro l’abisso oscuro
 
Alwys era pietrificata, Ted le diede un colpetto sulla schiena e lei incominciò a camminare «Alwys Dewery.»
«Gioel Foranel» sorrise, ma era come se lo avesse fatto solo per cortesia «Gradirei un posto più tranquillo.»
Harry andò avanti, Alwys lanciò uno sguardo preoccupato verso i suoi amici e seguì Ted verso il salotto: almeno c’era anche lui. Entrarono nello studio del signor Potter e presero posto su due divani in pelle: su uno Ted ed Alwys, sull’altro Foranel ed Harry.
«Non ci siamo presentati per bene» disse appena si sedettero «Faccio parte del Personale di Supporto del Ministro della Magia in persona.»
Lo disse come se la volesse impressionare, ma Alwys non ne capiva molto, quindi si limitò a guardarlo confusa.
«Ho fatto qualcosa?» quella situazione non le piaceva per niente.
«No, tu no» disse scuotendo la testa «Ma chi ti ha presa di mira.»
«Io non so chi sia» lui sorrise e guardò Harry.
«Ciò che è successo a scuola ci ha fatto preoccupare, così abbiamo richiesto una qualche protezione che però ci è stata negata» incominciò a spiegare Harry.
«Perché non abbiamo ritenuto necessario smuovere Auror già impegnati in altro» si intromise Foranel guadagnandosi un’occhiataccia da parte del signor Potter.
«Poi ieri sera è successa quella cosa…» gli occhi dei tre puntarono Alwys, che deglutì.
«Cosa?»
«Qualcuno è entrato nella tua mente» Ted era diventato incredibilmente serio, come quando entrava in aula per fare lezione.
«È possibile una cosa del genere?» chiese Alwys con un’espressione tra lo stupito e il preoccupato mentre mille domande le balenavano in testa «Come ne siete sicuri?»
«Si chiama Legillimanzia, ma solo maghi molto potenti possono leggere nel pensiero a distanza» Ted le accarezzò le spalle per tranquillizzarla, ma non funzionò.
«La domanda è: cosa ha visto nella tua mente?» disse Foranel sporgendosi in avanti come se fosse molto interessato alla risposta.
«Ero appena arrivata qui» incominciò torturandosi le unghie nervosamente «Ted mi ha accolta e mi ha portata nella mia stanza, era tutto così reale…» abbassò lo sguardo come se l’aiutasse a ricordare meglio «Siamo scesi in salotto, ma tutti erano spariti, poi è spuntata la figura che mi ha attaccato a scuola: ha detto due parole strane e poi un lampo di luce verde ha colpito Ted che è caduto a terra… privo di vita» intrecciò le mani e le strinse così fortemente da sbiancare le nocche.
«Non era reale» Tede la accarezzò dolcemente.
«Ma potrebbe diventarlo» asserì Foranel e automaticamente gli occhi dei tre gli furono addosso «Questa persone non è entrata nella sua mente per sapere dove si trova, perché tanto tutti lo sanno…» puntò gli occhi su Ted «Ma per capire il suo punto debole.»
«Non ha senso» disse Alwys sbattendo le mani sulle gambe e scuotendo la testa «Perché cercare un punto debole se lo sono già di mio? Un incantesimo e sono fuori gioco.»
«Non vuole ucciderti» sottolineò Foranel scandendo ogni lettera «Vuole catturarti.»
La ragazzina si bloccò: voleva piangere, ma non avrebbe dato quella soddisfazione a quell’uomo che già dopo due minuti le stava molto antipatico. Il signor Potter sapeva che Foranel avesse ragione, ma il modo in cui l’aveva detto gli aveva fatto venire un gran prurito alle mani.
«Un motivo in più per far accettare una qualche protezione dal Ministero» optò per una semplice frecciatina.
«Non è così semplice» Foranel accavallò le gambe per mettersi più comodo "«Dopo anni di pace il Ministero non permetterà che venga infranta per un pazzo.»
«Due» puntualizzò Ted assottigliando lo sguardo e attirando l’attenzione di tutti e tre «Uno che sa assoggettare un drago con la magia oscura e l’altro che sa evocare un patronus corporeo.»
«Non cambia molto» controbatté l’uomo facendo spallucce.
«Faremo tutto il necessario» disse fermamente il signor Potter: era così serio che alla fine Foranel cedette con un pesante sospiro.
«Il sogno finisce così?»
«No…» disse Alwys abbassando lo sguardo: fino alla parte del centauro ricordava tutto, ma poi il buio si impossessava dei suoi ricordi « Ero in un bosco, c’era molto freddo e la luna piena, ma non ero trasformata… Ad un tratto una luce ha catturato il mio sguardo: era il riflesso della luna su una piccola gemma nera, subito dopo è arrivato un Centauro che mi ha fatto segno di dargli la pietra e mi ha detto ‘non ti deluderò’.»
Per tutto il racconto aveva tenuto lo sguardo fisso verso Foranel: quel sogno lo faceva da così tanto tempo che ormai Harry e Ted lo sapevano a memoria.
«Una gemma nera? Com’era fatta?»
«Corrisponde alla descrizione della Pietra della Resurrezione» disse Potter precedendo la ragazza.
Alwys lo guardò confusa: non l’aveva mai chiamata in quel modo, perché ora?
«Cosa è la Pietra della Resurrezione?»
«È uno dei Doni della Morte» spiegò Ted serio in viso «Fu perduta vent’anni fa nella Foresta Proibita.»
«Questo sì che è interessante…» disse Foranel assorto nei suoi pensieri.
«Dovremmo parlare con i Centauri per precauzione.»
«Era solo un sogno, perché?» chiese Alwys presa dal panico: era come se volesse a tutti i costi che tutto ciò fosse solo un sogno.
«Non si sa mai… non è niente di preoccupante, ma se la pietra è nelle mani dei Centauri è meglio saperlo.»
Alwys avrebbe voluto controbattere, ma Foranel, risvegliatosi dai suoi pensieri, sospirò pesantemente.
«Va bene… Domani pomeriggio davanti alla fontana del Ministero, vi farò avere un incontro al Wizengamont» disse e guardò dritto negli occhi la ragazza che deglutì «Solo per parlare di ciò che è successo a scuola… Non fatemi pentire di avervi dato la mia fiducia.»
«Non accadrà» rispose Ted accarezzando il dorso della mano di Alwys che leggermente tremava.
«Perché?»
I tre si erano già alzati, ma si bloccarono alla domanda della ragazzina. Alwys alzò il viso puntando gli occhi su quelli di Ted: li aveva lucidi, ma non avrebbe mai pianto davanti a quell’uomo.
«Io non ci sto capendo più niente» disse con la voce che le tremava: più cercava di controllarla, più ne perdeva il controllo «Perché io? Perché ora?»
Avrebbe voluto continuare le domande, ma era come se non avesse più voce. Ted automaticamente si abbassò alla sua altezza per prenderle il viso, ma lei si spostò: non voleva che le persone provassero pietà nei suoi confronti, voleva risposte.
«Non lo sappiamo» rispose Foranel visto che nessuno si apprestava a farlo «A quest’ora avremmo già preso delle contromisure.»
«Ma lo scopriremo» puntualizzò il signor Potter sorridendo «Sei al sicuro qui.»
Alwys si alzò di scatto guardando dritto negli occhi Harry «Così tanto al sicuro che un mago mi sta leggendo la mente ogni volta che vuole.»
«È questo il tuo modo di ricambiare la sua gentilezza?» la rimproverò Foranel.
Per un attimo Alwys tornò lucida, ma la rabbia e il senso di impotenza ripresero il sopravvento: le persone che la circondavano a causa sua erano in pericolo. Ted era in pericolo. Si girò e a passo deciso andò verso la porta, ma si fermò appena mise la mano sul pomello ghiacciato: il freddo del metallo la riportò indietro nel tempo, piccoli frammenti indistinti incominciarono a ricostruire un ricordo lontano, ma allo stesso tempo terribilmente vicino.
«Questa volta il sogno ha continuato» disse rimanendo ferma, ma poi si girò verso i tre che la guardavano ansiosi di sapere il continuo «Incominciai a trasformarmi in un lupo mannaro… il dolore sembrava così reale…» si portò le mani sopra gli avambracci come se avesse paura di risentire da un momento all’altro quel dolore insostenibile dentro le ossa «Il buio si era impadronito dei miei occhi, ma una voce mi rimbombava nelle orecchie: mi implorava pietà… il suo volto si fece sempre più chiaro, non lo ricordo molto bene, doveva avere sulla quarantina d’anni, in carne e con pochi capelli in testa» vide Foranel fremere e ciò le fece pentire di aver raccontato il resto del sogno, ma ormai doveva finire.
«Mi sono avventata su di lui e… l’ho ucciso… c’era sangue dappertutto… lui mi implorava, ma io non riuscivo a fermarmi…» i ricordi riaffioravano insieme al suo discorso, come se fossero esperienze che aveva vissuto anni prima e che avevano aspettato il momento giusto per riemergere «Poi mi sono svegliata.»
La stanza cadde nel silenzio e a tutti e quattro sembrò come se di colpo fosse arrivato l’inverno. Ognuno immerso nei propri pensieri guardava Alwys con aria assente, mentre lei invece cercava di scacciare dalla mente quelle scene. Rimise la mano sul pomello e aprì la porta per correre via verso la sua camera. Sbatté contro qualcuno di cui però non vide il viso e continuò a passo spedito per la sua direzione. Arrivata nella sua stanza, non ci pensò due volte prima di sprofondare il viso sul cuscino: perché a lei? Perché tutto questo? Decise di non piangere, ormai era cresciuta, ma dentro il suo petto era come se qualcuno stesse scavando una voragine. Quello era un sogno, ne era sicura: quella persona la voleva terrorizzare e ci era riuscita. Si portò le braccia al petto nascondendo il viso: sicuramente i Centauri hanno trovato per caso la pietra, non deve essere per forza tutto collegato. Provò a scacciare l’immagine di quell’uomo dalla sua mente, ma era come se fosse stata impressa con il fuoco. Sarebbe andata via, ma si sarebbe aggiunta alle sue innumerevoli cicatrici.
Nonostante volesse stare da sola, il rumore della porta che si stava aprendo le fece capire che qualcuno era entrato. Sperò con tutto il cuore che non fosse Ted.
«Possiamo?» era la voce di Albus: sicuramente c’era anche Rose.
Alwys si alzò di scatto mettendosi seduta: si sistemò una ciocca che le era caduta in mezzo agli occhi e si passò il dorso della mano sulle palpebre .
«Ciao…» disse con voce flebile.
I due amici si sedettero sul letto: Albus le prese una mano accarezzandola, invece Rose si limitò a guardare in giro visibilmente imbarazzata perché molto probabilmente non aveva idea di come comportarsi.
«Cosa è successo?» il primo a parlare fu Albus: aveva l’espressione di uno che stava dicendo ‘dimmi chi devo ammazzare e lo farò’.  
«Niente…» rispose spostando lo sguardo: meno persone faceva preoccupare, meglio era «Cos’è il Wizengamot?»
«Io lo so» disse Rose il cui viso si illuminò: non aveva idea di come far sentire meglio Alwys, ma almeno in questo poteva aiutarla.
«Ci siamo avvicinati per sapere com’è andata, non per sbattere in faccia quanto sei saccente» la punzecchiò Albus beccandosi una linguaccia.
«Tranquillo» disse Alwys accennando un sorriso «L’ho chiesto perché lo hanno nominato, vogliono chiedere una protezione per quello che è successo.»
«Certo, sarebbe la cosa più logica!» borbottò Rose come infastidita dallo stupido comportamento degli adulti «Il Wizengamot è il tribunale magico: è formato da una giuria di maghi e presiede il Ministro della Magia, ma quando non può subentra lo Stregone Capo.»
«Capisco…» rispose immergendosi nei suoi pensieri: dovrò parlare davanti ad un sacco di persone, ne sarò capace?
«Quel tipo chi era?» si vedeva che Albus era stato tutto il tempo a fare avanti e indietro per il salotto in preda all’ansia.
«Quello era Foranel» Alwys già aveva dimenticato il suo nome «Fa parte del Ministero della Magia.»
«In che sezione precisamente?»
Alwys fece spallucce: quelle informazioni in quel momento per lei erano secondarie.
«Comunque mio padre conosce benissimo Octavius Murray, il Ministro della Magia.»
«Questo vuol dire che accetteranno?» chiese Alwys con un barlume di speranza.
«Sicuramente sì» rispose Albus sorridendo contagiando la ragazza.
Le faceva piacere avere i suoi amici accanto, anni prima avrebbe preferito rimanere sola in una situazione del genere, ma c’era qualcosa che stava cambiando in lei… in meglio ovviamente. Preferì, però, non affrontare con loro la discussione nel particolare: non perché non si fidasse, semplicemente in quel momento aveva solo bisogno di non pensarci, di far passare un po’ di tempo, così che il boccone amaro di tutte le sue domande che non avevano trovato risposta scendesse giù. Nonostante il volto dell’uomo impresso nella sua fragile mente.
«Ci sarò sempre per te» le sussurrò Albus all’orecchio.
E lei non poteva chiedere di meglio: la sua vita era passata da essere presa in giro dai suoi compagni babbani ad avere tanti amici. Nonostante quel sogno la stesse turbando nel profondo, era come se vedesse un piccolo spiraglio di luce in quell’abisso oscuro.
Ad un tratto un gufo beccò la sua finestra mostrando la lettera che teneva con il becco.
«Di chi sarà?» chiese Albus inclinando la testa.
Alwys si alzò, prese un biscotto dal cassetto accanto al letto e fece a cambio con la lettera. Con Adeline si era scambiata davvero tante lettere: le aveva chiesto più volte di venire dai Potter o a casa sua, ma lei aveva risposto che suo padre teneva molto alle vacanze per insegnarle qualche incantesimo.
«Così sono più preparata e incomincio a difendermi da Breanne» le aveva scritto in una lettera.
Breanne: ad Alwys prudevano le mani ogni volta che sentiva quel nome.
Aprì la lettera che il gufo dalle piume dorate aveva portato e si sedette sul davanzale della finestra: le piaceva molto stare lì, soprattutto perché vedeva i passanti camminare, ma loro non potevano vedere lei.
 
Cara Alwys,
Ho imparato un incantesimo davvero bello: serve a disarmare un mago. È molto difficile perché se il mago è più forte di te non funziona, ma ci sto lavorando, soprattutto a far volare la bacchetta nella mia mano, cosa che sicuramente imparerò fra anni.
Pancake a forma di personaggi della Disney? Che bello, anche io li vorrei! Mia madre già è tanto se fa la spesa.

 
Quanto avrebbe voluto incontrare i suoi genitori: dalle poche cose che Adeline diceva, sembravano dei maghi molto severi, cosa che non si sarebbe aspettata vista la dolcezza dell’amica.
«Adeline» rispose ad Albus mostrando il mittente.
«Ti aspettiamo sotto?»  propose Rose indicando con un cenno del capo la porta.
«Va bene» disse posando la lettera sul comodino «Le rispondo e arrivo.»
Anche se non aveva per niente voglia di incontrare Ted.
Appena i due amici uscirono, Alwys non aspettò e prese piuma e inchiostro per incominciare a scrivere la risposta:
 
Cara Adel…
 
Scrisse di quell’incontro strano, di come le facesse antipatia quel tipo –non sapeva come scrivere il suo nome e già lo aveva dimenticato- e di quanto avesse paura che la richiesta non venisse accettata. Era bello parlare con Adeline, si sentiva come se potesse aprirsi come un libro senza essere giudicata. Quanto avrebbe voluto averla lì. Chiuse la lettera e la diede al gufetto, che però la squadrò.
«Certo, scusami» disse annuendo: si alzò, andò verso il comodino e prese un altro biscottino.
Il gufo lo mangiò con avidità, cinguettò soddisfatto e prese la lettera per poi volare via. In quel frangente avrebbe dovuto chiudere Ninfa nella gabbietta perché sennò sarebbe saltata addosso a quell’uccello: e poi chi lo avrebbe spiegato ad Adeline? In quel momento però Ninfa non era lì: ora che ci pensava, non si ricordava dove l’aveva vista l’ultima volta. Fece spallucce perché molto probabilmente era intenta a cacciare il puffskein di Lily, che ogni volta strillava, per paura di svegliarsi e non trovarlo più.



Angolo autrice:
Scusate il ritardo di queste ultime settimane!!!
Gli esami babbani incombono e la mia Beta non ha molto tempo per correggere, invece io non ho nemmeno il tempo per sedermi e pubblicare. Scusate davvero!
Per quanto riguarda il capitolo: vi è piaciuto? Cosa pensate di Gioel Foranel? 
Dovete sapere che il cognome l'ho inventato io hahaha
Chissà se scopriremo di più su di lui... a voi piacerebbe?
Grazie mille a Tenmary e Akito_Miura_36 per le recensioni, vi adoro: anche se non rispondo (perdonatemi!), leggo le vostre stupende recensioni che mi danno una carica pazzesca per continuare!
Vi ricordo che esiste il profilo instagram @alwysdewery per tutte le curiosità, Aesthetic e bellissime immaigni create dalla mia Beta: cosa aspetti?? Vai!!
Al prossimo capitolo, vi adoro <3
Mira
   
 
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