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Autore: Chameleon94    19/02/2018    0 recensioni
Una lunga serie di racconti brevi, basati sull'introspezione, difetti dei personaggi, ed eventualmente *spoiler* la fine delle loro vite, e della loro amicizia, sulla base della legge del contrappasso dantesco, il karma, e molto altro...
In origine doveva essere un racconto comico, ma, visto che il narratore non è bravo con le risate, ha assunto un aspetto più psicologico e interiore, più malvagio e sadico.
Il prologo serve a presentare e inquadrare tutti i personaggi, a cui verrà dedicato un mini capitolo ciascuno.
Genere: Horror, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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PROLOGO

 

Erano tutti insieme, ancora una volta, forse non più affiatati come prima ma pur sempre numerosi, una vera folla; gli Addicted viaggiavano sul pulmino, diretti verso una meta indefinita, ma l’unica cosa certa era la loro amicizia, almeno questa era la versione ufficiale… e sicuramente si sarebbero diretti verso un posto migliore, dove poter mangiare insieme, incontrarsi con altre persone e discutere allegramente della loro droga preferita: le serie TV!

L’autista guidava tranquillo, fischiettando una musichetta che ricordava vagamente qualcosa di malvagio e diabolico; guidava tranquillo, con il suo unico occhio e la benda dal lato sinistro… guidava tranquillo, con le mani appoggiate sul volante arrugginito, guidava tranquillo… con il suo busto molto robusto e una motosega a tracolla, guidava tranquillo… Ma parliamo dei componenti del gruppo:

Caterina cercava di movimentare un po’ la situazione, visto che erano bloccati nell’usuale traffico mattutino dell’autostrada, con le sue movenze caraibiche ed energia nelle vene, ma gli altri non erano interessati alle sue danze, preferivano due cose: o dormicchiare, giustamente, era questo l’effetto della calca di automobili, tutte in fila indiana; l’altro intrattenimento preferito era chiacchierare, quelle frasi sottili che uscivano dalle loro bocche beffarde, pronte confabulare e a sparlare di ogni cosa… ma una vera sorpresa li aspettava.

Nicole era una di quelli diciamo, meno giovani, quindi fu la prima ad appisolarsi, e, purtroppo, a perdere tutto il divertimento, mentre gli altri, appunto, ridevano del suono che emetteva mentre russava, e continuavano a scherzare dei difetti altrui, lei inclusa, ma prendevano in giro un po’ tutti, alla fine.

In particolare era Calù a ridacchiare degli altri, amante dei giochi e delle lussurie, degli scherzi e altro, egli tirava dei popcorn che aveva comprato, addosso a Nicole, senza che lei se ne accorgesse. Si fermò presto, non perché volesse, ma perché Fiorenza, maestra di ogni arte eccetto che della gioia e del divertimento, lo riprese e gli diede uno spintone, facendolo rotolare sul suolo del veicolo, senza fargli troppo male.

Pietro era il più rilassato, sempre preso dal suo telefonino, controllava chissà cosa, erano affari suoi, però gli altri non potevano fare a meno che di sbirciare; lui mandava delle occhiate criptiche dalle sue lenti a contatto, senza dire nulla, ma consapevole che gli altri ne volessero sapere di più dei suoi fatti personali, infatti lui molto spesso parlava di sé, raccontava le sue avventure, glie ne succedevano di tutti i colori, e spesso il colore principale era il rosso, quello dell’amore e della passione, ma non si capiva bene cosa stava succedendo in quelle avventure, cose vere? O cose inventate? Chissà.

Ma ci soffermeremo di più su questi dettagli nelle storie specifiche.

Intanto, Serafina e Lino andavano molto d’accordo, spiriti simili, entrambi erano silenziosi, con i loro difetti e le loro perfezioni, era ignoto cosa pensassero davvero degli altri; infatti, al contrario dei loro amici, essi non sparlavano, non pubblicamente, ma tenevano tutto dentro, probabilmente sarebbero esplosi prima o poi per tutto ciò che contenevano. Erano seduti nella stessa fila, dal lato opposto, entrambi vicino al vetro del pulmino, vetro sottile ed aguzzo, mentre osservavano il panorama dai lati dell’autostrada, un contorno di verde, bellissimo, proprio come quello che era il contorno della trama della storia che stiamo raccontando. Erano seduti molto distanti nella stessa fila, per questo potevano scorgere la natura dai finestrini, che riflettevano, oltre a ciò che esisteva fuori, anche quello e quelli che allora abitavano il pulmino, e riflettevano persino le loro vite e il loro stato interiore, la loro stessa anima.

Genoveffa preferiva parlare non degli altri, bensì delle sue vite, esatto! Ne aveva parecchie, era stata in ogni posto del pianeta, aveva fatto tante esperienze nel corso degli anni, era saggia ed esperta in materia di serie, concerti, eventi, scrittura, e tanto altro. Però poteva anche dare opinioni agli altri, ammonirli e soprattutto incitarli a migliorare sé stessi.

Nel frattempo, Giacomo si era proprio scocciato di attendere in quel pullman ristretto che lo faceva impazzire, ma anche assolutamente rotto degli scherzi, delle frecciatine e cofecchie dei suoi compagni d’avventura; per ammazzare la noia, gli venne un’idea brillante: prendere spunto da Boccaccio e il suo Decamerone, da Chaucer e i suoi Canterbury Tales, e intrattenere, così, se stesso e gli altri, con una serie di racconti basati proprio su di loro, furono tutti incuriositi e molto eccitati alla prospettiva, ignari del fatto che sarebbero state storie molto più severe del previsto…

Calù, Serafina, Caterina “Cat”, Lino, Nicole (appena svegliata), Genoveffa, Fiorenza, Pietro e “Sardina”, l’unica non menzionata finora, si apprestavano ad ascoltare le storie.

Questi sono solo alcuni dei passeggeri del veicolo, quelli su cui Giacomo aveva deciso di soffermarsi inizialmente. Ma, grazie alla sua fervida immaginazione e all’atmosfera che si era creata dal momento che aveva proposto “i racconti degli addicted”, anche gli altri passeggeri adesso ai suoi occhi erano diventati meritevoli di entrare a far parte di quei racconti, non solo come contorno ma con uno dedicato a loro. Il pulmino che li stava conducendo al luogo del raduno si era rivelato lo stimolo perfetto per le “pazze” idee di Giacomo.

 

 

   
 
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