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Autore: Serpe si nasce    21/02/2018    2 recensioni
Una Ginny stanca di correre dietro al ragazzo che non la guarderà mai con gli occhi che lei desidera e un Draco che sta iniziando a mutare, da ragazzino viziato sta imparando, con non poca difficoltà, che non sempre tutti sono disposti ad accontentarlo e in particolare una persona sarà sempre lì a ricordargli che non può ottenere tutto quello che vuole... qualcosa, però, anzi qualcuno sembra essere più raggiungibile di quanto non sembri...
Nella ff troverete riferimenti alla coppia Harry/Draco e Harry/Cho, ma non ho ritenuto di inserirle come coppie vere e proprie perchè la coppia "fondamentale" che fa da protagonista è ovviamente la Draco/Ginny.
Spero davvero vi piaccia, mi farebbe piacere sentirvi numerosi nei commenti, sono ben accette sia recensioni positive, ovviamente, che critiche costruttive.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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“Come può stargli vicino e far finta di niente. Magari lui sta addirittura parlando di qualche cretina. E lei sorride. Che sorriso finto, sono più veri quelli che rivolgi a me.” Stralunato, si guardò intorno come se qualcuno avesse potuto sentire le cavolate che sfornava la sua mente, ormai ufficialmente malata.  “Salazar! Cosa mi hai fatto piccola fattucchiera? Pensare che volevo liberarmi dell’ossessione Potter, invece ora mi sembra di averne un'altra. Che sciocchezza! Però magari di condividere quella per San Potter forse, ma non certo di essermelo tolto dalla testa. Quell’idiota! Perché diavolo non si toglie la vita una volta per tutte. Buttandosi magari dalla Torre di Astronomia. Pezzente.”  
– Merda! – aveva appena piegato con la mano la forchetta con cui stava giocherellando. Doveva andarsene. “Ah se ne va anche lei. Sorriso di cortesia e sguardo tetro. Nemmeno se ne sono accorti. Aspetta forse la zannuta... Ma guardala! Preferisce rimanere tra i suoi luridi pari… vado anche io. Aspetta: e se qualcuno devesse pensare che la sto seguendo? Che pivello! Chi farebbe caso ad una coincidenza? Stiamo semplicemente uscendo nello stesso momento. Al diavolo, sto diventando paranoico.”
 
“Proprio non può farne a meno. Nessuno si è ancora stancato di sentirglielo ripetere e lui che continua a raccontare di quell’umidissimo bacio... E lo stupido Ron che non può fare a meno di interessarsi al tutto. Come se non lo avesse già sentito descriverlo 30 volte da ieri sera.”
– Magari è umido perché quell’oca non sa fare nemmeno quello. – lo sputò fuori senza riuscire a trattenersi.
- Però Weasley! Piuttosto tagliente perfino per te. Sembra più una frase che direi io.
- Malfoy! – Era piuttosto sorpresa – Mi stai seguendo, per caso?
- Non darti troppa importanza! Ma ammetto di essere curioso. Quell’idiota non è in grado nemmeno di baciare una ragazza. – scoppiò a ridere sinceramente divertito dalla faccia che fece Ginny e senza pensarci aggiunse:- Sai essere anche buffa quindi… non solo uno zerbino!
- Che diavolo dici? Che diavolo ne sai di me, Malfoy? – Non se ne sarebbe andata, non questa volta. Voleva che le urlasse in faccia cosa pensava di lei, tutte le cattiverie che gli venivano in mente.
- Penso di conoscerti meglio dei tuoi luridi compagni di casa. Lasciali perdere Weasley. Tiratene fuori, non ridurti ad essere una copia di loro, non ne vale la pena e ti renderesti veramente troppo ridicola, persino per una come te.
Strabuzzò gli occhi:- Che vorrebbe dire? Sono miei amici, lo sono sempre stati e il fatto che non si rendano conto…- ma lasciò la frase in sospeso, cosa gli avrebbe detto? Che i suoi cari amici non capivano cosa le passasse per la testa o, peggio, che non riuscivano a capire che stesse male?
- Continua Weasley. Di cosa non si rendono conto quegli stupidi? – continuò dato che lei non intendeva farlo – Che Potter è la tua ossessione? Che qualsiasi cosa tu possa fare lui sembra essere lì, pronto a sfidarti ad andare avanti, di fare progressi senza di lui? Non c’è scampo Ginevra.
Il tono pacato, quasi arreso, ma anche di sfida, come a dirle di negare tutto, erano disarmanti persino per lei. Voleva sentirlo deriderla, non sottolineare ancora ciò che tutto il suo essere le gridava. Era ossessionata da quel ragazzo o meglio, come si era detta la sera prima, tutti erano ossessionati da lui. Il suo sguardo però apparve quasi schifato e Draco temette che lei gli avrebbe puntato addosso la bacchetta schiantandolo, invece la piccola Weasley, sorprendendo chiunque, gli si avvicinò e senza permettergli di obbiettare lo abbracciò. Una cosa innocente, casta che però fece ribollire entrambi. Tendere e distenere tutti i muscoli nello stesso momento.
Eccolo qualcuno con cui condividere qualcosa: Draco Malfoy era la chiave dei suoi problemi. Non doveva cercare aiuto e conforto da chi giurava di darglielo sempre, doveva trovare una spalla sincera, non necessariamente amica, ma che capisse il peso che lui la costringeva a portare sulle spalle, sulle gambe, nella testa, quel peso che le gravava addosso da tanto tempo. Tenuto nascosto persino alle parole le quali mai avevano tentato di tradurre quel peso per nessuno, di buttarlo fuori. Qualcun altro l’aveva fatto per lei, probabilmente con la stessa fatica che avrebbe impiegato lei, perché le fu subito chiaro che il motivo per cui lo stava abbracciando era che dentro di sé aveva capito che lo sentiva anche lui, anche Draco era invaso da Harry Potter. Non che Draco Malfoy ne fosse innamorato, ma si rese conto che anche lui lo aveva sempre visto come un nemico di fronte a sè, pronto a fargli vedere che lo avrebbe sempre lasciato in secondo piano, al misero secondo posto, in tutto. E al contrario di tutti gli altri, Draco sembrava essere l’unico in grado di percepire quella perpetua presenza di Harry come asfissiante.
 
Quella chioma rossa non gli era mai stata così vicina. Non era quella la reazione che si sarebbe aspettato, in realtà aveva parlato più per se stesso che per lei, ma evidentemente aveva fatto centro quando la sera prima l’aveva immaginata, anche  lei come lui, ossessionata da quello stupido e senza pensarci aveva creato un punto d’incontro tra loro. Un fatto a dir poco sbalorditivo: teneva tra le braccia una Weasley, era quasi certo di averla sollevata da terra e, come se non bastasse, sembrava che lei non avesse la minima intenzione di lasciarlo. Sembrava quasi aggrappata ad un’ultima ancora di salvezza. Poteva lui essere un’ancora di salvezza? O forse era lui che non si rendeva conto di volerla stringere, senza lasciarla mai. Era più probabile in realtà che fosse lui ad aver bisogno di un’ancora.
Il cervello gli stava andando in pappa: se suo padre fosse stato lì, l’orrore sarebbe stato tale da farlo svenire e una volta rinvenuto avrebbe maledetto qualsiasi cosa, compreso il suo vergognoso figlio.
Ma non c’era tempo per tergiversare: le voci di tutta Hogwarts li stavano raggiungendo, non avrebbe commesso l’errore di farsi vedere da chiunque. Lei ovviamente non si sta facendo alcun tipo di problema, “Non pensa minimamente al fatto che la nostra ossessione potrebbe vederci e correre a salvarla, accusandomi di volerle fare del male o di averla stregata.”
- Weasley! Per quanto mi dispiaccia interromperti, dobbiamo filare. –
”Ma sentitemi! Da quando mi dispiccio per queste stupidaggini?” Stava impazzendo era evidente. In ogni caso, la fece appena toccar terra per spingerla in una delle aule dismesse lì accanto, prima che la folla riempisse il “loro” corridoio.
 
“Che intenzioni ha.” Si guardò intorno senza poter fare a meno di avvampare. Era stralunata, offesa, delusa che volesse distruggere quello sciocco, ma importante momento di intimità, che non li aveva visti come nemici. “Non dirmi che si è fatto quest’idea”
-Malfoy! – urlò quasi, stizzita – Non cambi mai! Sei incorreggibile! Non penserai che io intenda
- Sta zitta!
Incrociò le braccia al petto, sedendosi rumorosamente su una delle sedie, ma obbedì. Lo osservava guardare dallo spioncino della polverosa porta, evidentemente si stava preoccupando di mantenere le apparenza. – Se ti da così tanto disturbo trovarti qui con me, fai finta che non sia mai successo niente.
La guardò con un ghigno, avvicinandosi come un leone alla sua preda, poi con le mani in tasca si abbassò fino al suo orecchio:- Perché cos’è successo?
Eccolo quello era il Malfoy che conosceva, non che si aspettasse di vederlo avvicinarsi così pericolosamente alla sua persona, troppo povera e sudicia per lui, ma quella risposta un po’ tra il tagliente e il malizioso era proprio da lui:- Dimmelo tu! O forse hai dimenticato che mi hai addirittura sollevata da terra.
- Le tue braccia serrate in quel modo intorno al mio collo sembravano non desiderare altro.
- Come anche le tue intorno ai miei fianchi! – Alzò il sopracciglio sfidandolo con un atteggiamento terribilmente simile a quelli di lui.
- Non mi aspetto che tu lo sappia, ma per un uomo, uno vero almeno, negare ad una donna un desiderio di questo tipo è terribilmente scortese e maleducato.
- Chi ti dice che quello fosse un mio desiderio?
- Sei stata tu a saltarmi al collo. Ma forse il tuo desiderio andava un po’ oltre… - fece per avvicinarsi di nuovo a lei, sempre di più e sembrava deciso ad muoversi verso il suo viso questa volta. Quando Ginny capì cosa aveva in mente, sbiancò avendo l’accortezza di alzarsi mettendogli poi una mano sul viso per fermarlo. Draco che non aveva in realtà l’intenzione di baciarla, non davvero, prima sorrise di gusto, ma poi trovandosi quella mano così piccola di fronte alla bocca e poi a sfiorargli la guancia con quella delicatezza involontaria, l’afferrò istintivamente per il polso con la sua mano, portandola vicinissima a sé e facendo aderire i loro corpi, spostando le braccia sulla schiena di lei. Pochi secondi, pochi attimi in cui stretti l’una all’altro si guardarono prima negli occhi, il marrone chiaro di lei si mescolava inaspettatamente al grigio di lui, poi lui scese lungo il naso sulle sue lentiggini e infine alla bocca, dove senza più barriere o derisione appoggiò le sue labbra. Il sussulto di lei lo fece sorridere sulla sua bocca, che timidamente voleva provare a liberarsi da quel tocco inaspettatamente gentile. Quando le mani di lui allentarono la presa già delicata sulla sua schiena e iniziarono ad accarezzarle i fianchi, la sentì vagamente confusa, forse combattuta come era anche lui in quel momento: consapevole che non era la cosa giusta eppure così maledettamente tentato di non lasciarla più. Preso coraggio, le accarezzò ancora le labbra con la lingua, tentando di guidarla a quello che era il suo scopo: farle schiudere quelle labbra così dolci e proibite.
 Fu più facile di quanto potesse immaginare, approfondirono il bacio permettendo alle loro mani di studiare un po’ meglio il corpo dell’altro, quasi completamente liberi dalla tensione.
Fu una piacevole sorpresa riaprire gli occhi e specchiarsi ancora in quelli dell’altro. Un timido sorriso illuminò il volto di lei e Draco, senza rendersene nemmeno conto, sussurrò:- Ginevra.
Lei arrossì immediatamente:- Cosa? – Un tono talmente gentile e timido che quasi lo riscaldò, perché lei lo stava utilizzando per rivolgersi a lui, che la guardò sorridendo sereno:-  È un bel nome… non mi peserebbe affatto pronunciarlo più spesso. – le sussurrò a fior di labbra prima di baciarla ancora, stringendola sempre di più.
E infine eccolo lì sul suo viso, luminoso a sufficienza per tutti e due, era lei la sua ancora. Se anche lui avesse potuto aiutarla, in qualche modo… beh, questo non gli era dato saperlo, ma quel sorriso… non poté fare a meno di sorridere anche lui, sotto lo sguardo curioso della sua Ginevra, pensando al se stesso di qualche minuto prima e a ciò che aveva avuto modo di pensare inconsapevolmente, senza rendersene conto “Eccolo lì. Il tuo sorriso. Quello vero e così spontaneo da risultare bellissimo. Quel sorriso che rivolgi a me.”
 
 
 
 
*SPAZIO AUTRICE*
Eccomi di nuovo qui, come vi avevo promesso.
Dato che la ff era già stata portata a termine la settimana scorsa, ritardare sarebbe stato davvero scortese, quindi anche se avevo detto che probabilmente l’avrei pubblicata in un orario differente, purtroppo questo è stato l’unico momento in cui mi sono potuta permettere di prendermi cinque minuti: contro di me hanno giocato stamani gli operatori per l’energia elettrica che hanno lasciato il mio paesino senza corrente da stamani fino al momento in cui non sono dovuta partire per le lezioni all’università e dato che dove abito io non esiste la possibilità di collegarsi ad internet senza un modem ADSL ho dovuto attendere pazientemente.
Dunque ho avuto qualche problemino con la pubblicazione, mi copiava il testo in una maniera strana, ma ho riguardato dovrebbe essere tutto in ordine adesso...
In ogni caso, in merito alla storia come avevo preannunciato si tratta di una storia che vuole essere dolce, tenere e piuttosto semplice. Spero vi sia piaciuta e che vi abbia tenuto compagnia in momenti di solitudine. Questa volta però sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate, quindi vi aspetto nelle recensioni.
Un bacio,
Eva
 
  
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