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Autore: Zomi    22/02/2018    1 recensioni
Segreti di coppia più o meno ben celati:
1. Katakuri x Ichiji: -E come fa, di grazia, tua sorella Reiju a sapere di noi?-
2. Aokiji x Akainu: -È un succhiotto questo Saka-kun?-
3. Bartolomeo x Cavendish: -Cappellone fedifrago!-
{FanFiction partecipante al "Crack&Sfiga Ship's Day" indetto dal Fairy Piece Forum}
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akainu, Aokiji, Bartolomeo, Cavendish, Ichiji Vinsmoke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Uhuhuh… interessante-
La penna scricchiolò nel pungo di Sakazuki, la vena sulla fronte aumentò di spessore e il sigaro, fumante non solo di braci, perse un po’ di consistenza andando a bruciare il documento che l’ammiraglio stava firmando.
-… daaaavvero interessante- cantilenò ancora Borsalino, camminando con le sue ampie falcate attorno alla scrivania del collega.
Era tutta la mattina che continuava a tormentare il collega, accerchiandolo come un avvoltoio e gracchiando con la sua voce strascicata quelle maledette vocali ampie e fastidiose.
-Siiingolareeee!-
Molleggiò sulle lunghe gambe e si acquattò curioso alle spalle dell’imponente ammiraglio del magma, studiandolo con occhi brillanti e zigzagando da spalla a spalla dell’uomo.
-Uhm uhm… uhm uhm…-
La pazienza non era stata donata con abbondanza ad Adainu, e se il loro terzo compare Aokiji sembrava potesse dormire nonostante gli uggiolii continui del detentore del frutto Pika Pika, la mascherina azzurra calata sugli occhi, le gambe accavallate sulla scrivania e le braccia penzoloni dalla sedia su sui era stravaccato, il focoso cane rosso non sarebbe stato in grado di controllarsi per altri soli cinque secondi per l’eccessiva vicinanza dello spilungone alla sua persona.
Kizaru era troppo vicino, troppo rumoroso e troppo fastidioso.
Lo sentì ancheggiare dietro la sua sedia, in studio di chissà che cosa della sua figura, gli uggiolii chetati improvvisamente.
Forse si era finalmente stancato di tormentarlo.
Ora avrebbe potuto tornare a lavorare tranquillamente, per una buon volta.
Prese un profondo respiro, riempiendosi i polmoni di tabacco, tornando chino sulle proprie pratiche dopo una breve occhiata al collega riccioluto e addormentato davanti a lui.
La penna scivolava sul rapporto, permettendo a Sakazuki di immergersi nella lettura e raccogliere informazioni su…
-Davvero curiosooo!- si sporse eccessivamente sulla spalla di Sakazuki Borsalino, premendo con forza un polpastrello contro la gola del compare -È un succhiotto questo Saka-kun?-
Un pugno rovente si schiantò sulla scrivania incenerendo il ripiano in mogano, mentre la sedia dell’ammiraglio divampava sgretolandosi in cenere e facendo allontanare in lievi saltelli il divertito Borsalino.
-Kizaru!-  vociò baritonale e stoico Akainu, piegando appena lo sguardo al collega.
-Siiii?- zampettò fin davanti la scrivania del moro, sedendosi placido su ciò che rimaneva del ripiano.
Le tempie di Akainu erano un mandala di vene pulsanti e spesse, rosse come magma e roventi per la rabbia.
-Smettila di invadere il mio spazio vitale- ringhiò –Sto lavorando… io!-
-Ohhhh, ma che bravo!- lo burlò ignorando volutamente la frecciatina rivolta a lui, e alla sua scrivania ricolma di scartoffie incompiute, e a Kuzan un cui pigro occhio si era socchiuso risvegliato dallo scompiglio causato dai colleghi.
-Non volevo di certo disturbarti- si prese un ginocchio tra i palmi, iniziando a dondolare –Solo che sono così curiosoooo…-
-Di cosa?- grugnì dal naso Sakazuki, spolverando la lieve cenerina che ricopriva la sua scrivania.
Non sarebbe mai riuscito ad abituarsi al tono strascicato e perennemente canzonatorio del collega.
Mai!
Perché doveva lavorare con certi elementi in torno?
Passasse la presenza pigra e scansafatiche di Aojiki, almeno lui non disturbava il suo operato. Ma Borsalino?
Perché? Perché non poteva avere un ufficio tutto suo, lontano da lui, molto, molto lontano…
-Oh ma della tua nuova fiamma- si sporse verso di lui la scimmia.
-Fiamma?-
La mascella di Adainu si serrò con forza, scricchiolando quasi alle parole del compare.
Ecco, ci mancava solo quello!
-Non fare il timido!- inclinò il capo Borsalino –I succhiotti son ben evidenti e poi… cammini in modo strano o sbaglio?-
Il basso ringhio del cane rosso aumentò di qualche decibel, acquistando note aggressive.
-Che cosa cerchi di insinuare Borsalino?- richiamò il collega, notando Kuzan sedersi composto e grattarsi il capo mosso, il copri occhi metà alzato e metà abbassato sul lato destro del viso.
-Dev’essere una tipina niente maaaale- continuò imperterrito l’ammiraglio –Per tenerti testa e per lasciare certi segni…- si accostò nuovamente al moro, socchiudendo gli occhi -Di un po’- arricciò le labbra carnose –Ti lega al letto?-
Il secondo pugno mancò di poco la giacca color oro di Kizaru che con un agile balzello si scansò da ciò che rimaneva della scrivania di Sakazuki, andandosi a sedere con eleganza su quella di Aokiji.
-Timidone!- l’additò cantilenando –Se non ne vuoi parlarne basta dirlo- roterò gli occhi all’indietro posandoli su Kuzan –Parleremo di quella di Aojiki-
L’uomo di ghiaccio sollevò l’occhio libero dalla fascia sul collega, trattenendo a stento uno sbadiglio.
-Che cosa vuoi sapere?- lo guardò con sguardo laconico, ignorando l’aumento di temperatura della stanza.
-Anche la tua dev’essere una donna particolare - oscillò il capo, scrutando i numerosi morsi che accerchiavano il collo del riccioluto.
-Abbastanza- mormorò quello, reggendosi il capo con una mano, i ringhi di Sakazuki che rimbombavano mentre cerava di sistemare le sue cartelle bruciacchiate.
-Uhhh! E come la descriverestiii?- s’informò curioso.
Kuzan schioccò le labbra, gli occhi chiusi a riflettere prima di sorridere e riaprigli con occhi liquidi.
-Vulcanica- commentò deciso –Pericolosa e calda come lava. Anzi…- schioccò le labbra in un sorriso ancor più divertito –Magna-
-Ohhhh! Una vera donna focos…-
-Questo è un ufficio della marina!- sbraitò Adainu, al limite di ogni sopportazione, le mani fumanti contro il ripiano della sua scrivania –Se volte spettegolare e prendere il thé come due comari, andatevene altrove: MA NON QUI!-
Kizaru sbuffò, gli occhi al soffitto e un lieve saltello per scendere dallo scrittoio di Kuzan.
-Ooook!- sollevò le mani in segno di resa –Andrò a pettegolare con Hina- prese la porta dell’ufficio, dando le spalle ai due colleghi –Magari anche lei ha qualche novità…- lanciò un’occhiata dietro di sé.
-Buon divertimentooooo!-  ridacchiò prima di chiudersi la porta dietro le spalle.
Il crepitio della porta accompagnò le vocali strascicate di Kizaru allontanarsi lungo il corridoio, mentre lievi imprecazioni contro la sua persona gli venivano dedicate da Sakazuki.
Il silenzio tornò sovrano dell’ufficio.
Solamente le braci della scrivania di Akainu osavano crepitare, zittite con una pesante manata dell’uomo.
-È tutta colpa tua!- additò Aokiji, tornato comodo sulla sua sedia, le gambe ben rilassate sopra i plichi di relazioni da controllare.
-Tu e la tua dannata mania di mordere- si allentò il colletto della camicia, accarezzandosi per sbaglio i succhiotti che gli segnavano la gola.
Borsalino era un impiccione nato, e di certo se avesse avuto la certezza di ciò che intercorreva tra i suoi due colleghi non si sarebbe fatto scrupoli nel divulgare dettagli e pettegolezzi in ogni base della Marina al di là e al di qua di Marine Ford.
Circospezione era la parola chiave nella loro relazione.
Circospezione e segretezza
Certo se Kuzan si fosse almeno impegnato un minimo nell’essere discreto, limitandosi a lievi morsi invece che a vere e proprie zannate sulla sua pelle bronzea…
-Come se fossi l’unico- sbadigliò Aokiji, abbassandosi la mascherina sugli occhi.
-Tsk!- tornò a sedersi l’ammiraglio, riaccendendosi un sigaro –Ti avevo detto o no di stare attento?-
-Certo- borbottò l’altro, appisolandosi –E l’ho fatto…- sbadigliò sopra a un sorriso divertito -… sono stato molto attento che si vedessero-
 
 



















ANGOLO DELL’AUTORE:
È una semplice flash senza pretese né senso.
Una Akainu x Aokiji con quel pizzico di Kizaru che non guasta mai.
BadWrong Ship dite? Si, assolutamente, ma è tuta colpa di Veghetia e delle sue fan art.
Ambientata per Marine Ford, quando i due amanti erano ancora in buoni rapporti,  spero vi abbia almeno strappato un sorriso.
Buon Crak&Sfiga Ship’s Day!
 
 

 
   
 
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