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Autore: MielChan    22/02/2018    1 recensioni
In questa città puoi esprimere un desiderio tramite un aeroplanino di carta, Thomas lanciò il suo all'età di 18 anni totalmente ubriaco, non ricorda nulla di ciò che ha espresso , ora ha 20 anni con un'incidente alle sue spalle che gli ha fatto dimenticare 2 anni della sua vita, il perché, sfortunatamente, è ancora ignoto.
[Newtmas AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Newt/Thomas, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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‘’Zia! Zia!’’
‘’Thomas, ti ho detto che non devi urlare, cosa c’è?’’
‘’Oggi Newt compie 11 anni, posso cucinargli una torta? A lui piacciono.’’
‘’D’accordo, ti aiuto io però, non vorrei combinassi casini.’’
‘’Grazie Zia.’’
Corsi in cucina sorridendo e iniziai metter sul tavolo tutti gli ingredienti necessari, Newt adorava  le torte che creava mia zia, quindi volli realizzarne una che gli potesse piacere altrettanto, dopo venti minuti finimmo di preparare la base e la inserimmo nel forno per cuocerla, restai tutto il tempo con la testa attaccata al vetro a fissarla, non vedevo l’ora che fosse cotta, quando finalmente mia zia la tolse dal forno mi divertii a farcirla e a decorarla, bhe, a quell’epoca facevo davvero pena a decorare le torte, esteticamente non era il massimo… ma quel giorno mi sembrò un capolavoro.
‘’HO FINITO!’’ Urlai alzando il piatto dal tavolo. ‘’Cosa ne pensi zia?’’ Chiesi con il piatto ancora alzato.
‘’Dico che se non la appoggi rischi di farla cadere.’’ Rispose severamente. ‘’Comunque, hai fatto un ottimo lavoro Tom.’’ Concluse guardandomi soddisfatta e se ne andò dalla cucina.
La festa di Newt si sarebbe tenuta da lui verso sera, avevo già avvertito i suoi nonni che la torta l’avrei portata io, ero entusiasta all’idea, ricordo di essermi anche vestito in modo elegante, quel giorno conobbi  quello che sarebbe poi diventato uno dei miei migliori amici: Minho, un ragazzo asiatico che andava nella stessa classe di Newt. 
Quando arrivò l’ora stabilita presi in fretta il regalo, un gioco per la play che amava, mi misi la giacca e corsi giù per le scale.
‘’Zia sono pronto!’’
‘’Io mi chiedo perché tutta questa velocità non la hai di mattina per andare a scuola, inizia a salire in macchina che io prendo la torta.’’
‘’Va bene.’’ Risposi e di nuovo correndo uscii dal portone entrando in auto.
La casa di Newt non era molto distante dalla mia, giusto 10 minuti a piedi, ma siccome dovevo portare alcune cose mia zia decise di accompagnarmi in macchina, una volta arrivati scattai immediatamente fuori e in un lampo mi trovai davanti al suo portone sorridente, da bambino adoravo le feste di compleanno, ma quel giorno ero più felice che mai, suonai il campanello e mi aprì sua nonna.
‘’Oh Ciao Thomas, sei arrivato subito vedo.’’ Mi disse allegramente.
‘’Ciao! Eh sì, ho fatto in fretta, ah! Questa è la torta che ho preparato.’’ Le porsi il contenitore ed insieme la portammo in cucina.
‘’Grazie mille Thomas, Newt è con un suo amico in sala, puoi raggiungerlo.’’
Non me lo feci ripetere due volte che già mi stavo incamminando da lui, arrivai in sala e lo vidi parlare con un suo amico, mi avvicinai piano per spaventarlo ma il mio piano fallì miseramente.
‘’Ciao Tommy.’’ Disse ancora girato di schiena.
‘’Come hai fatto a sapere che ero io!?’’ 
‘’Sei troppo scontato a volte.’’  Si girò guardandomi. ‘’Comunque lui è Minho!’’ Concluse indicandomi il ragazzo davanti a se.
‘’E’ lui il pive di cui mi parlavi?’’ Domandò il ragazzo asiatico guardandomi sorridente.
‘’Pive?’’
‘’E’ un modo di dire che usiamo in classe nostra, comunque piacere io sono Minho.’’ Mi porse la mano e la strinsi un po’ titubante.
‘’Io sono Thomas.’’
‘’Sì, Newt mi ha parlato di te e degli altri radurai.’’
‘’Radurai?’’ Stavo sentendo troppi termini nuovi tutti insieme!
‘’Oh sì scusa, mi ha parlato del bosco in cui andate durante l’intervallo, io quel posto lo chiamo la radura,  quindi voi siete i radurai.’’
‘’Radurai eh? Suona bene, puoi venire anche te se vuoi.’’ Gli dissi con aria autorevole. 
‘’Sembra divertente, perché no.’’
Restammo a parlare del più e del meno per un po’, scoprii che i genitori di Minho si trasferirono in questa città quando lui era ancora piccolo, dicevano che la leggenda degli aeroplanini li attirava parecchio.
Minuti dopo arrivarono anche gli altri, tra tutta quella gente riuscì ad intravedere Gally, Frypan e Winston, alcuni, invece, non li conoscevo nemmeno, cercai di chiacchierare un po’ con tutti ma alla fine restai con Newt e Minho; la nonna di Newt ci venne a portare la torta quando furono arrivati tutti, ero emozionato ma allo stesso tempo nervoso, se non gli fosse piaciuta avrei fatto una figuraccia che me la sarei ricordata per il resto dei miei giorni, ma, fortunatamente, quello che accadde dopo mi portò all’essere quello che sono oggi.
‘’Tommy è buonissima!’’ Disse Newt guardandomi con quel luccichio negli occhi.
‘’Newt non mi aveva detto che sapevi cucinare!’’ Intervenne Minho.
Poco a poco erano tutti riuniti davanti alla mia torta chiedendone un altro pezzo, adoravo sentirmi apprezzato per qualcosa, ma soprattutto adoravo che Newt mi apprezzasse per qualcosa, quel giorno decisi di esercitarmi ogni volta che ne avevo l’opportunità, seguivo le ricette, le modificavo, ne creavo delle mie e, una volta arrivato alle superiori, decisi di optare per una scuola di pasticceria.
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Mi capitava spesso di sognare eventi passati, da quando ho perso la memoria i miei unici sogni riguardano delle vecchie vicende del passato e i ricordi dovuti grazie a degli oggetti o a delle persone sembrano così vicini da poterli toccare, so che i ricordi sono intoccabili, ma li vivo talmente profondamente che sembra il contrario… ricordo in passato di aver letto della differenza tra memoria volontaria e involontaria, ecco, la mia memoria involontaria credo si sia altamente potenziata!*
Mi sveglio un po’ intontito e mi stiracchio per prendere lucidità, oggi è domenica, e domenica significa niente lavoro! In queste settimane sono uscito parecchie volte con Brenda e Newt, di Brenda, sfortunatamente, non mi comparivano ricordi, ma, pian piano, ne stavamo creando dei nuovi quindi mi dicevo che dopotutto andava bene anche così; la suoneria del mio telefono mi riporta alla realtà, rispondo senza leggere chi è, e delle urla mi piombano nell’orecchio.
‘’Hey pive! Indovina chi sta per ritornare dalla Corea?’’
‘’Minho! Ero rimasto che dovevi arrivare la prossima settimana.’’
‘’Mia nonna adesso sta meglio, quindi sono riuscito a convincere i miei di farmi partir prima, e sai cosa significa questo? Casa libera per una settimana! Oggi superfesta da me, ho già organizzato tutto a distanza, dovrebbero incoronarmi il re delle feste .’’
‘’Sempre il solito!’’ Dico ridacchiando all’idea che fosse tutto come sempre.
‘’Il sedicenne che è in me non morirà mai! Finché sono giovane mi diverto!’’ Non potevo vederlo, ma scommetto che se fosse stato qui vicino a me avrebbe fatto quella sua solita espressione euforica.
‘’Va bene, ma io non toccherò mai più dell’alcool, dopo quella volta che sprecai il mio desiderio, stop.’’
‘’Ma come!? Newt non ti ha detto nulla?’’
‘’Newt? Dirmi cosa…?’’
‘’No dico... ehm sì, che sarei ritornato oggi, o bhe si sarà scordato, dai che stacco che prendo un taxi, ci vediamo appena arrivo!’’
‘’Hey, no, Minho aspetta!’’ Come previsto ha subito staccato la chiamata, è sospetto… molto sospetto, ma so anche che Minho a mantenere le cose all’oscuro è una roccia quando s’impegna, decido di lasciar perdere per questa volta, forse ho capito male io… perché mai Newt dovrebbe nascondermi delle cose? 
Siccome di domenica non ho molto da fare mi metto a sistemare camera per distrarmi un po’, Minho sarebbe arrivato tra qualche ora e so che riguardo alla festa non mentiva,  finisco di mettere in ordine quel poco che avevo lasciato sparso e scelgo cosa indossare.
‘’Qua ci vorrebbe Brenda, è lei che mi aiutava con queste cose.’’ Borbotto tra me e me senza accorgermene, aspetta... ho appena detto che Brenda mi aiutava? Che finalmente mi stia per ricordare qualcosa? Bhe, ma perché solo adesso? Scuoto la testa cercando di non pensarci, è inutile che mi riempio di domande se nemmeno io so la risposta!
Alla fine opto per qualcosa di semplice, dei jeans neri con una felpa altrettanto scura, perdendo tempo davanti allo specchio ad un tratto sento suonare alla porta, corro immediatamente ad aprire e mi ritrovo un Minho tutto sorridente.
‘’Pive, che bello rivederti.’’ Mi abbraccia per salutarmi. ‘’Scusa se non sono rimasto con voi quella volta dell’incidente…’’
‘’Tranquillo Minho, so che tua nonna non si sentiva bene e sei dovuto partire subito.’’
‘’Prometto che mi farò perdonare, ti starò addosso tutti i giorni!’’
‘’Senza offesa amico, ma davvero sto bene così.’’ Gli dico mettendoci quasi a ridere.
‘’Bene, ti aspetto alla festa di stasera allora! Io devo subito ritornare a casa a sistemare, guai se manchi.’’
‘’Non mancherò tranquillo.’’ Mi stringe a se un ultima volta e scappa via salutandomi con la mano.
Minho è dovuto partire per la Corea il giorno dopo del mio risveglio all’ospedale, non voleva assolutamente andarsene ma sua nonna sembrava stare in grave condizioni quindi lo convinsi a partire comunque, sono contento che sia ritornato, lui sa sempre come farti tornare su il morale, in questi mesi ho sentito parecchio la sua assenza.
Nelle ore rimanenti mi metto a temporeggiare con qualsiasi cosa, cucino qualcosa di buono, guardo la tv, passeggio per la città e nel mentre mi metto d’accordo  con Newt per la festa, Minho abitava un po’ fuori città  e, siccome non mi fido ancora di guidare, ho chiesto a Newt se mi avrebbe portato lui.
Verso sera sento il rumore di una macchina parcheggiare nel mio vialetto, era per forza Newt, saluto mia zia e mi dirigo fuori.
‘’Tommy stavo per suonare.’’
‘’Ti ho sentito parcheggiare.’’ Dico facendo spallucce, mi soffermo un attimo a guardarlo, ed è… bello.. dannatamente bello, ha dei jeans scuri che mettono in mostra le sue gambe e bhe, qualcos’altro, indossa una maglia bianca con sopra una giacca nera, gli sarei saltato addosso all’istante, non ricordo quando ho iniziato a guardarlo in questo modo, non ricordo nemmeno quando ho iniziato a volerlo vicino a me, a voler che lui mi toccasse, che mi baciasse e che mi strinse a se… ma sapevo che ciò non sarebbe mai accaduto.
‘’Tommy tutto bene?’’ Chiede portandomi alla realtà dei fatti.
‘’Sì, mi sono un attimo fermato a pensare.’’
‘’Bhe dai andiamo adesso però.’’ Si dirige verso la portiera dell’auto ma si ferma all’istante. ‘’Tommy… devo dirti una cosa importante dopo.’’  Dice quasi sussurrando.
‘’Perché non adesso?’’
‘’Non so come la prenderai, preferisco più tardi, tranquillo non è una cosa grave.’’ Si volta verso di me sorridendomi, quel suo solo sorriso mi basta per sentirmi a mio agio e togliermi tutte le preoccupazioni.   
Arriviamo a destinazione alcuni minuti più tardi, Minho salta addosso a Newt per salutarlo e finalmente entriamo dentro casa, c’erano già un mucchio di persone, alcune sembrano avere 16 anni, Minho era famoso per le sue feste ad entrata libera, con lui c’erano Ben e Gally, loro di solito si occupavano di tener d’occhio la situazione per evitare casini, entrata libera ok, ma niente gente strana!  
‘’Ho tenuto libero il divano e le poltrone! Abbiamo un sacco di cose da raccontarci, Brenda si è già accomodata.’’ Ci urla Minho a causa della musica alta, io come sempre occupo l’angolo del divano e Newt si siede affianco a me.
Iniziamo a parlare del più e del meno finché Newt non si alza per andare a salutare un’altra persona, arriva alcuni minuti più tardi con una ragazza stretta intorno al suo braccio che rideva ad ogni frase del mio migliore amico, riesco a riconoscerla subito…
E’ Harriet…
La fidanzata di Newt.
Lui e Harriet si fidanzarono poco prima dei miei 18 anni, non ricordo nient’altro visto che l’incidente mi ha fatto scordare tutto il resto, ricordo solamente che Newt me la presentò in un bar giorni prima e li vidi baciarsi la prima volta durante la mia festa di compleanno, quel giorno mi crollò il mondo addosso, sentii pure un dolore fortissimo al petto che cercai di mandar via attraverso l’alcool, insieme alla sbornia giunse anche la brillantissima idea del lanciare il mio aeroplanino di carta, così espressi il mio unico desiderio… ma quale?
‘’Ciao ragazzi!’’ Saluta lei sedendosi in una delle poltrone, perché non vicino a Newt? Lo spazio c’era, le coppiette si siedono vicine no? Inizio ad innervosirmi e sentirmi tradito, non ci voglio pensare… prendo un bicchiere dal tavolino davanti a me e ci verso dentro qualcosa.
‘’Hey Thomas, sbaglio o avevi detto niente alcool?’’ Mi interrompe Minho scherzosamente, molto probabilmente aveva bevuto qualcosa anche lui.
‘’Ho cambiato idea.’’ Dico un po’ scontroso iniziando a bere un bicchiere dopo l’altro.
‘’Tommy non dovresti esagerare…’’
‘’Oh sta zitto Newt, smettila di fare la mamma radura.’’ Decido di ignorarlo per il resto della serata, hai Harriet no? Pensa a lei allora, mi ripeto questa frase tra me e me.
‘’Hey Brenda andiamo a ballare?’’
‘’Sono con te Thomas!’’ Urla lei con un bicchiere in mano, do una rapita occhiata a Newt e lo vedo  infastidito dal mio comportamento, so che la colpa non è sua, ma non volevo proprio ricordare di lui e Harriet.
Io e Brenda iniziamo a ballare in mezzo alla sala insieme a tutti gli altri, nel mentre continuavo a prendere un bicchiere dopo l’altro finché, come previsto, non arrivò il silenzio e l’oscurità.
 
*Thomas si riferisce al libro di Proust: Alla ricerca del tempo perduto, in questo racconto Proust distingue due tecniche o gradi di recupero: memoria volontaria e memoria spontanea/ involontaria.
Angoletto personale:
Che dire-  da qui sarà tutto un bel casino! Poi volevo ringraziare le persone che hanno messo tra le preferite/seguite questa storiella! (ho notato da poco che esisteva questa funzione già.. TT) Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto :3 Alla prossima.
   
 
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