Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: "Waking up" di Dangerkids.
★Autore:
Kamy
★Fandom:
Marvel.
★
Iniziativa: Questa storia partecipa al
‘Rainy time’ a cura di Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 543.
★
Prompt: 8. Dopo la pioggia.
Rain
Year
stava affacciato alla finestra, le tende
ondeggiavano, mentre la pioggia cadeva scrosciante. Il demone sentiva
l’odore
dell’umidità pungergli le narici,
inspirò rumorosamente e fu scosso da tremiti.
Il suo corpo era tozzo, nero, ma brillava di energia vermiglia che,
sfrigolante, s’intrecciava sulla sua pelle in una serie di
scintille, alcune
sprizzavano sfrigolanti dalle sue unghie aguzze. Ansimò,
ringhiando e si voltò
verso il giovane stregone.
Daol
gemette, era steso sul letto, teneva gli occhi
socchiusi, erano liquidi, i sigilli blu luminosi gli brillavano sulla
pelle
pallida del corpo minuto. Ansimò, i disordinati capelli blu
scuro gli
ricadevano corti ai lati del viso liscio. Indossava dei pantaloni neri
che gli
fasciavano le gambe sottili e i glutei sodi.
Year
si acquattò per terra, scrollando la schiena, le
ossa delle sue spalle erano deformi e sembravano delle alette.
Gattonò fino a
Daol e lo annusò, lo stregone gemette più forte,
mentre i suoi sigilli
illuminavano la camera da letto con la loro luce. Year balzò
sul letto e si
acquattò su Daol e si addormentò sopra di lui,
Daol mugolava, con le labbra
arrossate e sporte, dimenando il bacino, cercando inutilmente di
riprendere
fiato.
Rimasero
in quella posizione finché la pioggia non fu
cessata, nel momento in cui il cielo plumbeo si rischiarava, il demone
riuscì a
riprendere forma umana.
Year
si svegliò, sbadigliando, la sua pelle era
divenuta rosea, i suoi corti capelli erano bianchi e i suoi occhi
rossi. Si
sfilò l’unico capo d’abbigliamento che
indossava: una camicia di un rosso così
scuro da sembrare marrone, dalla stoffa strappata.
Mise
una mano sulla spalla di Daol e lo scosse,
svegliandolo.
Il
vento continuava ad essere forte e faceva
ondeggiare le tende di un viola-nero decorate da dei disegni floreali
candidi.
Daol
gemette e vide l’altro alzarsi dal letto, in
piedi e boccheggiò, riuscendo a spegnere i sigilli,
massaggiandosi il collo
dolorante, avvertiva delle fitte al bassoventre.
“Mi
dispiace non riuscire a controllarmi quando piove”
gemette Year. Raggiunse la finestra e si sedette sul bordo della
finestra, un
davanzale di marmo.
Daol
chiuse l’occhio e si grattò la palpebra.
“È
assolutamente normale. In fondo sei un demone di
fuoco…” rispose.
Year
s’indicò le gambe e gli sorrise, piegando le
labbra rosee e sottili in un’espressione affascinante, con un
leggero ghigno.
<
Mi seduce con così poco > pensò, sedendosi
a
cavalcioni sulle sue gambe.
“…
e comunque sono io che ti tengo nel mio mondo a
forza, è normale che i sigilli mi facciano male quando sei
nella tua vera forma”.
Aggiunse.
Year
gli passò un braccio intorno alle spalle sottili
e gli posò un bacio sull’orecchio, sopra il lobo
decorato da un orecchino
decorato da una sferetta grigia, la punta aguzza delle orecchie di Daol
vibrò,
lì dove c’erano due orecchini di metallo ad anello.
“Questi
sigilli non ti fanno solo male. Dovresti
sfogare l’eccitazione che ti causano…”
sussurrò Year.
Daol
inspirò, sentendo l’odore
dell’umidità che
proveniva da fuori pungergli le narici.
<
Ogni volta, dopo la pioggia, mi fa trovare pace…
Sono i momenti che ci uniscono di più, che mi spingono a
continuare tutto
questo > pensò, avvolgendo le braccia sottili intorno
al collo del demone.
“Con
piacere” sussurrò, mentre Year gli slacciava i
pantaloni, traendolo a sé e baciandolo.