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Autore: cussolettapink    24/02/2018    7 recensioni
Brath Hill, questo era il nome del quartiere dove erano capitati. Lo chiamavano "il quartiere del non ritorno" e, sebbene sembrasse il titolo di un horror di quarta categoria, era tristemente noto per essere uno dei quartieri più malfamati dell'intera Gran Bretagna.
"Facciamo così allora: Se tu esci puoi affrontare quello che ti succederà ma noi lasceremo in pace la tua fidanzatina. Se invece ci lasci lei, ti lasceremo andare senza fare neanche un graffio a te o alla tua auto"
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 12 – Remorse

Erano passati due giorni da quando Nicole e Harry, entrambi con un peso sul cuore grande come un macigno, si erano lasciati sulla porta di casa della ragazza.

La bionda si era immersa nei libri, un po’ per tornare in pari con il programma e un po’ per non avere costantemente in testa le ultime parole del ragazzo.

Si continuava a sentire con Denise più volte al giorno, era l’unica persona a cui aveva permesso di rimanerle accanto e si continuavano a far forza a vicenda per superare la brutta situazione in cui si trovavano.

Solo la sera prima si erano confessate di sentire molto la mancanza dei ragazzi perché anche se da poco, erano ormai diventati parte della loro routine.
Entrambe trovavano divertente passare le giornate con loro, con quei due magnifici ragazzi la cui unica colpa era stata nascere nel quartiere o nella famiglia sbagliata.

In una pausa studio di quel giorno, Nicole si era ritrovata a leggere su twitter una frase che l’aveva per un secondo destabilizzata.
 

“A volte la fiducia è come un libro che abbandoni. Poi ci riprovi e vedi che il segnalibro era fermo una pagina prima della parte più bella.”
 
“Forse non si tratta solo di fiducia, quanto del dare a quei ragazzi una possibilità. Non sarà facile tesoro ma noi siamo forti, siamo forti e potremo affrontare questo e molto altro ancora” la Lizzie nella testa di Nicole era tornata, dopo il completo mutismo degli ultimi giorni, per infondere un po’ di coraggio alla ragazza.

Stava tornando dal supermercato quando notò una moto nera parcheggiata davanti a casa sua.

La moto era tremendamente familiare, anche se poteva affermare con certezza che non appartenesse al riccio.

Affacciandosi un po’ di più verso la porta di casa, riuscì a distinguere la chioma di Liam.

“Ehi Nicole, come va?”

“Beh Liam… non proprio alla grande, ma dovresti essere già stato informato di tutto quindi… cosa ci fai qui?”

La ragazza aveva deciso di fare a meno dei convenevoli e di concentrarsi sulle cose importanti.

“Diretta e con le palle, l’ho sempre detto che mi piacevi. E’ stata simpatia a prima testata” si capiva lontano un miglio che il castano stava cercando di arrivare lentamente al discorso, cosa che purtroppo per lui era proprio ciò che la bionda voleva evitare.

“Liam sul serio, cosa succede? E’ successo qualcosa a qualcuno dei ragazzi? Stanno tutti bene?” all’improvviso uno scenario orribile si era fatto spazio nella sua mente, portandola velocemente nel panico più assoluto.

“Tranquilla, stiamo tutti bene. Il problema è che Sam, il ragazzo amico di Zayn che ci ha avvertiti di Mark, è stato aggredito e gli è stato tolto il ruolo di sentinella. Niall ci ha detto che Denise non è ancora tornata quindi Harry mi ha chiesto di passare sotto casa tua per dare un’occhiata e verificare che sia tutto in ordine”

“Perché non dovrebbe essere tutto in ordine? Come fa Niall a sapere che Denise non è ancora tornata? In che modo il fatto che questo Sam sia stato aggredito può aver a che fare con me o con Denny?”

“Fidati Nicole, meno cose sai e meglio è. Ora come ora però è meglio che continui a tenerti lontana da Brath Hill e da tutti noi”

“Io e Harry abbiamo parlato proprio di questo, due giorni fa”

“Lo sappiamo, come sappiamo che Harry ne è rimasto molto colpito” forse accortosi di essersi fatto sfuggire qualche cosa di troppo, Liam si affrettò a infilare
il casco e a salire in sella alla moto, per poi partire dopo un leggero cenno del capo.

Nicole rimase lì fuori per almeno due minuti prima di entrare in casa . Una volta dentro si andò a buttare sul divano, sentendosi davvero esausta.

Prese il cellulare e cominciò a scorrere sulla bacheca di facebook i vari post dei suoi amici, compagni di università e parenti fino a quando uno non catturò la sua attenzione:

Mark Roger: ore 15,28
“Tutto dev’essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un’altra.”

Riconobbe subito la frase di un libro che le piaceva moltissimo, si ricordò pure però il contesto in cui era stata detta e la fine della frase che faceva capire il reale contesto della frase.

“Tutto dev’essere consumato e non conservato, se una cosa non funziona la si butta e se ne prende un’altra. Quella del padre invece era una generazione in grado di riparare ciò che si guastava.”

Mark era riuscito a rovinare una frase dal profondo significato fermandosi solo a una prima pare.

“Un po’ come noi abbiamo fatto con Harry. Ci siamo arrese subito senza neanche cercare più di tanto spiegazioni e l’abbiamo ‘buttato’ via” la Liz del subconscio di Nicole aveva trovato i momenti meno opportuni per uscirsene con le sue perle di saggezza.

“Odio quando ho ragione” alzando gli occhi al cielo, la bionda prese nuovamente giacchetto e cellulare per poi uscire di casa, chiudendosi la porta alle spalle.

Il quartiere di Brath Hill era collegato tramite un unico autobus, la linea 97, che si fermava proprio alle porte del quartiere e poi passava subito al prossimo quartiere. Nessun autobus entrava all’interno del quartiere, in cui ci si poteva muovere solo in auto (se avevi un mezzo conosciuto alle sentinelle) o a piedi.

Arrivata alla stazione prese la linea 97 e vide come, al contrario degli altri autobus, questo era praticamente vuoto anche se era l’orario di uscita delle scuole.

Prenotò la fermata per scendere a Brath Hill ma l’autobus non si fermò, facendo precipitare la bionda vicino al posto dell’autista.

“Mi scusi? Ho prenotato la fermata!”

“Sì lo so, arriviamo tra pochi minuti a Grestwood”

“Ma io avevo prenotato per Brath Hill!”

L’autista si girò subito e la bionda potè notare lo sguardo sorpreso.

“Cosa ci dovrebbe fare una brava ragazza in quel quartiere? Ahh, ormai la droga colpisce proprio tutti.” Nel mentre che parlava, la ragazza notò che stava accostando “Non ci siamo mossi poi molto, mezzo chilometro e sarai dove ti avrei dovuto lasciare. Fossi in te però scapperei quanto più lontano da quel posto e dalla mondezza che ha al suo interno, niente è affidabile lì dentro”

“Grazie per il consiglio, devo solo parlare con un mio amico, per favore si fermi quando l’aspetterò tra qualche oretta alla fermata” sorridendo, in fondo quasi commossa dalla preoccupazione dell’autista sconosciuto, scese dall’autobus e cominciò a tornare indietro.

Stava camminando sulle strisce pedonali quando un suv sbucò da dei cespugli e si diresse a tutta velocità verso di lei.

Con un salto si buttò sull’erba che cresceva morbida ai lati della strada e rimase con gli occhi sbarrati mentre l’uomo alla guida del suv sfrecciava via sulla strada principale senza neanche fermarsi.

“Oh mio Dio, piccina stai bene?”

Voltando lo sguardo verso il cespuglio da cui era sbucata la macchina, la ragazza vide uscire una donna che indossava una gonna corta e succinta, un top in pelle e degli stivali che arrivavano oltre il ginocchio. La parola “prostituta” comparì immediatamente nella sua testa, parola accantonata però da un sorriso riconoscente quando vide la donna correre verso di lei per aiutarla ad alzarsi.

“Sì, sto bene grazie mille per l’aiuto. Non lo avevo proprio visto partire ed è sbucato all’improvviso”

“Qui corrono tutti come matti. Non vedono l’ora di venire qui per… beh, per ovvi motivi che avrai capito, ma ti garantisco che sono molto più veloci quando c’è da allontanarsi da questo posto… ma tu bambina cosa ci fai qui? Non dovresti fare passeggiate per queste strade! Oltre agli abitanti di Brath Hill, ci sta pure chi potrebbe scambiarti per… una come me”

“Devo andare a Brath Hill per parlare con… con un mio amico. Abbiamo discusso e da allora non ci siamo più parlati”

“Bambina mia, non so chi sia questo tuo amico ma è un incosciente ad averti permesso di venire qui, non hai idea di quanto tutto questo sia rischioso e pericoloso. Per favore, torna alla fermata dell’autobus e non entrare in questo inferno.”

“Ma non posso, vede…”

“Anne, mi chiamo Anne, tesoro”

“Anne, non posso proprio tornare indietro senza aver parlato con lui! Ho sbagliato, l’ho accusato di cose che purtroppo non dipendono in alcun modo da lui e so di averlo ferito moltissimo. Lui in primis non mi vorrebbe qui, però devo davvero parlarci.”

“Facciamo così cara, dimmi di chi si tratta e vado a cercarlo io per te. Tu aspetterai alla fermata dell’autobus – lì non dovrebbe darti fastidio nessuno – e io cercherò di tornare quanto prima”

“Ma lei…” Nicole si interruppe, cercando di far trasparire più la preoccupazione che la maleducazione implicita che quella domanda comportava “Non dovrebbe tornare a lavoro? Non vorrei mai crearle dei problemi”

“Figurati tesoro, non so proprio dove questo famoso ragazzo di Brath Hill possa aver conosciuto una così dolce ragazza” sorridendo maternamente, la donna la guardò prima di incamminarsi con la bionda verso la famosa fermata dell’autobus.

“Dimmi un po’ tesoro, come ti chiami tu?”

“Io sono Nicole, mi scusi se non mi sono presentata subito”

“Tranquilla cara, il ragazzo che devo cercare invece come si chiama?”

“Harry. Ha una moto nera e sta sempre con i suoi amici: Niall, Liam, Zayn e Louis. Lo conosce?”

Nicole notò il volto della donna essere colpito da diverse emozioni, prima che questa annuisse e le sorridesse leggermente.

“So perfettamente dove trovarlo, lo farò arrivare prestissimo. Tu non muoverti da qui”.

Annuendo grata, la bionda si sedette sulla panchina che si trovava alla fermata e infilò le cuffiette nelle orecchie, chiudendo gli occhi e cercando di
immaginare il discorso che avrebbe fatto a Harry non appena lo avrebbe visto di nuovo.

Erano passati due giorni ma sembrava essere passato molto più tempo.

Quando vide una moto nera avvicinarsi, si alzò immediatamente stringendo forte la tracolla della sua borsa.

Notando che la moto non era quella che apparteneva al riccio o a uno dei ragazzi, la bionda si sedette nuovamente, sperando di non attirare troppo l’attenzione dell’ignoto motociclista.

Una sensazione, affatto positiva, le attanagliava lo stomaco.

Quando vide la moto fermarsi di fronte a lei, capì immediatamente di cosa si trattasse.

“Ma guarda un po’, la biondina che non doveva farsi rivedere da queste parti”

“Josh”.


 
 
Non appena vide Anne, Harry cominciò a sentire una strana sensazione allo stomaco.

“Mamma, cosa ci fai qui a quest’ora?”

“Tesoro, che cosa stai combinando?” gli chiese lei, guardandolo con un misto tra preoccupazione e puro affetto materno.

“Di che cosa stai parlando? Sono qui con Niall e Zayn”

Il riccio indicò i ragazzi, mentre anch’essi guardavano la madre di Harry non capendo il motivo della sua visita.

“C’è una dolcissima ragazza di nome Nicole che ti sta aspettando alla fermata della linea 97, non so cosa sia successo ma devi portarla immediatamente via da qui prima che la veda qualcun altro”

“Che cosa?!” Il riccio, insieme ai due amici, era subito saltato in piedi dalla panchina su cui era stato seduto fino a due minuti prima e ora fissava la madre come se fosse un alieno.

“Sei sicura abbia detto di chiamarsi Nicole? Descrivimela”

“Una bella ragazza, bionda e con i capelli corti. Sembra davvero preoccupata, mi ha detto di averti ferito e che doveva assolutamente venire da te per scusarsi. Muoviti ad andare da lei Harry, non mi sento tranquilla a saperla da sola”.

“Corro, grazie di avermi avvertito! Vado subito”

“Veniamo con te” disse Niall, alzandosi anche lui dalla moto su cui si trovava seduto.

Insieme i tre ragazzi e la donna tornarono verso la fermata.

“Dio mio, le avevo detto di aspettarti qui! Dove sarà andata?” la preoccupazione di Anne si rispecchiava anche nei ragazzi, che guardavano la panchina dell’autobus deserta.

“La vera domanda non è dove è andata, ma chi l’ha portata via” commentò il riccio, chinandosi per raccogliere quello che era il cellulare della bionda.

La risposta che ricevette però fu peggiore di qualsiasi cosa potesse immaginare.

“Amico che succede?” Zayn si sporse per prendere il cellulare e lesse una sola parola, una parola che bastò a portare tutti e tre i ragazzi nel panico.

Il cellulare di Nicole era aperto sulle note, probabilmente la bionda aveva provato a lasciare un messaggio a Harry.



Depositi.





 
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Angolo autrice!

Non ci sono parole che possano esprimere quanto mi dispiaccia del ritardo fatto, è quasi un mese che non aggiorno, giuro di fare il possibile perchè questo non accada più!
Cosa ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto, vi siete scordate la storia? hahhaha
Fatemelo sapere, mi farebbe molto piacere!
Liz
   
 
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