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Autore: Shadeyes    29/06/2009    4 recensioni
E’ il mio modo di espiare i peccati che non posso evitare di compiere, giorno dopo giorno, notte dopo notte, perché la mia sete è implacabile. Terribilmente implacabile.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dannata per sempre








Brucia. Incide. Soddisfa.
La lama del pugnale striscia sulla mia pelle come fuoco freddo, con un suono acuto, per donarmi quel minimo di liberazione a cui aspiro da ormai troppo tempo.
L’argento è il mio nemico, il mio opposto, eppure lo affondo nella carne con veemenza, con rabbia, con disperazione, e cerco ogni volta di affliggermi più sofferenza possibile.
E’ il mio modo di espiare i peccati che non posso evitare di compiere, giorno dopo giorno, notte dopo notte, perché la mia sete è implacabile. Terribilmente implacabile.
Eterna, come la mia inutile esistenza. E non vi è possibilità di scampo.
Provare non basta. Il terrore di quei raggi di luce mi impedisce di fare ciò che dovrei, di togliermi la vita come sarebbe giusto che avvenga, invece sono troppo codarda per attendere allo scoperto l’ascesa della temuta alba, di compiere quel fatidico passo che potrebbe liberarmi da ogni supplizio.
Ma non per questo rinnego tutto il male che ho commesso, tutto il sangue innocente che io stessa ho versato.
I tagli del giorno prima sono già scomparsi, completamente rimarginati, opera del mio inumano organismo, e mi compiaccio nel vedere la profonda ferita che lentamente disegno dalla piegatura del gomito sino al polso. Gioisco e piango nel guardare le gocce di sangue scuro che sporcano il pavimento di quel freddo tugurio.
Voglio morire. Voglio morire, dannazione!
Sono stanca di desiderare solo e unicamente quel cocktail dolciastro che pulsa sotto la pelle della gente, sono stanca di essere sempre alla ricerca di quel calore che da secoli mi è stato sottratto, di nascondermi furtivamente in ogni singola ombra della notte.
Questa non è vita, è una maledizione!
Allento la stretta sull’elsa, lasciando cadere il pugnale d’argento. Il tonfo metallico riempie il sotterraneo sinistro, lanciando vibrazioni che sento correre lungo tutti i corridoi e rimbalzare sui muri, spaventando le miriadi di animaletti che percepisco tra le grate di ferro.
Lascio che il mio corpo si addossi stancamente al muro umidiccio e pieno di muffa di quell’orrido seminterrato, mentre brividi pulsanti percorrono il taglio con una velocità che quasi non si avverte. Ma i sensi sviluppati non lasciano sfuggire nulla.
Conosco ogni giuntura che tenta di rimarginarsi tanto lestamente da provocare più dolore di quanto non me ne sia fatta poco prima. Distinguo il particolare bruciore e l’ustione che si delinea ai lati slabbrati dello sfregio, quello stesso bruciore che mi fa ansimare, gemere, soffrire, desiderare di farlo ancora e ancora, all’infinito, sino a quando il potere inarrestabile del metallo benedetto diventi tanto intenso da costringermi ad esalare l’ultimo, agognato respiro.
Singhiozzo e mi lascio scivolare sino a terra, graffiandomi la schiena nuda contro la ruvida parete in mattoni.
La semplicità nella mia vita non esiste.
E’ inutile sperare ancora.
Il futuro si staglia davanti ai miei umidi occhi come un buco nero dal quale io non uscirò mai. Questo, per noi Vampiri, è l’Inferno. Il nostro circolo vizioso.
Tante domande senza risposta, un’unica certezza.
Perché io, Roxanne, sono Dannata. Dannata per sempre.




Fine






Un breve racconto autoconclusivo, una semplice riflessione di Roxanne in una delle sue versioni preferite.
Non è molto, ma spero vi sia piaciuto!







Hilary



   
 
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