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Autore: fede_rica19    26/02/2018    1 recensioni
Lily Luna Potter ormai è diventata una bellissima donna, un pò lunatica, prossima alla specializzazione in Magichirurgia...potrebbe sembrare tutto perfetto adesso che i drammi adolescenziali sono lontani e che sta giungendo la realizzazione professionale eppure qualche fantasma del passato busserà nuovamente alla sua porta e lei dovrà finalmente decidere se chiudere con il passato per sempre o lasciarlo entrare ancora una volta e rimescolare le carte;
Albus Severus Potter è fiero della sua sfilza di successi in campo scolastico ma per lui è arrivato il momento di una nuova sfida che forse stavolta non riuscirà a superare con lo charme e l'ambizione che lo hanno contraddistinto da buon serpeverde, forse stavolta la scuola di Auror lo metterà a dura prova ed a complicargli le cose giungerà una testolina mora che serba per lui un profondo rancore;
Aurora Gomez è una strega dal passato difficile nonché migliore amica e coinquilina della piccola dei Potter. La sua lingua lunga ed il suo corpo sinuoso nascondono un'anima fragile ed un cuore scheggiato dalla vita che è stata troppa ingiusta con lei sin da bambina.
Coppie: Lily luna/Teddy; Albus Potter/AlicePaciock; Lily luna/nuovo personaggio
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Teddy Lupin | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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La prima volta
 
L’odore di caffè tostato le era sempre piaciuto alla mattina. Sua madre lo preparava come una babbana doc ma in realtà ad averle insegnato la tecnica era stato papà Harry che per anni lo aveva preparato per i suoi prozii Dursley. Sorrise rigirandosi tra le calde lenzuola blu abbracciando il cuscino. Sentì uno scroscio d’acqua dal rumore per nulla familiare. Troppo vicino. Il bagno distava almeno due stanze dalla sua. Poi realizzò e rizzò seduta sul letto, impietrita. Gli occhi sgranati mentre si ricordava come era terminata la notte precedente. Quella non era per nulla casa sua a Godric’s Hollow ne era l’odore del caffè di sua madre. Lo scroscio d’acqua proveniva dal bagno adiacente a quella camera da letto, che era stata protagonista della sua prestazione di cui ora si vergognava terribilmente. Kyle Button, ovvero il suo professore nonché primario di Magichirurgia, era nudo sotto la doccia a pochi passi da lei. Avvampò. In quel momento si accorse di essere nuda e subito si coprì con le lenzuola di flanella. Ma la rivelazione terribile non era stata quella di essere finita a letto con Kyle e cosa Kyle rappresentava per lei ma che la notte precedente non era stata affatto guidata dall’alcol. Al massimo poteva essere brilla in quei momenti, ma era stata spinta dalla gelosia e dall’attrazione per quell’uomo. Avvampò di nuovo. Probabilmente dal calore che avvertiva sulle guance era divenuta dello stesso colore cremisi dei suoi capelli mentre la sua mente ricordava il fisico scolpito e possente del medico. Si alzò con un balzo quando avvertì che il getto si era fermato, convinta a tagliare la corda ed evitare Kyle. Affannosamente, tanto da sembrare una pazza evasa dal San Mungo, cercò la sua biancheria e proprio mentre agganciava il reggiseno piombò Kyle nella stanza coperto solo da un asciugamano annodato sul bacino. L’uomo le sorrise ed i suoi occhi percorsero ogni centimetro e curva del suo corpo.
 
-Buon giorno Lily…- disse suadentemente mentre si avvicinava ancora umido. Lily notò qualche gocciolina ricadere dal collo sul suo petto e si sentì eccitata. –Così loquace la notte e così laconica al mattino…- ironizzò con un sorrisetto furbo simile ad un ghigno. Lily deglutì e prese coraggio.
-Buongiorno…Kyle io…-
-c’è del caffè in cucina Lily Potter, ti andrebbe di fare colazione insieme?-
-Veramente…-
-Non farti pregare, mi aspettano quasi 12 ore di turno in ospedale oggi, vorrei iniziare la giornata con il piede giusto!- ormai passo dopo passo l’aveva raggiunta sovrastandola con la sua figura alta e robusta. Quegli occhi color del ghiaccio sembravano trafiggerla ad ogni sguardo, facendole sentire tutta l’adrenalina in corpo ribollire. In quel momento voleva mordergli le labbra per zittirlo e rifare sesso con lui.
-Ho giusto cinque minuti per un caffè!- alla fine riuscì a dire mentre l’eccitazione le bloccava quasi la gola. Se Kyle lo aveva notato non seppe dirlo ma quando si voltò le sembrò che stava sorridendo sotto i baffi. Si rivestì mentre sentiva l’uomo armeggiare con delle tazze. Come avrebbe raccontato quel casino a Rory? Quali sarebbero state le reazioni di quelli che la conoscevano e dei dipendenti dell’ospedale se quella notte fosse venuta allo scoperto? La testa sembrava esploderle mentre faceva il suo ingresso in cucina. Un ampio ambiente in stile moderno dai toni del grigio e del bianco. La visione di Kyle affaccendato a prepararle la colazione la intenerì. Per un attimo si sentì realmente bene e le preoccupazioni si assopirono. L’ipotesi di avere un uomo così affascinante e distinto al suo fianco che faceva le faccende domestiche in una casa così bella le stuzzicò la fantasia.

-Croissant o ciambella?- la sua voce la portò di nuovo al presente. Si sentì di aver fatto la figura della stupida a lasciarsi sorprendere mentre lo fissava imbambolata.
-Scegli tu!- cinguettò lei per dissimulare l’imbarazzo. Mentre dalle casse sul muro una ballata movimentata riempiva la stanza. Lily avvertiva che lo stato d’animo di Kyle era completamente diverso dal suo. Era disinvolto, tranquillo, come se non lo turbasse affatto le posizioni che ricoprivano al di fuori di quell’appartamento. Davvero il fatto che lei fosse una sua alunna e che le malelingue avrebbero infestato l’intera Nottingham University, ospedale compreso, non lo spaventavano? –Kyle…- i suoi occhi cerulei si posarono su di lei con curiosità mentre trangugiava l’ultimo boccone di ciambella.
-Si Lily…?- mormorò accigliandosi vedendo che l’espressione della ragazza era inquieta.
-Quello che è successo la scorsa notte…-
-Non vorrei doverti annotare “nel taccuino” e voltar pagina se è questo che stai proponendo!- la interruppe con un ghigno divertito. Lily inarcò un sopracciglio. –Credevo fosse ovvio quanto fossi incuriosito da te Lily Potter…- aggiunse infilandosi con un movimento fluido ed elegante il camice dove in bella vista era appuntato il cartellino con la dicitura “Primario di Magichirurgia Dott. Kyle Button”. –Ma se lo svago di una notte è quello di cui eri in cerca per me va bene!- terminò sorridendole.
-Non ero in cerca di nulla…è successo!- protestò non avendo però ben chiaro la piega che la conversazione stava prendendo. Non riusciva a capire quali fossero le reali intenzioni di Kyle. Era sicura di esserne attratta e di aver provato un vortice di emozioni e sensazioni nuove la notte scorsa. Ma non era certa di cosa Kyle provasse per lei. Dall’affermare quasi di volerla considerare più di una conquista di una sera era passato dall’avere quasi fretta di mettere un punto a quella sorta di relazione e andar a lavoro come se nulla fosse. Si sentì infastidita ma allo stesso tempo sollevata che forse tutto sarebbe rimasto tra quelle mura e il mondo magico non sarebbe mai venuto a conoscenza della loro tresca.
-Mi sembri un po’ confusa su quello che vuoi realmente Lily Potter… se dovessi ripensarci sai dove trovarmi!- concluse facendo un cenno col capo riferendosi all’apartamento. L’aveva appena congedata con quel sorriso beffardo che lo contraddistingueva e si smaterializzò.
 
*

A pochi chilometri di distanza, nell’ala ovest del dormitorio femminile del Campus di Nottingham, Teddy bussò alla porta della camera di Lily nelle prime ore del mattino. Aurora sobbalzò e infilandosi l’ultimo stivaletto saltellò sino alla porta ed aprì.

-Professor Lupin!- trillò sorpresa ed allarmata allo stesso tempo. –Che ci fa qui?- chiese accigliandosi.
-Ciao Rory…sono qui per Lily!-
-Ehm…non è qui!-
-Che significa non è qui? Non condividete più la stanza?-
-Non è qui significa che non ha passato la notte qui…- lo punzecchiò lasciandosi sopraffare dalla stronzaggine che la contraddistingueva. Restò a fissarlo con aria di sfida. Teddy rimase impietrito sull’uscio.
-Sai per caso dove posso trovarla? È di turno stamattina?-
-Vuole sapere dove o con chi?- rincarò la dose. Teddy roteò gli occhi al cielo mentre i suoi capelli vertevano sul rosso per l’ira che stava crescendo, e qui e là qualche ciocca verde iniziava a farsi strada per la gelosia. Aurora soffocò un risolino e si schiarì la gola. –Comunque ha il turno pomeridiano, non so adesso dove sia, ma stasera la può trovare in ospedale, staccherà per ora di cena…-
-Grazie sei stata davvero utile…- bofonchiò ironicamente.
-Beh c’è da dire che lei è un po’ in ritardo, anzi in ritardo di qualche anno!- rispose sbattendogli la porta in faccia e lasciandolo inerme nel corridoio.
 
*

Al ancora non riusciva a credere che Alice lo avesse invitato a pranzo per presentarlo come il suo ragazzo ai genitori. Fin ora i coniugi Paciock lo avevano accolto come il figlio minore di Harry, un ex alunno, un amico di Alice ma non di certo come il ragazzo della figlia. Aveva trascorso un’altra notte in bianco. Ormai le occhiaie che si riflettevano sullo specchio gli ritornavano un’immagine mostruosa, simile ad un goblin. Sua madre, alla notizia che Alice era diventata la sua ragazza, lo aveva abbracciato forte e rassicurato che sarebbe andato tutto bene con i genitori della ragazza. Suo padre era andato a lavoro presto, in quei giorni il dipartimento Auror era in fermento per una serie di furti di oggetti oscuri a sud della Scozia, ed Harry Potter stava organizzando le missioni di investigazione di ogni squadra Auror. Al pensò che se solo avesse già terminato l’accademia a quell’ora sarebbe già potuto essere al fianco del padre ed aiutarlo ad catturare i responsabili. Erano preoccupati in famiglia, Jamie era passato la sera precedente per rassicurarsi con suo padre che non sarebbe sceso in campo, ma che avrebbe solo supervisionato ed organizzato le squadre. Harry Potter aveva ceduto ed acconsentito. Ma conoscendolo, se la situazione fosse peggiorata, suo padre non avrebbe esitato a raggiungere i suoi Auror per combattere al loro fianco.

-Al, papà sta bene, l’ho appena sentito! È nel suo ufficio al Dipartimento di investigazione e sta tenendo sotto controllo la spedizione. Puoi andare tranquillamente a pranzo dai Paciock e goderti questo momento…- la tranquillizzò Ginny abbracciandolo. –E se dovesse accadere qualcosa ti avviserò subito tramite camino con la metropolvere, ok?- aggiunse vedendo negli occhi verdi del figlio un velo di preoccupazione ed incertezza.
-Va bene- alla fine mormorò abbozzando un sorriso. Diede un bacio a sua madre nella guancia lentigginosa proprio come quella della sorella ed uscì. Come ormai aveva imparato a fare raggiunse a piedi casa di Alice. Il respiro iniziò a farsi affannoso mentre giungeva sul portico, l’ansia ed il panico lo stavano attanagliando. Suonò il campanello e in una manciata di secondi la porta si aprì ed Alice lo accolse con un bacio a fior di labbra e gli sorrise. Si sciolse come neve al sole e si sentì il cuore caldo, mentre l’ansia scivolava via.

-Vieni, accomodati!- cinguettò lei prendendogli la mano e conducendolo in salone.
-Al benvenuto!- lo salutò Neville stringendogli la mano come ogni volta. Anche la madre di Alice lo salutò ma abbracciandolo e con un dolce sorriso.
-Alice ci ha detto che avete qualcosa da dirci prima di metterci a tavola!- disse Hanna in trepidazione. Al sentiva l’imbarazzo seccargli la gola e guardò Alice in aiuto. La ragazza gli prese nuovamente la mano intrecciando le dita a quelle sue. I volti di Neville e Hanna a quel gesto si dipinsero di stupore. Al voleva sprofondare dalla vergogna. Si rese conto di non aver mai provato una sensazione del genere perché mai con nessuna era arrivato a voler fare una cosa simile.
-Io ed Al adesso siamo più che amici… stiamo insieme!- spiegò Alice dolcemente. I suoi genitori sembrarono rianimarsi e corsero ad abbracciarla.
-Ma che bella notizia Al! Sei un così caro ragazzo e Ginny ed Harry sono dei nostri vecchi amici!- fu il primo commento di Hanna. Al ancora non trovava le parole, e sentì di star facendo la figura del pesce lesso.
-Al so che sei un bravo ragazzo ma adesso che tu ed Alice volete essere una coppia esigo da te la massima serietà intesi?- si premurò di precisare Neville mentre gli dava delle pacche affabili sulla schiena. Albus annuì intimorito.
-Papà ha capito, adesso andiamo a pranzare altrimenti l’arrosto si fredda!- mitigò Alice conducendoli entrambi in cucina. Hanna ridacchiò divertita e così si misero a tavola. Da quelle ore trascorse con la famiglia Paciock Albus capì che il legame speciale che univa i componenti era profondo e indissolubile. Alice era totalmente al proprio agio con i genitori e il dialogo tra i tre era così dolce e genuino che Al pian piano si sentì nuovamente a suo agio, come quando andava lì in veste di amico di Alice. Neville era totalmente devoto alla figlia e l’amore l’uno per l’altra quasi destabilizzante. Quando Alice, salutati tutti, lo accompagnò sul portico, Al tirò un sospiro di sollievo conscio che tutto era andato per il meglio.

-Cosa credevi? Che ti avrebbe minacciato con la bacchetta?- ironizzò la ragazza punzecchiandolo.
-No…ma comunque mi mette un po’ in soggezione quanto tuo padre tenga a te e quanto andiate d’accordo…-
-Beh Al… mio padre non ha mai avuto una vera famiglia in cui crescere…- mormorò la ragazza incupendosi e guardando altrove. Al ricordò solo in quel momento della situazione al San Mungo dei nonni di Alice. Solo da piccolo una volta ne aveva sentito parlare a suo padre.
-Alice io non volevo…- biascicò mortificato.
-No figurati ad un occhio estraneo questo legame morboso potrebbe apparire strano ma mio padre vive per la sua famiglia, specialmente da quando la bis nonna è morta… è come se avesse solo noi, sai i miei nonni paterni non…- Al la interruppe avvolgendola tra le sue braccia. Le baciò il capo corvino. La ragazza affondò il suo viso nel petto di Albus accoccolandosi.
-Siete una famiglia stupenda Alice!- soffiò tra i suoi capelli. La ragazza sorrise e gli lasciò un altro bacio a fior di labbra. Al le morse dolcemente il labbro inferiore sorridendole. –Adesso vado che non ho ancora preparato alcun discorso per il colloquio e mancano solo pochi giorni!- Alice annuì e rientrò in casa, mentre Al si incamminava verso Godric’s Hollow.
 
*

Lily era latitante da quasi 24 ore ormai e Aurora l’aveva tempestata di messaggi e le aveva perfino inviato il suo barbagianni Rufus, che era solito beccare le braccia per punirla di non essersi fatta viva. Iniziava sia a preoccuparsi che a spazientirsi perché la sua amica le aveva promesso che prima di cena sarebbe stata con lei nell’aiutarla a scegliere l’abito giusto per la cena con Dorian e per supportarla nel caso se la fosse fatta sotto. Alla fine in preda alla fifa aveva scelto un tutone nero e lasciato i capelli raccolti da un lato. Un filo di trucco e come un condannato a morte ad Azkaban, si trascinò sino ai cancelli del Campus dove Dorian la stava aspettando.

-Sempre puntuale come un orologio svizzero!- disse appena la vide arrivare coperta dal suo pesante cappotto senape. Rory gli sorrise impacciata e lo raggiunse.
-Il lupo mannaro perde il pelo ma non il vizio!- rispose e Dorian ridacchiò.
-Ho affittato una macchina, nulla di che, per questa occasione!- e gli indicò la land rover sul quale era indolentemente poggiato.
-Che onore!- cinguettò la ragazza. Dorian le aprì la portiera e dopo, mettendosi alla guida, partirono per la periferia di Nottingham. –Di che bistrot si tratta?- spezzò il silenzio sceso da pochi minuti.
-Beh in realtà volevo farti una sorpresa ma non riesco a tenermi nulla dentro lo sai… stiamo andando in un ristorante di sushi!-
-Oddio!- trillò estasiata con l’acquolina in bocca. Dorian sorrise sornione.
-Ah allora dopo tanti anni è ancora il tuo piatto preferito…- Aurora annuì mentre Dorian imboccava un vicolo, poco distante dal Trent Bridge, e parcheggiava.
-Guarda un po’ che fila…- piagnucolò affamata.
-Ho prenotato, non dovremmo aspettare!- precisò gongolando lui.
-Anche tu sei il solito precisino previdente mio caro lupo!- commento Rory con un ghigno divertito. Dorian le aprì la porta e la cameriera, detto il nome, li scortò al tavolo e prese le loro ordinazioni. Poco dopo li lasciò soli mentre una musica orientale faceva da sottofondo ed i loro occhi si incrociarono.
-Dorian… posso essere sincera con te?-
-Devi…-
-Ho un ansia terribile! Voglio che questa serata non sia un fiasco e mi sento tesa come la corda di un violino!- Dorian sbuffò divertito e le sorrise.
-Puoi evitare questa sera di essere la solita maniaca del controllo?! Ti ho invitata per trascorrere del tempo insieme, solo tu ed io e se tu non ti lasci andare non riuscirò a farlo neanch’io!- Rory annuì e prese un gran respiro per tentare di rilassarsi. –E comunque sei bellissima stasera…- lei sorrise a quelle parole, portandosi una ciocca dietro l’orecchio.
-E tu il solito cascamorto!- mormorò facendogli la linguaccia. Subito arrivarono i loro piatti e tra un bicchiere di vino e qualche boccone si lasciarono andare ancora a racconti degli anni trascorsi separati. Rory era gelosa di tutte quelle persone che Dorian aveva elencato nei suoi viaggi, nelle sue esperienze ed occasioni speciali. Avrebbe voluto esserci anche lei e condividere con quel ragazzo ogni istante. La malinconia pian piano si fece spazio in lei e il rimorso di essersi persa così tanti anni di lui la intristirono. Dorian sapeva leggerla come le pagine di un vecchio libro, il preferito.

-Cosa succede Aurora? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ti stai annoiando per caso?- la ragazza scosse il capo per tranquillizzarlo e sorrise.
-Affatto…ho voglia di prendere una boccata d’aria però!- Dorian chiamò la cameriera ed insistette per pagare il conto per entrambi. Lusingata si mise il cappotto e poi insieme raggiunsero il Trent Bridge a pochi metri dal locale. L’arietta fredda del fiume Trent ed il suo scorrere lento e pigro tra le possenti mura del ponte facevano da scenario a quella sera. La luna timida si frastagliava tra le increspature dell’acqua ed illuminava i loro volti.

-> https://www.youtube.com/watch?v=x6nQ_lxlLf0
*Eravamo amanti per la prima volta… Sorseggiavamo le emozioni.
Fumando ed inalando ogni momento. È stato sconsiderato e noi l’abbiamo vissuto, si…*


-Abbiamo precisato di dover essere sinceri…- ruppe il silenzio lui stavolta. Rory fece spallucce dispiaciuta. –Dimmi a cosa stai pensando!- si fece serio Dorian prendendole le mani tra le sue. Rory si specchiò nei suoi occhi azzurri. Probabilmente gettarsi nel fiume sarebbe stato meno doloroso di quello che sentiva quando pensava che quegli occhi si erano posati su altre ragazze, su tramonti e albe senza di lei. Si sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò. Un bacio lento, dolce e colmo di nostalgia. Aprì gli occhi e lo vide trattenere il respiro. –Perché questo bacio adesso?- disse con la voce rauca.
-Ne avevo bisogno…- Rory si leccò le labbra e strinse più forte le mani di Dorian. –C’è stata qualcuna in questi anni?-
-è per la storia del campeggio che ti ho raccontato?-
-No, cioè si, in realtà è per tutto. Ho bisogno di sapere, e non intendo delle avventure di una sera e roba del genere, intendo…-
-Ho capito! Sono stato con una ragazza per un paio d’anni!-mormorò cupo.
-Come mai è finita?-
-Non lo so… immagino che eravamo troppo diversi…- Rory si sentì turbata. Non la infastidiva l’idea che fosse andato a letto con altre ragazze ma che avesse amato un'altra che non fosse lei. –Rory parlare di questo ti farà stare solo peggio!- aggiunse.
-Non ti interessa sapere di me?-
-Non voglio stare peggio io!-
-Non c’è stato nessuno!-
-Perché?- incalzò Dorian adesso curioso e sollevato nel tono di voce.
-Perché nessuno ne valeva veramente la pena!- rispose sinceramente. Stavolta fu Dorian a baciarla. Quel bacio divenne presto umido in una danza di lingue, di passione e malinconia. Trasudava il desiderio di sentirsi nuovamente vicini, di scoprirsi nuovamente in quella nuova forma. Erano stati molto giovani un tempo e quell’amore interrotto bruscamente era rimasto assopito ma mai del tutto sconfitto. Mentre le mani del ragazzo sulla sua vita la spingevano contro il corpo di lui. Rory si sentì bene per la prima volta dopo tanto tempo. Era nel posto giusto con la persona giusta e al momento giusto. Non voleva più prendere fiato, non voleva che lui la lasciasse andare per nessuna ragione al mondo. Se doveva morire un giorno era quello il modo in cui voleva farlo, senza fiato tra le sue braccia. Eppure quando le loro bocche si staccarono Dorian era ancora lì e si accorse che quel meraviglioso sogno era la realtà.
-Adesso posso dirti che anch’io ero terrorizzato da questa serata perché ho paura di ricominciare qualcosa che mi ha fatto stare così male ma non voglio avere nessun rimpianto e la paura non deve vincere su di me, su di noi… non un ‘altra volta!- Rory annuì.
-Hai ragione!- fece una pausa –sto congelando però!- ridacchiò.
-Va bene allora ti accompagno a casa, sono quasi le undici e domani mi aspettano due ore di Alchimia!- tenendola sotto il suo braccio giunsero in macchina diretti al Campus.

*Eravamo amanti attraverso una corsa selvaggia… è iniziato tutto come un incendio.
Il nostro amore era qualcosa che potevano ammirare…
Eravamo giovani e ora sono più vecchia ma farei tutto di nuovo! (Ellie Goulding; First Time)*

 
*

Erano le 23 in punto quando finalmente quella terribile e lunghissima operazione del dottor Belby era terminata. Felicia l’aveva salutata e con ancora il camice addosso era andata via. Negli spogliatoi c’era ancora qualche tirocinante con cui ancora non aveva condiviso nessun turno. In silenzio si cambiò e preso il borsone contenente il camice e i libri si avviò verso l’uscita dell’ospedale. Appena fuori dalle porte scorrevoli, palpando la tasca del cappotto, non avvertì la presenza della bacchetta. Fece per tornare indietro verso gli spogliatoi e si scontrò con il petto di un uomo. Balzò indietro dispiaciuta e vide che aveva appena avuto un scontro frontale con Kyle Button.

-Lily Potter!- disse atono lui sorridendo. Lily si guardò attorno per scorgere se qualcuno avesse assistito. Imbarazzata si ricompose la coda di cavallo e si schiarì la voce.
-Dottor Button…- mormorò con tono formale.
-Che formalità, ok se vuoi giocare a questo gioco “facciamo finta che sia stato tutto finto” per me va bene…- commentò Kyle mordicchiandosi appena il labbro inferiore ma senza smettere di avere quell’espressione sorniona. Lily avrebbe voluto togliergli quella sicurezza ma non poteva dar spettacolo, qualcuno degli studenti in giro li avrebbe potuti vedere ed intuire che quel rapporto aveva qualcosa in più della sola relazione Professore/alunna.
-Siamo praticamente al centro dell’attenzione Kyle cosa dovrei fare?!- disse sottovoce e a denti stretti.
-A me non importa ma se per te è un problema ti ripeto che sai dove trovarmi…- argomentò sicuro lui.
-Lily!- una voce la pietrificò. Si voltò per ritrovarsi a pochi passi da Teddy.
-Teddy, cosa ci fai qui?- disse incredula.
-è tutto il giorno che ti cerco, per parlare…-
-Sono stata a lavoro!- si affrettò a precisare la ragazza come per giustificarsi, come a nascondere qualcosa. Sentiva gli occhi di Kyle puntati su di lei. Teddy indurì la mascella ed incrociò lo sguardo del dottore. Lily voleva che la terra si aprisse e la inghiottisse.
-Stamattina dovevi essere nel tuo dormitorio…-
-Oh beh io…-
-Lily Potter tra poco il mio turno sarà finito, pensi di essere libera?- Kyle si intromise bruscamente nella conversazione. Avrebbe voluto schiantarlo ma si dovette frenare.
-Lily è tutto il giorno che aspetto di poterti parlare, andiamo?- era come guardare una partita di quidditch e lei era la pluffa che due cacciatori si lanciavano. Deglutì, guardò prima Kyle contraddistinto sempre da quell’aria beffarda e tranquilla e poi Teddy i cui occhi color miele quasi la supplicavano di far cessare quello scontro. Chinò il capo e raggiunse Teddy. Il ragazzo la prese per mano e dopo aver lanciato un’ultima occhiataccia al primario del Nottingham Hospital si smaterializzarono.
 
Buon pomeriggio lettori!!
Ecco qui l'aggiornamento, cercherò di postare il prossimo capitolo il prima possibile!
Spero che questo vi sia piaicuto, e se volete chiedermi qualcosa sapete cosa fare ;) aspetto le vostre recensioni ed opinioni, e corro a rispondere a quelle del cap precedente! Ringrazio chi segue, preferisce e ricorda la storia, come sempre, e coloro che hanno recensito <3 VI ADORO!
un bacio e a presto, fede! 

 
  
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