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Autore: maty9    26/02/2018    1 recensioni
Una storia d'amore nata inconsapevolmente, ma talmente forte da durare nei tempi. Un nuovo nemico da affrontare per Sesshoumaru, ma questa volta non sarà da solo. kagomexsesshoumaru
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nel momento stesso in cui la vidii capii che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei potuto vedere.
Subito dopo aver purificato la sfera, ella ha espresso un desiderio, il desiderio giusto, suppongo, poichè non percepivo più il potere maligno della sfera che mi  incitava a impossessarmene. 
Dunque il potere dalla quale lei veniva inghiottita era quello della sfera dei 4 spiriti.
"Kagome" urlò il piccolo kitsune.
"Kagome che sta succedendo? Afferra la mia mano" abbaiò quell'imbecille di mio fratello mezzosangue.
Io non mi mossi di un millimetro, ero pietrificato perché sapevo di essere impotente al Fato. Non mi restava che guardare inerme quella visione orribile. Lei mi guardava come a dire 'che sta succedendo?' era impaurita e questo mi spezzò il cuore, ciò nonostante non aprii bocca, guardavo fissamente i suoi occhi  caldi che non avrei più avuto la possibilità di vedere. La vidi scomparire lasciando tutti a bocca aperta. Mi voltai e con un colpo della mia Bakusaiga diedi il colpo di grazia a quel repellente mezzodemone. Mi fermai a guardare il suo corpo mente di decomponeva  attuando la mia vendetta, ma questo non attenuò il dolore della perdita dell'unica donna che io abbia mai amato.
È sempre stata colpa di quel essere obbrobioso: se non fosse mai esistito, la sacerdotessa che lui amava non sarebbe morta in quel modo per poi essere reincarnata in Kagome, e io non avrei mai incontrato Kagome e non avrei mai scoperto cos'è l'amore. 
Dietro di me sentivo i singhizzi del Kitsune e della strerminatrice di demoni e il monaco che cercava di consolarli. Inuyasha era chiaramente avvilito, perciò la sarcedotessa morta gli poggò la  mano sulla spalla priva di passione, come se quella sua fredezza potesse mai sostituire il calore che solo Kagome iradiava.
"Jaken" dissi infine, "tu rimarrai al vilaggio insieme a Rin." 
"Ma Padron Sesshomaru..." Il demone s'interruppe e con timore domandò "Non volete riposarvi un poco dopo questa lungua guerra?"
"Non occorre." risposi immediatamente. Me ne volevo solo stare da solo. Vi voltai e senza salutare nessuno me ne andai a grande velocità
Mi diressi verso il pozzo dal quale Kagome soleva sbucare buffamente fuori.Il pozzo sembrava lo stesso, non percepivo nessuna aura nonché meno la sua, come quella volta.
Era un giorno come l'altro, dopo i primi cent'anni di vita avevo perso interesse nel passare del tempo, perciò smisi di tener conto dei giorni che passavano. Percepivo una forza demoniaca molto vicino al posto dopo mi stavo riposando ma decisi di ignorarlo; naturalmente, se quel demone si fosse dimostrato talmente tanto incosciente da sfidare il più potente tra gli yōkai, lo avrei uccuso senza il ben che minimo dubbio. 
Capii, però, che la preda del demone era qualcun'altro di molto potente. Incuriosito dal potere dell'avversario, indiscutibilmente umano, attraversati silenziosamente il bosco e un ampio prato che emanava un profumo dolce proveniente dagli innumerevoli ciliegi in fiore, dei quali rami si muovevano a ritmo del vento disperdendo delle piccole gocce di riugiada che rendevano l'odore dei fiori ancora più intenso e fresco.
Mi agrappai al ramo di un ciliegio nel bordo del campo per guardare da vicino.

Lì giaceva a terra un demone uccello, morto a causa di una freccia. Non vedevo traccia di umani in quel posto, c'era solo un vecchio pozzo in disuso. Com'era possibile? Nessun umano poteva andarsene via così velocemente.
“Ahi!” disse una voce femminile peoveniente da dentro il pozzo. Stava cercando di arrampicare la parete scivolosa del pozzo. Mi avvicinai quel tanto che mi serviva per annusare il suo odore e capii che si trattava della ragazza che aveva estratto Tensaiga. Non volevo avere niente a che fare con la compagnia di mio fratello; ciò nonostante non me ne andai. La ragazza stava perdendo molto sangue perciò aveva difficoltà nel risalire il pozzo, ma subito riuscì a raggiungere il bordo e mi guardò incuriosita.
“Lord Sesshomaru, cosa vi porta da queste parti?” mi domandò. Io distolsi lo squardo ed esaminai il corpo del demone. Un uccisione ben fatta, aveva colpito dritto al cuore. “Ah, quello!” disse, capendo cosa stessi pensando, “L'ho dovuto uccidere con una freccia sacra, altrimenti mi avrebbe divorato, insieme alla sfera dei quattro spiriti. E mi sono fatta pure male, che casino devo disinfettare la ferita altrimenti non potrò camminare per qualche giorno. E chi lo sente Inuyasha!” 
Detto ciò frugò dentro quel enorme borsa che portava alle spalle e prese qualcosa di liquido che verso sul ginocchio, dove c'era un taglio profondo. Fece una smorfia di dolore molto buffa che mi ricordò Rin. Solo in quel momento mi accorsi che si assomigliavano molto ma la ragazza aveva dei lunghi capelli neri e la pelle molto chiara, il viso tondo e dei grandi occhi color nocciola. Se non fosse stata un umana, forse l'avrei trovata divertente ed attraente, ma così non era dunque decisi che era ora di andarmene. 
La guardai per l'ultima volta, lei alzo lo sguardo e mi osservo per qualche secondo poi esclamo “Scusate, Lord Sesshomaru se le ho fatto perdere tempo, ma visto che vi ho incontrato oggi, le posso lasciare delle cose per Rin che ho portato da casa mia apositamente per lei?”. Detto ciò tirò puori un pacco pressochè leggero e lo porse a me “Solo solo dei vecchi vestiti e un  gioco, per quanto si sente sola. La prego, sono sicura che la renderà felice...”.
“Sarà fatto” risposi io; presi il pacco e me ne andai. Sentivo gli occhi di lei non staccarsi da me neanche per un secondo. 
Decisi di rimanere lì vicino a vedere come sarebbe ritornataa casa. Ma poco dopo sentii qualcuno avvicinarsi in fretta.
“Kagome, stai bene? Ho fiutato il tuo sange e mi sono precipitato. Ti ha attaccato qualche demone?” chiese lui.
“Si ma l'ho ucciso, non ti preoccupare. Mi sono solo ferita leggermente mentre mi stavo diffendendo” rispose lei, stanca
“Kagome per quale assurdo motivo sento l'odore di Sesshomaru qui? Non mi dire che è stato quel bastardo a farti male? Io lo ammazzo! DOVE SEI LURIDO CANE. ATTACCARE UNA RAGAZZA CHE NON TI HA FATTO NIENTE! SEI SOLO UN CODARDO!”
“Ma che dici Inuyasha? Ti stai sbagliando. Io non ho incontrato nessuno se non quel demone uccello, forse tuo fratello era passato per di qui prima che io ritornassi da casa. Ora smettila di fare lo stupido e portami al villaggio” gli ordinò lei.
“Si hai ragione, andiamo! Kaede ti darà qualcosa che ti farà guarire velocemente.” rispose lui e la prese in braccio. Dopo essere entrati nel bosco, li persi di vista.
Non comprendevo il motivo per cui lei gli avesse mentito. Non che ce ne fosse la necessità. Avrei ignorato quel patetico mezzodemone e se proprio ce ne fosse stato bisogno avrei accettato piacevolmente la sua offerta di suicidio. 
Mi incaminai verso Rin e Jaken. Quando mi avvicinai a loro Rin esordì tutta contenta“Signor Sesshomaru, bentornato! È stao via a lungo, siete stanco? Rin ha fatto la brava in vostra assenza Signore.”
“Immagino. Tieni questo pacco è per te da parte della miko.” 
“ Da Kagome? L'avete incontrata lungo il  vostro cammino Signor Sesshomaru? Anche Rin vorrebbe incontrarla di nuovo. Mi divertivo molto a giocare con lei e Shippo!” stava aprendo il pacco e notai i suoi occhi illuminarsi e la sua bocca aprirsi sorpresa “Che bello! È un kimono bellissimo e questo fermaglio è così colorato, e questi sono dei fogli” disse prendendo i fogli in mano per farmi guardare “ Signor Sesshomaru guardate, ci sono delle penne colorate!l'ultima volta che ho giocato con Shippo, lui mi ha spiegato cosa sono queste cose magiche!”
Detto ciò, con aria indaffarata, si mise a disegnare su quei fogli. Io mi poggiai al tronco liscio di un pesco a rimugianare sulla stranezza della miko, ma decisi che non era il caso che un demone potende come me perdesse tempo a pensare a una misera umana, e mi addormentai quasi subito.

…......

Non sapevo cosa fare per riportarla indietro dunque non facevo niente. Non so per quanto tempo sono stato lì ad aspettare, 'aspettare cosa?' mi chiedevo. 
   
 
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