Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: la luna nera    28/02/2018    6 recensioni
In molti si chiedono se siamo soli nell'universo e molti sono quelli che si interrogano sull'origine dei cerchi nel grano. Melissa ed il gruppo dei suoi amici non fanno certo eccezione e quando un cerchio nel grano appare proprio in un terreno alla periferia della città, non possono farsi certo sfuggire l'occasione. A loro si unirà Orion, il nuovo fidanzato di Aurora, ragazzo alquanto strano e taciturno, a tal punto che sembra provenire da un altro mondo.
Chi c'è dietro a quel misterioso pittogramma? Qualcuno sta lanciando messaggi dal cielo?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Giunsero in prossimità dell’area dell’impatto, già appena scesi dall’auto udivano voci di persone, voci piuttosto concitate e non troppo entusiaste. “Bene, adesso vediamo cosa…..” Manuel si interruppe non appena la loro visuale sul terreno sottostante fu totale. “Porca miseria, che macello!”
Ai margini del campo in cui tempo addietro era comparso il cerchio, le cui tracce ancora erano visibili, c’era un cratere dall’apparente diametro di alcune decine di metri. Si intravedevano piccoli pezzetti forse di metallo, ancora fumanti, sparpagliati dappertutto e nell’aria ancora c’era puzza di bruciato. Naturalmente Gino aveva un diavolo per capello, imprecava sonoramente senza risparmiarsi, assieme a lui c’erano il sindaco, il Maresciallo dei Carabinieri con l’Appuntato, più alcuni militari e uomini vestiti di nero. Attorno ai ragazzi si era radunata una piccola folla di curiosi, nessuno poteva avvicinarsi più di tanto e quelli che ci avevano provato, erano stati allontanati con metodi piuttosto persuasivi.
“Che stanno facendo quelli là?” Teresa aveva notato alcuni uomini in divisa mimetica intenti a raccogliere oggetti.
Manuel prese il piccolo binocolo che teneva nel vano porta oggetti della sua auto e si mise ad osservare. “Sì, sembra stiano raccogliendo qualcosa, sembra….sì, dei rottami metallici.”
“Tu credi sia davvero qualcosa di extra terrestre?”
Riportò l’attenzione sulla ragazza. “E’ difficile a dirsi, però ci sono troppi indizi che me lo fanno pensare.” Si voltò verso la sorella ed Orion. “Voi che ne pensate?”
“Io…. Non lo so.” Sussurrò Melissa. “E’ una cosa incredibile.” Sentiva la sua mano strettissima in quella di Orion, era percorsa da piccolissimi brividi e l’attenzione del ragazzo era incollata al cratere.
“Ricordate il significato dei cerchi nel grano?” Un filo di voce uscì dalle  labbra del ragazzo. “Stanno cercando qualcuno e credo lo abbiano trovato.”
“Allora secondo te, quell’affare è una navicella spaziale? Sono venuti a recuperare ciò che cercavano?”
“Temo di sì.” Sentenziò lui con tono molto preoccupato. Poi volse lo sguardo verso Melissa, anche lei fece lo stesso ed ebbe la sensazione di scorgere qualche piccola lacrima negli occhi del ragazzo. “Scusate.” Si allontanò dagli amici portandosi in disparte sotto alcuni alberi.
“Che gli è preso?” Manuel non capiva il comportamento dell’amico.
“Forse ha paura?” Anche Teresa non capiva.
“No, impossibile. Uno grande e grosso come lui non può farsi intimorire da una cosa del genere, se poi è un militare o un paramilitare dovrebbe essere preparato a tutto.”
“Sentite….” Propose Melissa. “Provo a parlarci io. Voi continuate a indagare.” Si allontanò dall’amica e dal fratello, raggiungendo Orion poco più in là.
“Ehi, va tutto bene?” Gli accarezzò dolcemente la spalla non appena gli fu vicina.
Scivolò lungo il tronco dell’albero cui si era appoggiato fino a sedersi per terra. Affondò il viso nelle mani e si lasciò sfuggire un singhiozzo. “Mi hanno trovato, Melissa, mi hanno trovato.”


Nel frattempo, attorno all’area dell’impatto, gli uomini in divisa, gli ufficiali dell’esercito e i famigerati men in black avevano preso a circoscrivere la zona recintandola ed invitando i presenti ad andarsene con metodi più o meno persuasivi, fra cui anche Manuel e Teresa.
“Credi dovremmo andarcene anche noi prima che ci spintonino a quel modo?” Teresa osservava quanto stava accadendo con attenzione.
“Il cuore mi direbbe di restare, la ragione no.” Manuel aveva gli occhi incollati sul luogo dell’atterraggio. “Io lo sapevo che gli alieni esistono, quel coso proviene da un mondo abitato da esseri intelligenti, non c’è altra spiegazione.”
“Tu dici?”
“Ne sono certo: altrimenti che motivo ci sarebbe per allontanarci tutti?”
“Via, ragazzi. Qui non c’è niente da vedere.” Un militare dallo sguardo ferreo si piantò davanti a loro tentando di distoglierne l’attenzione da ciò che gli stava alle spalle.
“Se non c’è niente da vedere, perché ci state cacciando?”
“Ho detto via di qua.” Prese con entrambe le mani l’arma d’ordinanza puntandola verso il cielo. “Devo ripeterlo di nuovo o ve ne andate?”
“Dai, vieni via.” Teresa lo trascinò per un braccio, temeva di passare un brutto quarto d’ora.
“Nascondono qualcosa che non vogliono rendere pubblico.” La sua attenzione era sempre focalizzata di là.
Il ragionamento di Manuel non faceva una piega, tuttavia lei tentò di portare l’attenzione del ragazzo su dell’altro. “Senti…. Ma tua sorella ed Orion dove sono?”
“Non lo so.” Si guardò attorno. “Ma so che quel tipo forse sta per fare una santa cosa.”
“Orion? Cosa starebbe per fare?”
“Vuole mollare Aurora! Capisci?” Nella sua voce c’era un entusiasmo non troppo nascosto. “Se si lasciano, forse è la volta buona che….”
Lo sguardo di Teresa si spense all’istante.
“Ehi, che c’è?” Sollevò la faccia della ragazza. “Ho detto qualcosa di strano?”
Scosse la testa. “No, figurati.” Ingoiò una lacrima. “Spero solo non ti faccia soffrire troppo.”
“Chi? Aurora? Ma dai, ti prego!”
Lei si allontanò senza rispondergli.
“Ehi, dove vai?”
“A cercare tua sorella e Orion.” Prese a camminare a passo svelto, sperando che lui non si accorgesse dei suoi occhi lucidi.


Orion era rimasto muto, seduto per terra, con la schiena appoggiata all’albero, gli occhi persi in un punto imprecisato; anche Melissa non aveva proferito parola, comprendeva perfettamente lo stato d’animo del ragazzo, lui temeva per la propria incolumità e se quello che le aveva raccontato alcune sere prima era vero, probabilmente si sarebbe trovato ben presto faccia a faccia con altri Hiloniani dalle intenzioni non troppo amichevoli. Almeno era ciò che lei immaginava.
Ma ciò che preoccupava maggiormente lui era l’incolumità di Melissa e degli altri, in qualche maniera si sarebbe arrangiato per salvarsi la pelle, in fin dei conti era un soldato. Ma i suoi amici?
“Ehi, ragazzi, tutto bene?” Teresa finalmente li aveva scovati.
“Sì, tranquilla.” Melissa si alzò non appena l’amica le fu vicina. “Dov’è mio fratello?”
“Sto qua, non mi hanno rapito né portato in Commissariato.”
“Novità?”
“Stanno facendo allontanare tutti, compreso Gino che del terreno è il proprietario.” Rivolse l’attenzione verso l’area interessata. “Quindi per il momento non vogliono che si sappia niente, ma tornerò in perlustrazione quanto prima e allora avrò le prove concrete dell’esistenza di esseri intelligenti sbarcati sulla Terra.”
Quelle parole furono motivo di ulteriore silenzio per Orion, sapeva di trovarsi in una situazione delicatissima: Manuel era determinato come non mai a venire a capo del mistero, qualcuno proveniente da Hilon si trovava su quel pianeta, ben intenzionato a trovarlo e riportarlo indietro.
A quel punto, che ne sarebbe stato di lui? E dei suoi amici? Forse sarebbe stato saggio andare via, magari con la scusa di un trasferimento ad un’altra Accademia, ma qualcosa in cuor suo gli suggeriva di non abbandonarli drasticamente. In modo particolare non voleva allontanarsi da Melissa, si sentiva in debito verso di lei, era custode del suo segreto e non lo aveva rivelato neanche ad uno fissato con gli alieni come suo fratello. Poteva forse abbandonarla senza sdebitarsi in qualche modo? Era completamente assorto nei suoi pensieri, restando seduto con lo sguardo perso nel vuoto.
“Sentite” Melissa si alzò, ritenne saggio spezzare quel silenzio. “Io avrei un’idea: dato che è piuttosto tardi ed ho un lieve languorino allo stomaco, che ne dite di fermarci da qualche parte a prendere alcuni pezzi di pizza per mangiarli assieme?”
“Ad una condizione.” Puntualizzò Manuel. “Anzi, due: primo, tu hai avuto l’idea e tu paghi….anche perché ho tre spicci in tasca; secondo, ce ne andiamo a casa nostra, su in mansarda, ad osservare il cielo col telescopio sperando di vedere qualcosa.”
“Andata.”  
A quel punto Orion si alzò, ricongiungendosi con gli altri che si stavano avviando verso l’auto di Manuel. Guardava Melissa in silenzio, la sua idea era stata quanto mai provvidenziale per spezzare la tensione che lo stava stritolando. La raggiunse e le accarezzò delicatamente la schiena. Lei si voltò a guardarlo, lui le sorrise. “Grazie.” E senza dire altro, salirono in macchina alla volta della pizzeria.





 


Ciao a tutti!
Ho anticipato l’aggiornamento per “motivi logistici”, nei prossimi giorni non avrò la possibilità di mettermi davanti al computer, per cui eccomi qua.
Orion adesso ha la certezza che la sua permanenza sulla Terra ha i giorni contati e sta pensando di andarsene per proteggere i suoi amici dai possibili rischi connessi all’incontro con qualche Hiloniano dalle intenzioni forse non troppo amichevoli. Tuttavia qualcosa lo trattiene dal darsela a gambe in modo repentino, sarà un errore che gli costerà caro? Immaginate l’incontro con gli alieni pieno di azione o senza lotte?
Prima di salutarvi, permettetemi di ringraziare tutti voi che continuate a seguire e commentare la storia, risponderò a tutti prima possibile.
Grazie davvero di tutto cuore.

Un abbraccio
La Luna Nera

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: la luna nera