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Autore: Emadiam    28/02/2018    1 recensioni
"Alzo gli occhi sul vostro viso immerso nella lettura, con la pelle chiara illuminata dal tramonto. Invidio il sole che può baciarvi con la sua luce in qualsiasi momento..."
Pensieri, dediche, sentimenti e impressioni di Edward Drummond, segretario personale del Primo Ministro, circa l'inatteso legame con il Luogotenente di Cavalleria Alfred Paget.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alfred Paget, Altri, Edward Drummond
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2x03. L’uomo che contempla.
 
 
Capisco che troviate le contestazioni della regina interessanti, Lord Alfred, ma mi riesce difficile prestare il mio sostegno al primo ministro, se continuate a lanciarmi queste occhiate. Mi fanno desiderare di trascorrere il mio tempo qui conversando con voi. Il problema che si pone per la tutela dei tessitori inglesi non è di poco conto. Forse potrebbe risolversi senza troppo scalpore. «Mi chiedevo, mia signora, se posso darvi un consiglio, come principale componente dell’alta società, se voi rendeste noto che indossate solo seta di Spitalfields…»
«E’ vero, mia signora.»
Vi osservo con una certa curiosità prendere posto affianco a me.
«Se doveste presiedere a un evento al quale a tutti gli invitati fosse richiesto di indossarla…»
Questo è un interessante suggerimento, continuate.
«Be’, questo, penso, porterebbe la questione all’attenzione del pubblico più di qualunque altra cosa.»
La regina sembra deliziata. Sono felice che mi abbiate appoggiato con tanto entusiasmo, Lord Alfred. Sapete che ella nutre una gran considerazione per voi e la vostra opinione. Siete stato gentile a intervenire.
«Mi chiedo, mia signora, visto il notevole scontento tra le classi meno abbienti, attualmente, se un ballo non possa venire… mal interpretato.»
L’obiezione di Sir Robert è giusta. Noto la vostra delusione e continuo a ragionare. Quale altro evento potrebbe rivelarsi egualmente congeniale allo scopo?
«Mal interpretato, Primo Ministro?»
«Penso a Maria Antonietta, la defunta regina di Francia, che, quando il popolo di Parigi chiedeva pane, rispose “Che mangino brioches”.»
«Se io facessi parte delle classi inferiori, biasimerei il primo ministro, che promuove le leggi sul grano che rendono il pane troppo caro.»
Devo darvi ragione. La regina è in grado di raggiungere livelli di acutezza ragguardevoli, quando si prefigge uno scopo.
 
 
***
 
 
Il racconto del signor Planché su re Edoardo mi è d’ispirazione, quindi avrei un invito da farvi in merito al costume per il ballo. Spero con tutto il cuore che l’accetterete con lo stesso entusiasmo che mi pervade al solo immaginarne il risultato. Spero ci venga concesso un momento per parlarvene in privato, terminata questa visita all’abbazia. Intanto i miei occhi vi cercano continuamente. Sembra che ciò non vi dispiaccia, noto come anche voi mi guardate. A questo punto, vorrei la certezza che il nostro fine sia comune ad entrambi.
 
 
***
 
 
Desideravo tanto vedervi con indosso il mio stesso vestito e, ora che siete qui, sono lieto che abbiate accolto la mia proposta. Questa tonalità di verde vi dona moltissimo. Sapevo che amate i balli, Lord Alfred, ma vedervi danzare… Comincio a provare una punta d’invidia verso la vostra dama. Vi cammino attorno immaginando di sfiorare le vostre mani giunte dietro la schiena. Ogni giorno è sempre più difficile, per me, trattenermi. I nostri sorrisi occasionali oramai non mi bastano più. Perdonatemi, mio caro Alfred, ho deciso di mettervi alla prova stasera.
 
 
***
 
 
Fisso il ritratto davanti a me, senza realmente vederlo. Ho iniziato a volgere la mia mente verso cose alle quali non vorrei pensare. Mio padre sta diventando pressante. Contemplo lo sguardo della dama ritratta, interrogandola in silenzio.
«“Oh, che cosa ti tormenta, armato cavaliere, solo e pallido errante?”»
Il mio cuore perde un battito. Eccovi, finalmente.
«Perché non siete di là a deliziar le damigelle?»
Non posso contenere la mia felicità nel vedervi qui e sono costretto a distogliere lo sguardo, rispondendo la prima cosa che mi viene in mente. «Non lo so, Lord Alfred.» Tento di indagare nei vostri occhi. Siete venuto qui, da me. E’ stato un sotterfugio a fin di bene, il mio. «Voi perché?»
Tendete ad abbassare lo sguardo quando vi sentite a disagio, ma qui non è solo questo. Il modo in cui mi scrutate è la vostra risposta. Vi guardo andarvene senza aggiungere altro. Inspiro per respingere in grembo l’impulso di rincorrervi. E baciarvi.
 
 
***
 
 
A Westminster, Sir Robert subisce le aggressive rimostranze per il ballo a palazzo e non posso fare a meno di provare una punta di rimorso. Rivivrei quella serata altre mille volte. E vi bacerei in tutte.
 
 
***
 
 
Un’altra occasione per vedervi con la scusa di illustrare al principe i lavori di ricostruzione del parlamento.
«Questa è Westminster Hall, l’unica parte del parlamento sopravvissuta all’incendio.»
Il principe m’interrompe per raggiungere Lord Melbourne. Mi trattenete con un gesto. Spero che sia per il desiderio di scambiare due parole da soli, invece state osservando l’ex primo ministro. Da un’occhiata più attenta, mi accorgo che in Melbourne vi è qualcosa di diverso. Mi fermate di nuovo, a debita distanza dal principe e Melbourne.
«Ammiravo il soffitto. Ha cinquecento anni. Diedi io l’ordine di salvarlo dal fuoco. A volte penso sia il mio successo più duraturo.»
Il tono dell’ex primo ministro cattura la mia attenzione.
«Vorrei aver costruito qualcosa. Aver lasciato un segno in questo Paese.»
«Ma eravate Primo Ministro.»
«Oh, qualsiasi sciocco può fare il primo ministro, ma… lasciarsi dietro una cosa bella… una cosa come questa… qualcosa che le persone ammireranno nei secoli futuri è… qualcosa per cui vale la pena vivere.»
Rifletto su questa poetica e significativa affermazione. Ora posso comprendere, almeno in parte, il motivo per il quale la sovrana fosse tanto affezionata a Lord Melbourne. Il principe, invece, deduce il vero punto della questione.
«Vi prego, perdonate se lo chiedo, ma… siete in salute?»
«No. Non posso dire sì, signore. Non posso dire di sì.»
D’improvviso, provo compassione pensando alla regina. Avrà il cuore a pezzi, quando lo verrà a sapere. Sono colto da una calda sensazione, Alfred. Adesso ho l’impressione di riuscire a capire meglio anche voi.
   
 
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