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Autore: Emadiam    01/03/2018    1 recensioni
"Alzo gli occhi sul vostro viso immerso nella lettura, con la pelle chiara illuminata dal tramonto. Invidio il sole che può baciarvi con la sua luce in qualsiasi momento..."
Pensieri, dediche, sentimenti e impressioni di Edward Drummond, segretario personale del Primo Ministro, circa l'inatteso legame con il Luogotenente di Cavalleria Alfred Paget.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alfred Paget, Altri, Edward Drummond
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2x04. L’uomo e l’illusione.
 
 
Immergo i miei pensieri nel cielo grigio azzurro che copre Londra. Ho discusso con la mia famiglia anche questa mattina, non ero di umore adatto a tornare a casa e sono qui. Sembra l’unico posto, al momento, in cui io riesca a stare in pace. Trattandosi di Buckingham Palace, la cosa assume rilievi bizzarri. Mio padre diventa insistente ogni giorno di più nei suoi propositi. Non ho il cuore di parlarvene. Ha già organizzato un incontro con Lord Kerr. Vorrei che egli fosse più ragionevole… Il solo immaginarvi su questo terrazzo a fumare mi rasserena. Spero non dobbiate partire per Coburgo. Fino a quando questa situazione potrà continuare?
«Drummond.»
Eccovi. Attendo che vi avviciniate, prima di posare gli occhi su di voi.
«Cosa vi porta in quest’angolo del palazzo?»
Sorrido. Per voi non è certo un mistero. Guardo all’interno per accertarmi che nessun altro sia presente, ma in verità cerco uno spunto di conversazione.
«Che giorno triste per il principe… Chissà se la regina l’accompagnerà al funerale?»
«Mm. Credo di no. La regina è un po’ stanca dopo il parto.»
La cosa mi colpisce. «Credevo fosse felice di aver assicurato l’erede.» Vi fa ridere?
«Presumo che noi non capiremo mai il gentil sesso, non è vero?»
Ammiccate. Abbasso gli occhi, sorridendo. Siete piuttosto diretto, oggi. Le vostre parole fanno riaffiorare quelle di mio padre e m’infondono coraggio. Non posso davvero rifiutare la natura del rapporto che mi lega a voi.
 
 
***
 
 
«Il tunnel del signor Brunel ha richiesto oltre vent’anni di lavori. Una volta inaugurato sarà più rapido attraversare il Tamigi.»
Il silenzio della regina alla mia dichiarazione sta diventando allarmante. Sir Robert interviene in mio aiuto nel persuaderla, seppur inutilmente, ma è per un’evenienza come questa che ho portato con me il modellino del progetto. «Forse dovreste dare un’occhiata a questo, mia signora.» A quanto pare ho avuto ragione.
«Che fanno tutte quelle persone là sotto?»
«Stanno passeggiando sotto l’acqua, mia signora.»
La regina sembra particolarmente attratta dall’opera.
«Bene.»
Ricambio il vostro sguardo di complimento con una certa soddisfazione.
«Lo terrò. Comunque… non posso intervenire.»
Sir Robert mi guarda con la stessa preoccupazione che nutro io. Non va bene. Che altro fare per indurla a occuparsi dei suoi doveri di sovrana?
 
 
***
 
 
Guardo Sir Robert tentare di vincere l’apatia della regina. L’esplosione all’armeria è un incidente di un’entità talmente grave da non poter essere soprasseduto. Il primo ministro ha ragione d’insistere, ma l’inerzia di sua maestà a questo punto è tale da renderla facilmente condiscendente. Rimango in disparte a osservare la regina porgere le proprie condoglianze ai feriti ricoverati al Saint Jude. Riesco a percepire lo sforzo che le costa adempiere a questo dovere. Persino Sir Robert è toccato dal dolore della sovrana, mentre l’accompagna alla carrozza.
«Deve essere stato molto penoso per voi, mia signora, ma so che la vostra presenza ha significato molto per queste povere anime.»
Se l’aveste vista, Alfred, sono certo che sareste ancora più orgoglioso di servire una sovrana come lei.
 
 
***
 
 
Osservo le fiamme nel camino. Accolgo il senso di quiete che mi trasmette essere qui solo con voi come una benedizione, dopo la giornata trascorsa.
«E’ un peccato che nessuno si sia voluto unire a noi.»
Rido tra me e me. Già, proprio un peccato. Alfred, siete senza ritegno. «Di cosa parleremo?»
Vi assecondo nel brindisi, arridendo all’idea di questo momento per noi.
«Oh, scusatemi.»
Da non credere, un momento solo davvero! Vi imito nell’alzarmi all’infelice ingresso della signorina Coke.
«Credo di aver lasciato qui i miei spartiti di Chopin.»
«No, signorina Coke. Prego, perché non… vi unite a noi?»
Leggo il vostro palese disappunto quando d’impulso la invitate ad accomodarsi e non riesco in alcun modo a trattenere un sorriso divertito. La vostra insita natura di cavaliere è uno degli aspetti che mi piace di più in voi e trovo veramente adorabile il vostro maldestro tentativo di contenerla. Mi dirigo al vassoio per versare un piccolo calice di liquore, fin tanto che l’affabile signorina Coke siede al mio posto.
«Nessuna notizia da Coburgo?»
«No.»
Mi sento compiaciuto della vostra risposta secca.
«Mi domando come il principe Ernest affronti la sua nuova vita da duca.»
«Mi auguro meglio del padre.»
«Suppongo dovrà trovarsi una sposa.»
Le parole della signorina Coke mi riportano bruscamente alla realtà e i miei occhi colpevoli si posano su di voi. Indugio qualche istante per riempire un secondo bicchiere. Devo dirvelo. Vi sto ingannando ed è una delle sensazioni più sgradevoli che io abbia mai provato. Devo dirvelo, eppure non ho il cuore di farlo. Ora più che mai sono deciso a dissuadere Lothian e mio padre dai loro propositi.
 
 
***
 
 
Esco di fretta dal White’s. Adirato. Disilluso. Amareggiato. Kerr, maledetto testardo.
 «Ah, Drummond!»
No. Alzo gli occhi, atterrito. Oh, vi prego. Voi no.
«Non sapevo foste uno dei membri.»
Ho la gola secca. «Non lo sono.» Vi devo la verità. Deglutisco a vuoto. «Dovevo vedere il marchese di Lothian.» Vedo il buonumore sul vostro viso tramutarsi lentamente in apprensione. Mi sento male.
«E’ un vostro amico?»
Abbasso gli occhi. Ormai non posso più evitarlo. «Sta per diventare mio suocero.» Dio. L’istante esatto in cui vi si è fermato il cuore…
«Siete fidanzato.»
Qualsiasi parola io voglia aggiungere rimane bloccata nel mio stomaco. Vorrei che mi prendeste a pugni.
«Posso farvi le mie… congratulazioni?»
Congratulazioni?
«Con permesso.»
I vostri passi si allontanano alle mie spalle ed io resto immobile. Non doveva andare così. Inspiro una profonda boccata d’aria. A ragion veduta, era inevitabile. Qualsiasi cosa fosse successa, in ogni caso avrei finito per ferirvi. V’erano altri mille modi per mettervi a conoscenza della cosa, modi nei quali avrei certamente potuto spiegarvi la mia parte in tutto ciò e rassicurarvi in merito alle mie intenzioni. Sono uno stupido.
 
 
***
 
 
Non avete risposto alla mia lettera. Mi concentro sull’ingegner Brunel e il primo ministro per impedirmi di guardarvi. Vi capisco. Al vostro posto, io l’avrei strappata senza alcuna esitazione. Tuttavia ve ne sarà una seconda ad attendervi, quando tornerete a palazzo. Non vi costringerò a rivolgermi la parola di persona contro la vostra volontà. Un boato di applausi mi riscuote e mi avvicino alla regina, appena scesa dalla carrozza. «Il signor Brunel vi aspetta, mia signora.» Seguo Sir Robert mentre accompagna la sovrana dall’architetto. Passandovi davanti, non posso fare a meno di notare l’impegno con cui state scrutando il suolo, pur di scongiurare l’eventualità di incrociare i miei occhi. Osservo la regina e Brunel inaugurare una delle più importanti costruzioni del secolo e l’unica cosa a cui penso siete voi.




Note:

1. Lord Alfred Paget fu membro del rinomato circolo per gentiluomini White’s. Nell’episodio, Alfred dice ad Edward “Non sapevo foste uno dei membri.”, pertanto ho dedotto che Edward abbia incontrato Lothian proprio al White’s (nonostante la location esterna utilizzata per le riprese sia Wentworth Woodhouse).
2. Kerr è il nome della famiglia insignita del titolo di Marchese di Lothian.
   
 
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