-Non sono d'accordo con il tuo piano-
Dalla cucina  si erano trasferiti in soggiorno. Teddy era tornato nella sua cameretta al piano di sopra. 
L'ambiente non era grande ma sicuramente, con le sue poltrone comode e i toni caldi con cui le pareti erano state dipinte,  risultava molto confortevole.
Piton le aveva spiegato le sue intenzioni ma la signora Tonks mostrava il suo palese disappunto.
-Andromeda...-
-No, Severus. Non se lo meritano-
-Cerca di essere ragionevole-
-Invito te invece a ricorrere alla ragione. I Malfoy non se lo meritano il tuo aiuto. Meritano di essere puniti, anche duramente. Lucius Malfoy dovrebbe marcire in carcere ad esempio, non godersi i lussi dati dalla sua posizione sociale e dalla sua ricchezza. Questa guerra non è servita a niente. La vittoria non sarà servita a nulla se non verrà riportata la giustizia. È dov'è la giustizia, come può essere ristabilita,  se non si puniscono i colpevoli?-
-Parli da donna ferita-
-E tu parli da amico, che non riesce a guardare la misera bassezza dei suoi affetti più cari. So che sei legato alla loro Casata per debiti di amicizia-
-Non sai cosa hanno passato-
-Vogliamo parlare di cosa abbiamo subito noi altri? Vogliamo dire, ad esempio, cosa ho passato io per colpa loro e dei Mangiamorte?- rispose con rabbia la donna.
-Tu eri dalla parte dei buoni. Non vedevi come ce la passavamo noi "cattivi", e fidati, non sono state rose e fiori per tutti. C'è chi durante il regime del Signore Oscuro ha ottenuto vantaggi, favori e potere e chi invece ne ha persi. Abbiamo subito anche noi delle perdite e degli abusi. Il nostro padrone non era clemente con noi, specie verso gli ultimi tempi prima della sua caduta. I Malfoy si sono ritrovati prigionieri in casa loro, con il Lord Oscuro che stazionava regolarmente nella loro magione facendo il bello e il cattivo tempo. Lucius è stato privato della sua bacchetta, ridotto come un babbano,  costantemente umiliato per i suoi errori. E ti ricordo di tuo nipote Draco. Lui era innocente ed è stato costretto a prendere il posto di suo padre, a prendere il Marchio. E lui aveva solo sedici anni. Perché i figli devono pagare le colpe dei padri? Sarà stato anche un ragazzino viziato e trionfo ma non merita ciò ed ha imparato la lezione-
-Chi ci dice che non commetterà  i medesimi errori di Lucius?-
-Non lo farà, ne sono sicuro, lo conosco troppo bene. D'altronde sono stato e sono tutt'ora il suo padrino, l'ho visto crescere sotto i miei occhi. E anche Silente era convinto che la sua anima non fosse così guastata-
-E di Narcissa cosa mi dici? Anche lei è una povera anima innocente?- commentò sprezzante la strega. Appariva così in contrasto con l'espressione distaccata e tranquilla di Piton.  -Era più che maggiorenne e  simpatizzante delle idee estremiste di Voldemort-
Lo stregone represse a stento un brivido sentendo il nome del suo vecchio padrone.
-Vero, ma non ha mai preso il Marchio, forse per non sporcarsi le mani o forse perché nonostante tutto non ama la violenza, questo non posso dirlo con certezza. Sta di fatto che ha mentito allo stesso Signore Oscuro riguardo alla morte di Potter. È stato grazie a quel  gesto se è stata possibile la vittoria-
-Sì, ma l'ha fatto probabilmente perché le serviva-
-Certo, l'ha fatto per Draco ma poi, ottenuta la preziosa informazione, avrebbe potuto tradirlo benissimo. Non l'ha fatto, è stata leale con lui e sia lei che suo marito avrebbero rischiato moltissimo. Il più piccolo margine di errore e loro sarebbero morti-
Andromeda si strinse le braccia al petto, come se volesse proteggersi, e risentita guardò male Severus.
-Sei proprio deciso a farmi passare per la cattiva di turno, vedo-
Piton la guardò quasi con dolcezza, e fece un piccolo sorriso, uno dei pochi sorrisi sinceri che si era permesso in tutta la sua grama esistenza, e le rispose.
-Credo di poter affermare che il nostro discorso vada oltre i buoni e gli antagonisti. Qui noi stiamo discutendo di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato. Lucius  ha chiesto il mio aiuto e non ho intenzione di negarglielo. Inoltre ti ricordo che la decisione  finale spetterà al Wizegamot non a me. Magari potrebbero essere condannati, appagando la tua sete di giustizia e vendetta, se posso permettermi-
-Io non desidero nessuna vendetta. Sono solo una donna stanca di tutto: di vivere, di combattere, di amare... Se non ci fosse stato Teddy io non so che cosa ne avrei fatto della mia vita- 
-Non posso mentirti, Andromeda. Posso cercare forse di alleviare  le tue pene con le classiche e quanto mai banali frasi di conforto ma non posso dirti bugie; molto probabilmente sentirai questo dolore per tutta la vita e non ti lascerà mai. Continuerà a perseguitarti quanto meno te l'aspetti, quando pensi che ti sia lasciata tutto alle spalle. Però non ti dimenticherai di loro, rimarranno nella tua anima sia nel bene che nel male e sì, potrai dire che loro non se ne siano mai andati veramente. Lily è rimasta con me e i momenti felici che ho vissuto con lei sono riflessi nel mio Patronus. Io non ho mai superato la sua perdita e non lo farò mai ma ho dato lo stesso uno scopo alla mia vita e ho deciso di andare avanti-  
-E sei soddisfatto?- 
-Più di quanto io stesso creda. Non ho reso vano il suo sacrificio e mi piace pensare che se lei ha avuto una possibilità di salvarsi o la possibilità di sacrificarsi per suo figlio sia stato, anche un po', grazie a me. Ho rischiato molto implorando il Signore Oscuro di salvarla, ma lo rifarei cento volte ancora. E cento volte ancora morirei per rivedere anche solo per un secondo i suoi occhi verdi-
La vedova Tonks aveva gli occhi lucidi mentre lo guardava. -Sono belle parole-
-Belle parole di una persona meno bella. Ho commesso degli errori enormi ma ho cercato di rimediare almeno un poco-
-E ci sei riuscito-
Piton poi fece un gesto che mai avrebbe compiuto, ma anche confessare i suoi tormenti più oscuri era una cosa che non avrebbe mai fatto (non l'aveva fatto neanche con Silente), ma Andromeda era come Lily, una persona che riusciva a tirar fuori quel buono che regnava sopito in lui. Tese il braccio e toccò la sua mano. Lambì delicato e reverenziale la pelle calda e morbida con i polpastrelli. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse ora, per godere per sempre di quel fatale momento. 
Non potè credere a quello che successe successivamente: Andromeda si gettò letteralmente tra le sue braccia. Il peso del suo corpo gravitava su di lui e instantaneamente Severus la strinse come se non volesse farla andare via. 
La testa della donna era appoggiata sul  suo petto, la faccia nascosta ai suoi occhi d'ebano.
Le accarezzò i capelli scuri mentre la sentiva singhiozzare. Le lacrime bagnavano la sua veste nera. 


-Come posso aiutarti con il tuo piano?- 
Il sole era  tramontato, ormai. Quanto tempo era passato? Quanto erano rimasti abbracciati?
-Dovrai chiamare Potter. Fallo venire qui. Non dirgli nulla, però. Fallo venire con una scusa a tuo piacimento-
-E quando tutto sarà finito cosa farai?-
-Quando tutto  sarà finito tornerò da te. Da uomo libero e vivo- 
L'amica si strinse ancora di più a lui.
-Lo farò venire il prima possibile e ti avviserò, anche domani se solo ci riesco. Ti manderò un gufo a Spinner's End, va bene?-
-Sì, non risiedo abitualmente lì, ma posso tornarci. Ora devo andare- 
-Già mi manchi- rise timidamente Andromeda e rincuorando il giovane uomo aggiunse.  -Non vedo l'ora che tutto questo finisca-
"Non vedo anch'io l'ora." pensò Severus. Non sapeva cosa avrebbe fatto della sua vita ma di certo, per una volta, sarebbe stato padrone del suo destino. 
Forse aveva una possibilità di essere felice.