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Autore: Esch    03/03/2018    0 recensioni
Una fanfiction sull'amore tra due gelati intolleranti uno all'altro.
Genere: Commedia, Drammatico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Romeo & Giulietta Mia madre me lo diceva sempre, me lo ripeteva come una preghiera:  "I maschi sono tutti uguali! Giulietta tienilo bene a mente!"
Alzavo gli occhi di pistacchio al cielo: "Sì mamma... i maschi vogliono solo raggiungere la mia cialda".
E allora che mamma mi puntava contro lo stecco: "E non rispondere così a tua madre! Devi stare attenta! Non farti ingolosire dalle loro nocciole!".
Allora mi avviavo fuori dalla mia vaschetta, promettendole di non fare tardi e di stare attenta al sole: "Tranquilla mamma, non mi succederà nulla".

Ed eccomi qui, pensierosa, seduta su una panchina, attenta a rimanere ben coperta dall'ombra; meno male con me ho sempre un ombrellino colorato a proteggermi dal liquefarmi; penso penso, e ripenso, e non mi accorgo del manifestarsi in festa delle mie bianche guanciotte di panna, ecco apparire un sorriso di cioccolato: una linea lieve ma ben marcata dal contrasto culinario; troppo bello per non esser notato da un baldo ed aitante fresco giovane poco lontano!

"Che ci fa qui tutta sola una giovane coppetta di panna ed amarena?" Mi sorride farfallone il giovane, mettendo in risalto la punta del cono, ben protetto dal sole, grazie al suo ombrellino blu... strano dove ho già visto un ombrello simile?.
Gli rispondo solerte dal concedermi così facilmente: "Aspetto il mio ragazzo".
Come niente, lui esorta: "Fortunato il giovane dal poter mescolare le sue creme con quel corpo tanto goloso e ricco di latte".
Io arrosisco in viso, e non riesco proprio a celare l'avvampamento che ho ora nel petto per tale malizia: "Ehi! Tu sei della famiglia Soiatecchi! Accerrima nemica della famiglia Lattoleti!".
In lui balena il dubbio in quei meravigliosi occhi neri cioccolato fondente: "Quindi? E' un male essere della famiglia Soiatecchi e voler scambiare due chiacchere con una dolce fanciulla seduta nel parco, durante una torrida estate?".
Allora mi alzo impettita, ed ormai l'amarena con il suo rossore mi ha invaso le rotonde sporgenze: "Io sono dell'onorevole famiglia Lattoleti! Come hai fatto a non riconoscermi dal nostro tipico e leggendario ombrellino colorato?!"
Lui di tutta risposta al mio fuoco, getta l'ombrellino blu, stemma della sua casata; mi prende tra le sue braccia forti biscottate, e mi bacia con trasporto, un bacio talmente buono da non permettermi di fermare la sua lingua caramellata dall' invadere le mie tonsille di ciliegia.
Con guadio dipinto in volto, si stacca dalle mie cremose labbra, mi guarda con accesa passione: "Allora avevo ragione!".
"C-cosa?" Pigolo io ancora intontita e rapita da quel gusto così eccitante.
Lui non cenna a volermi lasciare, cinta dai suoi biscotti: "La Soia ed il Lattosio non sono intolleranti l'uno con l'altro! OH! Il mio cuore fondente è farcito con gioia ed amore! Sì! Amore per te, mia dolce Giulietta!".
Ora mi sta sorridendo, un sorriso a cui non posso porre alcuna resistenza: "T-tu!" Il mio cuore si apre con l'irruenza di una pioggia di granelle di cocco.
"Sì Giulietta! Finalmente mi hai riconosciuto!".
Gli cingo il viso forte e giovane; sento sul palmo delle mie piccole mani gommose, l'inizio di una lieve barba di pralina colorata:
"Oh Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se vuoi giura che mi ami, e non sarò più una Lattoleti.
Solo il tuo nome mi è nemico: tu sei tu.
Che vuol dire Soiatecchi?".
"Io Romeo Soiatecchi, giuro che ti amo, e non sarò più un Soiatecchi!".
"Io Giulietta Lattoleti, giuro che ti amo, e non sarò più una Lattoleti!".
I nostri ombrellini giacciono a terra, ed ormai a proteggerci dal sole ci pensano solo le fronde degli alberi, gli stessi ed unici spettatori del nostro folle amore, consumato di giorno, in ombra alla nostre famiglie, in barba al calore del sole, un calore imparagonabile all'esplosione di gusto raggiunta assieme al mio amato.
I nostri corpi si mescolano: la crema di amarena e panna si contorce piacevolmente con la sua crema alla soia stracciatella; i suoi granuli di cioccolato mi invadono le membra, e con violenza raggiungono la mia cialda: se questo è l'amore, ed è un sogno, allora non svegliatemi, lasciatemi dormire per sempre tra le sue dolci e forti braccia.
Ma qualcosa non va: il calore non accenna a diminuire! Tocco il suo cono, e noto con orrore che mostra cenni di sgretolamento; lo guardo con forte paura negli occhi: "Romeo?!".
Lui ansima sempre più debole: "Giu-Giuliett-ta... amore mio... sembra che l'intolleranza non sia una leggenda... mi dispiace amore mio...".
Il volto di lui inizia a sciogliersi tra le lacrime: "Mi d-dispiace Giulietta... ti amo... ti amo più della mia stessa vita".
"Anchio...Rom-meo...R-Romeo... ti... ti a...ti amo!".
I nostri corpi indeboliti dall'intolleranza tra soia e lattosio, si sciolgono, lasciandoci morire uno dentro l'altro, in un ultimo, dirompente coito tra amarena e stracciatella: una fontana di gocce di cioccolato nasce dai nostri corpi ormai sciolti.

Ore dopo, ormai a notte inoltrata verso il sorgere del mattino, in preda al terrore nei loro cuori, sopraggiungono in fine le due famiglie delle rispettive casate: urla e grida squarciano la notte alla visione della fontana, ma nessuna lacrima potrà fermare la prova di quell'amore clandestino.
Solo la pace forzata tra le due famiglie, potrà sorgere da tanto dolore.
Tra la folla, ecco fare il suo ingresso il principe Eschalo, serio in volto, fulmina con lo sguardo le due fazioni facendo loro cenno di silenzio.
Il principe osserva con grande tristezza quell'amore sciolto dall'intolleranza tra le due famiglie; sospira, ed infine volta le spalle alla folla, allontanandosi con la morte nel cuore, lancia loro la sua maledizione:
"Una triste pace porta con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto.
Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi.
Alcuni avranno perdono, altri un castigo.
Che mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo".


Nda: Questa cosa è nata durante una live su twitch con un allegra banda di matti, eh niente, il discorso ad un certo punto mi ha triggerato male a parlare di gelato, ed allora mi è nata spontaneamente l'idea di questa storia no sense, facente il verso in maniera sfacciata al leggendario amore tra Romeo e Giulietta.

E niente, non odiatemi troppo, adieu.
   
 
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