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Autore: Jason_dal_profondo    04/03/2018    1 recensioni
Un dramma che ruota attorno alla relazione segreta tra due fratelli adottivi, Tom e Kai, e alle svolte tragiche che la loro storia causerà alla famiglia e a coloro che li circondano.
Dal testo:
«A pochi isolati da casa nostra era situato un piccolo parco privato con affaccio sul mare; era chiuso e inaccessibile da qualche anno, noi ci entravamo segretamente passando dalla scogliera. Eravamo soliti passare lì i pomeriggi, distesi sull'erba a guardare il mare. Ci piaceva quel posto perchè non ci entrava mai nessuno; era come se fosse tutto per noi. Quando quel giorno ci andammo, tirava un'aria fredda di fine inverno. Gli dissi ciò che nostro padre mi aveva riferito. Credo che all'epoca Kai non si rendesse conto dell'importanza del nostro segreto. [...] Di lì a poco le nostre vite sarebbero state distrutte da un turbinio di eventi la cui causa fu solo la nostra sconsiderata mancanza di attenzione. E inconsapevoli, distesi in quel parco in un pomeriggio di fine inverno, io e il mio piccolo amore ci godevamo i nostri ultimi attimi di quiete.»
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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2.


Io e Kai crescemmo dunque insieme. Ci ritrovammo d'un tratto ad avere due genitori benestanti, una villa vicino al mare e una vita ricca di lussi e affetti. Ma la cosa più importante era che, in quella vita, eravamo insieme. Vivemmo felici e spensierati il resto della nostra infanzia; Massimo era un ricco avvocato e Angela una professoressa di lettere all'università, così ci potemmo permettere un'adeguata istruzione, tanti divertimenti e una vasta collezione di viaggi in giro per l'Italia e per l'Europa. Di noi poteva dirsi che fossimo stati particolarmente fortunati. Angela fu una dolcissima mamma e Massimo un vigente papà, sempre disposti ad ascoltarci e a soddisfare le nostre volontà. Oltretutto, il tenero legame che si era formato tra me e Kai non sfiorì mai, divenne anzi sempre più profondo. Kai sviluppò un carattere alquanto introverso: era quasi sempre silenzioso e dedito al gioco solitario e io ero l'unico di cui riusciva a fidarsi completamente; ero anche il solo che riuscisse a ottenere dimostrazioni fisiche di affetto da parte sua. Io sono invece sempre stato un tantino più spigliato rispetto a lui, complice la responsabilità di essere il più grande. Tuttavia, ero anchio un tipo solitario; non avevo particolari amicizie e il mio più grande sostegno fu sempre e solo Kai.
Da sempre vivemmo il nostro rapporto di fratellanza con una certa intimità: dormivamo spesso insieme - il più delle volte abbracciati, - scambiavamo tenere effusioni e alle volte baci segreti. Per noi tutto ciò era più che normale, e i nostri genitori ci lasciarono liberi di dormire nello stesso letto fino a una certa età. Arrivato ai nove-dieci anni, mi fu fatto capire che la condivisione dello stesso letto era diventata una cosa non necessaria, oltre che scomoda. Ma noi continuammo a dormire insieme segretamente. Il più delle volte era Kai che, nel mezzo della notte, veniva nella mia camera con la pretesa di intrufolarsi sotto le lenzuola. E io lo lasciavo fare.
Diventati più grandi, il contatto carnale tra noi si fece via via sempre più affiatato e nascosto. Con l'arrivo della pubertà - prima per me e poi per lui - le effusioni che eravamo soliti scambiarci acquistarono una certa passionalità che divenne poi sistematica e ricercata. A quattordici anni, durante una calda notte d'estate, detti a Kai il mio primo vero bacio. Questo evento, culmine spirituale della passione a cui accennavo poche righe fa, sancì una volta per tutte - senza mai ufficializzarla o discuterla - la nostra controversa relazione amorosa.
Portammo avanti il segreto senza troppi problemi. Le notti continuavamo a passarle insieme e capitava che ci concedessimo scambi di carezze furtive anche durante il giorno, se lontani da sguardi indiscreti. Quando arrivai all'età di sedici anni, il nostro equilibrio amoroso fu disturbato per la prima volta. E fu perchè - per la prima volta - mi ritrovai a frequentare una ragazza, colei che in seguito contribuì a portare scompiglio nella mia vita. Fu l'anno in cui le cose precipitarono.

   
 
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