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Autore: war    05/03/2018    1 recensioni
Alcuni cedimenti mentali che mi hanno colpita durante la stesura del seguito di Siwa...
Contenuto altamente demenziale... Siete stati avvisati!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Death Mask piegò indietro il capo, sollevando il volto al cielo terso di Atene.
Il sole batteva impietoso arroventando i gradoni e la sabbia dell’Arena.
Gli aspiranti Saint faticavano su quel suolo, sudando e grugnendo e pestandosi.
Aprì la bocca e si rovesciò addosso la bottiglia d’acqua fredda, godendosi quel momentaneo piacere.
Fin troppo presto il caldo e l'arsura sarebbero tornati a farla da padroni.
Il liquido si mischiò al sudore e gli bagnò i capelli di fronte e tempie che gli si erano appiccicati al volto. L’acqua che non entrava nella sua bocca spalancata, ruscellava lungo il collo e veniva poi assorbita dalla maglietta che era stata blu prima di subire il lavaggio speciale opera di Nayal, evidenziando i muscoli gonfi dei pettorali.
Aphrodite si stava facendo aria con un ventaglio spuntato sapeva solo Athena da dove mentre Shaka meditava, o teneva sotto controllo i cosmi e i phrana degli allievi, levitando mezzo metro sopra i gradoni roventi.
Death Mask si avvicinò ai due.
- Oggi non c’è limite al peggio – ringhiò scuotendo la testa come un grosso cane rabbioso.
Gocce di sudore miste ad acqua di diffusero nell’aria e andarono a colpire la mano di Aphrodite.
- Schifo… - sibilò il Dodici come un serpente a sonagli mentre afferrava l’intonsa savvietta di Camus e si ripuliva freneticamente. Il suo viso era l’emblema perfetto del disgusto, con le labbra serrate in una linea sottile, un sopracciglio inarcato e deliziose pieghette sul naso perfetto che aveva momentaneamente arricciato.
- Sarebbe stata gradita una richiesta di permesso d’uso – sospirò Camus che era tuttavia troppo accaldato per mettersi a polemizzare seriamente.
Aveva legato i magnifici capelli rossi in una coda alta, ma era servito a poco. Il volto era arrossato sia per il calore che per gli impietosi raggi del sole che continuavano a colpire la sua pelle assai delicata.
Mosso a pietà Ahprodite gli allungò un tubetto di Koppetone protezione 50+ per pelli sensibili e neonati.
Death Mask quasi sputò a terra, si trattenne solo perchè Milo li raggiunse ringhiando
- Vorrei poter leggere la mente di quei cinque! Forse riuscirei a capire che accidenti hanno oggi!!!!Cam non è che potresti... - e - fece un gesto vago con la ano a indicare una corrente di aria fresca.
- Mais oui, doceure infini. Comment pourrais-je ne pas y penser? (Ma certo dolcezza infinita, come ho potuto non pensarci?)- ringhiò il francese con pesante sarcasmo.
Il sopracciglio di Shaka fremette.
C'erano cinque elementi di pesante disturbo sui quali non poteva concentrarsi troppo o avrebbe sconfinato nel deprorevole atto di origliare, seppure telepaticamente. Tuttavia alcuni di quei pensieri erano tanto intensi che lo raggiungevano comunque.
- Guardate Aiolia... Dieci a uno che in meno di due minuti gli parte un Lighting Bolt! - ghignò il Quarto immaginando di poter fare dei soldi facili.
- Non scommetto - lo gelò immediatamente Camus.
- E' inelegante - diede man forte Aphrodite.
- Sono al verde - sospirò Milo - A proposito Cam, puoi mica prestarmi qualche spicciolo? -
- No. E smettila di cercare rifugio a casa mia con la scusa che hai il ventilatore rotto!- sbuffò l'Undici irritato.
Nel frattempo Shaka stava dichiarando la resa. Che quei pensieri lo raggiungessero pure, li avrebbe ignorati. Tenerli lontani iniziava ad essere faticoso ed estenuante e se persino Milo aveva ammesso che gli sarebbe piaciuto ascoltarli forse non era dalla parte del torto assoluto...
Si augurò che magari,quell'atto indegno potesse aiutarli, tutti quanti a rimettere in carreggiata quei cinque...
Saga, non visto, si era allontanato velocemente, terrorizzato dalla possibilità di finire in qualche modo coinvolto in qualsiasi conseguenza potesse avere quella conversazione tra Saint, ma ancora più da quello che poteva davvero celarsi nella testa di una certa mocciosa dagli occhi di cielo stellato.
- Vattene alla svelta Saga! Veloce, veloce! - ansimava Arles nella sua testa.
- Non ti credere! Non me ne sto andando perchè lo suggerisci tu! - rispose sempre mentalmente Saga al suo alter ego.
- Basta che te ne vai... E non ci provare a pensare a cosa potrebbe avere in testa Nayal o quell'altra strega del Nord, te ne prego! Tu non lo reggeresti e probabilmente nemmeno io! - gemette di nuovo Arles.
- Smettila di darmi ordini! Lo so da me! - ringhiò Saga che mentre litigava con il suo alter ego, aveva raggiunto le sue stanze e si chiuse violentemente la porta alle spalle.
Kanon inarcò un sopracciglio.
- Arterosclerosi, fratello? Almeno saluta! - provocò ma non ricevette risposta.

Shaka invece soccombette alla tentazione.

Elkayam stava pensando che il suo Master doveva avere problemi seri con questo Nirvana dato il modo in cui ne era ossessionato e magari poteva convincere Keshet a richiamare una visione per capire dove si trovava e riportarglielo così la smetteva di stressarlo tutti i giorni con quella storia. Chissà se Nirvana era una bella donna...Magari assomigliava a zia Isthar... No meglio di no, la gelosia di Death Mask era pericolosa e lui a Shaka voleva bene anche se era strano forte...
Chissà se Nayal era disposta ad aiutarlo; di solito era sempre dalla sua parte...
-Dove ho sbagliato con te? - si disperò il Sesto.
Non voleva dover ammettere con Athena di aver fallito, per la prima volta in vita sua.

I pensieri del rosso del quintetto lo assalirono.
Gleam oscillava tra beatitudine, ogni volta che la mente si posava sul lato B di Rime, ma anche sui suoi capelli d'argento, sulle sue labbra a cuore, sui suoi occhi di mare... E poi diventava qualcosa di nero, oscuro e rancoroso non appena seguiva lo sguardo di lei e lo vedeva fisso su Camus.
Aiolia non capiva un fico secco quando gli diceva che sentire il Cosmo dentro di se lo avrebbe reso guerriero; strappare Rime a quel ghiacciolo di Camus con qualsiasi astuzia, lecita o illecita, lo avrebbe reso guerriero! Aiolia un assoluto inetto come stratega!
Shaka fremette di sdegno contro se stesso quando una parte di lui riconobbe amaramente le ragioni di Gleam circa l'astuzia del Quinto.

Keshet continuava a ripetersi che quella era una visione indesiderata e che no, non aveva davvero beccato Milo e quell'ancella avvinghiati come cozza e scoglio sul bucato appena ritirato.
Chissà poi perchè i seni di lei sussultavano come se stesse correndo quando in realtà era seduta in braccio al suo Master... E si sentiva ancora più confuso e perplesso per il fatto che fosse più curioso in merito alle espressioni che poteva avere Milo in volto piuttosto che sentirsi attratto da quei due budini sballonzolanti...
Forse doveva parlarne con Aldebaran che di figli ne aveva già fatti quattro ed era ferrato in materia... No, meglio di no, visto che il Secondo aveva generato solo femminucce...
Chissà se Mu... Dopotutto aveva Kiki... Naaah, Mu non gli dava le sensazioni giuste...
Shaka degluttì a vuoto ma venne di nuovo aggredito da pensieri violentemente intensi.
Nayal stava pensando a come riuscire a ricattare Aphrodite, senza finire in una bara di rose.
Scroccare lezioni di seduzione e fascino. Nella sua mente il Dodici aveva qualcosa di molto, molto esotico. Una Cleopatra al maschile, con il corpo cosparso da oli profumati, ciglia fluttuanti, rose ovunque, pelle d'avorio liscia come seta e seminudità...
Poi qualcosa la distrasse e improvvisamente la coscia di Aphrodite divenne quella di un pollo allo spiedo, adagiata su un letto di purè e deliziosi pomodorini e olive nere adornavano la portata.
Piatto ricco, mi ci ficco!
Shaka dubitò della forza della sua mente davanti a tali devastanti pensieri ma quelli di Rime si insinuarono fra i suoi.

La fatina del ghiaccio vedeva solo Camus ma grazie al cielo le immagini erano caste, o se non altro quelle di vita quotidiana.
Camus che faceva colazione. Con sensualissimi baffi di schiuma di cappuccino che Rime avrebbe leccato fino all'ultimo atomo.
Camus che indossava la Cloth che Rime avrebbe rimosso con gioia, toccando ogni muscolo e pezzettino di pelle del Signore delle Energie Fredde.
Camus che leggeva un libro, leccandosi poco igienicamente l'indice per sfogliare le pagine e Rime desiderava che il bordo della pagina fossero invece le sue labbra...
Camus che spiegava delle formule alla lavagna e Rime che gli afferrava le natiche, tastandone la compattezza e lo atterrava ,seduta a cavalcioni sui suoi reni per poi allungare la mano da qualche parte su Camus...
La mente di Shaka si spense.

L'uomo più vicino agli Dei si abbattè al suolo.
Lungo e disteso nella polvere.
Death Mask fu il primo a chinarsi su di lui.
- 'Sti Santoni. Meditano meditano, si dimenticano di mangiare e poi un po' di sole e puff, vanno giù come bambuledde! -
  
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