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Autore: Luna_Holmes    06/03/2018    0 recensioni
Nuova scuola, nuova città, nuovi amici. Che poi, ne avesse di amici. Era isolata. Per scelta. O per obbligo. Per lei era la stessa cosa. L'unico dettaglio che accomunava tutte le città in cui aveva vissuto era un segreto. Il suo segreto. Un segreto oscuro, se non pericoloso. Ma qui, in questa città c'è qualcosa di diverso. O meglio, qualcuno.
La storia è disponibile anche su Wattpad (sono LunaCraft Moon).
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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No. Decisamente no. Cosa? Come cosa?! L’algebra!
La ragazza guardava il foglio davanti a sé con disprezzo. Un 3 scritto in rosso scritto in alto a destra era la causa di quella rabbia. Il banco cominciò a tremare, prima piano poi più forte. La diciassettenne chiuse gli occhi, per calmarsi. Prese qualche respiro profondo. Per fortuna era infondo alla classe e nessuno aveva notato niente. Doveva calmarsi. Fin lì c’era arrivata. Il problema era… come?
La voce squillante del professor Antroni la risvegliò dai suoi pensieri: -Signorina Winther! Ci farebbe l’onore di prestare attenzione, grazie. -. Dio, quanto era noioso. E antipatico. E insensibile. E… basta. Se continuasse andrebbe avanti per ore.
-Dicevo… Per la signorina Klintis, il signorino Argenti e la signorina Winther- quanto odia quel “Signorina” detto da lui! - ci saranno delle lezioni supplementari. Vi seguiranno degli alunni di quinta, per la precisione. -. “Lezioni supplementari” è semplicemente un modo diverso per dire “Ripetizioni”. Ash non aveva mai preso ripetizioni. L’unica materia che non aveva un voto superiore all’otto era algebra, ma se l’era sempre cavata. Prova ad opporsi, ma il professore ha già preso la sua decisione. -Basta così! Prenderà ripetizioni di algebra dal signorino Davies. Signorina Klintis, lei verrà aiutata da… -diceva l’insegnante, ma Ash lo ignorava. Era un casino. Un enorme casino. Stavolta niente l’avrebbe tirata fuori dai guai. Non avrebbe fatto in tempo a trasferirsi di nuovo. E poi non voleva. A Londra aveva trovato la tranquillità che mancava nel resto del mondo. I classici “cattivi” non erano a Londra. E poi dove sarebbe andata?
Proprio in quel momento, qualcuno bussa alla porta. Un “avanti” appena borbottato dal professore e la porta si apre. È lui. Il ragazzo che aveva incontrato il primo giorno. Come si chiamava? Chris. Un nome che le era rimasto impresso. Forse perché era la prima volta che qualcuno le parlava e non la insultava? Forse perché sembrava un bambino con quegli occhioni nocciola con uno sguardo triste? Forse il fatto che le ricordava lei. Sorriso falso, occhi maledettamente tristi. Era la sua condanna e la sta ancora scontando. Ma quale è la sua colpa? Essere diversa? Forse. È tutto un’enorme “forse”. Tutto il suo mondo è costituito da dubbi, incertezze, paure, bugie. Tutto. E lei non può scappare. “È la mia condanna.” è il suo pensiero. È fisso. Non vuole saperne di lasciarla neanche un secondo. Eppure, per pochi istanti, l’aveva quasi abbandonata. Era successo quando qualcuno le aveva rivolto la parola.
-Oh bene! Stavamo proprio parlando di lei! Dovrà semplicemente dare ripetizioni di algebra alla signorina Winther. – annuncia il professore. La “signorina Winther” in questione lo guarda. Lui ricambia. Annuisce, consegnando al professore una circolare. Il professore gli sorride. Chris esce dall’aula.
-Quando? -. –Quando? – ripete lei, confusa. È appena uscita dall’aula e si sta dirigendo in un punto isolato nella scuola. –Le ripetizioni- spiega sorridendo Chris. Ash scuote la testa. –Mai- risponde. Il ragazzo la guarda. Ha un sorriso divertito sul volto. –Non puoi evitare le ripetizioni- spiega ridendo –solo perché sei un genio nelle altre materie o perché sei svogliata! -. Ash lo guarda male, poi abbassa lo sguardo o avrebbe fatto qualcosa di cui si sarebbe pentita. –Non sono svogliata. – dice a denti stretti. –Non puoi giudicarmi- conclude. Quel ragazzo non ha la minima idea di cosa abbia passato. Le ripetizioni sono solo una bazzecola. Ma non per lei. Per lei è anche solo difficile guardare negli occhi quel ragazzo gentile che sta cercando di aiutarla. –Mi dispiace ma sei obbligata- riprende Chris. E lì prende la parola il suo amico, che era rimasto in silenzio fino a quel momento. Ash non si era nemmeno accorta che ci fosse. –Sei fortunata! Stare due ore alla settimana con il ragazzo più figo di quinta! - dice ridendo. Chris lo fulmina con lo sguardo e Ash rotea gli occhi, scocciata. Se ne va. Chris la insegue, fino a raggiungerla. Stanno camminando insieme verso le macchinette. –Non ascoltare quell’idiota- dice, soffocando le risate. Un “ehi” di protesta si alza un po’più indietro, in fondo alla calca di studenti. Dopo alcuni istanti di silenzio Chris prende la decisione per lei: -Martedì dalle sei di sera alle otto, nella biblioteca della scuola. -. Capendo che Ash non gli vuole parlare torna dall’amico. Ash, invece, raggiunge le macchinette e prende una bottiglia d’acqua, prima di rientrare in classe.
   
 
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