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Autore: Natory28    08/03/2018    4 recensioni
[Clexa AU]
Lexa e Clarke sono migliori amiche sin da piccole, entrambe hanno una passione/ossessione in comune: il softball. Crescono giocando insieme per molti anni, formando una delle migliori batterie (lanciatrice/ricevitore) della categoria giovanile, e diventando l’una il sostentamento dell’altra. All’età di quindici anni però, Clarke sparisce - letteralmente - dalla faccia della terra, senza lasciare traccia. Lexa dilaniata per aver perso la sua migliore amica - o forse qualcosa di più - si rifugia nel softball. Quello stesso sport che, insieme a Clarke, la rendeva viva. Diventa una professionista e dopo una serie di vittorie - dieci anni dopo - viene convocata in nazionale per partecipare alle olimpiadi di Tokyo. Il coronamento più importante per uno sportivo è alle porte per Lexa, ogni suo sforzo, ogni sua fatica, verrà ripagata partecipando a quella competizione… non può certo sapere che, proprio a causa di quella manifestazione sportiva, alcune ferite si riapriranno e i fantasmi del passato riappariranno.
Genere: Angst, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17

 

Dal capitolo precedente:

"È vero, l'ho baciato. I tuoi occhi non ti hanno ingannato...", afferma aprendo di scatto i suoi ricercando subito i miei.

"E a conti fatti lo rifarei...", a quelle parole vedo una lacrima rigarle il volto.

‘Diamine perché?’, continuo a chiedermi.

 

******

 

"Mi ha detto che ti avrebbe rovinato la carriera se non lo avessi fatto... ed io non potevo di certo permetterlo. So quanto ci tieni al softball...".

'Tengo più a te..', sussurro nella mia mente incapace di dirlo a voce alta.

"Nonostante tutto, quando ho sfiorato le sue labbra non ho resistito a lungo e l’ho respinto l'istante seguente. Il disagio e il senso di colpa mi hanno travolto in un attimo. Ed è stato in quel momento che mi ha detto dell'accordo che aveva stipulato con il management a mia insaputa".

"Che accordo?", mormoro quelle parole senza nemmeno ragionare sul resto.

"Beh, il carico da undici... se non fossimo arrivate in finale per qualsiasi ragione, il mio contratto sportivo mi vincolava a stare in Giappone per altri tre anni. E ti assicuro che il regime nipponico è veramente ferreo. Non sono concesse rescissioni dei contratti, a meno che tu non deceda", afferma arresa per essere stata risucchiata in questo calderone dittatoriale.

Rimango inorridita e scioccata. Adesso è tutto più chiaro, persino la conversazione che ho sentito oggi prima di lasciare lo stadio. Ho sempre pensato che quel Wanheda fosse un bastardo, inutile dire che avevo ragione.

Sto per dire qualcosa, ma le parole mi muoiono in gola, l'intera faccenda è più grossa di quello che mi aspettassi e non so cosa fare o cosa dire per rimediare al mio comportamento da bimba capricciosa.

"Pensa, durante la preparazione per le Olimpiadi avevano parlato persino di doping. Io mi sono sempre rifiutata, lo sai come la penso a riguardo... ma hai visto il fisico delle mie compagne? Beh, non so proprio se loro la pensino come me", continua a dire riportando lo sguardo sulla finestra.  

"Non so veramente che dire...", mi lascio sfuggire sopraffatta dall'intera situazione.

Clarke si gira verso di me obbligandomi a fare la stessa cosa. Mi perdo nel suo azzurro, velato dalle lacrime e mi maledico per aver pensato, anche solo un'istante, che il nostro amore fosse solo una bugia.

"Dimmi che mi credi... e che...".

"Ti amo Clarke", sussurro non lasciandole finire la frase.

"Ti credo... non avrei mai dovuto dubitare di te... sono stata una stupida... ti prego, perdonami", sospiro ad un soffio dalle sue labbra.

"Stupida, eh? Ti amo Lexa, ti ho sempre amato e credo proprio che ti dovrai rassegnare... perché ti amerò per sempre", mormora sfiorando le mie labbra con le sue.

Sorrido contro la sua bocca mentre il bacio diventa sempre più esigente. Ci lasciamo trasportare dal nostro sentimento che ci culla e ci avvolge completamente escludendo il mondo intero. Siamo solo noi due. Due semplici ragazze che si amano l'un l'latra e che troppe volte sono state boicottate dagli eventi della vita.

Probabilmente non dovremmo, lo so, sono consapevole che stiamo infrangendo le regole, ma non mi importa. Ora è di questo che ho bisogno... di lei, ho bisogno del suo amore, ho bisogno di amarla.

"Resta con me stanotte?", sussurro appena.

"Credevo non me lo chiedessi più", sorride spingendomi all'indietro.

Mi ritrovo ad indietreggiare finché non sento una superficie sbattere contro le mie gambe. Stacco velocemente le labbra dalle sue per vedere dove siamo finite. Quando guardo in basso trovo il letto e senza accorgermene mi ritrovo distesa sul materasso con Clarke a cavalcioni su di me.

L'attiro a me bisognosa di catturare nuovamente le sue labbra in un bacio appassionato, inizia ad ondeggiare il bacino spingendo la sua intimità contro la mia. E la stanza riecheggia dei nostri gemiti incontrollati.

Facciamo l'amore concedendoci più volte l'una all'altra.

Mi lascio travolgere da Clarke e dal nostro amore raggiungendo più volte il cielo con un dito. Finché esausta non cado addormentata tra le sue braccia.

 

****

 

Mi sveglio la mattina seguente e di Clarke non vi è traccia. Per un secondo penso che la notte scorsa sia stata solo frutto della mia fantasia, ma poi noto che sono completamente nuda sotto il lenzuolo e che sul comodino c'è un foglio di carta ripiegato con su scritto il mio nome.

Anya russa al mio fianco, non ricordo nemmeno di averla sentita rientrare. Senza fare troppo rumore afferro il biglietto e lentamente lo apro. Quasi avessi timore di leggerlo.

 

‘Buongiorno amore mio,

mi dispiace non essere lì, ancora stretta tra le tue braccia, per risvegliarmi insieme a te, ma sono dovuta rientrare. Anche se abbiamo infranto le regole, non potrei essere più felice di aver vissuto questo momento insieme. Sai, non vedo l’ora che arrivi stasera, che questa dannata olimpiade finisca. Ho voglia di urlare al mondo che ti amo, di gridare a tutti che sei la mia ragazza, l’amore della mia vita. Dopo stasera, finalmente, saremo libere di stare insieme, ovviamente fino a quando tu non ti stancherai di me. Dio, non sai quanto avrei voluto svegliarti con un bacio, invece di sgattaiolare via come una ladra, ma dormivi talmente bene che non me la sono sentita… e poi conoscendomi, con te sveglia, non sarei più riuscita ad andarmene. Così mi ritrovo a scriverti questo biglietto, che sta diventando più l’enciclopedia Treccani, per ricordarti ancora una volta che sei la persona più importante della mia vita. Ti amo da morire e, non mi importa se la vita ci metterà ancora i bastoni tra le ruote, sono sicura che riusciremo a superare ogni cosa stando unite. Adesso e meglio che ti saluti sul serio. Sono certa che non ne avrai bisogno amore mio, ma ti faccio il mio più grande in bocca al lupo per oggi. Metticela tutta amore mio, io farò lo stesso. Ricordi la scommessa? Immagino di sì. Allora che vinca la migliore.

Tua per sempre.

Clarke’

 

Sorrido soffermandomi sull’ultima frase.

“Anche io sono tua Clarke adesso ne ho la certezza…”, sussurro a me stessa.

Con una ritrovata energia mi avvolgo il lenzuolo al corpo e sgattaiolo in bagno per la mia routine mattutina. Oggi è un grande giorno. L’idea di coronare finalmente il mio sogno di conquistare una medaglia olimpica mi elettrizza, ma non è questo a farmi esplodere di gioia… è Clarke il motivo della mia immensa felicità. Il fato ci ha voluto separare quando non sapevamo ancora cosa significassimo l’una per l’altra, ma poi ci ha fatto rincontrare e questo mi dà speranza. Sono stanca di sopravvivere voglio vivere, ed è tempo di farlo con Clarke.

“Amore mio preparati, non sarà per niente facile battermi, ho intenzione di vincere la scommessa”, sussurro alla mia immagine riflessa nel vetro.

“Lexa, ma con chi stai parlando? Ti muovi?! Devo venire in bagno”, sento Anya urlare dalla stanza interrompendo i miei vaneggiamenti.

“Con nessuno, non parlo con nessuno. Adesso esco”, replico cercando di sbrigarmi.

“Perfetto… mia sorella è pazza!”, la sento brontolare.

Eh già sister sono pazza, pazza d’amore per la mia bionda.

 

****

 

La giornata scorre veloce, contrariamente alle mie aspettative. Indra ci tiene impegnate tutto il giorno. Prima con un leggero allenamento poi con delle riunioni tattiche.

La mia concentrazione è a mille, anche se sono tesa ed agitata in attesa di cominciare la finale. Ci manca poco, infatti siamo già tutte pronte e fra poco metteremo i piedi sulla terra rossa.

Indipendentemente dal tipo di partita o dalla sua importanza, sono sempre nervosa prima di una gara. L'emozione e la foga di far bene prendono il sopravvento producendomi una scarica di adrenalina esagerata. Oggi però, tutto questo groviglio di eccitazione è ad un livello che fatico a contenere. 

Ovviamente, non so come andrà a finire, ma la sensazione che questo momento chiuderà un'epoca è impresso a chiare lettere nella mia testa. Quello che verrà dopo nessuno può saperlo, ma il solo pensare al mio futuro con Clarke mette il resto in secondo piano. Lei è quello che voglio e che è sempre mancato nella mia vita: il mio unico e vero amore.

"Lex è il momento, smettila di sognare ad occhi aperti...", in modo burbero Anya mi riporta con i piedi per terra e, anche se odio quando fa così, la ringrazio mentalmente per avermi ricordato che abbiamo una partita da vincere.

Chiamo a raccolta le ragazze e comincio a parlare.

"È inutile che vi dica cose ovvie, siamo in finale ragazze, dopo molte fatiche abbiamo raggiunto insieme questo traguardo. Ora, non ci rimane che una cosa da fare... far vedere al mondo quanto sono toste le ragazze americane. Siete con me?".

Un urlo carico di assenso si leva nello spogliatoio.

"Woods, mi hai tolto le parole di bocca...", la voce orgogliosa della coach Anderson mi coglie di sorpresa.

"E ora ragazze. In campo...", aggiunge poi.

Gli schiamazzi continuano ancora per qualche istante, giusto il tempo di prendere l'attrezzatura e lasciare lo spogliatoio.

 



___________

 

 

NOTE AUTRICE.

E poi ditemi che non vi voglio bene eh?! Eccoci al penultimo capitolo. Fra un po’ ci liberemo anche di questa storia sob :(!

Comunque ridendo e scherzando abbiamo chiarito il misunderstanding  e abbiamo capito le ragioni di Clarke.

Domanda voi come vi sareste comportate al posto di Clarke?

Ridendo e scherzando siamo arrivati alla finalissima. Pronte per il vero scontro finale?

Grazie come sempre a tutte voi che continuate a seguirmi.

Un abbraccio.

Lory

 


   
 
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