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Autore: lele_evin    24/04/2005    2 recensioni
Queste in realtà sono 2 fanfictins separate ma sono state scritte insieme e quindi ho deciso di chiamerle gemelle!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry & Ginny

“Harry & Ginny”

La stanza era fredda e buia quando Ginny si sdraiò sul suo letto penna alla mano pronta a riportare sul suo diario un’altra interminabile giornata. E quel giorno ne erano successe davvero tante. Si sdraiò per ripercorrere tutti i momenti che avrebbe voluto scrivere.Una vento freddo scuoteva le cime degli alberi fuori dalla finestra. Era così forte che perfino la sua candela sembrava averne paura e continuava a tremare. Decise di infilarsi sotto le coperte, appoggiò il diario sul cuscino e iniziò a scrivere.
Col passare del tempo il vento aumentò e arrivarono i primi lampi seguiti dal solito borbottio dei primi tuoni. A Ginny i temporali piacevano molto quindi smise di scrivere e si fermò ad ascoltare la natura. Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
<< Avanti! >> disse Ginny bisbigliando, vista l’ora.
Con suo grande stupore fu Harry a fare capolino dalla sua porta.
<< Ciao, disturbo? >> le chiese Harry a voce bassa.
Ginny gli fece cenno di no con la testa e lo invitò ad entrare. Harry le fece un gran sorriso. Si vedeva che era un po’ imbarazzato, stava pur sempre entrando nella camera di una ragazza, di nascosto dagli altri e in piena notte.
<< Come mai ancora sveglio? >> chiese Ginny invitandolo a sedersi accanto a lei sul letto.
<< Non riuscivo a dormire, forse per colpa del temporale. Il rumore della pioggia mi fa sempre pensare a tante cose. >>
<< Davvero? Anche a me i temporali piacciono molto. Mi piace ascoltarli. >>
Rimasero li così,in silenzio, per un po’ ad ascoltare il loro temporale finché la candela non si spense. Anche nel buio non dissero nulla. Quando gli occhi si abituarono all’oscurità lo guardò. Lei non sapeva perché lui fosse venuto proprio da lei, né quali pensieri lo tenessero sveglio, ma sentiva che nei suoi respiri c’era qualcosa di magico. Non riusciva bene a capire ma era come se potesse sentire quei respiri sulla pelle. Come se ogni parte di se percepisse la sua presenza.
Harry continuava a guardare fuori dalla finestra la pioggia, respirando tranquillamente come se Ginny non ci fosse.
<< Sai stavo pensando a te prima? >> disse Harry all’improvviso tanto che la fece quasi spaventare.
<< E’ per questo che non riuscivi a dormire? >> Ginny avrebbe voluto dire qualcosa di più dolce, forse romantico, ma non ci riuscì
<< Anche . Pensavo a quante cose abbiamo fatto insieme in questi anni e quante volte ho avuto l’opportunità di stare con te senza mai coglierla………Oggi mentre pulivamo la dispensa un raggio di sole si è posato sul tuo viso………Ho pensato che eri davvero bella! >>
Harry parlava sempre guardando fuori. L’oscurità della notte non permetteva a Ginny di vederlo bene ma la sua emozione trapelava dalla sua voce, dalle sue pause. Lei lo ascoltava quasi stregata da quella voce già sentita tante volte, ma mai così dolce come quella notte.
<< Così prima mentre ero nel mio letto ci ho ripensato. Mi sono detto che ero uno stupido a pensarlo senza dirtelo. Così mi sono alzato e sono venuto da te. >>
Un lungo istante di silenzio li avvolse. Harry, sempre guardando fuori dalla finestra, fece scivolare la sua mano sulle coperte fino ad accarezzare quella di Ginny.
<< Ti voglio bene! >>
Ginny si sentì invadere da una vampata di felicità improvvisa. Harry le aveva appena confessato il suo amore e ora toccava a lei dirgli quello che per troppo tempo aveva avuto il coraggio di confessare solo al suo diario. Doveva dirglielo adesso. Ora che la notte nascondeva gli imbarazzi . Ora che la pioggia respingeva le paure.
<< Anche io! Ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. >>
Era come se in quella tempesta la loro stanza fosse l’unico luogo dove splendeva il sole.
Non si dissero altro quella notte, ma rimasero li insieme a guardare la pioggia mentre le loro dite si sfioravano coccolandosi.

  
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