Colazione a letto
Il mattino dopo mi sveglio e struscio il viso contro quel meraviglioso e comodissimo cuscino.
Il braccio di Kankuro mi avvolge stretta all'altezza della vita. Non posso alzarmi.
Sento il suo respiro solleticarmi la nuca.
Sorrido. In fondo è dolce.
Afferro il cellulare, sono le sette del mattino ed io sono sveglia e riposata.
Si avete letto bene.
Anche se, ad essere sincera, non ho molta voglia di alzarmi. Sto così bene qui...
<< Buongiorno hermosa >>
<< Ciao >>
Allenta la presa in modo da permettermi di voltarmi e mi bacia la fronte.
<< Dormito bene? >>
Annuisco.
<< Davvero un bel modo di salutare l'anno nuovo >>
<< Non è finita qui >> con l'indice mi da una veloce carezza sulla punta del naso << … Caffè e... pancackes? >>
Mi ritrovo a sorridere come una deficiente.
<< Mmmh caffè... >>
Lo sento ridere.
Quanto è bella la sua risata...
<< Aspettami qui, dammi qualche minuto >>
Torna con in mano un piatto di mini donut vari gusti e una tazzina piccola.
<< Pancake finiti purtroppo... >>
Riconosco l'odore di caffè ma è più accentuato.
Guardo la tazzina delusa, la quantità è davvero misera se confrontata con quella che prendo solitamente.
Lui sembra accorgersene.
<< Questo è caffè italiano. Va servito così >>
Porto la tazzina alle labbra con fare scettico.
Lo assaggio e chiudo gli occhi.
Mi sembra di bere caffè per la prima volta in vita mia.
In confronto, quello che ho bevuto sinora sembra una tisana al sapore di caffè.
<< Oddio che meraviglia! >> dico forse un po' troppo esaltata.
Kankuro si mette a ridere con aria soddisfatta.
<< Si, avevo intuito ti sarebbe piaciuto >>
Facciamo colazione a letto. Mentre addento l'ultimo donut lui, con addosso solo il pantalone nero del pigiama apre la finestra. Fuori è tutto bianco.
Un panorama bellissimo. Anche gli alberi imbiancati non sono male.
Kankuro apre un pacco di sigarette e me ne indica una.
<< Vuoi? >>
Annuisco.
*
Dopo colazione ce ne andiamo all'aperto.
Tra le tante attrazioni dell'hotel c'è una pista di pattinaggio su ghiaccio, Matsuri sta insegnando a Gaara ad andare sui pattini.
La scena mi è così strana... avete presente quando vedete una roba troppo surreale per essere vera?
Come ad esempio.... Matsuri che insegna a Gaara ad andare sui pattini.
Il ragazzo è impacciato e tiene saldamente le mani di mia sorella.
<< Dai tesoro non temere ce la puoi fare >>
Gaara raddrizza la schiena arrossando appena.
Gaara sa arrossire? SERIAMENTE?!
<< Tua sorella è dolce quando vuole >> dice Kankuro seduto accanto a me.
Guardo Matsuri, poi mi giro a guardare lui.
<< Tu conosci “la sposina”. In realtà lei è sempre dolce, allegra... è perfetta >>
<< Anche tu lo sei >>
Scuoto la testa forse un po' troppo velocemente.
<< Na … >>
Lui accenna un sorriso e si avvicina per darmi un veloce bacio sulla guancia, il che rende la mia faccia incandescente.
<< Vado a fare una sciata. Vieni con me? >>
<< Grazie dell'invito ma decisamente no >>
No ragà, può essere bello e figo quanto vuole ma io mi rifiuto di sciare.
Ridacchia.
<< A dopo allora >>
Mi da un bacio in testa e se ne va.
Io mi rimetto a guardare i due sposini per qualche minuto, poi mi dirigo verso il bar vicino la pista da sci.
Kurotsuchi mi saluta con un gran sorriso.
<< Ehi scii? >>
<< No Kuro. Assolutamente no >>
<< Quindi rimarrai con quell'ammasso di argilla >>
Deidara assottiglia gli occhi fissandola male malissimo per due secondi.
<< Rompiti una gamba >>
<< Sta attento che se proprio dovessi cadere farei di tutto per cadere sopra di te >>
Lo penso solo io o quei due litigano come una coppia sposata?
Mi avvicino al biondino dandogli una pacca sulla spalla.
<< Su cerca di mantenere la calma >>
<< Lo farei se quella non fosse così... rompipalle >>
Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo.
Perché non imparo a lasciar perdere le cause perse?
<< Ah Sumy ho perso la scommessa >>
<< Di che parli? >>
<< Mentre ero in sauna ho dato una sbirciatina, peccato ero convinto fosse piccolino ed invece è nella norma. Beh meglio per tua sorella >>
<< Piantala di fare il pervertito! >>
<< Invece il fratello! Wow. non puoi immaginare >>
Eh invece posso...
<< Peccato che non sia gay, tanta tanta roba sprecata >>
Avvampo.
<< Te lo ripeto: piantala! >>
*
Visto che Deidara non la piante di parlare del coinquilino del piano di sotto di Kankuro decido di rientrare in hotel. Magari riseco a superare il livello bastardo di ungru birds.
Attraverso il corridoio e vedo una porta semiaperta.
Si ok. Non è carino sbirciare... eddai non fate i noiosi!
Uh dentro c'è Temari e sta piegando dei vestiti.
<< Ehi bionda che fai? >>
<< Le valigie >>
La guardo confusa.
<< Ma Shikamaru non ha le ferie fino al 6? >>
<< Lui si, io no >>
La guardo ancora più confusa. Non so perché ma ero convinta non lavorasse.
Lei mi guarda di rimando mentre piega dei jeans.
<< Sono sergente di polizia e devo tornare in servizio >>
Ah.
Ah!
Ripenso al nostro primo incontro e deglutisco.
Ho rischiato di far incazzare più e più volte una donna armata!
Meeerda merdissima!
<< A proposito me lo vai a chiamare? >>
Eh come dire di no ad una donna armata?
<< Certo >>
*
È una giornata serena e assolata e questo rende il panorama pieno di alberi ancora più piacevole.
Vedo Shikamaru in lontananza, è dietro un albero. Credo avesse già avvertito il pericolo e stia cercando di scappare dalla moglie.
<< Ciao Shikamaru >>
<< Ehi... >> sbadiglia << è già ora di pranzo? >>
Mi viene da ridere.
Questo prof. non è poi cosi male sapete.
È fancazzista e fuma.
Praticamente me solo più intelligente. Parecchio più intelligente.
<< No tranquillo. Però Temari vorrebbe una mano con le valigie >>
Mi palpo sui fianchi ma non vi sconvolgete non una cosa “secsi” sto solo cercando l'accendino che ovviamente è finito in un universo parallelo.
Sbuffo seccata. Vi giuro che prima di uscire c'era.
<< Hai da accendere? >>
Lui mi tira uno zippo.
Bello, d'argento. Un bel giocattolino.
Mi accendo una sigaretta guardando l'ingresso dell'hotel poco distante.
<< Tutto ok con Kankuro? >>
Il fumo della sigaretta mi va al cervello, mi brucia i neuroni e mi saltano contemporaneamente le funzioni visive e orali.
<< … c... cosa? >> dico con voce talmente flebile che sembra l'ultimo respiro.
Lui si accende l'ennesima sigaretta con fare sereno. Come se stessimo parlando del tempo.
<< Io vado a letto preso anche a capodanno... e abbiamo le camere vicine >>
Muoio dentro.
<< Ah.... >>
Silenzio.
Silenzio imbarazzante.
<< Ma Temari.... >>
<< Lei ha fatto tardi tranquilla >>
Ok dai che forse sono mezza resuscitata.
<< Santo Spongebob ti ringrazio. Non ne farai parola con nessuno giusto? >>
Lui espira lasciandomi sulle corde per una manciata di secondi.
<< Sta serena >>
<< Bene. Ah io faccio una passeggiatina e più tardi se tua moglie mi chiede dirò che non ti ho visto >>
Lui mi sorride.
<< Mi piaci. Non sei una seccatura come tutte le donne >>
<< Grazie. E tu non sei malaccio per essere un prof >>