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Autore: Lilylunapotter1    11/03/2018    2 recensioni
Una storia Malandrina, una storia d'amore e una storia di guerra: tutto in un'unica fanfiction.
Signori e Signore, Maghi e Streghe tutto questo e molto altro... lo scoprirete solo leggendo!
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Dal capitolo 5:
“Oh la festa! Festa? Ali ma perché non mi hai informato che stavo per segnare la fine della mia amicizia con Lily. Per Godric Grifondoro, protettore della mia casata, mi ucciderà. Prenderà il mio corpo e lo getterà in pasto agli schiopodi sparacoda di Hagrid…no, no…mi porterà nella foresta proibita e mi abbandonerà incatenata ad un albero aspettando che un qualsiasi bestione peloso mi mangi. Lily Evans mi ucciderààààà!” gridò Marlene.
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Dal capitolo 16:
“Vuoi essere la mia fidanzata, Lily?” le domandò guardandola dritto negli occhi.
Lily sorrise timidamente e prese il volto del ragazzo fra le sue mani, poi disse: “Sì…sì. Direi di partire dal per sempre”.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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22. Fiducia, lente riprese e inviti
 
 
Il preside camminava avanti e indietro nel suo ufficio con grande impazienza.
Sapeva che presto sarebbe arrivato da lui, sapeva che avrebbe chiesto clemenza e questo turbava particolarmente i ritratti attorno a lui che lo guardavano attentamente, alcuni speranzosi, altri decisamente combattuti.
Come previsto, alle sette in punto di sera qualcuno bussò al suo ufficio.
“Avanti” disse sedendosi dietro alla sua scrivania dove erano posati tantissimi strani oggetti e marchingegni.
“Ti aspettavo, Severus” aggiunse facendogli il gesto di accomodarsi ma senza alcun sorriso sul volto.
Piton avanzò tremante e visibilmente scosso, non lo si era mai visto così.
Prese posto di fronte al preside ubbidiente con le mani che tremavano e i capelli che gli coprivano gli occhi neri e piccoli.
“Preside… la prego” sussurrò appena il ragazzo con fare implorante, “Lei deve perdonarmi”.
Silente si alzò dalla poltrona in uno scatto rapido che spaventò Piton che si ritrasse all’indietro.
“Devo, Severus? Io non credo tu sia degno del perdono. Ho chiuso un occhio troppe, troppe volte. Tuttavia devo dirti che stai chiedendo il perdono alla persona sbagliata, dovresti chiederlo a lei” disse Silente in tono calmo, forse anche troppo.
Piton rise amaramente e poi lo guardò beffardo: “Crede che Lily voglia sentirmi? Crede che Lily mi crederà quando le dirò che non sapevo volessero uccidere i suoi genitori?”.
“Sì, io credo che ti crederà. Ma ovviamente questo non significa che riceverai anche il suo perdono. Questo, Severus, credo potrebbe non avvenire mai” rispose il preside camminando avanti e indietro dietro alla sedia dove era seduto il giovane Piton.
“E a che cosa servirà allora, a cosa?” sbuffò Severus impaziente.
“Il rimorso? O non ti farà far pace con Lily, certo. E di certo non riporterà nemmeno in vita i signori Evans. Tuttavia io credo sia di fondamentale importanza che tu chieda il suo perdono, anche se sappiamo entrambi che non ti verrà concesso” disse Silente posizionandosi in piedi di fronte a Piton che lo ascoltava incuriosito, poi continuò “Non cercherò di riportarti dalla parte del bene, Severus, so che Voldemort ti ha marchiato in settembre e una volta marchiati difficilmente si torna indietro. Tuttavia ho un messaggio per il tuo padrone. Puoi riferirgli che continuando così, ben presto tutte le sue spie ad Hogwarts verranno allontanate e portate ad Azkaban. Questa è l’ultima volta in cui sarò clemente… anche con te. Tu e i tuoi compagni avete diritto di terminare gli studi, siete troppo giovani e a mio parere inesperti. Perciò riferisci il mio messaggio a Voldemort e almeno fino al prossimo giugno tu e i tuoi amici sarete a sicuro”.
Piton lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite. Non ci poteva davvero credere che Albus Silente gli stesse dando ancora un’occasione, davvero non ci credeva.
Silente fece un gesto di congedo e Piton senza fiatare si incamminò alla porta.
“Perché lo sta facendo, signore? Perché mi da un’alta occasione?” domandò Piton con una mano sulla maniglia.
“Hai ancora una ragione per passare dalla parte del bene, Severus. Ricorda: l’amore vince su tutto” rispose il preside.
 
 
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Lily sedeva sul prato a studiare insieme a Marlene quando il loro inusuale silenzio venne interrotto dal vociare dei ragazzi che, di corsa, si stavano dirigendo proprio dalla loro parte.
“Che diavolo ha nella testa?” gridava Sirius furioso.
“Davvero non lo so, ma spero abbia un bel piano!” esclamò James avanzando con passo furioso.
Arrivato davanti alle ragazze James si sedette subito accanto a Lily e le chiese: “Silente deve averti detto perché permette ancora a Piton di stare a scuola quando sappiamo tutti che è un mangiamorte. E per di più che è coinvolto nell’assassinio dei tuoi genitori!” domandò James senza prendere fiato. Lily non lo aveva mai visto così arrabbiato.
“Ho parlato con il preside questa mattina. Piton è andato da lui appena tornato dalle vacanze, il giorno dopo… dopo l’attacco. Hanno fatto un patto e Silente dice che lui e gli altri serpeverde d’ora in avanti smetteranno di far scherzi o attaccare. Almeno fino a giugno” rispose Lily guardandolo preoccupata.
“Che cosa?! Quindi gli permette di restare a scuola come se nulla fosse!?” sbottò Sirius indignato.
“Il preside avrà le sue ragioni Sirius. Ha molta più esperienza di noi…” ribatté Marlene che era perfettamente d’accordo con Lily riguardo alla fiducia verso il preside.
“Esperienza un corno! Piton si merita di stare ad Azkaban!” disse James furioso cercando disperatamente l’appoggio degli amici.
“Piton è solo un ragazzo che ha fatto scelte e amicizie sbagliate, James. Me se Silente… bhè se Silente crede che tornerà dalla nostra parte prima o poi… io mi fido” disse Remus calmo anche se dal suo tono traspariva comunque un certo dubbio.
“Ma cosa può farlo tornare dalla parte del bene, me lo spiegate?!” sbottò James indignato.
“Il suo amore… per me. Silente dice che tornerà… per me” sussurrò Lily facendosi piccola. Sapeva che la rabbia vista fino ad ora da James era imparagonabile con quella che stava per arrivare.
Invece James, dopo alcuni istanti di stupore, si ricompose e disse: “Molto bene. Molto bene allora. Aspettiamo che Piton consegni qualcuno di noi per accorgersi di stare dalla parte sbagliata. Ma se voi vi bevete questa stronzata sono affari vostri. Piton è un mangiamorte che vi piaccia o no… e se non si fa qualcosa  subito ci consegnerà tutti a Voldemort senza pensarci due volte”.
Lily lo guardò seria con le labbra dischiuse poi deglutì e prima che potesse aggiungere qualcosa James era già su per la strada che portava al castello con i malandrini a parte Remus alle calcagna.
“E’ preoccupato per tutti noi… e soprattutto per te, Lily” disse Remus.
“Lo so” rispose Lily guardando i puntini dei tre amici sparire.
L’argomento Piton, dopo il pomeriggio al parco, non venne più affrontato nei giorni seguenti e questo perché sembrava mandare su di giri un po’ tutti.
Tuttavia James non dimostrava affatto di aver cambiato idea mentre Lily, da parte sua, continuava ad essere certa che Silente aveva i suoi buoni motivi per fidarsi di Piton.
Questo, ovviamente, non significava assolutamente che Lily aveva dimenticato il ruolo che l’ex amico aveva avuto nella morte dei suoi genitori e, un pomeriggio qualche giorno dopo, lo ricordò anche a Piton.
Lily stava camminando immersa ne suoi pensieri verso la sala comune per appoggiare i suoi libri prima di scendere per la cena quando, un rumore la riscosse dai suoi pensieri.
Si voltò con la mano appoggiata alla bacchetta, sotto la veste e si trovò di fronte a pochi metri di distanza Severus.
“Mi dispiace… mi dispiace da morire, puoi… puoi perdonarmi?” sussurrò Severus guardandosi le scarpe con gli occhi umidi.
Lily lo guardò interdetta per un po’, non sapeva cosa fare. Da una parte sentiva l’irrefrenabile impulso di mettergli le mani addosso, dall’altra provava solo tanta pena per lui.
Si avvicinò cautamente e quando fu abbastanza vicina anche lei sussurrando rispose: “Non ti perdonerò mai, Severus, mai. E tu questo lo sai. Ma provo pena per te, tanta. Se Silente si fida di te io non posso dire lo stesso ma mi fido di Silente. Sappi solo che, se altre persone a me care verranno uccise o resteranno ferite dovrai vedertela con me personalmente”.
“Non ho mai voluto farti del male io!” disse Severus alzando un po’ la voce.
“Tu mi hai fatto praticamente solo del male! Mi hai abbandonata per stare con… con quelli. Mi hai chiamata sanguesporco e hai partecipato all’uccisione dei miei genitori, anche se involontariamente! I miei genitori te li ricordi? Che fino a qualche anno fa ti ospitavano in casa loro tutte le volte che ne avevi bisogno tutte le volte che i tuoi litigavano! Sono morti per causa di quelli come te!” esclamò Lily con rabbia ma senza alcuna lacrima.
“Io non lo sapevo…” ribatté Severus ostinato.
“Non mi interessa più, Severus. La nostra amicizia è finita anni fa e per me è totalmente sepolta adesso. Se dovessi combattere contro di te in futuro lo farei, senza esitazione. Non sei altro che un conoscente per me, mettitelo in testa. E adesso per favore vorrei che smettessi di cercarmi o parlarmi. James non apprezzerebbe e… nemmeno io” disse Lily per poi voltarsi e incamminarsi.
“Potter… ti sei fatta comprare anche tu alla fine!” sibilò Severus con cattiveria mista a tanta, tanta invidia.
“Comprare? Comprare?! Io e James ci amiamo e per quanto so che la parola amore per te sia incomprensibile bhè… è quello che io e James proviamo l’uno per l’altra!” gridò Lily furiosa. Già lo stava lasciando stare, si stava fidando di Silente, ma questo non permetteva a Piton di giudicare le sue scelte e la sua vita.
Si guardarono ancora qualche istante poi entrambi ripresero a camminare verso le rispettive destinazioni.
 
 
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Quando tutti i ragazzi si svegliarono la mattina dopo e scesero in sala comune, trovarono ad attenderli una sorpresa.
La professoressa McGranitt, già vestita di tutto punto, li attendeva in piedi al centro della stanza.
“Molto bene, se i prefetti e i caposcuola sono qui inizierei. Potrete avvisare voi gli altri studenti della nostra casa” cominciò la professoressa guardandoli.
“Che succede?” sussurrò James appena sceso con la faccia assonnata ad una Lily sveglissima e attenta.
Lei si limitò ad indicare la professoressa e così anche James si mise ad ascoltare.
“Come annunciato durante il banchetto di inizio anno, quest’anno, alla fine degli esami si terrà il ballo di fine anno. Come sapete l’evento è organizzato interamente dalla professoressa Burbage a cui, ognuno di voi, potrà domandare dubbi e incertezze. Ogni casa è tenuta a partecipare a lezioni aggiuntive, lezioni che si svolgeranno… sì, signor Black?” domandò la McGranitt vedendo la mano di Sirius scattare in alto.
Tutti si voltarono verso la sua direzione e Marlene, al suo fianco lo guardava preoccupata.
“Ehm… professoressa ha detto lezioni aggiuntive ma… lezioni di che cosa?” domandò il ragazzo visibilmente preoccupato.
“Oh bhè… lezioni di danza naturalmente. È questo che si fa ad un ballo e io non tollererò che qualcuno di voi infanghi la nobile casa del Grifondoro. Sì signor Potter, tutti imparerete a danzare. Tutti vi presenterete nella sala grande in coppia quella sera e, naturalmente, in abito da cerimonia. Non ammetto repliche o sabotaggi o qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente per rovinare quella serata. L’orario delle lezioni è affisso in bacheca, buona giornata!” finì la professoressa e, con un gesto della bacchetta, sulla bacheca apparve un foglio scritto in bella e ordinata calligrafia.
La professoressa uscì dalla sala comune proprio mentre tutti si accalcavano a vedere l’orario delle nuove lezioni.
“Già abbiamo da studiare per gli esami ci mancavano solo queste stupide lezioni!” borbottò James di fianco a Sirius che annuì perfettamente d’accordo.
“Bhè non è che voi due vi spacchiate di studio, o sbaglio?” ridacchiò Marlene dando una gomitata a Lily che sorrise flebile anche lei.
“Inoltre James ha davvero un gran bisogno di lezioni di ballo, è una frana!” aggiunse Lily ridendo.
“Simpaticoni…” sbuffò James sconsolato facendo ridere tutti.
Lily rise tanto da piegarsi in due insieme agli altri e quando finalmente riuscì a contenersi si rese conto che quella era la prima vera volta che rideva da quando erano morti i suoi genitori.
Anche James sembrò accorgersene perché le sorrise affettuoso e le passò un braccio attorno alle spalle.
“E comunque non sono il solo a dover imparare credo…” aggiunse James con un ghigno.
“Oh puoi dirlo forte amico. Mica ho mai capito come si fa… mi si intrecciano sempre i piedi e finisco col cadere sopra alla mia partner. Non che mi dispiaccia!” disse allora Sirius beccandosi una gomitata nelle costole da Marlene che era affianco a lui.
“E invece c’è chi una compagna deve trovarsela!” esclamò James allegro guardando verso Remus e Peter che si erano appena avvicinati.
“Ne sono perfettamente in grado da solo amico” disse Remus ridendo.
“Oh-oh malandrino precettino, cosa ci nascondi?” domandò Sirius curioso.
In effetti, il fatto che Remus stesse alludendo ad una ragazza misteriosa, suscitò gran curiosità in tutti. Remus non aveva mai avuto una vera e propria ragazza ma solo qualche appuntamento e nulla di più.
L’argomento fidanzate con Remus era praticamente off-limits a causa della condizione di Remus. Era convinto che nessuna donna avrebbe mai voluto uscire con lui dopo aver saputo della sua condizione.
“Sono sicura che Remus ce ne parlerà quando se lo sentirà, vero Rem?” domandò Lily cercando di scioglierlo dall’imbarazzo.
“Giusto e per ora vi assicuro che c’è ben poco da dire” rispose Remus sorridendo grato a Lily di averlo salvato da quella situazione.
“E va bene. Noi scendiamo a colazione voi venite?” domandò Sirius incamminandosi con Marlene verso il buco del ritratto.
Peter e James li seguirono ma quest’ultimo prima di uscire si voltò e vide Lily ferma dov’era: “Non vieni?”.
“Oh ehm… sì, devo fare una cosa tu vai pure intanto. Ti raggiungo” rispose Lily sorridendogli.
Quando fu certa che gli altri fossero usciti, trascinò un Remus vagamente incuriosito in un angolo lontano dai pochi occhi indiscreti-
“E’ Mary Macdonald?” domandò Lily guardandolo dritto negli occhi.
“Cosa…come?” borbottò Remus arrossendo e guardandosi intorno.
“Ho visto come la guardavi quando era vicino a noi. Bhè ci tenevo a dirti che Mary sarebbe felicissima se tu la invitassi. L’ho sentita parlare con le sue amiche Emmeline e Amelia. Dovresti invitarla” disse Lily sorridendogli.
“I-io… sì, lo farò al momento… giusto” rispose Remus sempre più imbarazzato.
“Bhè si da il caso che io sappia che i Grifondoro del sesto anno oggi abbiano le prime due ore libere. Magari potresti trovarla sulla mappa e chiederglielo, no?” chiese Lily.
Remus la guardò interdetto poi si lasciò andare in una risata composta ma allegra che fece aggrottare le sopracciglia a Lily.
“Che c’è?” domandò la rossa incrociando le braccia al petto.
“Niente… niente solo… la vicinanza con James comincia a farsi sentire su di te” rispose il licantropo ridacchiando.
Lily non poté che essere d’accordo con lui e anche lei scoppiò nella sua solita risata allegra.
 
 
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Remus aveva detto ai suoi amici che si sentiva poco bene e che sarebbe andato in infermeria da Madama Chips. O almeno questa era la versione fittizia.
In realtà era appostato da almeno una ventina di minuti dietro alcune rocce ad osservare un gruppetto composto da tre ragazze ma il suo  sguardo era fisso sulla ragazza bionda.
Mary Macdonald aveva i capelli biondi e lunghi che spesso portava sciolti sulla schiena e dei bellissimo occhi azzurro chiarissimo. Nonostante i bei tratti nel complesso il suo viso era molto bambinesco e questa era la caratteristica che l’avrebbe resa praticamente una delle ragazze più ambite della scuola. Tuttavia, Mary non aveva mai dimostrato di avere un interesse per qualche ragazzo o piacere nell’essere corteggiata.
Questo faceva automaticamente di lei una di quelle ragazze belle ma irraggiungibili.
Spesso i ragazzi dicevano di lei che fosse una di quelle che, in un certo senso, se la tirano ma, conoscendola meglio, si sarebbero ricreduti nel constatare quanta umiltà e insicurezza ci fossero in lei.
E proprio queste caratteristiche avevano fatto avvicinare un po’ Remus a lei che, comunque, ci aveva parlato poche volte. Poche ma buone, come si dice.
Remus, nascosto dietro le sue rocce, sperava con tutto il cuore che le sue due amiche se ne andassero presto ma, quando le due effettivamente si alzarono, anche Mary le seguì.
In un attimo di totale non controllo di se stesso, Remus si trovò a correre attraverso il parco e a gridare per richiamare l’attenzione della ragazza che, dopo un po’ si voltò.
“Ciao, Remus” disse Mary guardandolo incuriosita mentre le sue amiche alle sue spalle ridacchiavano rumorosamente.
“C-ciao M-mary. Io non vorrei disturbarti ma… mi chiedevo se… sì insomma m chiedevo se avessi già qualcuno con cui andare al ballo” disse Remus balbettando un po’ per il fiatone della corsa e un po’ per l’imbarazzo.
Emmeline e Amelia si erano zittite di colpo alle sue parole. Se Mary era una ragazza tranquilla e riservata lo stesso non si poteva di certo dire delle sue amiche: Amelia, dai lineamenti duri e i capelli biondo cenere, era la ragazza più pettegola che Hogwarts avesse mai conosciuto mentre Emmeline, dai capelli neri e gli occhi azzurri, era fra le più belle e quindi sempre in mezzo a feste o appuntamenti.
“Oh io… no non mi ha ancora invitato nessuno” rispose Mary imbarazzata e arrossendo nelle guance di botto.
“Ti andrebbe di… venirci con me?” domandò allora Remus trovando coraggio, un coraggio che mai aveva creduto di possedere.
Ci fu un momento di silenzio in cui Remus e Mary si guardarono negli occhi mentre le due ragazze non facevano altro che spostare i loro sguardi curiosi dall’uno all’altra.
“Sì” rispose infine Mary.
Remus spalancò gli occhi incapace di trattenere la sorpresa poi, tossicchiò appena cercando di ricomporsi e aggiunse: “D’accordo allora ehm… ci mettiamo d’accordo più avanti per l’orario e tutto il resto”.
Mary annuì ricambiando il sorriso incerto poi lo salutò con la mano e si allontanò verso il castello con le amiche.
Remus restò immobile incapace di credere a quanto appena accaduto quando, un rumore simile ad applausi proveniente dalla sua tasca lo riscosse.
Frugò tra le tasche e vi trovò uno specchio, lo specchio che usava con i suoi amici per comunicare che aveva preso in prestito a Sirius qualche giorno prima.
“Grande amico!” disse James dallo specchio.
“Siamo fieri di te, siamo commossi!” aggiunse James allegro asciugandosi una lacrima inesistente.
“Come hai fatto a convincere Lily a dirtelo?” domandò Remus con un sorriso guardando lo specchio.
“Oh non me lo ha detto. Hai sempre avuto lo specchio in tasca e quando stamattina ho visto che si attardava in sala comune non ho resistito ad origliare dalla tasca. Ma non dirglielo, potrebbe uccidermi” rispose James mentre la risata incerta di Peter e l’inconfondibile latrato di Sirius echeggiavano attorno a lui.
 
 
Note dell’autrice:
Eccomi qua amici!
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Intanto negli ultimi due capitoli abbiamo visto la comparsa di alcuni personaggi che diventeranno molto importanti più avanti: Moody, Mary e anche Amelia e Emmeline.
Per quanto riguarda le età delle tre ragazze, nella mia storia sono tutte al sesto anno e sono di Grifondoro, questa è una cosa che non sono riuscita a trovare su internet ma, anche se, se così non fosse, spero apprezzerete comunque la mia scelta narrativa.
E, proprio ora sono felice di annunciarvi che al termine di “Insieme” ci sarà un sequel intitolato “A un mondo migliore” che partirà dalla fine della scuola fino a momento da destinarsi.
In questo capitolo anche Remus comincia ad avvicinarsi al genere femminile e la figura di Mary diventerà fondamentale per lui, questo ve lo anticipo.
Lily piano piano inizia a riprendersi dalla morte dei suoi genitori anche se, naturalmente, è una cosa che non supererà mai.
Piton, per quanto sia un personaggio che amo, devo dire che è sempre stato “aiutato” da Silente e anche in questo caso. Alla fine dei conti è quasi innocente ma non per questo Lily lo perdonerà.
Il prossimo capitolo sarà molto importante ai fini del finale di “Insieme” ma sarà ricorrente soprattutto nel sequel quindi… niente volevo incuriosirvi un po’! ahahahahahah
Fatemi sapere che ne pensate, qualche recensione in più mi farebbe tanto piacere. In caso contrario sono sempre felice di leggere il pensiero della mia cara Mallveollos e più che contenta di scrivere soprattutto per me stessa.
Sono consapevole che c’è molto da migliorare e spero di riuscirci a pieno nel sequel per il quale ho grandi progetti.
Ora vi saluto, un abbraccio!
Lilylunapotter

P.S. Vi allego le foto delle tre nuove ragazze, spero apprezziate!
(In ordine Mary, Emmeline e Amelia)

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